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La seconda vendetta di Kratos

God of War III arriva su PlayStation 4, in versione Remaster e ancora più incazzato

RECENSIONE di Antonio Fucito   —   14/07/2015

In un periodo relativamente tranquillo in termini di uscite videoludiche, God of War III arriva in versione Remastered su PlayStation 4, dopo che nel 2010 si era beccato un sonoro 9.6 su queste pagine grazie ad una commistione tecnico-artistica favolosa, un sapiente uso della violenza al servizio del gameplay e momenti tra i più esaltanti mai regalati da un videogioco.

La seconda vendetta di Kratos

Cinque anni sono però un'eternità dal punto di vista tecnologico, i ricordi possono risultare migliori della realtà e spesso è meglio lasciarli tali, anziché scoprire l'amara verità di un titolo che non ha retto il passare del tempo.
 Di certo la sensibilità su questo aspetto cambia da persona a persona, e non è detto che tutti lo abbiano giocato al tempo, vuoi per aver posseduto piattaforme differenti, vuoi per mancanza di tempo, vuoi - troppo spesso lo dimentichiamo - per assenza di budget.

La seconda vendetta di Kratos

Le remastered hanno il pregio di trasportare sui sistemi attuali queste produzioni, aggiornate perlomeno dal punto di vista della fluidità e della risoluzione e, al netto di complotti e strategie di marketing che possono inficiare lo sviluppo di titoli completamente inediti, sono indirizzate proprio alle categorie di cui sopra, spesso ad un prezzo che le rendono ancora più concorrenziali. Chi ha già giocato il titolo originale fa bene a non spendere ulteriori soldi, a meno che non sia stato per lui eccezionale; chi non lo ha fatto ha una possibilità in più, l'importante è che sia pronto ad "affrontare" una componente tecnica giocoforza non di primissimo pelo e un gameplay che inevitabilmente qualche segno di cedimento può averlo. Nella stesura di questa recensione abbiamo avuto non pochi dubbi su come valutare la versione di Remastered di God of War III, dubbi che si sono manifestati sul voto finale e su alcune considerazioni che condividiamo assieme a voi. Il titolo viene proposto ad un prezzo attorno ai 40 Euro ed è chiaramente rivolto a chi non lo ha giocato su PlayStation 3. Ha una forte componente narrativa e comincia esattamente da dove finisce il secondo capitolo... perché, allora, non convertire anche i due precedenti, seppur ancora più invecchiati dal punto di vista tecnico e di gameplay? Anche poiché, parlando di quest'ultimo, a parte casi straordinari come ad esempio Bayonetta 2, il genere non ha subito grosse evoluzioni o stravolgimenti e la serie di God of War ha sempre brillato per coinvolgimento piuttosto che tecnicismi, pad alla mano, aspetti nei quali si può dire che è invecchiato maggiormente. Tra l'altro, tecnicamente l'opera di rimasterizzazione è stata piuttosto basilare, sfruttando quasi in automatico la potenzia di calcolo accresciuta di PlayStation 4. Sia ben chiaro che, una volta fatto tesoro di queste premesse, God of War III rimane ancora oggi un titolo molto importante nel panorama degli action adventure.

Abbiamo provato God of War III in versione Remastered su PlayStation 4, ed ecco il nostro verdetto

Guerra di proporzioni mitologiche

La storia di Kratos è incentrata sul rimorso, l'instancabile sofferenza del protagonista e la vendetta contro l'Olimpo tutto, con una moltitudine di sfumature che si possono cogliere solo avendo giocato gli altri titoli della saga. La sua figura è complessa, sfaccettata e per questo carismatica, non conosce la pietà, è disposto a tutto pur di ottenere il proprio scopo e non avrà pace finché non lo avrò portato a compimento. Il consiglio è quello di leggere perlomeno gli antefatti di questo terzo capitolo, che rappresentano un grosso plus perché gli sviluppatori hanno attinto a piene mani dalla mitologia greca, reinterpretando a seconda dei casi il ruolo di ciascun personaggio e legandolo alla perfezione con quello di Kratos, per un risultato ricco di colpi di scena e momenti memorabili, due dei fattori che hanno contribuito con forza al successo della saga.

La seconda vendetta di Kratos
La seconda vendetta di Kratos

Elementi sublimati proprio da questo terzo capitolo, la cui parte iniziale può essere definita tra le più esaltanti mai sperimentate in un videogioco: Kratos si trova sulla schiena del Titano Gaia mentre sta risalendo l'Olimpo, accompagnato dagli altri giganti intenzionati a riprendersi quanto tolto dopo la Grande Guerra. Zeus però ha tra le proprie fila ancora tanti alleati: Poseidone, Ade, Ermes, Elio e altri, uniti per uno scontro che si preannuncia epico e senza esclusione di colpi. In questa prima ora di gioco gli sviluppatori si sono sbizzarriti proponendo un combattimento contro Poseidone semplicemente eccezionale, che si sviluppa a più riprese con un impatto visivo ed emotivo esaltante, al punto che la prima fase di relativa calma permette di riprendersi da quanto vissuto in precedenza. A contribuire all'effetto ci pensa anche il posizionamento automatico (e solo tale) della telecamera, se vogliamo un po' anacronistico ma controbilanciato da una regia esemplare, in grado di offrire sempre lo scorcio migliore e di regalare una serie di inquadrature da cartolina. È assolutamente vero che al giorno d'oggi viene naturale pensare di avere pieno controllo della telecamera per esigenze estetiche e funzionali, ma non ci sentiamo di vedere questa caratteristica della saga come un difetto; piuttosto come un elemento che comincia a far sentire il peso degli anni e che meriterebbe perlomeno un comportamento ibrido, ala Uncharted per intenderci. Detto questo, God of War III vive di accadimenti arrembanti e giocoforza rende di più in queste situazioni, mettendo sul piatto scontri mai banali in termini di spettacolarità, complessi nel loro incedere e che davvero dimostrano come gli sviluppatori abbiano fatto il massimo sforzo con questo terzo capitolo in termini di immaginario e personaggi con i quali si interagisce, al punto che si fa fatica ad immaginare come un eventuale quarto capitolo possa offrire antagonisti e accadimenti di eguale caratura. Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, "per fortuna" c'è ancora tanto che può essere migliorato, poiché il gioco di Santa Monica poggia le sue basi su una formula apprezzata (al servizio di brutalità e spettacolarità) ma non particolarmente sviluppata in termini di sfida e di abilità richiesta, seppur in questo terzo capitolo le sezioni puzzle siano meglio congegnate e ariose, soprattutto nella seconda parte, mentre il classico schema di combattimento propone qualche variazione sul tema.

Trofei PlayStation 4

I trofei di God of War III Remastered sono sostanzialmente identici alla controparte per PlayStation 3, ma si vanno ad aggiungere alla propria gamertag e quindi non c'è rischio, per i collezionisti di platini, di rimanere "fregati". Il totale è di 36 trofei dei quali 18 segreti relativi alla storia e ai boss. Gli altri si ottengono completando il gioco, eseguendo una combo di 1000 mosse (!), potenziando le armi e completando alcuni degli extra. Chi vuole provare ad ottenere il Platino completando il gioco solo una volta, deve selezionare da subito il livello di difficoltà più alto tra quelli inizialmente disponibili.

Dal gioco alla Remaster

Armi e magie si muovono ora in simbiosi tra di loro, alla croce digitale è associata infatti ogni arma che si ottiene, che a sua volta porta con sé una magia differente, attivabile immediatamente con il tasto R2. Le lame in dotazione a Kratos hanno ad esempio la falange di Sparta, gli artigli di Ade possono rilasciare delle anime di vario genere che attaccano i nemici e così via, e il bello è che ogni arma è indicata per diverse tipologie di nemici o per avere la meglio su alcuni oggetti, il che porta a variarne l'uso a seconda delle situazioni, per lasciando liberi di gestirsele a seconda della preferenza verso l'una o l'altra. Questa grande interoperabilità è rafforzata anche dal fatto che tutte le armi possono essere cambiate "al volo", mediante la croce digitale di cui sopra oppure con la combinazione L1 + X, il che permette di non interrompere le combo mentre si attaccano i nemici. Altre mosse nel repertorio di Kratos prevedono una presa con gli artigli per eseguire una testata, la possibilità di cavalcare alcuni nemici per sfruttarne la maggiore potenza di attacco, o utilizzarne altri come scudo e correre all'impazzata per travolgere qualsiasi cosa, anche perché la scala dei combattimenti è aumentata rispetto al passato, ed è possibile affrontare anche decine di nemici su schermo in contemporanea. A rendere il tutto ancora più dinamico e fluido, in aggiunta a schivate, contrattacchi e così via, questo terzo capitolo introduce una terza barra di energia, dedicata all'utilizzo degli oggetti che il protagonista principale acquisisce durante l'avventura. Abbiamo ad esempio l'arco, che può incenerire nemici ed elementi dello scenario che bloccano la strada, per poi passare agli stivali di Ermes che permettono di sbalzare in aria i nemici con un'accelerazione in corsa e di raggiungere luoghi elevati altrimenti inaccessibili. I quick time event, di cui God of War è stato uno dei maggiori fautori dopo Shenmue, sono ovviamente presenti e dedicati all'uccisione finale dei boss e di avversari piuttosto ostici, accompagnano come sempre azioni cruente e spettacolari e anche in questo caso sono stati leggermente modificati, in quanto i tasti frontali del pad appaiono ai quattro lati dello schermo, lasciando il focus pienamente su quello che accade.

La seconda vendetta di Kratos

A distanza di cinque anni rimane tutto divertente e coinvolgente nei momenti in cui il gioco mette in pista boss e accadimenti importanti, è altresì indubbio che l'inclinazione maggiore verso la spettacolarità piuttosto che l'abilità con il pad denoti qualche segno di cedimento, perché la voglia di sapere quello che accade dopo prende il sopravvento sul puro piacere di giocare. Gli extra (descritti nel box apposito) sono identici al titolo originale mentre la longevità si attesta tra le nove e le dieci ore la prima volta che si porta a termine il gioco; insomma, God of War III rimane un titolo di indubbia qualità, ma gli manca quella freschezza che poteva avere cinque anni or sono. Torniamo ai giorni nostri con l'analisi legata strettamente a questa Remastered, partendo dal sistema di controllo: lo schema dei comandi è stato poco adattato al DualShock 4 né è modificabile, anche se grazie ai grilletti meno sensibili non si pone il problema di attivare le magie con R2 quando non voluto; con Start si accede ai potenziamenti per le armi e gli oggetti grazie alle anime raccolte in seguito alle uccisioni, col touch pad in basso a destra si arriva alle opzioni, in basso a sinistra alla modalità fotografica. Quest'ultima - potete apprezzare le foto che abbiamo scattato all'interno di questo articolo - permette di gestire lo zoom della telecamera, il bagliore, la luminosità, i filtri col loro grado di intensità e le cornici, per un livello di personalizzazione inferiore ad altri titoli come The Last of Us, ma che permette comunque di ottenere ottimi risultati grazie al notevole impatto visivo che ancora oggi il gioco riesce a regalare. Non per meriti particolari di questa riedizione, però: God of War III Remastered gira a 1080p e 60 fotogrammi per secondo, con texture visibilmente più definite e qualche effetto di post processing più raffinato.

La seconda vendetta di Kratos

Operazione che permette di godere di un titolo fluido, pulito e con un'ottima risposta ai comandi, ma con un lavoro che rispetto all'originale per PlayStation 3 rappresenta il minimo sindacale, inficiato anche dal fatto che i filmati rimangono ancorati ai trenta fotogrammi per secondo con la stessa compressione del 2010, denotando un scarto, in peggio, rispetto alle sequenze mostrate direttamente col motore grafico del gioco. Fortuna quindi che God of War III Remastered benefici di una base che al tempo era eccezionale, dall'alto valore produttivo. Stiamo parlando di una mole poligonale importante, di ambientazioni molto varie e particolareggiate, di una quantità di nemici e oggetti su schermo che contribuiscono a rendere l'azione spettacolare. Se aggiungiamo una realizzazione artistica impeccabile e affascinante, fatta di paesaggi saturi di colore, di un buon tratto (accompagnato da un anti-aliasing piuttosto buono) e un design di nemici e strutture chiaramente non comune, abbiamo un pacchetto decisamente valido ancora oggi. Insomma, ci sono diversi titoli sviluppati per l'attuale generazione di console che pagano dazio nei confronti di God of War III Remastered, e questo è un merito per la produzione di Santa Monica, ma anche demerito per gli altri che non sono riusciti a fare di meglio con cinque anni di più sul groppone.

Gli extra del gioco

Gli extra di God of War III Remastered ci sono sembrati simili a quelli del titolo originale e vi si accede, ad eccezione di una parte del making of disponibile anche con i sottotitoli in italiano, in seguito al primo completamento dell'avventura. Si parte dal classico livello di difficoltà aggiuntivo, fino alla possibilità di affrontare il gioco nuovamente con gli oggetti nascosti che si trovano sparsi per le ambientazioni e che permettono di abilitare energia infinita, aumentare i danni inferti e subiti, accedere alle combo finali e così via, tenendo presente però che in questo caso i trofei vengono disattivati. Abbiamo poi la modalità Sfide, che mette a disposizione diversi scontri con alcune regole specifiche e infine l'arena di combattimento, che si sblocca dopo aver portato a termine con successo la prima modalità. Dulcis in fundo, non manca la possibilità di visionare i filmati del gioco, che purtroppo sono identici agli originali, come scritto nel corpo della recensione.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (218)
8.2
Il tuo voto

God of War III Remastered è ancora oggi un titolo imprescindibile per gli amanti degli action adventure, consigliato senza riserve a chi non ha giocato il titolo originale. Spettacolare, divertente e coinvolgente, mette in pista il meglio della mitologia greca e alcuni tra gli scontri con i boss migliori mai realizzati. È invecchiato bene anche a livello tecnico ma le modifiche apportate dagli sviluppatori rappresentano il minimo sindacale, laddove ad esempio per The Last of Us è stato fatto un lavoro decisamente più elaborato. Il gameplay ha perso un po' di smalto, seppur in questi cinque anni non ci siano state grosse evoluzioni, ma è soprattutto il posizionamento di questa rimasterizzazione ad essere po' strano: indirizzata innanzitutto a chi non ha giocato il titolo su PlayStation 3, non ha a supporto gli altri due capitoli della saga, che andrebbero recuperati su un'altra piattaforma. Insomma, ci sono tutta una serie di variabili da considerare in fase di acquisto, ma la qualità del pacchetto è ancora indubbiamente alta.

PRO

  • Spettacolare e coinvolgente
  • La degna conclusione della saga in termini narrativi e di accadimenti
  • A distanza di cinque anni è ancora parecchio valido a livello tecnico...

CONTRO

  • ...ma le modifiche apportate dagli sviluppatori sono davvero minime
  • Il gameplay ha perso un po' di freschezza
  • Ci saremmo aspettati una Collection con tutti e tre i capitoli, anche a prezzo pieno