Qualche settimana fa avevamo concluso il nostro provato di Skyforge cautamente ottimisti. Il nuovo massive multiplayer online game dell'Allods Team, lo stesso sviluppatore del famoso (e anche un po' famigerato) Allods Online, si era rivelato un prodotto decisamente curioso che cercava di prendere le distanze dai cliché del genere per dire la sua in un panorama che si fa ogni anno più sterile. Il sistema di combattimento, spettacolare e action oriented, ci aveva convinto, e la libertà concessa al giocatore nella costruzione del suo avatar "immortale" ci aveva stupito, anche se ne avevamo soltanto grattato la superficie. Allora non avevamo ancora provato il PvP, né sbloccato l'Order o raggiunto il livello di prestigio necessario ad affrontare i contenuti endgame... anche perché ci eravamo subito schiantati contro un muro, il limite settimanale che impedisce ai giocatori di accumulare le tantissime valute oltre una certa quantità. Ora che abbiamo approfondito un po' di più quel che Skyforge ha da offrire, possiamo formulare un'opinione un po' più concreta. Sia chiaro che si tratta di un MMO, un gioco che può cambiare da un giorno all'altro grazie a qualche aggiornamento, e che la nostra valutazione si basa sull'attuale stato del gioco. Ben vengano i cambiamenti, insomma.
Skyforge potrebbe diventare qualcosa di più che il bizzarro ibrido che abbiamo giocato finora
L'Ordine e il caos
Come avevamo anticipato in sede di hands-on, il valore chiamato "Prestigio" domina totalmente i progressi dei giocatori di Skyforge, sbloccando nuove feature e attività man mano che aumenta. L'algoritmo che lo regola è poco chiaro, ma sostanzialmente influiscono su di esso i progressi individuali che riguardano l'equipaggiamento, l'Ascension Atlas e l'Ordine.
Quest'ultimo si sblocca abbastanza presto, e rappresenta il vero e proprio "culto" formatosi intorno al nostro avatar: vi ricordiamo, infatti, che nell'universo di Skyforge siamo semidei immortali, e la sottilissima trama del gioco ruota tutta intorno alla nostra ascensione e alle ambizioni degli altri semidei. Dopo aver giocato l'espansione di Final Fantasy XIV, o persino la discussa timeline alternativa di Warlords of Draenor, la storia di Skyforge ci ha lasciato piuttosto indifferenti, bisogna ammetterlo, ma l'idea di base è davvero interessante, così come i suoi sviluppi in termini di gameplay. L'Ordine, del resto, ricorda proprio la guarnigione implementata da Blizzard nella sua ultima espansione di World of Warcraft, nel bene e nel male, e probabilmente non è un caso: massima resa, minima spesa, poiché entrambe tendono a diventare ben presto poco più che un browser game in tre dimensioni. L'Ordine ci permette di reclutare nuovi adepti e seguaci che ne accrescano il potere, e di stabilire dei templi e dei luoghi di culto nelle varie regioni del mondo: in realtà, non ne vedremo mai nessuno fisicamente, e la loro esistenza serve semplicemente a conferire dei bonus, a racimolare nuove valute e ad accrescere il nostro Prestigio.
A un certo punto, la microgestione dell'Ordine diventa uno dei momenti più importanti ogni volta che ci colleghiamo ai server di gioco: bisogna decidere quali adepti mandare in missione, quali potenziare, quali licenziare e che modifiche apportare alle strutture edificate. Il problema è che, presto o tardi, diventa anche uno dei pochi motivi per collegarsi quotidianamente, soprattutto una volta che si è raggiunto il limite settimanale di valute. Il confine imposto da Allods Team ha fatto molto discutere, ma per certi versi è comprensibile: sulla carta, serve a impedire che i giocatori con più tempo libero progrediscano troppo, creando un divario in termini di Prestigio, di economia e di prestazioni difficile da fronteggiare. È un limite che funziona a metà, poiché si raggiunge abbastanza facilmente, una volta imparato a giocare, e a quel punto ci si ritrova a collegarsi a Skyforge solo per microgestire l'Ordine o "farmare" le missioni per le altre valute necessarie, per esempio, a potenziare le armi. A lungo andare, è una situazione che crea non pochi squilibri. Nelle gilde, qui chiamate Pantheon, i giocatori tendono a collegarsi per qualche ora dopo ogni reset settimanale, per poi sparire fino al successivo: questo crea un distacco nei confronti del gioco, e infierisce sulle performance del Pantheon stesso, dato che molte feature di Skyforge, specie in endgame, si appoggiano alla community e rischiano di non essere neppure sfiorate. In questo senso, proprio non aiuta a mantenere alto l'interesse neppure il numero esorbitante di valute da accumulare attraverso il completamento delle missioni o l'economia interna: sono semplicemente troppe, generano non poca confusione specialmente ai neofiti e trasformano l'esperienza in un grind ripetitivo ed esasperato.
A zonzo per l'Atlas
L'importante, comunque, è non commettere l'errore di considerare Skyforge un MMORPG tradizionale sulla falsariga di World of Warcraft, Final Fantasy XIV o Star Wars: The Old Republic. In questo senso, il titolo dell'Allods Team somiglia più a una specie di Diablo III sui generis, in cui si ripetono le missioni e i dungeon in cerca di qualche raro bottino, allo scopo di accumulare le valute di cui si ha bisogno e, soprattutto, gli Spark che sono fondamentali per sbloccare i nodi nell'Atlas.
Anche in questo caso, le prime ore di gioco possono essere disorientanti: le informazioni sciorinate contemporaneamente sono troppe, le valute da gestire numerose e l'interfaccia macchinosa e poco intuitiva certo non aiuta. Una volta presa confidenza con l'Atlas, però, tutto diventa un po' più chiaro e naturale. In fondo, si tratta del cuore del gioco: mentre in molti MMORPG si progredisce trovando nuovi oggetti e aumentando di livello, in Skyforge la crescita ruota intorno all'Atlas e alla scoperta dei suoi nodi. Spendendo le varie categorie di Spark si acquistano nuovi bonus e abilità e si seguono dei percorsi che possono condurre all'acquisizione di nuove classi. Il giocatore, infatti, inizialmente può scegliere solo tra Cryomancer, Paladin e Lightbinder (presupponendo che non abbia acquistato il pacchetto fondatore con quelle aggiuntive) e può cambiarla in qualsiasi momento, purché non stia lottando: a quel punto cambia l'arma equipaggiata e il loadup delle abilità, ma il personaggio resta sempre quello, con tutti i bonus passivi già sbloccati sull'Atlas, compresi quelli nel campo delle altre specializzazioni. È una meccanica interessante che ricorda il Job System di Final Fantasy XI e Final Fantasy XIV, e permette quindi un'enorme versatilità sul campo di battaglia, soprattutto se ci si ritrova ad aver bisogno di una classe di supporto al posto di una incentrata puramente sull'attacco. Le varie classi si differenziano sensibilmente in termini di abilità, incantesimi, ruoli e stili di combattimento, ma sbloccarle tutte è un'impresa titanica che, vuoi per com'è strutturato l'Atlas, vuoi per il limite settimanale degli Spark accumulabili, richiederà mesi e mesi di tempo. Ecco perché è meglio concentrarsi prima sullo sblocco di una sola, quella che ci interessa più delle altre, ed ecco perché è il gioco stesso a offrire una specie di tutorial che permette di provarle tutte in anticipo e addirittura un simulatore che consente di tracciare sull'Atlas il percorso più breve verso la classe di nostro interesse.
Peccato, quindi, che in termini di PvP e di bilanciamenti ci sia ancora molto da fare, specie se si considera l'ovvio vantaggio di cui dispongono i giocatori disposti a strisciare la carta di credito per acquistare i bonus sullo store dell'Allods Team e aumentare il loro Prestigio a una velocità nettamente più alta rispetto ai giocatori free to play. La deriva "pay to win", insomma, si fa sentire presto, e non stupisce che ci siano svariate fasce di Prestigio in cui è praticamente impossibile trovare altri giocatori per i dungeon o le attività di gruppo. Quest'ultime, inoltre, ci hanno fatto storcere il naso. Skyforge impiega una trinità ruolistica tutta sua, in cui non esistono veri e propri guaritori ma classi di supporto, e in cui conta soprattutto fare danni nel minor tempo possibile: i nemici, specialmente i boss, hanno un'infinità di punti vita e a un certo punto diventa una gara a ucciderli prima di essere uccisi. Dal punto di vista del gameplay, i fan dell'azione si sentiranno a casa loro: persino i nemici normali possono costituire un bel problema, e i boss possiedono meccaniche peculiari che obbligano non solo a muoversi agilmente per il terreno di scontro, ma anche ad usare la testa. Come dicevamo, insomma, Skyforge non è un MMORPG, ma più un MMO action RPG: una formula che, a nostro avviso, andrebbe decisamente approfondita.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i7-2600k @ 3,4 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 570
- Memoria: 8 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10 64 bit
Requisiti minimi
- Processore: Intel Pentium Dual CPU E2160 1.80 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce 8600 GTS, Intel HD Graphics 3000, Radeon HD 4650
- Memoria: 2 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows XP (SP3), Windows Vista, Windows 7, Windows 8
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i5-4430 3.0 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 275, Radeon HD 4870
- Memoria: 4 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 7, Windows 8, Windows 10
Conclusioni
Bello da vedere e divertente da giocare, Skyforge ha tutte le qualità per sfondare nel panorama degli MMO free to play, ma bisogna approcciarlo con la convinzione che non si tratta di un gioco di ruolo online vero e proprio, ma di un ibrido che potrebbe dar via a un nuovo modo di intendere il genere. Peccato che lo sviluppatore abbia calcato un po' troppo la mano su certi aspetti, come l'astruso limite imposto alla progressione dei giocatori. Tra un PvP quasi del tutto da rivedere, un'interfaccia confusionaria e grossi problemi di bilanciamento, Skyforge meriterebbe una bella revisione: le idee ci sono, ora manca solo la buona volontà e un po' di raziocinio.
PRO
- Grande libertà di personalizzazione del proprio avatar
- L'Atlas delle classi
- Il sistema di combattimento action
- Provarlo non costa nulla!
CONTRO
- Il limite settimanale comporta più problemi che altro
- PvP sbilanciato e da rivedere
- L'Ordine è troppo centralizzante
- Forte componente "pay to win"