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L'ora del crepuscolo

Twilight Princess torna su Wii U grazie ad un remake rispettoso dell'originale

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   01/03/2016

Quando, quasi due anni e mezzo fa, ci trovammo a recensire il remake di The Legend of Zelda: The Wind Waker per Wii U, la situazione della console Nintendo era decisamente differente rispetto ad oggi. Certamente si percepiva la necessità di un maggiore supporto delle terze parti, così come si osservavano con un po' di preoccupazione i dati di vendita non particolarmente confortanti.Eppure il periodo era a dir poco frizzante per l'utenza, con il rinnovato impegno della casa di Kyoto e una finestra lunga 10 mesi capace di veder venire alla luce titoli come The Wonderful 101, Rayman Legends, Super Mario 3D World, Donkey Kong Country: Tropical Freeze e Mario Kart 8. Purtroppo quello non si è però rivelato il rilancio in grande spolvero di Wii U, ma più tristemente l'apice della carriera di una home console destinata infine ad essere la meno venduta dell'intera storia di Nintendo. Ad aprire e chiudere questo 2016 che probabilmente sarà l'ultimo anno di vita "vera" per Wii U, nell'attesa e nella speranza di un NX chiamato a portarsi sulle spalle una responsabilità enorme, è quasi simbolico che si ritrovi l'eroe della Triforza, quel Link protagonista di alcune delle storie più belle vissute sugli hardware della grande N e uno dei più immarcescibili difensori di una maniera di intendere il videogioco che si può concepire solo nella società del neo presidente Kimishima.

Twilight Princess HD è un remake solido e ben realizzato, anche se forse non del tutto necessario

Dieci anni fa

Se l'appuntamento più importante e atteso è senza dubbio quello con il nuovo episodio della serie, destinato auspicabilmente ad uscire a fine anno con la probabile doppia pubblicazione per Wii U e NX, in questi primi mesi è invece un altro remake a prendere il centro della scena, nel tentativo di alleviare perlomeno in parte la cronica mancanza di giochi e la schizofrenica distribuzione degli stessi che ha purtroppo caratterizzato buona parte della vita della console.

L'ora del crepuscolo
L'ora del crepuscolo

Certo, per il fan di vecchia data non può che risultare perlomeno strana questa elevata, per non dire eccessiva frequenza con cui il nome di The Legend of Zelda risuona nelle orecchie ultimamente, rispetto alle lunghe ma eccitanti attese che separavano i vari capitoli alcuni anni fa: tra riedizioni, remake, Virtual Console, spin-off e via dicendo, è inevitabile trovarsi a riflettere sull'opportunità di uno sfruttamento che rischia di inflazionare e impoverire un brand così prezioso. Ma tant'è, queste sono le scelte più o meno obbligate di una Nintendo che sta attraversando un momento cruciale della propria storia. L'episodio prescelto stavolta per tornare sotto i riflettori, in maniera anche piuttosto prevedibile, è quel Twilight Princess che uscì a fine 2006 in contemporanea sull'oramai pensionato GameCube e sul nuovissimo Wii. Nessuno all'epoca avrebbe mai immaginato che il nuovo hardware sarebbe poi diventato un fenomeno da oltre cento milioni di pezzi venduti in tutto il mondo, protagonista assoluto della bolla dei sensori di movimento e del casual gaming. Quello Zelda fu un episodio quasi pilotato dai fan, che criticarono a tal punto l'originalità e il coraggio di The Wind Waker da obbligare di fatto Aonuma a mettere in piedi un'avventura decisamente più convenzionale per quanto riguarda ambientazioni, stile grafico ed elementi del gameplay, in una sorta di collegamento diretto con il seminale Ocarina of Time. Una scelta che evidentemente ha pagato, dal momento che Twilight Princess è diventato il secondo capitolo della serie più venduto di sempre. Un traguardo raggiunto non certo casualmente, sia chiaro: si trattava infatti, e si tratta per larga parte tutt'ora, di un'avventura meravigliosa, coinvolgente, ricca di personalità ed equilibrata nelle sue componenti. Il fatto però di essere un episodio per certi versi più prevedibile, probabilmente quello dotato di minor carica innovatrice in assoluto, lo ha portato ad essere oggetto di critica da parte di alcuni fan. L'overworld vasto ma piuttosto vuoto, qualche calo qualitativo nei dungeon e la trama poco incisiva, così come i personaggi secondari, hanno di fatto reso Twilight Princess anche uno degli Zelda più controversi, e forse uno di quelli invecchiati meno bene. Non ci sembra però questo il luogo adatto per rimettere in discussione il valore assoluto del prodotto, riaccendendo polemiche che vanno avanti da due lustri, quanto piuttosto per valutare il lavoro fatto in questo remake e di conseguenza la sua opportunità.

Dall'Australia con amore

In tal senso, vale la pena sottolineare come esistano due differenze sostanziali rispetto a The Wind Waker HD: anzitutto, laddove quest'ultimo guadagnava ulteriore interesse rappresentando l'unica opportunità concreta per l'utenza Wii U di accedere al capitolo in questione, al contrario con Twilight Princess si pone il "problema" della retrocompatibilità con Wii, che di fatto ha permesso da sempre ai possessori della console Nintendo di giocarci. In secondo luogo, se The Wind Waker HD era stato realizzato - in soli sei mesi - dal team interno Nintendo EAD di Aonuma, al contrario con Twilight Princess il compito è stato affidato agli australiani di Tantalus Media. Sebbene sia senza dubbio stato supervisionato con attenzione dai dirigenti della casa di Kyoto, è chiaro come in questo momento la stragrande maggioranza dell'impegno del "papà" di Zelda sia concentrato sul nuovo capitolo in sviluppo.

L'ora del crepuscolo
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Questo dà un po' il senso dei confini all'interno dei quali si può ritrovare questo ultimo remake, a cominciare dal fatto che dal punto di vista grafico il distacco con l'originale è meno marcato rispetto a quanto visto nel caso di The Wind Waker HD. Per rinfrescare l'originale infatti, i programmatori hanno fatto poco più di quanto sarebbe francamente scontato attendersi adattando ai giorni nostri un prodotto di 10 anni fa: ecco quindi l'alta definizione a 1080p, 30 frame al secondo e texture di maggiore qualità che garantiscono una immagine più pulita, capace di rendere visibili anche tutti quei dettagli che evidentemente si perdevano coi 480p dell'originale. L'insieme ovviamente ne guadagna parecchio, ma allo stesso tempo la ridotta complessità poligonale di personaggi e ambientazioni stride maggiormente. In parziale aiuto viene il nuovo sistema di illuminazione impiegato da Tantalus, che rende il tutto più realistico e godibile, seppur con qualche eccesso per quanto riguarda il bloom.Si potrebbe obiettare che grossomodo anche a The Wind Waker HD fu garantito lo stesso trattamento. Questo è vero solo in parte, perché se da un lato l'avventura acquatica di Link poté godere anche dell'aggiunta dei 16:9 (più importante di quanto si sia portati a pensare), dall'altra è chiaro come il cel shading sia maggiormente incline ad essere valorizzato pienamente da colori più brillanti e risoluzione aumentata. Detto questo, le migliorie su cui Twilight Princess HD può contare non sono legate unicamente alla componente grafica. L'aggiunta più scontata è ovviamente il supporto al GamePad, che oltre a fornire la facoltà di giocare in modalità off screen, consente nel caso dell'utilizzo classico della TV di gestire tramite lo schermo del controller l'inventario e avere sempre a disposizione la mappa dell'area in cui ci si trova. Una soluzione che rende più fluida e meno spezzettata l'azione, come è facile comprendere; eventualmente si sarebbe potuto sperare in un lavoro leggermente più gradevole sul piano estetico per quanto riguarda i menu in questione su GamePad, davvero al minimo sindacale se non addirittura bruttini. Sono inoltre stati apportati degli aggiustamenti ad alcune sezioni, riequilibrandole sulla base delle critiche mosse dai fan: per esempio le lacrime di luce da raccogliere sono scese da sedici a dodici, è stata introdotta una lanterna fantasma per rendere più agevole l'individuazione delle Anime di Spettro, sono state fatti aggiustamenti al sistema di controllo e velocizzati dialoghi e tempi della trasformazione in Lupo. Tutte problematiche che, nei giochi moderni, potrebbero essere corrette con una patch gratuita, ma che invece invece dieci anni fa erano destinate a rimanere immobili e invariabili. La pigra telecamera dell'originale non è stata invece modificata, obbligando a numerose correzioni durante l'azione. Immancabile la compatibilità con gli amiibo, che trova la sua più interessante espressione avvicinando al controller la bellissima statuetta di Link Lupo creata per l'occasione. Così facendo si può sbloccare infatti una sorta di modalità sopravvivenza ad arene di difficoltà crescente, ovviamente focalizzata sul combattimento. Purtroppo Nintendo non ci ha fornito la miniatura, motivo per cui non possiamo dare un giudizio di prima mano su questo contenuto aggiuntivo. Anche alcuni degli amiibo della serie Super Smash Bros. sono compatibili, portando con sé alcune modifiche agli equilibri di gioco: per esempio con Ganondorf vengono raddoppiati i danni ricevuti, Link ripristina le frecce, Zelda e Sheik invece i cuori.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.6
Lettori (51)
9.0
Il tuo voto

Se per certi versi il remake di The Wind Waker era una cosa che "andava fatta", per restituire quella dignità artistica e morale che le ottuse critiche della prima pubblicazione gli avevano in parte tolto, con Twilight Princess questa necessità si sentiva molto di meno: vuoi per la relativa vicinanza della prima pubblicazione, vuoi per il minore impatto del trattamento di ringiovanimento estetico, vuoi infine per il semplice fatto che la versione Wii dell'originale è da sempre a disposizione degli utenti Wii U grazie alla retrocompatibilità. Il risultato è quindi un remake realizzato in maniera più che onesta, senza sbavature, ma che inevitabilmente appare un po' accademico e quindi incapace di sorprendere appieno. Tutto ciò si traduce di conseguenza in un prodotto di sicuro interesse per chi non ha avuto modo di giocare in precedenza questa avventura di Link, o per chi desidera trovare una buona occasione per riviverla nella sua forma migliore. Gli altri possono invece anche considerare l'eventualità di passare oltre, mantenendo così intatta la "voglia di Zelda" fino al nuovo capitolo in uscita a fine anno.

PRO

  • Fascino e qualità dell'originale rimasti in buona parte intatti
  • Aggiornamento grafico valido
  • L'uso del GamePad rende l'azione più fluida

CONTRO

  • Opportunità del remake discutibile
  • Menù sul controller esteticamente rivedibili
  • Telecamera imprecisa