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Corse a perdifiato

Il nuovo racing arcade di Nadeo, Trackmania Turbo, ci ha assorbito per molte ore

RECENSIONE di Davide Spotti   —   24/03/2016

Pur trattandosi di una produzione dalla spiccatissima anima arcade, la serie di Trackmania è sempre stata una prerogativa del mondo PC. Fin dal 2004, lo studio francese Nadeo ha proposto esperienze di guida veloci e adrenaliniche, improntate ad esaltare i riflessi e a stimolare il confronto sistematico con gli amici e la community. Nel corso degli anni ci sono stati solamente due tentativi di approcciare il panorama console, avvenuti su Nintendo DS e Wii a cavallo tra il 2008 e il 2011, ma mai prima d'ora si era parlato di un capitolo sviluppato contemporaneamente per tre piattaforme differenti. Trackmania Turbo non solo ha sovvertito questa tradizione ma ha fatto approdare la serie per la prima volta sugli hardware di Sony e Microsoft. Il gioco è infatti disponibile, a partire dalla giornata di oggi, su PC, PlayStation 4 e Xbox One, dando peraltro modo al pubblico di scegliere tra la versione in digital delivery o l'edizione pacchettizzata. Sebbene non manchino alcune novità interessanti il fulcro dell'esperienza offerta è rimasto sempre il medesimo: folli corse contro il tempo lungo tracciati dalle forme tortuose, giri della morte, cambi di superficie e lunghissime derapate, capaci di offrire molte ore di divertimento schietto e genuino.

Trackmania Turbo stimola a spingere i propri riflessi al limite

Prima medaglia, ne restano 199!

La modalità Campagna di Trackmania Turbo vanta ben 200 tracciati, suddivisi tra quattro differenti aree con caratteristiche peculiari. Le piste presenti nella sezione Grand Canyon Drift sono contraddistinte da distese aride e sabbiose, dove l'asfalto e le scoscese rampe di cemento regnano incontrastate. Nettamente in controtendenza sono invece i paesaggi della Down & Dirty Valley, nei quali si affrontano percorsi misti costituiti da ampi sterrati, prati e corsi d'acqua, intervallati da ampi salti e frequenti giri della morte.

Corse a perdifiato

Le acrobazie più folli e i cambi di direzione più repentini sono però ad appannaggio dell'area Rollercoaster Lagoon, mentre International Stadium chiude il giro offrendo sfide di portata mondiale all'interno di un complesso all'avanguardia. Ciò che salta all'occhio una volta preso in mano il pad è l'immediatezza del sistema di controllo, che si basa esclusivamente sul pulsante dell'acceleratore e sul dosaggio del freno, utile a innescare le derapate. La curva di difficoltà è quindi determinata non tanto dal sistema di guida ma piuttosto dalla suddivisione della campagna in categorie che diventano progressivamente più ardue da padroneggiare. Ognuna di queste serie è suddivisa a sua volta in slot da dieci tracciati e ciascun settore dev'essere sbloccato accumulando un sufficiente quantitativo di allori. Le prime due serie possono essere attivate per intero arrivando fino a 70 medaglie di bronzo, mentre i livelli della zona blu e di quella rossa richiederanno fino a 150 medaglie d'argento. Infine ci sono le piste nere, che possono essere attivate solo dopo aver accumulato tra i 160 e i 190 ori. A dire il vero il criterio non appare del tutto tassativo, poiché esistono dei jolly medaglia per mezzo dei quali si può sbloccare l'alloro più prestigioso anche dopo aver realizzato almeno tre tempi validi per l'argento.

Time attack come se piovesse

In Trackmania Turbo la maggioranza delle piste dev'essere percorsa da un punto A a un punto B cercando di impiegare il minor tempo possibile, tuttavia non mancano nemmeno alcune mappe circolari nelle quali si devono portare a termine tre giri consecutivi.

Corse a perdifiato

Nel corso della campagna il tempo rappresenta l'unico avversario, nonostante possano essere monitorati i risultati conseguiti dagli amici e venga tenuta traccia delle leaderboard mondiali, nazionali e regionali. La visuale di gioco classica prevede un'inquadratura in terza persona situata alle spalle del veicolo, ma in prossimità dei giri della morte l'immagine passa automaticamente in prima persona, andando a modificare i punti di riferimento in possesso del giocatore.All'occorrenza è anche possibile impostare l'inquadratura in prima persona come visuale di default, soluzione perfettamente in linea con il supporto dei visori Oculus Rift e PlayStation VR che era già stato confermato da parte di Nadeo nelle scorse settimane. Non mancano nemmeno situazioni di guida variabili, dovute ai continui cambi di superficie o di inclinazione ma anche alla presenza delle consuete pedane che innescano il turbo o viceversa arrestano il motore del veicolo per brevi intervalli di tempo, richiedendo un corretto dosaggio dell'acceleratore. Non a caso uno degli aspetti per cui Trackmania è stato apprezzato nel tempo è proprio il senso di velocità e questo capitolo non fa eccezione. Ciò nondimeno il team di sviluppo avrebbe potuto lavorare un po' più a fondo per affinare la gestione delle collisioni con gli oggetti presenti nei tracciati e per curare la fisica dei salti, che spesso rende poca giustizia alle traiettorie impostate durante l'attraversamento delle strettoie o delle piattaforme sospese.

La vera sfida è con gli amici

Dal punto di vista cooperativo la principale novità di questo capitolo è rappresentata dalla Campagna Double Driver, per mezzo della quale più giocatori vengono collocati in contemporanea alla guida del medesimo veicolo. La coordinazione dei movimenti assume una valenza fondamentale, dal momento che basterà indirizzare la levetta in direzioni diverse o non sfruttare le derapate con il corretto tempismo per rendere il veicolo incontrollabile.

Corse a perdifiato
Corse a perdifiato

Peraltro abbiamo avuto la netta sensazione che questa modalità acquisisca un senso soprattutto in quelle partite che coinvolgono quattro giocatori, mentre nelle gare a due non si colgono differenze sostanziali rispetto all'esperienza vissuta in single player, anche testando i tracciati più complessi. Tra le modalità multiplayer più tradizionali ritorna Hot Seat, nella quale si ha modo di partecipare a competizioni di gruppo fino a un massimo di 16 giocatori, basati su una serie di round da compiere in successione. Per di più è possibile decidere se competere in due squadre contrapposte attraverso il time attack in solitaria, oppure ripiegare ancora una volta sul double driver. Esiste poi la modalità Arcade, che prevede di battere i migliori dieci tempi registrati su un determinato tracciato, potendo sfruttare solamente tre crediti. Split Screen offre la tradizionale modalità di gioco a schermo condiviso fino a un massimo di 4 giocatori, ma esiste anche una quarta voce - attivabile tramite alcune combinazioni di pulsanti - attraverso la quale si possono sbloccare alcune varianti di gioco supplementari. In quest'ambito abbiamo apprezzato soprattutto Mono Screen Fun, una competizione dove tutti i partecipanti vengono visualizzati all'interno della medesima schermata e la telecamera riprende le auto da una visuale più ampia e decentrata, rendendo più difficile mantenere i punti di riferimento che solitamente si possiedono nelle altre gare. Ma esiste anche Arcade Smash, dove il pulsante dell'acceleratore dev'essere premuto in continuazione per mantenere la velocità elevata. Peraltro le modalità disponibili in multiplayer offrono accesso diretto a quasi tutte le piste della campagna, indipendentemente dal fatto che siano state sbloccate le medaglie nella modalità single player. In alternativa alle sfide con gli amici esiste invece la modalità Online Racing, che offre l'accesso a server dedicati fino ad un massimo di 64 giocatori, nei quali bisogna cercare di ottenere il miglior tempo nell'arco della sessione.

Costruisci il tuo tracciato

Corse a perdifiato

I punti di contatto con la tradizione emergono anche grazie alla presenza di un approfondito editor per la creazione di tracciati personalizzati. Il Trackbuilder è stato imbastito per offrire vari gradi di complessità, in modo da soddisfare le esigenze dei neofiti senza scontentare i più appassionati. Nella modalità Principiante l'interfaccia rende molto più rapido e immediato il completamento dei percorsi ed è anche disponibile una funzione di completamento automatico qualora manchino delle componenti fondamentali. Una volta terminati i lavori si deve procedere alla convalida attraverso un giro di prova, al termine del quale si dovrà anche identificare il tipo di stile associato a quel percorso. La modalità Normale offre una maggior quantità di pezzi pur possedendo un'interfaccia semplificata, mentre la modalità Avanzata sfrutta un sistema di menù più articolato e richiede più tempo per essere padroneggiata a dovere. Nadeo ha anche introdotto un generatore automatico di tracciati, utilizzabile durante le partite in compagnia degli amici e utile a creare in tempo reale, nell'arco di pochi secondi, piste completamente inedite. Sotto questo punto di vista non sono mancate alcune imprecisioni, ci è infatti capitato di fronteggiare percorsi abbastanza disordinati e non sono nemmeno mancati alcuni fastidiosi bug che, in alcuni casi, hanno impedito la corretta conclusione della gara. Ovviamente confidiamo che le patch successive al lancio riescano a risolvere agilmente questo tipo di problematiche.

Conclusioni

Digital Delivery Steam, uPlay, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 39.90 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (33)
8.3
Il tuo voto

Trackmania Turbo è un'esperienza arcade immediata e genuina, per molti versi fedele alle caratteristiche ormai consolidate della serie, ma arricchita anche da alcuni tratti caratteristici. Qualità come la velocità e la presenza di una curva d'apprendimento d'ampio respiro giovano alla longevità del prodotto e ne giustificano il prezzo, garantendo svariate ore di divertimento e tanti contenuti che esalteranno le sessioni in solitaria ma soprattutto le partite vissute in compagnia degli amici.

PRO

  • Una marea di piste
  • Molto divertente e immediato
  • Ampia curva di difficoltà
  • Editor dei livelli consente una certa libertà creativa
  • Massiccia campagna affiancata da una nutrita sezione multiplayer

CONTRO

  • Single player ripetitivo sul lungo periodo
  • Poca varietà nei veicoli