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Sopravvivere al caso

Rimworld, un gioco di sopravvivenza totalmente procedurale in cui anche fallire è divertente

RECENSIONE di Lorenzo Fantoni   —   23/07/2016

Volendo descrivere Rimworld in poche righe potremmo definirlo una sorta di Dwarf Fortress con una grafica gradevole, un gestionale roguelike che ci permette di gestire un gruppo di coloni su un pianeta sconosciuto, con tutta la pianificazione, i problemi e gli imprevisti che ne conseguono. È uno di quei giochi incredibilmente ricco di variabili e possibilità in cui gran parte del divertimento viene dall'appassionarsi alle storie dei proprio personaggi e che danno il massimo se chi lo gioca, oltre a cercare di capire le meccaniche principali senza troppi tutorial, ci mette un pizzico di fantasia personale. Dunque, vediamo insieme come ce la siamo cavata nella nostra personale odissea.

Esplorazione, conoscenza, colonizzazione, caos e morti orribili: benvenuti a Rimworld!

Le leggi del caos

Rimworld ci permette di plasmare ogni aspetto della nostra storia o lasciarci semplicemente trasportare dai dati generati in maniera casuale. Generalmente partiremo sempre con tre coloni, ma tutto il resto è un mistero.

Sopravvivere al caso

Potremmo essere una famiglia di ricchissimi magnati dell'acciaio che decidono di mostrare il dito medio alla Terra per ripartire da zero altrove, un gruppo di galeotti su una nave prigione che ha avuto la sfortuna di schiantarsi su un pianeta artico, un gruppo di vip ricchissimi la cui navetta è finita in avaria nel deserto e così via. Anche le storie e i caratteri dei nostri personaggi potranno variare tra cantanti rock con il pollice verde, ingegneri meccanici col vezzo del nudismo, arredatrici d'interni con uno spiccato senso per le armi da fuoco e così via. Ogni personaggio sarà dunque composto da abilità, incapacità, paure, fobie, passioni che ne modificheranno il comportamento e la reazione ad eventuali eventi traumatici. A questo punto non resta altro da fare che scegliere il punto di atterraggio e, soprattutto, il narratore. Sotto questo nome si nasconde l'intelligenza artificiale che deciderà il ritmo del gioco e potremo scegliere tra tre personalità. Una che aumenta costantemente il livello della sfida, con imprevisti sempre più tosti, una che lascia ampio spazio per recuperare tra le situazioni di pericolo e una totalmente casuale. Fatta questa scelta non resta che settare il livello di difficoltà e siamo pronti per iniziare.

Dalla sopravvivenza alla prosperità

In Rimworld i sopravvissuti si muoveranno quasi del tutto in autonomia, svolgendo i compiti che possono fare e cercando di compiere azioni che siano utili. Tuttavia in alcuni casi potremo decidere di prenderne il controllo diretto, facendo loro ignorare eventuali istinti, ad esempio quando un colono si ostina a costruire un tavolo mentre la casa è in fiamme o sta per essere attaccato da un serpente.

Sopravvivere al caso

Per il resto saremo noi a decidere cosa fargli costruire, di quale materiale e dove, le zone preposte all'accumulo di materiali, quelle dove coltivare e così via. Potremo inoltre decidere quali saranno le attività più importanti a cui dedicarsi, come la ricerca di nuovi materiali e nuovi oggetti da costruire, l'addomesticamento degli animali, che possono essere usati come fonte di cibo o difesa o la scoperta di nuove insediamenti con cui commerciare o combattere. Tutto si svolge tramite un'interfaccia tutto sommato abbastanza chiara, ma ricchissima di icone, variabili e pulsanti che inizialmente potrà sembrare un po' disorientante, ma che tutto sommato è in grado di farci capire come costruire una casa e cosa serve alla colonia per andare avanti. Il resto del gioco lo farete voi e le mille cose che possono andare storte, spesso per colpa vostra che non vi siete resi conto dell'incredibile bisogno di un vostro colono di indossare vestiti di lusso e ora è chiuso in casa a bere per la depressione, o di quello che odia mangiare insieme agli altri e adesso cerca di ucciderli.

La triste storia della prima colonia

Per fare un esempio, nel nostro primo test avevamo costruito un primo avamposto reso sicuro dall'uso di armi di due coloni e alcune trappole, subito dopo abbiamo iniziato a usare la montagna nelle vicinanze come magazzino, con l'obiettivo di creare una sorta di civiltà nella montagna. Purtroppo siamo stati attaccati da un gruppo di pirati spaziali che ha ucciso un colono, ma siamo riusciti a scacciarli, catturandone uno che era ferito gravemente. Visto che non potevamo curarlo e non avevamo ancora sviluppato un sistema di conservazione criogenica abbiamo fatto l'unica cosa sensata: usarlo come banca d'organi temporanea.

Sopravvivere al caso

Per fortuna la colonia aveva un chirurgo, quindi abbiamo trapiantato un braccio del pirata morto su uno dei feriti. Non guardateci così, tempi disperati richiedono misure disperate. Purtroppo il chirurgo era anche quello bravo nel mettere le trappole, peccato che una gli sia scoppiata in faccia, uccidendolo, proprio di fronte all'ingresso della caverna. Caso vuole che uno dei sopravvissuti avesse la fobia del sangue, questo lo ha fatto impazzire, lo ha portato ad uccidere l'altro sopravvissuto e infine a vagare nudo per i boschi, finché un'improvvisa ondata di calore da 60° gradi non lo ha ucciso. Se questo racconto vi ha appassionato, sappiate che è solo una piccolissima fetta, un infinitesimale scampolo di ciò che potrebbe accadere in Rimworld, un titolo che nasconde sotto la sua veste carina e puccettosa un universo di variabili assurde e divertenti, in cui ogni scelta comporta cause ed effetti che potrebbero essere evidenti solo dopo molto tempo. Il classico gioco per chi adora costruire mondi paralleli, formicai personali in cui il fallimento può essere divertente come il trionfo, a patto di non essere quel pirata trasformato in banca d'organi.Ben fatto, pieno di variabili e virtualmente infinito, Rimworld è probabilmente uno dei migliori roguelike gestionali attualmente in circolazione. Tra colonie desertiche in cui la gente si rinchiude nei frigo per lo stress, colonie di gattini, città sotterranee e avamposti tropicali governati dai pirati è difficile annoiarsi. Per un certo tipo di giocatori, quelli che ancora giocano a Dwarf Fortress potrebbe essere il gioco del secolo, ma anche se il genere non è il vostro vi consigliamo di dargli un'occhiata, anche se il prezzo potrebbe farvi desistere.

Conclusioni

Multiplayer.it

Lettori (21)

9.1

Il tuo voto

PRO

  • Potenzialmente infinito
  • Divertente, anche nel fallimento
  • Livello di difficoltà calibrato in base alla nostra esperienza

CONTRO

  • Inizialmente è dura capire subito cosa fare
  • Prezzo un po' alto
  • Richiede una pazienza e una dedizione che non sono per tutti