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Terra bruciata intorno

Studio Wildcard torna sul mercato con la prima espansione ufficiale di ARK, intitolata Scorched Earth

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   09/09/2016
ARK: Scorched Earth
ARK: Scorched Earth
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Il percorso di sviluppo, successo e consacrazione di ARK come uno dei più importanti esponenti del moderno survival game è probabilmente il sogno di qualsiasi studio videludico. Pensare di entrare all'interno di un genere così inflazionato e diventare istantaneamente il re incontrastato a livello di preferenze di un certo tipo di pubblico, ti porta istantaneamente a vivere il famoso "sogno americano".

Terra bruciata intorno

Complice un ottimo piazzamento sul mercato e un annuncio bomba con un trailer che dava a tutti l'idea di vivere in una sorta di gigantesco Jurassic Park, quando il titolo di Wildcard arrivò sul mercato il 2 giugno dello scorso anno, fu un tripudio di ovazioni. Come sempre accade, soprattutto quando si tratta di un titolo in accesso anticipato, non mancarono i detrattori della prima ora che, dopo aver giocato un quarto d'ora o non aver giocato affatto, lo etichettarono come progetto fallimentare e destinato a non concludersi mai. Da lì ad una manciata di settimane, la realtà è che ci siamo trovati di fronte a quello che, con ogni probabilità, è il gioco più supportato di sempre, almeno all'interno della sua categoria. Il tutto con patch e aggiunte di contenuti che sono andate avanti a intervalli di un paio di giorni per i primi mesi e che, ancora oggi, non vanno oltre le due settimane. L'impegno di Wildcard è stata la chiave di volta della soddisfazione degli utenti nonostante feature, come il supporto alle DirectX 12, annunciato praticamente al lancio e non ancora rilasciato. A poco più di un anno di distanza Wildcard ci riprova, ancora prima di uscire dall'accesso anticipato, e con due versioni console di cui una in rodaggio e un'altra in uscita a fine anno. In questo panorama si va a piazzare Scorched Earth, il primo DLC vero e proprio di ARK, portando con sé una serie di elementi di altissimo livello, ma anche la natura di espansione a pagamento. Quest'ultimo concetto è il motivo per cui al momento, su Steam, il gioco è passato da una media di votazioni estremamente positiva ad una per lo più negativa.

Con ARK: Scorched Earth sazierete la vostra voglia di caccia nel deserto!

Terra bruciata, stessa solfa

ARK è un survival di classica fattura, come dicevamo anche prima. Si sceglie un server, si crea il proprio personaggio e si viene inseriti in un mondo (PvE o PvP) nel quale sarà necessario sopravvivere, creare le proprio risorse e arrivare a essere autosufficienti. Il tutto, possibilmente, accompagnati da una bella tribù che si divide i ruoli. Fin qui niente di diverso dal solito, almeno finché non si inseriscono nel discorso i dinosauri. Con questi si dovrà convivere, combattere ed eventualmente addomesticarli per renderli i propri animali da giardino. Se il gioco base ci metteva nei panni di un personaggio che si ritrovava in un mondo popolato da dinosauri conosciuti, Scorched Earth, al contrario, ci mette di fronte a una serie di incredibili creature mitologiche, compresi i golem e le viverne. A livello puramente narrativo questo si traduce in nulla: nel senso che, allo stesso modo della versione base del titolo, non esiste un filo conduttore che vi porti a vivere una qualche esperienza particolare.

Terra bruciata intorno
Terra bruciata intorno

Ci si risveglia in un posto che non si conosce, con un innesto nel braccio (il simbolo di ARK) e si cerca di sopravvivere, morendo una quantità di volte vertiginosamente vicine all'infinito. Tutto qua? Sì, perché ARK non vuole raccontarvi una storia: vuole farvi vivere la vostra, preferibilmente con una serie di amici con cui condividerla. In questo senso la libertà promessa dal titolo si rivela totale. E la capacità che ha il survival in questione di tramutare in divertente anche il semplice raccogliere bacche da terra è inspiegabile. Complici probabilmente anche un sistema di crafting e addomesticamento bilanciati e ben strutturati, non si può non vivere ARK come un'esperienza incredibilmente funzionale, almeno nella sua forma cooperativa. Per quanto riguarda il PvP le criticità restano le stesse. Il gioco è chiaramente basato sulle operazioni in gruppo, sulla necessità di organizzarsi con armi e dinosauri in grado di superare i dungeon più pericolosi, al fine di agevolare la conquista di una serie di artefatti necessari all'evocazione dei boss. Per questo motivo, Studio Wildcard ha sviluppato uno spin-off totalmente gratuito, chiamato Survival of The Fittest, adatto allo scontro con gli altri giocatori e per il quale sono già attivi tornei con montepremi da decine di migliaia di dollari. Sia chiaro, nel gioco è possibile in base ai server organizzare dei raid per prendere la supremazia di una zona, ma se cercate un survival meno profondo ma più incentrato sulla semplice competizione, meglio guardare verso Rust. Cosa c'è quindi di nuovo in questa espansione? Una nuova mappa, leggermente più piccola della principale e di quella aggiunta gratuitamente tramite mod. Una serie di nuove creature, comprese invenzioni come mantidi giganti e millepiedi spara acido e, presumibilmente, anche una serie di nuovi boss. Il punto quindi è, e qui si basa la vagonata di critiche arrivate a Studio Wildcard in questi giorni: era veramente necessario pubblicare un'espansione alla non certamente modica cifra di venti euro, per un gioco che è ancora in accesso anticipato? Non sarebbe stato meglio completare il gioco, far uscire anche la versione PlayStation 4 e lanciare un pacchetto comprensivo di tutto? È chiaro come sia necessario vedere l'operazione anche dal punto di vista di un'azienda. Per più di un anno il gioco è stato supportato in modo egregio, e ora si sentiva la necessità di monetizzare. A giudicare dalle vendite l'obiettivo è stato centrato, ma è ovvio che la nomea di splendido survival e fantastico team di sviluppo, non è più così valida. Ai posteri l'ardua sentenza, noi siamo tenuti a parlare del gioco e dirvi se ne vale la pena e se siete amanti del genere e ancora non ne potete più di questo titolo, non vi annoierete di certo.

Ottimizzami l’ARK(a)

Arriviamo al punto dolente del titolo, quello che anche a seguito di una serie di miglioramenti sostanziali dall'uscita, ancora risente di una serie di problemi non indifferenti: l'ottimizzazione. ARK è senza ombra di dubbio il survival col comparto visivo più impattante sul mercato, a patto di avere un computer utile al lancio dell'ultimo shuttle. Chi vi parla, gioca al titolo con un buon PC, sul quale è montata una NVIDIA GTX 960.

Terra bruciata intorno

Non siamo certo nell'olimpo delle schede video, ma per un titolo del 2015 non dovrebbe essere difficile girare a degli stabili 30 frame al secondo con un dettaglio alto. Questi due valori, soprattutto per quanto riguarda la mappa originale e ancora di più per questa nuova, sono spesso un miraggio anche per configurazioni ben più performanti. I cali di fotogrammi, soprattutto in zone più fervide di flora e fauna fanno tornare in mente il delirio vissuto dai giocatori PC con Batman Arkham Knight e, per quanto il problema si possa arginare con la diminuzione dei dettagli, è un peccato non poter godere a pieno di un comparto visivo veramente da capogiro, considerato il genere di appartenenza. Soprattutto fa sorridere come la seconda mappa - The Center - nata come mod e poi inserita ufficialmente in gioco, sia invece ottimizzata meglio. Segno del classico lavoro fanmade che spesso supera i professionisti del settore. Questo è emblematico se si considera che la mappa di questa espansione, come è intuibile dal titolo, è pressoché interamente desertica, con piccole oasi disseminate un po' in giro e una grande catena montuosa costeggiata da una gola dove hanno dimora tutte le viverne. A fronte di tutto ciò, non si possono non mettere in mostra i classici problemi del genere: come animazioni non certo straordinarie e una serie di compenetrazioni in grado di creare strani ibridi tra diverse tipologie di esseri viventi, compresi i vegetali. ARK: Scorched Earth, al netto dei suoi problemi, è indubbiamente un ottimo DLC. Per quale motivo non è quindi consigliato? Semplicemente ci sentiamo di condannare la scelta dello sviluppatore di mettere un'espansione a pagamento, prima ancora che un titolo venga rilasciato nella sua forma definitiva. La paura più grande è che una scelta come questa possa creare un precedente per altri casi analoghi in futuro, e questa è una realtà che preferiremmo di gran lunga evitare.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 19,90 €
Multiplayer.it

Lettori (5)

4.8

Il tuo voto

PRO

  • Un nuova mappa e tutta una serie di nuove creature
  • Il sistema di crafting resta ancora ineguagliato
  • Il supporto al gioco è lodevole

CONTRO

  • Ottimizzazione ancora altalenante
  • Il deserto a volte è troppo deserto
  • Far pagare un'espansione per un Early Access è inspiegabile