Archiviata la discreta esperienza offerta da Digimon Story: Cyber Sleuth, Bandai Namco ha deciso di continuare con il revival fortemente voluto dai fan della serie, affidando agli sviluppatori di B.B. Studio il compito di reinterpretare le meccaniche dell'originale Digimon World al fine di confezionare un nuovo capitolo del franchise per PlayStation 4. In realtà Next Order nasce come un titolo per PlayStation Vita, pubblicato in Giappone quasi un anno fa e tradotto sull'ammiraglia Sony in modo del tutto simile a quanto avvenuto con Cyber Sleuth, ovverosia conservando le semplici geometrie poligonali della versione portatile, migliorando le texture e raddoppiando il frame rate, che passa in questo caso specifico a sessanta fotogrammi al secondo solidi come la roccia. Un risultato tecnico che purtroppo non colpisce più di tanto per via della scarsa qualità della grafica, ma che tuttavia non vuole in alcun modo porsi come uno dei punti di forza di questa produzione, capace di far leva su ben altri elementi.
Digimon World: Next Order riprende le peculiarità dell'originale per un'esperienza dedicata ai soli fan
Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo
Digimon World: Nexto Order parte o - meglio - riparte dai personaggi, a cominciare da Takuto e Shiki, che tornano appunto dall'originale Digimon World. Mentre prova a riaccendere il dispositivo che gli consentiva di gestire i propri cuccioli virtuali, il protagonista che abbiamo selezionato viene risucchiato nel mondo digitale e lì, scortato da due Digimon, si trova costretto ad affrontare un pericoloso avversario.
Questa prima battaglia funge da tutorial rispetto alle novità che caratterizzano il sistema di combattimento in tempo reale del gioco, con i tasti dorsali che servono per impartire ordini ai due mostri che compongono il nostro roster, attraverso la comparsa di una ruota con un numero variabile di opzioni, e il pulsante X che consente di incoraggiare i Digimon aumentando un particolare indicatore. Eseguire tale azione durante gli attacchi moltiplica il punteggio e permette, a un certo punto, di eseguire mosse speciali o finanche l'ExE, una fusione fra i due mostri che dà vita a un potentissimo Omegamon fino al termine del combattimento. Completata questa fase introduttiva ci si imbatte nel caro vecchio Jijimon, che chiede il nostro aiuto per far sì che la città di Floatia possa crescere e svilupparsi grazie all'arrivo di nuovi Digimon, che avremo quindi il compito di "reclutare" durante le nostre esplorazioni dello scenario. In cambio riceveremo l'aiuto necessario per tornare al mondo reale, ma arrivare a quel punto dell'avventura sarà un'impresa non da poco, che a seconda della nostra dimestichezza con le peculiarità dei mostri e con le regole del loro mondo potrebbe richiedere qualcosa come quaranta ore o più, nell'ottica di cinque lunghi capitoli.
Allenati, mangia, dormi, fai la cacca
Il meccanismo dell'allenamento, fondamentale per far aumentare le capacità dei nostri Digimon in termini di forza, resistenza, velocità, saggezza, punti ferita e punti magia, è stato sostanzialmente velocizzato rispetto alle origini del franchise, tuttavia ciò non lo rende in ogni caso moderno o piacevole, anzi la ripetitività di questo e di altri aspetti dell'esperienza vanno necessariamente messi in conto: se siete fan di vecchia data della serie magari non ci baderete neppure, ma se vi avvicinate all'universo dei Digimon per la prima volta è il caso che sappiate ciò che vi aspetta.
Dicevamo dell'allenamento: raggiunta la palestra di Floatia, città che funge da hub per le missioni, potremo utilizzare un semplice dispositivo e selezionare il training che ci interessa per migliorare le singole stat, eseguendo nel contempo un banale minigame in cui bisogna fermare un cursore in movimento al fine di ottenere un bonus extra. Naturalmente non ci si può allenare per mesi e uscire dalla palestra con due guerrieri dalla forza mostruosa, tuttavia le cose non stanno molto diversamente da così: bisogna assolutamente evitare che la barra della fatica si spinga oltre la metà, far riposare di tanto in tanto i mostri, nutrirli nel migliore dei modi (un personaggio di Floatia ci fornirà ogni giorno alcune razioni di carne, mentre altri cibi potremo trovarli in giro o come premio per i combattimenti), ricordarsi di farli andare in bagno quando ce lo chiedono (a meno che non ci piaccia l'idea che se la facciano addosso, con pesanti ripercussioni sul loro umore) e infine farli dormire quando hanno sonno. Nonostante la cura e le attenzioni che metteremo nell'allevamento dei Digimon, inevitabilmente a un certo punto li vedremo morire di punto in bianco: il loro ciclo vitale ha un termine preciso, e benché sia possibile aumentarlo con qualche accorgimento, dovremo accettare la cosa e... ricominciare tutto da capo. Un elemento in grado di generare grande frustrazione, è chiaro, ma che viene mitigato dal concetto di "discendenza" che coinvolge le nuove uova che andremo a schiudere: alcune di esse avranno ereditato determinate statistiche dei mostri deceduti, rendendo più veloce la loro evoluzione e magari anche più lunga la loro aspettativa di vita; il tutto nell'ottica di un bestiario che conta oltre duecento Digimon, varianti di colore incluse.
Trofei PlayStation 4
I quarantacinque Trofei di Digimon World: Next Order sono legati al completamento della lunga campagna, ma anche e soprattutto al lato gestionale dell'esperienza. Ci sono infatti achievement che si ottengono facendo salire il livello di Floatia e delle sue attività, acquisendo determinati materiali, completando le più avanzate digievoluzioni e cimentandosi con le battaglie del Colosseo, che si sblocca a un certo punto del gioco.
Esci e va' a divertirti
L'attività di allenamento e tutto ciò che ci troveremo da fare in quel di Floatia, con tante nuove possibilità che si sbloccheranno man mano che riusciremo a popolare la città di nuovi Digimon, fungono da fase preparativa rispetto all'esplorazione e ai combattimenti, fattori questi che determinano la progressione nella storia. La mappa risulta discretamente ampia, composta da zone interconnesse, sebbene in pratica vuota e scarsamente interagibile, al di là di qualche oggetto o materiale da raccogliere in giro.
Bisogna ricordarsi dove andare seguendo i dettagli della missione di turno ed eventualmente entrare in contatto con i nemici per dar vita a degli scontri che si risolveranno a nostro favore o che ci vedranno malamente sconfitti (e rispediti in città) a seconda del livello che avremo raggiunto fino a quel punto. Le indicazioni in-game non sono purtroppo generose e dettagliate da questo punto di vista, ed è dunque fondamentale utilizzare i primi punti esperienza ottenuti dal protagonista per migliorare le sue capacità di impartire ordini ai Digimon, sbloccando in primo luogo nuovi attacchi e in secondo luogo la fondamentale capacità di parare i colpi dei nemici. La gestione degli scontri non è casuale, nel senso che i nemici sono a vista e possiamo evitarli se vogliamo (oppure ci eviteranno loro stessi, quando vedranno che siamo troppo forti), ma ci sono circostanze in cui risulta molto complicato sottrarsi a un combattimento e si ha la sensazione di un "buco" dal punto di vista del gameplay proprio nell'ottica del grinding, vedi ad esempio gli avversari che dovremo affrontare durante una delle prime quest principali, eccessivamente potenti rispetto al nostro livello. Come detto, il sistema di combattimento può essere arricchito da tante sfaccettature man mano che si procede nella storia e si sbloccano determinati elementi, ma la sua incidenza rispetto alla godibilità dell'esperienza non risulta straordinaria, probabilmente per via dell'approccio semiautomatico che rende complicato intervenire quando ce n'è davvero bisogno o comunque assumersi appieno la responsabilità del confronto. I problemi maggiori, tuttavia, sono il pesantissimo backtracking a cui veniamo obbligati per tornare nelle varie zone (a meno che non si voglia spendere somme discretamente alte per acquistare dei "passaggi"), gli elementi "virtual pet" che si manifestano nei momenti meno opportuni (se non disponete di un bagno portatile son dolori...) e, in generale, un comparto tecnico mediocre, che non sfrutta in alcun modo le capacità di PlayStation 4: le geometrie poligonali, come detto, sono molto semplici, degne di un handheld, e la caratterizzazione degli scenari risulta di conseguenza povera, aggrappata quasi esclusivamente alle tonalità di colore o ad altri espedienti al fine di ottenere un minimo grado di varietà. Un discorso simile può essere fatto per il comparto sonoro: ci sono buone musiche, persino un brano cantato nell'introduzione, ma il fatto che si ripetano così spesso spinge a un certo punto a disattivarle, laddove invece gli effetti sono davvero bruttini.
Conclusioni
Digimon World: Next Order è il tradizionale titolo che si ama alla follia o si odia con tutte le proprie forze, a seconda della passione e dell'entusiasmo che eventualmente ci legano alla serie prodotta da Bandai Namco e alle sue tante peculiarità. Parliamo infatti di un RPG strutturalmente molto semplice (allenati, vai in giro, combatti e riporta i Digimon a Floatia), dotato dei classici meccanismi in stile "virtual pet" che implicano obblighi ciclici e di un gameplay che si basa quasi esclusivamente sull'alternanza allenamento/esplorazione, appesantita però da un altissimo grado di ripetitività dell'azione. Allo stesso modo, proprio questi elementi sono stati capaci negli anni di costruire una fanbase solida e numerosa, che chiuderà di certo un occhio rispetto alle palesi mancanze (specialmente tecniche) di Next Order pur di tuffarsi nuovamente nel mondo dei Digimon.
PRO
- Il gameplay dell'originale Digimon World, ma evoluto e velocizzato
- Bestiario piuttosto ricco, con un maggiore controllo sulle evoluzioni
- La campagna risulta duratura e in molti frangenti impegnativa...
CONTRO
- ...ma il grado di ripetitività dell'azione è alle stelle
- Grafica mediocre
- Le varie attività divertiranno solo i fan della serie