Gli anni scolastici sono determinanti per la vita di una persona. Sono quelli in cui i principi inculcatici nell'infanzia si scontrano con i mutamenti profondi che attraversa il corpo quando diventa adulto, creando un attrito che si risolverà solo con la morte (siete autorizzati a toccarvi).
La scuola non è solo un'istituzione, ma è anche il luogo in cui si matura a livello fisico e mentale (be', mentale solo alcuni, ma valga come principio generale): è dove si comincia ad avere coscienza dell'altro sesso e a vivere le prime storie d'amore, a volte belle e delicate, altre volte drammatiche e segnanti. Insomma, si tratta di una tappa fondamentale per la crescita, soprattutto negli anni dell'adolescenza, quelli in cui si hanno più dubbi e incertezze, in cui le pulsioni si fanno insopprimibili e ogni brufolo diventa oggetto di una tragedia shakespeariana. Insomma, nell'adolescenza ci si scopre improvvisamente fragili e instabili e i banchi di scuola sono il palcoscenico ideale per mettere in scena questi sentimenti, che determineranno indelebilmente il nostro futuro. Per questo motivo la scuola è così presente nell'immaginario collettivo e viene usata per ambientarci opere di ogni tipo, da romanzi impegnati a porno con studentesse sexy. Miniature Gardern rientra nel genere degli horror psicologici con forti tratti intimisti. Si tratta di una visual novel giapponese che racconta di una scuola, chiamata Miniature Garden, che sorge in un bosco. Se ci pensate bene gli edifici scolastici, soprattutto quelli più vecchi, hanno sempre un lato inquietante e misterioso dovuto all'accavallamento di vite e voci del presente e del passato al loro interno. Qui alcuni studenti, tra i quali il protagonista Yasunari, impegnati a preparare il cosiddetto Miniature Festival, rimangono bloccati nell'edificio per un'intera notte. Si tratta di un caso o la leggenda è vera e qualcuno morirà di morte violenta prima che si faccia giorno? Cosa sono i sette misteri? Quali sono i fili che legano le storie dei cinque prigionieri? Perché alcuni di loro sembrano oppressi da un passato di cui non riescono a liberarsi? Per rispondere a queste e molte altre domande non resta che seguire la storia. Di nostro evitiamo di dirvi di più per non anticiparvi nulla degli eventi determinanti da cui è composta.
Abbiamo recensito la visual novel Miniature Garden. Scoprite cosa ne pensiamo.
Dovendo descrivere il racconto da un punto di vista generale, lo definiremmo come un buon horror, che però fa ampio uso di cliché, a partire dalla premessa (di quanti studenti che rimangono bloccati a scuola di notte sono pieni gli horror giapponesi?). In verità, come genere videoludico impone, ci sono più finali (sette) e per avere il quadro completo della situazione occorre sbloccarli tutti. Di questi alcuni sono davvero ben scritti e, nonostante l'originalità sia poca, risultano appassionanti.
Diciamo che gli scrittori dello studio Muzintou sono riusciti a mettere in scena dei sentimenti molto forti, conditi da misteri assortiti, senza scadere mai nello stucchevole, nonostante qualche scivolone sul patetico. Sempre molto belli invece i disegni di Riko Korie, artista nota nell'ambito delle visual novel, che ha lavorato bene sui personaggi, nonostante anche qui i cliché abbondino e lo stile non sia particolarmente originale. Comunque, i tratti infantili dei protagonisti contrastano in modo appropriato con quelli che sono i temi centrale del racconto, rendendo più inquietanti alcuni cambi d'atmosfera. Meno ispirati i fondali, tutti fin troppo generici e, in alcuni casi, grossolani. Chi li ha realizzati ha evidentemente cercato uno stile pittorico, ma l'effetto complessivo è quello di un filtro di Photoshop applicato male. Dal punto di vista del sistema di gioco Miniature Garden è una visual novel molto classica. Ha sicuramente dei valori produttivi più che buoni, dati il doppiaggio (giapponese) e l'introduzione animata in pieno stile anime, ma a livello di interfaccia e opzioni si limita a fare il suo. Quindi possiamo scegliere la velocità di scorrimento dei testi, o consultare l'elenco dei finali raggiunti, oppure guardare una galleria di animazioni sbloccate giocando. In gioco ci si limita a leggere e a prendere delle decisioni di tanto in tanto, con il classico sistema a scelta multipla. Diciamo che per completare tutto, saltando i testi già letti in precedenza, ci vogliono una decina di ore circa. Un tempo standard, insomma.
Altre visual novel interessanti
L'offerta di visual novel è ormai ricchissima anche in occidente. Su Steam se ne trovano letteralmente decine. Se vi interessano non potete evitare alcuni classici del genere come Clannad o la serie Grisaia, mentre tra le più recenti vi consigliamo Da Capo 3 R di Circus, Sweetest Monster di ebi-hime, Tokyo Twilight Ghost Hunters Daybreak: Special Gigs di Arc System Works e Toybox, ChronoClock di Purple Software o i World End Economica di cui è stato appena pubblicato il terzo episodio. Un'ultima nota: fate attenzione, perché vista la diffusione di Steam anche in oriente, da un po' si trovano anche titoli in lingua originale. Controllate sempre che ci siano almeno i sottotitoli in inglese prima di acquistare. Ovviamente se conscete il giapponese o il cinese è meglio per voi.
Conclusioni
Miniature Garden è una buona visual novel, ma non una di quelle imprescindibili o che saranno ricordate negli anni a venire. Diciamo che gli appassionati del genere la gradiranno, ma senza esaltarsi troppo, mentre i novizi potrebbero prenderla come una nave scuola per poi imbarcarsi in imprese più coraggiose a appaganti.
PRO
- Disegni dei personaggi
- Colonna sonora
- Alcuni finali
CONTRO
- Tanti cliché
- Fondali mediocri
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows Vista, 7, 8 o 10
- Processore Intel Pentium 2.0GHz o superiore
- 2 GB di RAM
- Scheda video capace di risoluzione a 720p o superiore
- 4 GB di spazio su Hard Disk
- DirectX 9.0c