L'evoluzione più interessante degli ultimi mesi per quanto riguarda il mercato degli smartphone, o meglio quella maggiormente legata al design e all'estetica, è senza dubbio la svolta borderless che ha permesso di ridurre notevolmente la cornice esterna al display nei dispositivi di ultima generazione: questo ha consentito di rendere finalmente "gestibili" anche i device dotati di schermi generosi, i cosiddetti "phablet", in precedenza mal digeriti dal grande pubblico appunto soprattutto per i volumi impegnativi che mal si accompagnavano ai modi d'uso più comuni. In attesa di osservare la proposta di Apple col nuovo iPhone, in ambito Android sono soprattutto due gli esponenti più interessanti di questa innovazione: da una parte Samsung con il suo S8, e dall'altra LG con il G6. Con quest'ultimo, la casa Sudcoreana si è trovata nel dovere di recuperare fiducia, appeal e quote di mercato dopo il mezzo passo falso di G5, fin troppo originale smartphone che portava con sé il concetto di sviluppo modulare attraverso periferiche aggiuntive in realtà poco pratiche e immediate.
Bello e balla
Proprio per questo motivo il G6 ha un aspetto che si potrebbe definire rassicurante, semplice, senza dubbio sobrio e pulito. La scocca di alluminio è protetta sul retro da uno strato di Gorilla Glass 5, mentre sul davanti è stato scelto di usare il Gorilla Glass 3: la motivazione ufficiale è che all'epoca dello sviluppo dello smartphone non esisteva ancora un Gorilla Glass 5 sufficientemente sottile, e per questo è stato deciso di scendere a un tale compromesso. Sulla parte frontale, il display da 5.7" è l'assoluto protagonista, circondato soltanto da una sottile cornice metallica che con la piacevole stondatura degli angoli accompagna l'analoga soluzione dei vertici dello schermo. Si tratta di un pannello con risoluzione 2880x1440 IPS LCD FullVision da 564ppi con funzionalità Always On, capace di restituire immagini nitidissime, con colori brillanti e saturi, e con neri profondi, seppur non a livello di un AMOLED. La compatibilità HDR-10 permette poi di ottenere un ulteriore grado di qualità video per i contenuti video che supportano questo standard. Il formato adottato è un 18:9, differente quindi dai 16:9 utilizzati comunemente: ciò consente di avere una area disponibile più estesa in lunghezza, che fa comodo soprattutto con app che si sviluppano appunto in verticale con un feed come Twitter, Facebook, Instagram o nella navigazione web. L'effetto collaterale è la presenza di barre nere sui bordi in certe situazioni, come nella visione di video in 16:9 o con i giochi non ottimizzati. Si tratta comunque di situazioni né molto frequenti né fastidiose. Merita segnalare come LG abbia preferito un display piatto, che termina quindi nella sua cornice rettangolare, a differenza per esempio di Samsung: una soluzione che contribuisce a migliorare l'impugnatura del device, sempre solida e con un ottimo bilanciamento dei pesi. Il G6 si tiene bene in mano, si usa con piacere e sa anche farsi apprezzare dal punto di vista estetico: malgrado questa sia ovviamente una valutazione soggettiva, è evidente come il prodotto della casa Sudcoreana sia uno smartphone bello da vedere, che si fa apprezzare proprio grazie alla eleganza e pulizia delle sue linee pur senza stupire o lasciare a bocca aperta. Forse si sarebbe potuto desiderare giusto uno spessore più sottile, che si attesta invece a 7.9 mm. Sul retro, appena sotto alla dual-cam è stato collocato il sensore di rilevamento dell'impronta: un posizionamento piuttosto pratico soprattutto considerando di poggiarci sopra l'indice, con una funzione che viene esaltata dalla estrema precisione e velocità nello sblocco. Il certificato IP68, fortunatamente sempre più diffuso, permette di affrontare con serenità anche incontri con l'acqua ben più impegnativi dei semplici schizzi, mentre il connettore USB-C posto come intuibile sul lato inferiore si conferma come lo standard dei prossimi anni. Farà piacere a molti trovare poi, sul lato superiore, il jack audio standard da 3.5 mm, permettendo così di utilizzare tutte le proprie cuffie senza dover ricorrere a poco pratici adattatori.
Tecnologia al penultimo grido
Dal punto di vista dell'hardware, il cuore del G6 è uno Snapdragon 821 quad-core a 2.35 GHz: una scelta che potrebbe far storcere il naso a chi si sarebbe aspettato un 835 su un terminale flagship nel 2017. La decisione è determinata probabilmente dalla volontà di uscire in anticipo sul mercato e di ridurre i costi, ma che all'atto pratico è destinata a interessare solo l'utenza più esperta e informata ed esigente che potrebbe soffrire dell'incompatibilità con tecnologie come Gigabit LTE e Quick Charge 4.0. Nell'uso quotidiano il G6 non mostra infatti alcun tentennamento, anche grazie ai 4 GB di RAM, denotando un livello di ottimizzazione notevole: il comportamento è fluidissimo in ogni situazione, le app si aprono rapidamente e altrettanto velocemente si può passare da una all'altra senza che vengano intaccate le prestazioni o che si verificano crash. L'unico effetto collaterale effettivamente riscontrabile è un certo riscaldamento dello smartphone anche con processi non particolarmente impegnativi, che si avverte soprattutto nella parte alta posteriore. Il sistema operativo è ovviamente Android 7.0 con interfaccia UX 6.0, che porta con sé una personalizzazione intelligente e mirata a sfruttare le caratteristiche del device senza appesantire l'esperienza del software di Mountain View. Appare particolarmente utile in tal senso la possibilità di usare due applicazioni contemporaneamente in multitasking, ognuna delle quali destinata ad occupare metà schermo in un'area quadrata. Delude un po' invece la disponibilità di soltanto 32 GB di memoria (tra l'altro con 12 già occupati), un taglio piuttosto modesto per un telefono top di gamma, seppur ovviamente espandibile tramite Micro SD. Buona la componente audio, con lo speaker posizionato nella parte inferiore che risulta perfettamente capace di riprodurre suoni puliti anche ad alto volume, e altrettanto soddisfacente la ricezione. Per quanto riguarda l'ambito gaming, inutile dire come il G6 riesca a gestire senza alcun problema anche i titoli più impegnativi a livello grafico, e l'ampio schermo permette di godere appieno delle esperienze di gioco. Sul versante dell'autonomia, lo smartphone è dotato di una batteria da 3300mAh che consente di arrivare agilmente a fine giornata con un buon residuo di carica anche con un uso medio-intenso del device. Il supporto al Quick Charge 3.0 permette di ottenere una carica completa in circa 90 minuti. Deludente invece la scelta di LG di modificare le caratteristiche del device in base al Paese di vendita: la versione per il Sud Corea infatti può contare su un audio migliore grazie al quad DAC e su 64 GB di memoria, quella per gli Stati Uniti gode della ricarica wireless, mentre la versione europea non possiede nessuna delle caratteristiche appena elencate.
Spazio per le foto
L'impianto fotografico è decisamente buono e può contare, per quanto riguarda la fotocamera posteriore, su una dual-cam da 13 MP con un sensore principale con apertura f1.8 e stabilizzazione ottica e una secondaria grandangolare a 125° non stabilizzata con apertura f2.4: una soluzione che permette una certa versatilità creativa, che trova massima espressione negli scatti eseguiti in condizioni di luce diurna ottimale. In questi casi le immagini scattate dal G6 sono veramente notevoli, brillanti e ricche di dettagli, senza dubbio tra le migliori della categoria. La camera grandangolare, ovviamente utilizzabile anche nei video, fornisce un "effetto" GoPro interessante: i due obiettivi sono ben integrati a livello software, ma la differenza nel passaggio da uno all'altro si nota anche per quanto riguarda la temperatura dei colori. Peccato invece per la fotocamera anteriore da soli 5 MP, scelta a detta del produttore praticamente obbligata visti i ridotti spazi disponibili: sta di fatto che gli amanti dei selfie potrebbero trovare qualcosa da ridire soprattutto nelle situazioni scarsamente illuminate. LG ha lanciato il G6 sul mercato a fine aprile al prezzo di 749€: una cifra impegnativa, forse troppo. Il bello (e anche il brutto) dei top di gamma Android sta però nel fatto che la caduta dei prezzi è repentina e rapida già dalle prime settimane: il risultato è che vestire i panni di early adopter ha davvero poco senso, visto che nel momento in cui scriviamo è facile trovare lo smartphone ad una cifra inferiore ai 500€. Partendo da questo riferimento, l'LG G6 diventa un prodotto estremamente appetibile che si pone senza dubbio tra i migliori terminali Android attualmente disponibili sul mercato: ci sentiamo di dare una promozione convinta quindi all'azienda Sudcoreana, che è riuscita a dar vita a un tassello importante da cui ripartire con convinzione per lo sviluppo dei futuri device.