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Gigantic prova a riscrivere le regole dei MOBA

Tante buone promesse per un titolo che potrebbe dire la sua anche in ambito competitivo

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   28/07/2017

La storia alle spalle di Gigantic è piuttosto complessa e piena di colpi di scena. L'idea originale, partorita dalla mente di Chris Chung, è nata molto tempo prima che Overwatch si affermasse sul mercato, anticipando di fatto la nuova moda degli sparatutto in arena. Motiga, il team di sviluppo dietro al progetto, aveva pensato di creare un gioco competitivo che fondesse le esperienze dei dungeon PvE con le classiche schermaglie PvP, buttando nel mezzo scontri con i boss in arene ristrette. Dopo qualche mese di test, tuttavia, Chris si deve essere accorto che le cose funzionavano meglio senza quegli enormi bestioni ad intasare le linee di tiro e da lì decise dunque di cambiare sostanzialmente prospettiva al titolo, trasformando Gigantic in un ibrido tra MOBA e sparatutto. Scomparse le battaglie PvE, erano rimaste così le arene e due squadre da cinque giocatori che competevano per la vittoria, un cambiamento in corsa che rallentò di fatto lo sviluppo, spostando di parecchio tempo in avanti la deadline per la consegna. Nel frattempo Motiga era alla ricerca di partner commerciali e la decisione di sviluppare il titolo come esclusiva Microsoft portò problemi inaspettati, e il gioco rischiò di finire a gambe all'aria più volte, almeno fino a quando Perfect World acquisto la proprietà intellettuale versando nelle casse di Motiga il denaro sufficiente per continuare lo sviluppo. Oggi finalmente Gigantic è arrivato su Xbox One e PC, e siamo quindi pronti a valutarlo nella sua versione completa.

Gigantic prova a riscrivere le regole dei MOBA

Due guardiani da difendere

Gigantic si piazza a metà tra uno sparatutto arena e un MOBA come dicevamo. Cinque giocatori per squadra hanno il compito di attaccare e uccidere il guardiano del team avversario e tutto questo mentre cercano di massacrarsi al centro delle, poche ma ben strutturate, arene disponibili. La visuale in terza persona, che accomuna il titolo più a SMITE che a League of Legends o Heroes of the Storm, implica che i giocatori dovranno tirare fuori la loro mira migliore sia per colpire gli avversari sia per usare abilità e Skillshot. Molti dei personaggi presenti sono gran colpitori a distanza mentre sono ancora pochi gli eroi di supporto basati principalmente su cure e scudi. È una cosa che francamente abbiamo apprezzato e, seppur facciano il loro dovere quando coordinati con il resto del team, difficilmente si va a sentire la mancanza di un personaggio curatore se questo non c'è nel gruppo, proprio grazie all'ibridizzazione delle classi. Voden, ad esempio, è una sorta di volpe cornuta armata di arco che può causare danno moderato sulla distanza e avvelenare i nemici ma è dotato anche di due pozioni di cura per mantenere in vita il party.

Gigantic prova a riscrivere le regole dei MOBA

Non sono però cure in grado di rivoluzionare uno scontro quanto più agevolare il recupero subito dopo un combattimento o dare quella piccola protezione indispensabile per sopravvivere. Il vero ago della bilancia, per quanto abbiamo visto, la fa dunque la coordinazione con le classi da prima linea, capaci spesso di respingere colpi e proiettili ed essere di maggior aiuto per il gruppo. La limitazione delle cure su Gigantic è dovuta molto probabilmente alla possibilità di evocare sul campo enormi creature dalle diverse caratteristiche. In alcune aree specifiche della mappa, spendendo del Focus, si possono richiamare esseri che rivelano i nemici invisibili, che modificano gli accessi alle varie aree della mappa, che infliggono danni ad area o che, per l'appunto, sono in grado di curare i personaggi limitrofi. Questi bestioni svolgono un ruolo fondamentale nell'economia del gioco dato che i settori da loro controllati sono fonte inesauribile di punti energia, statistica indispensabile per lanciare l'attacco contro la base nemica e la difenderanno al posto nostro fino alla loro morte permettendo ai giocatori di vagare liberamente per la mappa con maggior tranquillità rispetto ai giochi similari.

La difesa è la miglior difesa

La forza bruta su Gigantic non serve sostanzialmente a nulla se non è supportata da una buona strategia. Ogni partita è divisa in fasi, ognuna delle quali prevede che uno dei team riesca a riempire prima della squadra avversaria la barra del potere per lanciare il proprio attacco. Ogni azione eseguita con successo durante il match, che sia la raccolta dell'energia ai punti di controllo o una uccisione, contribuisce all'accumulo del potere, rendendo ogni round particolarmente intenso e dando la possibilità al team in svantaggio di recuperare quasi sempre la situazione. Una volta riempita la barra il vostro guardiano partirà all'attacco abbattendo il colosso avversario ed esponendogli l'unico punto debole grazie al quale infliggergli una ferita, ripetendo poi il procedimento fino a togliere le tre vite complessive. È in questo momento che lo scontro entra nel vivo e l'azione si fa scoppiettante esaltando il giocatore e, in ottica di e-sport, anche il pubblico che segue lo scontro. Gigantic è infatti un titolo molto bello da vedere e particolarmente curato esteticamente. La scelta di utilizzare un motore leggero ha comunque pagato e lo stile in cel shading regala un aspetto cartoon estremamente apprezzato, con buone animazioni e personaggi davvero carismatici. Ci sono circa venti eroi al momento sui server e molti di loro sono perfettamente distinguibili dalla massa di personaggi tutti uguali proposti dal genere negli ultimi anni. Certo, le abilità si assomigliano e sono più o meno tutte già viste, ma è la prima volta che vengono inserite in un contesto del genere e funzionano più che egregiamente. L'unico rammarico che ci sentiamo di sottolineare in questa circostanza è la scelta solo parziale di donare un'aspetto animalesco ai campioni. Mantenere gli animali come riferimento per ogni singolo eroe avrebbe fatto ancora più la differenza e donato un'impronta distintiva alla produzione di Motiga.

Gigantic prova a riscrivere le regole dei MOBA

Poca carne al fuoco, per ora

Le abilità di ogni singolo campione sono tutte disponibili sin dal principio con la possibilità di potenziarle seguendo alcuni rami specifici mano a mano che si ottengono punti esperienza e livelli in partita. Oltre al colpo base e tre abilità complementari presenzia ovviamente una mossa finale in grado di cambiare le sorti di un duello che va però usata con parsimonia visto che utilizza focus, la medesima risorsa che va spesa per evocare le creature sui punti di controllo, un altro elemento distintivo che aggiunge un pizzico di strategia in più al consueto e più banale controllo dei cooldown. Purtroppo Gigantic crolla poi quando si va ad analizzare il contenuto vero e proprio del gioco: pur essendo un free to play, con alcuni pacchetti a costo irrisorio da comprare per avere il bundle iniziale degli eroi (e un altro a 30 euro con tutti gli eroi attuali e futuri), al momento presenta una sola modalità di gioco, qualche skin extra e alcune creature da acquistare con i crediti ma ci si ferma qui.

Gigantic prova a riscrivere le regole dei MOBA

Non ci sono ancora partite classificate né contenuti che aiutino a spezzare un po' la routine, probabilmente sono nei progetti futuri per la compagnia ma al momento non ci è dato sapere quando e se arriveranno sui server. Anche il costo degli eroi, per chi non vuole sborsare un euro è abbastanza proibitivo visto che la valuta necessaria per comprarli si accumula con estrema lentezza, regalandovene uno ogni due settimane circa giocando assiduamente. Le partite vi donano poche monete e il grosso dei vostri introiti giungeranno dalle quest giornaliere, disponibili in numero estremamente limitato. Considerate che in media ogni missione vi dono tra i 40 e i 70 dobloni e per acquistare un campione ve ne serviranno dai cinque ai tredicimila. Per fortuna la rotazione gratuita ci viene in soccorso con sei eroi free a settimana, un pool più che soddisfacente per muovere i primi passi e comprare l'eroe che più ci piace.

Gigantic prova a riscrivere le regole dei MOBA

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 10
  • Processore: Intel Core i7-3770K
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Scheda Video: NVIDIA Geforce GTX 780 - SLI

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows 7, Windows 8, Windows 8.1, Windows 10 (64-bit)
  • Processore: 2.6 Ghz
  • Memoria: 6 GB di RAM
  • Scheda video: GeForce GTX 580, compatibile con le DirectX 11.1
  • Rete: Connessione internet a banda larga
  • Memoria: 10 GB di spazio disponibile
  • Note aggiuntive: Il requisito di 6 GB di RAM si riferisce solo alla memoria utilizzabile

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Xbox Store, Windows Store
Multiplayer.it
7.8
Lettori (17)
8.1
Il tuo voto

Gigantic arriva in ritardo sul mercato anche a causa di problemi di sviluppo interni ma riesce comunque a risultare un prodotto fresco e divertente che amplia quanto offerto fino ad oggi dagli sparatutto arena e dai moba, ritagliandosi una propria nicchia ed evitando di mettersi in concorrenza diretta con i tanti esponenti di spicco sul mercato. Il gameplay funziona e la grafica è estremamente piacevole, anche se qualche dubbio arriva dal supporto che Motiga riuscirà a offrire vista la difficile situazione finanziaria. Il prodotto per ora ce la fa, seguiremo gli sviluppi da vicino e ci rivedremo su queste pagine per un aggiornamento tra qualche mese, magari in concomitanza con l'arrivo sui server della prima stagione classificata. Per ora il nostro consiglio è quello di provarlo gratuitamente, testare qualche eroe e passare diverse ore in spensieratezza. Al momento, purtroppo, non si può chiedere di più.

PRO

  • Ottimo design dei personaggi
  • Diverse idee interessanti
  • Un buon ibrido tra sparatutto e MOBA
  • Meccaniche uniche e originali

CONTRO

  • 21 eroi non sono poi moltissimi
  • Costo spropositato dei campioni
  • Solo una modalità di gioco e poche mappe