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La recensione di Rainbow Six: Siege - Operazione White Noise

Nuovi operatori e una delle migliori mappe viste su Rainbow Six: Siege arrivano sui server di gioco!

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   14/12/2017

La nuova stagione di Rainbow Six: Siege giunge in concomitanza con il lancio sui server dell'operazione White Noise, aggiornamento contenutistico e carico di bilanciamenti vari che avevamo già avuto il piacere di osservare e provare a Sao Paulo, durante le finali mondiali della terza stagione della Pro League. Tre nuovi operatori e una nuova mappa vanno ad aggiungersi ai contenuti pre esistenti rivoluzionando il modo di giocare e portando ulteriore varietà nel roster. Dopo quasi due settimane dal lancio giunge quindi il momento di tirare le somme per capire se Ubisoft si stia muovendo nella giusta direzione o se potrebbe esserci stato qualche inciampo.

La recensione di Rainbow Six: Siege - Operazione White Noise

La torre

La nuova ambientazione è probabilmente quella dal miglior panorama mai visto su Rainbow Six: Siege. Certo, con la frenesia dell'azione e la voglia di correre verso gli obiettivi spesso non ci si concentra ad ammirare i contorni delle aree di gioco, ma in questo caso vale la pena soffermarsi ad osservare la città sottostante. Tower, questo il nome poco originale della mappa, trae in realtà ispirazione dalla Namsan Tower di Seoul da cui però poi si distacca completamente sia per design esterno che per localizzazione. Mentre la Namsan Tower è posizionata su una rigogliosa collina, Tower si erge tra case e palazzi, cambiando completamente aspetto agli esterni con infinite vetrate e andando a modificare sostanzialmente anche tutti gli interni. Diciamo pure che l'ispirazione è solo una questione "politica" per ricordarci che questa espansione ci porterà in Asia, ma il resto ha davvero poco a che fare con la realtà. Poco importa ovviamente, visto che Tower riesce ad offrire un'esperienza di gioco completamente nuova rispetto a quanto visto fino ad ora, soprattutto grazie a una verticalità eccellente e a linee di tiro che spesso esulano dai soliti avvistamenti da corridoio per spostarsi in scontri tra soffitto e pavimento. Emblematica è diventata la tromba dell'ascensore, un enorme area che attraversa per intero tutti e tre i piani della torre e che dà accesso a ogni singolo livello. Tower è con tutta probabilità una delle migliori mappe di sempre, grazie a un'ottima estensione, una gran varietà e un'eccellente distruttibilità. Ubisoft sembra insomma essersi impegnata davvero al massimo per la realizzazione di questi DLC che continuano a portare nuovi giocatori e mantenere in vita un titolo che sta correndo davvero velocissimo. Gli oltre 25 milioni di giocatori, d'altronde, non possono essere certamente un caso fortuito e se le prossime stagioni sapranno mantenersi sui livelli delle precedenti potremmo trovarci a parlare di Rainbow Six: Siege ancora per moltissimo tempo.

Il furore cinese degli occhi che non vedono

L'obiettivo di Siege è quello di arrivare negli anni ad avere un centinaio di operatori tra cui scegliere, magari con ban e pick per attacco e difesa come i MOBA più recenti e un meta variabile dettato proprio dalle scelte dei giocatori nel pre-partita. Questa idea, questa visione a lungo termine della produzione Ubisoft, funziona come molla per far sentire i giocatori sicuri del proprio investimento di tempo ed è una filosofia che sul mercato odierno ha sempre pagato. Le cose stanno andando bene e il supporto è massiccio e costante e l'unica difficoltà nell'inserire nuovi soldati sarà la necessità di trovare ogni volta gadget e armi che non solo li diversifichino a sufficienza da quelli già esistenti, ma che gli permettano altresì di avere un impatto immediato sul gameplay in modo da rivedere completamente tattiche e strategie. È un discorso semplice all'apparenza ma in realtà molto difficile da mettere in pratica visto che deve pur sempre fare i conti con un circuito professionistico molto esigente e un pubblico casual che cerca di divertirsi su una fascia completamente diversa di abilità ed esigenze. Con White Noise l'obiettivo è centrato visto che questo aggiornamento punta a rivedere completamente le meccaniche difensive legate al posizionamento e all'uso delle telecamere di sorveglianza, così come l'utilizzo dei droni per l'avanscoperta. Dokkaebi ha la possibilità di sottrarre i cellulari degli operatori abbattuti e infiltrarsi nel sistema, sfruttando così gli occhi robotici per spiare il posizionamento dei difensori. La cosa ancor più interessante è che, in caso di successo, la squadra in difesa sarà completamente cieca e dovrà basare le proprie attenzioni solo sui rumori, non potendo prevedere in alcun modo da dove arriverà l'assalto. Altra particolarità di Dokkaebi, che gioca sempre sull'elemento disturbo è sorpresa, è la possibilità di far suonare il cellulare agli operatori avversari, rendendoli così individuabili più facilmente.

La recensione di Rainbow Six: Siege - Operazione White Noise

All'atto pratico abbiamo però visto in partita sfruttare questa meccanica anche per imbastire interessanti trappole, con un operatore lasciato attivo e sfruttato come esca dai propri compagni. Sarà interessante nelle prossime settimane vedere l'evoluzione del gameplay attorno a queste meccaniche. Zofia dal canto suo è un personaggio molto più ignorante e aggressivo e le granate a concussione di cui è in dotazione tornano estremamente utili, soprattutto per l'assalto finale nelle stanze presidiate. È il classico operatore per i giocatori solitari, per quelli che amano le esplosioni, che adorano stare in prima fila a prendersi proiettili in faccia e a cui camminare quatti quatti per i corridoi non è che vada proprio a genio. Scherzi a parte, Zofia ha una delle abilità più potenti dell'intero gioco ed è capace, una volta a partita, di rianimarsi in maniera autonoma. Non sapete quante volte ci è capitato di cogliere impreparati i difensori che pensavano di averci abbattuto e si sono trovati invece davanti il nostro M762 pronto a fare fuoco. La tattica è ovviamente rischiosa visto che tornerete in vita con un solo punto ferita, ma è una trovata interessante. L'ultimo operatore, che abbiamo visto scegliere poche volte durante le nostre partite, è Vigil, un difensore che, ancora una volta gioca con le telecamere e i droni, questa volta però occultandosi alla vista. Il cooldown della sua abilità è piuttosto lungo ma è altresì lunghissimo il tempo in cui Vigil può rimanere in questa condizione di parziale invisibilità, estremamente utile nel caso in cui ci siano giocatori di media bravura nell'altra squadra. Il problema principale di questo operatore nelle classificate è che in pochi usano i droni per fare scout nelle stanze o osservano dalle telecamere rendendo sostanzialmente superflue le sue capacità speciali per vederne l'effettiva abilità toccherà seguire i prossimi tornei, magari proprio le finali della Italian ESL Championship che si terranno il week end del 16 e 17 dicembre a Torino.

La recensione di Rainbow Six: Siege - Operazione White Noise

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Multiplayer.it
8.0
Lettori (3)
9.0
Il tuo voto

Operation White Noise è l'ennesimo pezzo di puzzle che va a incastrarsi alla perfezione in un disegno riuscito. Ubisoft sta ripagando al meglio i propri giocatori con contenuti sempre di qualità e aggiornamenti costanti e azzeccati. I nuovi operatori funzionano e riescono a modificare agilmente le tattiche utilizzate fino al loro arrivo, rinfrescando un meta che inizia ad essere piuttosto variegato. Tower è invece una delle mappe meglio disegnate viste su Siege ed è già stata inclusa nella rotazione delle partite competitive. Se volete mirare a qualche operatore in particolare il nostro consiglio è quello di concentrarvi su Dokkaebi e Zofia inizialmente in base al vostro stile di gioco preferito ma, in ogni caso, non ne rimarrete delusi.

PRO

  • I nuovi operatori funzionano alla grande
  • Tower è una delle migliori mappe del gioco
  • Nuovi gadget interessanti

CONTRO

  • Su PC qualche problema tecnico di troppo, che speriamo venga risolto velocemente