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La recensione delle Trust GXT 383

L'evoluzione 7.1 delle cuffie gaming di Trust

RECENSIONE di Marco Perri   —   04/02/2018

Quasi un anno fa Trust ci proponeva le GXT 353 e chiudevamo il pezzo chiedendoci proprio come si sarebbe evoluta l'offerta audio del brand olandese, ormai in un chiaro all-in tecnologico sul fronte Gaming, provando a coprire con dignità ogni periferica. Abbiamo quella che può essere definita una risposta: ciò che stringiamo tra le mani - o in testa - è un prodotto che ricalca esteticamente la sua eredità ma ne infarcisce la dotazione arricchendo a livello quantitativo e qualitativo contenuto e valore. Queste sono 7.1 e se siete utilizzatori di cuffie, di analoghe ne avrete viste passare parecchie in giro per il web di vari marchi, prezzi, componenti e caratteristiche. E comodità, che alla fine rimane l'elemento fondamentale quando dovete indossare due padiglioni formato famiglia. Via le plastiche di bassa lega, via gli archi rigidi: di fronte a un listino di 100€ e uno street price di poco più di 90, ci aspettiamo un prodotto in linea con aspettative quantomeno di fascia media.

La recensione delle Trust GXT 383

Meglio di prima

Le Dion sono un bel paio di cuffie da vedere: non troppo pacchiane, niente forme spaziali, curve al posto giusto e un paio di dettagli estetici che abbiamo apprezzato. I padiglioni da 50 mm hanno circondato con la giusta avvolgevolezza i nostri lobi, l'arcata rigida non ha scatti, con una soluzione di continuità affidata all'arco elastico, che si è adattato con buona presa alla forma della testa. Le abbiamo equipaggiate per qualche secondo, giusto per farci una primissima idea sul prodotto. Il feedback iniziale ha il sapore di robustezza: il prodotto c'è e il misto di gomma morbida, stoffa e plastica ne trasmette discretamente il valore. A differenza del predecessore, questo paio di cuffie schiva finalmente uno dei contro della 353: il microfono non è più fisso, ma finalmente estraibile. Potremmo dire che l'evoluzione rispetto al passato pervade un po' tanti aspetti del prodotto, posto dignitosamente in linea con l'offerta di mercato. Stavolta siamo nella dimensione del 7.1 e la compatibilità software è piena tra PC, PlayStation 4 e Xbox One. Aggiungiamo riconoscimento immediato su Mac Os così come Switch, in generale insomma tutto l'hardware disposto ad accogliere un semplice jack 3.5 mm. Scendiamo quindi più nel dettaglio di come è composto l'apparecchio. La tecnologia sul piatto è cresciuta e proporzionalmente anche le opzioni a disposizione: cominciamo dal semplice 3.5mm, collegabile praticamente, ormai, a qualsiasi cosa. Soluzione universale, ma ancora nel dominio dello Stereo. Il secondo cavo che nativamente esce dalla cuffie è invece una USB un po' strana: una mini-USB di tipo B, ma miniaturizzata. Per godere di un audio migliore, questa combo va inserita nella scatola in dotazione che si occupa di processare fonti audio più complesse, sia a valle che a monte. È questo piccolo box a permetterci, nell'ordine, di collegare la cuffie al PC via USB e alle console via USB e spdif ottico (in dotazione), nonché di scegliere se attivare o meno l'estensione dei bassi, che crea un vero e proprio effetto di vibrazione all'interno dei padiglioni. Conclude il tutto un jack 3.5 mm (con relativo adattatore 2.5 mm) in uscita da mandare al pad per input vocale e comandi per aumentare o diminuire intensità dei bassi e volumi, generale e di chat.

La recensione delle Trust GXT 383

Surround e 7.1

Arriviamo al fulcro di queste parole: per amor di par condicio abbiamo testato l'accessorio con musica tramite Spotify a qualità massima, su Netflix tramite Windows e Mac, più naturalmente la prova dei conti gaming su PC e console. In generale, il miglioramento rispetto alle 353 è palpabile, così come l'attivazione o meno delle bass vibration amplifica la percezione, garantendo un effetto consistente sulla pasta sonora. Per il prezzo richiesto, il compromesso sulle geometrie sonore ci è sembrato accettabile e la dotazione trasversale una buona aggiunta; ciò che risulta invece non proprio apprezzabile è la costante presenza del led sul box telecomando, abbastanza fastidioso. Avremmo preferito una minor intensità o grandezza dello stesso, o quantomeno un fade-out. A volume massimo il prodotto emette una discreta potenza, conforme probabilmente a quelli che sono ormai i noti limiti di legge dell'UE, con un effetto Surround incorporato a dare buone soddisfazioni. Montare il tutto non è cosa immediata né comoda vista la quantità di elementi e fili, c'è da dire che per fortuna i cavi nativi sono abbastanza lunghi, circa 2 metri, così da permettere di nascondere il più lontano possibile il resto dell'hardware e avvicinarlo ad almeno 50 centimetri dalle console, tale è infatti la lunghezza dello spdif ottico fornito. Il primo test è musicale e su dispositivo Android: Spotify reagisce bene, la musica crossover a sfondo è abbastanza variegata da darci una prima dimensione della compattezza sonora Stereo delle 383. Il test Netflix fornisce dati più interessanti: il box con estensione di vibrazione impatta chiaramente sui bassi e anche su qualche linea di alto, migliorando paradossalmente talvolta anche alcuni dialoghi, che nelle nostre prove non sono stati centrifugati. È una questione di gusti e di sensibilità alla vibrazione, comunque gestibile per intensità tramite telecomando. Le prove su console sono state analoghe ed equamente distribuite in termini di feedback, con una gestione del surround più che dignitosa e più in generale una buona distribuzione audio. Per inciso, non è attiva alcuna cancellazione del rumore ma le cuffie, per conformazione e componentistica, applicano già di default un po' di isolamento sonoro.

La recensione delle Trust GXT 383

Conclusioni

Prezzo 99.90 €

Se dovessimo dare un giudizio alla parabola evolutiva della linea Gaming di cuffie Trust, sarebbe positivo: per un prezzo più o meno analogo alle 353 del tempo, le Dion 383 migliorano sotto praticamente ogni aspetto. Ci sono ancora margini e piccole accortezze tecnologiche da limare, ma il prezzo è in linea con il prodotto. Si troverà sempre qualcosa a meno, stavolta però l'offerta ci è sembrata più completa e in grado di restituire all'ascoltatore una proporzionale quanto soddisfacente gamma audio di fascia media. Per cuffie sotto i 100€, va anche bene così.

PRO

  • Audio soddisfacente
  • Prodotto completo e versatile
  • Bass extension efficace

CONTRO

  • Led sul box telecomando
  • Non pochi fili da collegare