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La Recensione di The Bonfire: Forsaken Lands

Tutto parte dal falò nello strategico The Bonfire: Forsaken Lands

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   16/03/2018

C'è una vecchia canzone dei Dire Straits che parla di un uomo solitario, il quale decide di stabilirsi in un certo punto in mezzo al nulla e costruire una casa lungo la linea del telegrafo. Piano piano si aggiungono altre case diventando presto un villaggio e una prima struttura sociale che va complicandosi fino alla costruzione di una vera e propria città, con il suo caos e i suoi problemi, ma che nel profondo resta sempre e comunque legata alla "Telegraph Road", cuore dell'insediamento umano come quel primo accampamento in mezzo al nulla. In The Bonfire: Forsaken Lands invece della linea del telegrafo c'è il falò, perché la dimensione storica del gioco è alquanto astratta, ma il concetto è simile: all'inizio c'è un singolo uomo che decide di stabilirsi presso una spiaggia, accende un falò e in breve comincia ad attirare varie persone dai luoghi circostanti, che si danno subito da fare per costituire un nucleo sociale.

La Recensione di The Bonfire: Forsaken Lands


La ricostruzione delle dinamiche sociologiche è qui ridotta ai minimi(ssimi) termini, nel senso che c'è solo da raccogliere risorse ed espandere l'insediamento assegnando ad ogni nuovo viandante un ruolo specifico all'interno delle varie occupazioni possibili e i personaggi si limitano ad eseguire il lavoro assegnato automaticamente, ma vi possiamo trovare più o meno tutti gli elementi di base di uno strategico/gestionale con elementi survival basato sull'espansione e la difesa del territorio, semplificati in modo da calzare al meglio in ambito mobile. Le attività si moltiplicano all'aumentare delle strutture costruite, che si sbloccano con la costante raccolta di materiali, ma il falò resta sempre al centro dell'insediamento, a ricordare la ricerca del calore e della fiamma di vita che spinge le persone a unirsi e condividere gli sforzi per il bene comune. La particolarità di The Bonfire: Forsaken Lands è il fatto di rappresentare tutto con una visuale 2D a scorrimento laterale, un'idea interessante e che risulta funzionale alla semplificazione generale della meccanica strategica, ma l'interfaccia studiata in modo tale da essere quanto più leggibile possibile rimane alquanto confusa, oltre ad avere qualche problema di reattività.

Una costante attività

Di giorno teniamo sotto controllo l'attività dei vari lavoratori, che agiscono automaticamente in base ai ruoli assegnati raccogliendo legna, lavorando nelle miniere o dedicandosi alla fabbricazione di utensili, badando che vi sia sempre abbastanza cibo (bilanciando dunque la forza lavoro sulle attività di coltivazione e allevamento) e materiali per la costruzione di strutture e oggetti. Poi, ogni singola notte, la situazione cambia sensibilmente: il protagonista veglia costantemente e partecipa alla difesa del villaggio dagli attacchi che avvengono con sconcertante regolarità al calare delle tenebre. È necessario armare un buon gruppo di uomini e assegnarli ai turni di guardia notturna ma risulta importante anche schierarsi in prima persona per combattere le creature che insidiano la vita nel villaggio, dalle quali è poi possibile ricavare pelli e materiali utili. Interessante anche la possibilità di addentrarsi in caverne che costituiscono delle vere e proprie quest completamente staccate dalle attività standard nell'insediamento, creando una buona rottura nell'andamento altrimenti immutabile degli eventi e portando avanti anche una sorta di mitologia legata al mondo del gioco, con la scoperta progressiva dei segreti dei titani e delle altre creature che compongono la parte più misteriosa e metafisica di The Bonfire: Forsaken Lands.

La Recensione di The Bonfire: Forsaken Lands


Con un gruppo di guerrieri ben addestrato è possibile cercare di addentrarsi in queste aree misteriose ma le sfide al loro interno sono particolarmente impegnative ed è indispensabile prendere le giuste precauzioni ed effettuare le scelte migliori per il bene della comunità. La resa del comportamento dei vari abitanti è molto basilare, ma occorre tenere presente il grado di stanchezza e sazietà di ognuno di loro per non incappare in problemi, e valutare anche la loro tendenza alla fedeltà. In alcuni casi il gioco ci pone infatti di fronte a situazioni alquanto impreviste, come quando alcuni abitanti decidono di tradire, fuggendo e saccheggiano risorse dal villaggio. In questi casi la risposta dev'essere spietata come si conviene a un'elementare società dell'epoca dei falò, lasciandoci addosso una certa sensazione di disagio che ci spinge a mantenere sempre alto il livello di guardia sul comportamento degli abitanti.

La Recensione di The Bonfire: Forsaken Lands

Conclusioni

Versione testata iPad 1.0.3
Digital Delivery App Store
Prezzo 4,49 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori
ND
Il tuo voto

The Bonfire: Forsaken Lands cerca di proporre la profondità di strategici e gestionali di alto livello e riesce in buona parte nel suo intento, pur scegliendo una strada piuttosto difficile con il suo approccio facilitato e l'inquadratura in 2D a scorrimento laterale. Non approfondisce più di tanto gli aspetti classici di ricerca e gestione delle risorse ma fa emergere altri elementi che lo rendono un'esperienza peculiare, come le condizioni degli individui e l'eventuale propensione al tradimento. Il suo ritmo costante, scandito dal succedersi molto regolare degli eventi da una parte è prevedibile ma dall'altra ci fa entrare facilmente nei suoi meccanismi fino a rende davvero difficile staccarsi da questo gioco. Peccato per un'interfaccia un po' confusa e a volte poco reattiva su touch screen.

PRO

  • Meccanica semplice per il genere ma ben compattata
  • Interessante accento su alcuni aspetti della gestione "umana"
  • Buona alternanza con le fasi in stile "quest"

CONTRO

  • Interfaccia un po' confusa e poco reattiva
  • Grafica alquanto anonima anche se funzionale