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Non temete l'apocalisse

Guerra e Darksiders arrivano su Console per punire tutti quelli che hanno messo a repentaglio l'equilibrio dell'Universo

RECENSIONE di Antonio Fucito   —   30/12/2009

Versione testata: PlayStation 3

Dicevamo qualche pagina più in la, sul nostro sito, che il 2010 videoludico partirà col botto soprattutto grazie ai titoli appartenenti al genere degli action, con tutte le variazioni del caso. Darksiders ha forse subito una gestazione più lunga del dovuto e non ha ottenuto una cassa di risonanza adeguata, almeno fino ad oggi. Poco male, perché è la qualità finale quella che conta, e il titolo sviluppato dai Vigil Games ne ha in quantità invidiabili. Proprio come quando un argomento viene "abbracciato" da più parti e ritorna di moda, anche in Darksiders il tema principale vede l'equilibrio dell'universo, sotto la propria chiave di lettura. Inferno e Paradiso sono sempre stati contrapposti in questo contesto, con in mezzo gli Uomini a rappresentare quella variabile impazzita e senza padroni apparenti. Qualcosa, come solito, non torna, e nonostante sia stato siglato un patto, supportato da 7 sigilli ancora intatti, Inferno e Paradiso cadono letteralmente come meteoriti sulla Terra, innescando una battaglia dalle conseguenze disastrose.

Non temete l'apocalisse

Voi (noi?) siete Guerra, uno dei quattro cavalieri dell'apocalisse che ha il compito, mentre gli altri tre sono in vacanza non si sa dove, di indagare su quanto sta succedendo e punire i colpevoli di tale accaduto. Ovviamente non tutto filerà liscio come l'olio e Guerra si troverà a combattere su più fronti, vagando per l'universo di gioco alla scoperta di tutte le trame e complotti che caratterizzano questo intricato sistema.
Darksiders, è bene precisare, è il primo titolo ufficiale sviluppato dai Vigil Games, ma tra le proprie fila abbiamo diversi volti noti del panorama videoludico e soprattutto tra i fondatori ci sono le idee e la penna di un certo Joe Madureira, disegnatore in seno a Marvel molto conosciuto, soprattutto in America.
Joe Mad si è distinto dal classico tratto dei Comic Americani per essere riuscito ad inculcare nei suoi disegni influenze tipiche dei manga, restituendo ai propri personaggi un tratto più morbido e ancora più piacevole da vedere. Il risultato, nel caso di Darksiders, è esplosivo.

Viva i Manga Comic!

Senza dubbio alcuno possiamo affermare infatti che la realizzazione dei personaggi nel gioco sia tra le migliori mai viste in un videogioco, per minuzia di dettagli, disegno, uso dei colori, ma anche mole poligonale. I vari Guerra, Tiamat, Samael (notare anche nomi provenienti da varie credenze religiose) sono davvero eccezionali, danno l'idea di pienezza e rivelano in pieno la bravura del loro disegnatore. Il mondo di gioco creato per Darksiders riprende il classico schema che prevede ambientazioni multiple completamente differenti tra di loro, collegate magari mediante cavità sotterranee o edifici giganti. Non il massimo dell'originalità, ma la cosa è proposta così bene che un po' se ne sentiva la mancanza e, al pari del tratto per i personaggi, la loro realizzazione brilla sia dal punto di vista artistico che come varietà. Si passa da ambientazioni cupe ad altre sgargianti nei colori, passando per quelle acquatiche, sabbiose e così via, il tutto con un uso sapiente di luci, colori e varietà di texture e strutture, un vero e proprio lavoro elaborato per dare l'idea al giocatore di trovarsi in un mondo fantasioso e impelagato in una grande guerra, con diversi tocchi di classe come scontri con i boss sotto pioggia battente riprodotta alla perfezione, ragni giganti che infestano sotterranei da loro corrotti, tempeste di sabbia che nascondono vermi giganti pronti a pappare Guerra in un sol boccone.

Non temete l'apocalisse

Se andiamo ad analizzare il titolo più nel dettaglio di certo non si notano texture trabordanti di dettaglio come quelle di un Gears of War o Uncharted, così come abbiamo un frame rate che subisce diversi cali negli ambienti più vasti o nei combattimenti più numerosi. Anche le strutture interne subiscono di più la minor presenza di effetti particellari o dettaglio strutturale, ma i programmatori sono stati molto bravi ad inserire spesso e volentieri fonti di luce anche negli spazi chiusi, in maniera da restituire un impatto migliore. Siamo rimasti colpiti infine dalla precisione delle ombre proiettate da ogni struttura e personaggio, così come l'uso corretto e non eccessivo di bloom e fonti di luce stesse, che restituiscono quel tocco in più in chiave resa finale. Darksiders è completamente tradotto in Italiano e dobbiamo dire che ci è piaciuto molto nell'adattamento dei testi e dei nomi (gli stessi Guerra, Rovina e compagnia non rendono affatto male alla lunga), così per lo stampo di voce, che si può fregiare tra gli altri dello stesso doppiatore visto in Crackdown, LittleBigPlanet, Infamous e così via. Peccato che la stessa cura non ci sia stata nella realizzazione tecnica del doppiaggio stesso, nel senso che le voci sembrano essere poco integrate con i rumori ambientali e talvolta poco espressive in relazione a quello che accade su schermo, facendo sembrare il tutto come "appiccicato" al resto dell'impianto di gioco. 
Le musiche sono di buona fattura, contestuali a quello che accade su schermo e fanno bene il proprio lavoro, pur non potendosi fregiare di tracce memorabili per realizzazione.
Non temete, non ci siamo dimenticati del gameplay di Darksiders, cosa che fino a prova contraria rappresenta ancora l'aspetto principale nella valutazione di un videogioco. E' bene innanzitutto inquadrare esattamente il titolo dei Vigil Games, che pur sembrando di primo acchito un action, in realtà contiene molti più elementi di avventura e puzzle di quanto si possa pensare. Come detto lo scopo primario è quello di vagare all'interno del mondo di gioco per rintracciare vari boss e demoni al fine poi di raggiungere quello finale e punirlo a dovere. Ad ostacolare il cammino di Guerra ci sono, aldilà dei nemici, diversi passaggi accessibili unicamente dopo aver acquisito determinati oggetti ed abilità, così come puzzle ambientali piuttosto ampi e intricati, che spesso sono rappresentati da intere sezioni di gioco da risolvere con la logica e con i gadget in possesso del protagonista principale. La componente dei combattimenti rappresenta infatti non più del 25/30 % del gioco e prevede lo spadone (utilizzabile mediante il tasto quadrato) in possesso di Guerra per avere la meglio dei nemici, con il doppio salto, varie combo, la parata e la possibilità, mediante il dorsale inferiore sinistro, di agganciare un nemico particolare. Ogni avversario può essere terminato con una sequenza apposita e al comparire del tasto cerchio sulla propria testa. Niente eventi temporizzati però, il tutto è automatizzato, spettacolare e differente per ogni tipologia di nemico, così come l'apertura delle varie casse per l'energia, che necessita di un'unica pressione del tasto dedicato per poter essere scardinate. Guerra può "cibarsi" di alcune anime, suddivise in tre tipi, quelle dedicate all'energia stessa, all'ira, che rappresenta il mana per le abilità magiche, ed infine le rimanenti di colore blu, che possono essere utilizzate con Vulgrim, personaggio chiave del gioco presso il quale è possibile acquistare nuove tecniche di combattimento, magie e potenziamenti, fino alla possibilità di muoversi più velocemente da un'ambientazione all'altra quando necessario.

Non temete l'apocalisse

Trofei PlayStation 3

Darksiders mette a disposizione 43 trofei, dei quali 3 Oro e 13 Argento. Per sbloccarli tutti bisogna finire il gioco al livello di difficoltà più alto, trovare tutti gli artefatti e pezzi di armatura segreti, uccidere i nemici nella maniera più disparata, il tutto senza dover finire il gioco due volte. Niente di troppo complicato quindi se non tanta dedizione in termini di ore dedicate per scovare tutti i segreti.

Puzzle Metroidiano?

Come già detto oltre al classico spadone il protagonista principale dispone anche di tutta una serie di armi secondarie e gadget utili non solo ad avere la meglio del nemico, ma anche per superare passaggi altrimenti invalicabili. Ad esempio una sorta di pugno d'acciaio, in grado di rompere barriere di ghiaccio che bloccano la strada, oppure il rampino, indispensabile per raggiungere luoghi situati a grande distanza. Proseguendo nella fasi avanzate di gioco il bilanciamento tra la fase azione e quella di esplorazione e puzzle si sbilancia a favore di quest'ultima, mettendo a disposizione piacevoli sezioni nelle quali bisogna utilizzare le nuove abilità acquisite da Guerra per proseguire. Il lavoro fatto in tal senso è piuttosto interessante e sempre rivolto alla combinazione dei gadget in proprio possesso con puzzle ambientali di diversa grandezza. Ad esempio in uno bisogna tappezzare la parete di una sorta di materiale appiccicoso fino al punto da far esplodere, poi utilizzare la propria lama rotante in sequenza prima su una torcia accesa, poi sul materiale di cui sopra per innescarlo in sequenza. E ancora, nelle fasi avanzate di gioco si dispone di una cronosfera, che permette di attivare un varco temporale tra due punti che è possibile attraversare: ebbene bisogna sfruttare questa caratteristica per raggiungere locazioni elevati o distanti, magari su piattaforme in movimento e ricordando sempre che il varco può essere dotato al massimo di un punto d'entrata e di uno d'uscita. Anche gli scontri con i boss denotano chiaramente l'inclinazione puzzle del titolo, in quanto dispongono sempre di un punto debole che va scovato e poi sfruttato con gli oggetti a propria disposizione, magari sfruttando elementi dello scenario e ripetendo il tutto più volte fino ad avere la meglio.

Non temete l'apocalisse

Non peccano nemmeno in varietà, ed ognuno propone una sfida piuttosto differente da quella precedente, unitamente all'ambientazione e ai tipi di attacco del proprio avversario. Tra i più belli abbiamo quello nelle lande cineree, dove a cavallo di Rovina (destriero che si rivela utile anche per muoversi rapidamente quando bisogna tornare indietro alla ricerca di nuovi passaggi o di extra) si è inseguiti da un grosso vermone e bisogna attaccarlo all'indietro con la pistola in proprio possesso, una scena molto bella da vedere e da giocare. Insomma, level design e varietà a livelli ben oltre la media, con una progressione costante del personaggio principale che si traduce anche in numerose zone segrete, potenziamenti e altro da scovare in un secondo momento, con un backtracking comunque mai troppo invasivo grazie ai suddetti portali di Vulgrim e al cavallo Rovina.
Qualche criticità però c'è. Innanzitutto molti elementi, se presi singolarmente, sanno già di visto e comunque non propongono punte memorabili nella loro realizzazione, soprattutto i combattimenti che peccano in strategia e non stancano anche perché presenti in numero non eccessivo. La parata non ci ha convinto e soprattutto non risponde bene ai comandi mentre il sistema di lock sui nemici con la telecamera funziona bene unicamente in presenza di uno singolo. per il resto è preferibile utilizzare quella libera. Alcune sezioni, per fortuna poche, sembrano essere state messe li per allungare il brodo, cosa ad ogni modo strana poiché l'avventura principale necessita di almeno 14-16 ore per essere portata a termine, che aumentano rapidamente se, prima della parte finale, ci si dedica ad utilizzare tutti i poteri fin qui acquisiti per visitare quei passaggi prima inaccessibili o per scovare tutti gli oggetti segreti sparsi per la mappa.
Anche perché, una volta portato a termine il titolo, non c'è possibilità di ricominciarlo con le caratteristiche e le anime acquisite, così come non c'è nessuna nuova modalità o extra ad aspettare il giocatore, un peccato dopo aver apprezzato a fondo quello che Darksiders ha da offrire.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.2
Lettori (569)
8.7
Il tuo voto

Darksiders è un esempio perfetto di come dovrebbe essere realizzato un videogioco in tutti i suoi aspetti, dispone infatti di un gameplay valido supportato da un level design e da una realizzazione dei personaggi eccellenti, una componente puzzle predominante e mai troppo ostica, una varietà di fondo considerevole, un comparto tecnico davvero piacevole soprattutto grazie al livello artistico. Anche se privo di spunti particolari verso l'alto e di concessioni in chiave extra e rigiocabilità, il titolo fa la sua bella figura ed è assolutamente consigliato sia ai possessori di PlayStation 3 che a quelli di Xbox 360.
Buona la prima per i Vigil Games, i videogiocatori possono ringraziare di poter disporre di questo action/adventure che in più di un'occasione fa richiamo, fatte le dovute proporzioni, a titoli quali Zelda e soprattutto Metroid Prime.

PRO

  • Level design e impianto artistico eccellenti
  • Ottima varietà e componente puzzle ingegnosa
  • Buona durata dell'avventura principale

CONTRO

  • Rigiocabilità ed extra prossimi allo zero
  • Pochi spunti memorabili nei singoli aspetti di gioco