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Il ritorno della tigre

Stati Uniti contro Europa, la sfida del secolo. Ecco il nuovo Tiger Woods!

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   14/07/2010

Versione testata: PlayStation 3

Il nostro non è solo un paese di santi, navigatori e calciatori ma da domenica 12 luglio lo è anche di golfisti visto il successo di Edoardo Molinari al Barclay Scottish Open. Visto che cercare di emulare le gesta dei nostri beniamini pedatori preferiti non è certamente il massimo vista la magra figura sud africana, perchè non provare, pad alla mano, a cercare di bissare il successo nelle highland scozzesi dell'Edoardo nazionale con la nuova edizione di Tiger Woods PGA Tour 11?

Il ritorno della tigre

Grafica iper realistica, effetti particellari, e conta poligonale smodata riescono solamente a indorare la pillola della constatazione che, grazie alla magia della combo Remote + Motion Plus, la palma di miglior simulazione di golf va al Nintendo Wii, alla faccia della next gen e del 1080p. Per cercare di migliorare un feeling simulativo già ottimo, ma gioco forza perdente rispetto a quello Wii, Electronic Arts ha inserito un paio di nuove feature che amplificano l'illusione di essere realmente sul green, comodamente seduti però sul salotto di casa nostra.

Più reale del reale

La prima di queste è il Focus System, ovvero una sorta di aiuto extra consumabile, che si attiva ogni qual volta colpiamo la pallina oltre il cento per cento della potenza massima. Le facilitazioni sono diverse, ad esempio è possibile applicare un effetto a palla in volo, avere un'anteprima del tiro o una maggiore accuratezza del colpo. Molto intelligentemente Electronic Arts ha fatto in modo che la barra del Focus si esaurisca in fretta (per ricaricarla basta semplicemente non utilizzarla), quindi bisogna saper scegliere con cura quando usarlo. Questa nuova addizione non mortifica il gameplay abbassando il livello di difficoltà, anzi aggiunge un pizzico di incertezza e strategia in più visto che non si sa mai quanto buono sarà il prossimo tiro, e rimanere a secco di Focus sul colpo più difficile, col vento che gira all'improvviso e con un bel bunker nel mezzo, non è certamente il massimo.

Ovviamente l'inserimento del Focus non può essere visto come una scelta in un'ottica simulativa, l'inclusione invece del True Aim, va in questa direzione. Molto semplicemente, fermo restando il metodo di controllo che rimane deputato agli stick analogici, la mira vera toglie praticamente tutti quegli aiuti visivi standard di ogni gioco di golf e ci lascia sul green in balia dei nostri occhi e delle nostre sensazioni. La telecamera si colloca sopra le spalle, il circolino che ci indica con precisione dove atterrerà la palla scompare lasciando il posto a semplici indicatori che ci segnalano di massima il punto di impatto, stessa cosa per i tiri a effetto che si eseguono senza l'ausilio di un secondo reticolo di mira. Tutto ciò fa aumentare a dismisura il livello di difficoltà, e le prime battute possono essere davvero frustranti se prese con leggerezza, ma mai l'immediatezza è stata sacrificata con così tanta gioia sull'altare del realismo. Per nostra fortuna, tanto il Focus quanto il True Aim vengono abbondantemente spiegati in lunghe sessioni di tutorial, entrambe queste nuove features non sono obbligatorie, ma tutti coloro che vogliono giocare davvero simulativamente devono senza dubbio abbandonare la comodità degli aiuti e imbracciare la difficile via del controllo reale.

Trofei PlayStation 3

Il gioco premia il giocatore con 24 trofei "visibili" e 2 segreti. A parte l'ovvio ottieni tutti i trofei gli altri sono piuttosto semplici da ottenere in quanto relativi alla semplice progressione nel gioco, sia offline che online, fatta eccezione per un paio più impegnativi che ci invitano ad usare tanto il True Aim quanto il Focus.

Usa vs. Europa

Parlando invece di quanto il gioco offre contenutisticamente siamo di fronte a grosso modo lo stesso menù dell'anno passato, ma con in più la notevole aggiunta della Ryder Cup, ovvero il torneo Stati Uniti contro Europa. Saltando a piedi pari le modalità di gioco classiche e gli otto mini giochi disponibili, il titolo ci dà la possibilità di tentare la carriera in ben diciassette location, di cui cinque nuove di zecca, facenti parte del circuito 2010 e una inventata di sana pianta chiamata Highlands. La carriera, modalità principe del gioco è piuttosto simile a quella dell'anno passato, l'unica notabile differenza è che i punti esperienza guadagnati attraverso i vari tornei e sfide possono essere rispesi quando si vuole, per tentare di variare la progressione del nostro giocatore se si sono fatte scelte poco efficienti. Del tutto nuova anche l'inedità modalità online Team Play, da quattro fino a un massimo di 24 giocatori, con tanto di indicatori che in tempo reale ci mostrano i tiri degli altri giocatori.

Il ritorno della tigre

La Ryder Cup è invece la novità contenutistica più importante del gioco. Il vecchio e il nuovo continente si sfidano nel Celtic Manor's Twenty Ten Club, fino a un massimo di 4 giocatori sulla stessa console, con la possibilità giocando da soli di impersonare anche gli altri compagni di squadra. Interessante (o strana a seconda si sia puristi golfisti) è la possibilità di mettere lo stesso atleta sia nella compagine americana che in quella europea, tanto per ovviare allo striminzito roster a disposizione, con "solo" circa 25 atleti disponibili.
Da un punto di vista tecnico Tiger Woods PGA Tour 11 segna alcune piccole migliorie rispetto alla precedente iterazione, rendendo il tutto ancora più fotorealistico e bello da vedere. Di primo acchito a colpire, o meglio a palesarsi con maggior forza rispetto a tutto il resto è l'erba del green che si muove in accordo col vento, stessa cosa dicasi per i vestiti degli atleti. Non si tratta certamente di un qualcosa in più da stracciarsi le vesti ma è certamente apprezzabile lo sforzo fatto da Electronic Arts per rendere la scena più viva e meno ferma. Come al solito ottima l'illuminazione che cambia in tempo reale durante il trascorrere della giornata e più in generale tutti gli effetti atmosferici.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (9)
8.0
Il tuo voto

Tiger Woods PGA Tour 11 pur non segnando stravolgimenti rispetto alla precedente versione riesce a inserire un paio di interessanti feature che riescono a donare nuova linfa a un gameplay collaudato ma in fin dei conti sempre uguale a sè stesso. La spettacolarità, ma anche il tatticismo del Focus System e la difficoltà simulativa del True Aim sono in questo senso addizioni ben realizzate e perfettamente inserite nel gameplay del gioco. Meno more of the same di quello che si potrebbe distrattamente pensare ma pur sempre ci troviamo davanti a un "semplice" aggiornamento della versione 2009.

PRO

  • Poche novità ma decisamente ben congegnate
  • Molte modalità di gioco
  • Buon numero di percorsi

CONTRO

  • Non molti atleti disponibili
  • Non bastano le nuove feature a innovare il gameplay