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Fuori dal testo non c'è salvezza

Un uomo da solo ha deciso di portare sugli schermi di tutte le scrivanie del mondo la grande letteratura. Ci auguriamo che qualcuno gli dia presto una mano...

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   24/09/2010

Immaginate Jimmy Wales che racconta a un amico il suo sogno: lanciare la prima enciclopedia libera del mondo, nella quale anche la nonna del suo amico sarebbe stata invitata a contribuire (in seguito Jimmy avrebbe apprezzato di più una donazione che una spiegazione, ma tant'è). Comunque c'è caso che l'amico gli abbia suggerito di lasciar perdere. E sospettiamo che anche Chris Tolworthy abbia scontato lo scetticismo dei compagni quando decise di cominciare Enter the Story, un progetto che ha già dieci anni di sviluppo alle spalle e che ne richiede altri venti per essere completato, sempre che qualche anima pia non decida di dare una mano a Chris. I visionari d'altronde sono sempre stati osteggiati dal senso comune. Per Chris tutto ebbe inizio quando decise di risolvere il problema della povertà nel mondo. Dovendo finanziare questa impresa titanica, scelse di creare e mettere in vendita dei videogiochi tratti dalla letteratura.

Fuori dal testo non c'è salvezza

Visitate il sito ufficiale se volete leggere il suo manifesto, noi qui non diamo giudizi sulle persone. Piuttosto proviamo a inquadrare le sue creazioni, che preferiamo considerare libri illustrati interattivi. I volumi virtuali di Enter the Story si apprezzano di più evitando il confronto con i videogiochi. Ma se proprio vogliamo trovargli un genere, Enter the Story sarebbe una serie di avventure grafiche. Fino ad oggi Chris è riuscito nell'impresa eroica di realizzare l'adattamento ludico di quattro testi grandiosi: I Miserabili, Racconto di due città, Divina Commedia e Teogonia. Chris ha collegato i mondi di questi romanzi seguendo un percorso filosofico e umanistico personale, che parte dai testi originali per fornire chiavi di lettura nuove e stimolanti. Si può essere d'accordo o meno: tutte le opinioni sono legittime. D'altronde Chris vuole dialogare con i suoi lettori-viandanti. Vediamo quindi cosa salta fuori "sfogliando" le schermate.

Deus ex machina

La struttura è la stessa per tutti e quattro i giochi, perciò consideriamo solo I Miserabili, che tra tutte le opere è la più accessibile e conosciuta, dal momento che purtroppo la Divina Commedia rimane spesso un ricordo oscuro della scuola superiore. Nei giochi della serie Enter the Story vestiamo i panni di un personaggio esterno alla storia: non siamo Jean Valjean, per esempio. Il nostro personaggio si chiama Peri, ed è lo stesso in tutte le opere. Nel caso de I Miserabili, Peri è il fantasma di un bambino povero deceduto a causa delle condizioni agghiaccianti in cui viveva la popolazione parigina nel periodo storico durante il quale è ambientato il capolavoro di Victor Hugo. Fin da subito abbiamo a disposizione l'intera mappa di Parigi e dintorni, con tantissimi luoghi da esplorare. Anche se tutto quello che possiamo fare è selezionare un personaggio e poi selezionare di nuovo un'altra persona o un oggetto.

Fuori dal testo non c'è salvezza

Nella maggioranza dei casi scopriamo interessanti pensieri di figure secondarie, che aggiungono profondità all'ambientazione. Ma se indoviniamo l'azione giusta, la storia prosegue. La ricerca dell'associazione corretta è la spina dorsale del gioco, l'unico ostacolo sul nostro cammino. Purtroppo è un gameplay scarno e presto noioso. Nel gioco della Teogonia ci sono delle prove a tempo, simili a mini-giochi, ma niente che possa appassionare un videogiocatore. Inoltre non c'è nessuna indicazione su quale possa essere la strada da seguire e ci si ritrova troppo spesso a vagare senza meta o a chiedere aiuto allo spirito guida, che nel caso de I Miserabili è Victor Hugo. Le immagini sono grezze, simili a bozze animate, e sminuiscono l'esperienza di gioco. Solo la bella colonna sonora viene in aiuto al giocatore. Bisogna però considerare che è stato fatto tutto da una persona sola e che gli appassionati di letteratura potrebbero amare un secondo tuffo nelle pagine di questi capolavori. Allo stesso modo, giocare a uno dei titoli di Enter the Story potrebbe stimolare la lettura dell'opera originale, che nessun gioco potrà mai sostituire.

Conclusioni

Multiplayer.it
ND
Lettori (5)
5.0
Il tuo voto

Abbiamo volutamente evitato di dare un giudizio numerico al colossale progetto di Chris Tolworthy, composto per ora da quattro giochi separati, uno dei quali gratuito. Ogni titolo è tratto da un capolavoro della letteratura e si può considerare un libro illustrato interattivo. Il modo in cui Chris rivisita le opere originali è stimolante, ma l'aspetto ludico rimane deludente. Tutto quello che dobbiamo fare è vagare per le schermate sperando di cliccare sulla persona giusta o l'oggetto giusto: l'unica difficoltà consiste nel fatto che molto spesso non si ha la più pallida idea di quale direzione seguire. Manca una struttura capace di creare tensione e l'aspetto grezzo delle immagini mette a dura prova la pazienza del giocatore. Bisogna però considerare che tutto il lavoro per ora è stato fatto da una persona sola e che se quello che vi interessa è un contenuto profondo, Enter The Story ha una visione originale su alcune tra le pagine più belle della letteratura.

PRO

  • Approccio intrigante ai romanzi
  • Schermate originali...

CONTRO

  • ...ma inguardabili
  • Confusionario
  • Spesso non si sa da che parte andare
  • Bug fatali
  • Testi in lingua inglese

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: GeForce 8800 GT
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows XP / Vista
  • Processore: Processore 1.6 GHz
  • RAM: 50 MB
  • Scheda video: 16 bit