Un avventuriero irresponsabile lascia la figlia da sola, senza il becco di un quattrino e con un debito immenso da ripagare (praticamente la parabola dell'Italia e dell'economia mondiale in generale). Fortunatamente, arriva in suo aiuto una fata con il pallino per gli affari che le propone di aprire un negozio di oggetti, permettendole di darsi da fare per ripagare il debito. Ogni settimana, per cinque settimane, dovrà versare una rata sempre più alta fino al saldo finale.
La ragazzina si chiama Recette, una tipina molto pigra e ingenua, per quanto buona e disposta ad accordare fiducia a chiunque, mentre la fata si chiama Tear, precisa e abilissima negli affari. Il nome del nuovo negozio è Recettear, che nasce dalla fusione dei nomi delle protagoniste (come spiegato nell'introduzione). Non fatevi ingannare da quello che avete visto nei JRPG classici: gestire un negozio di oggetti è più difficile di quello che sembra. In primo luogo bisogna reperire le merci. Di base è possibile recarsi al mercato o alla Gilda dei mercanti per acquistare roba da mettere negli espositori, ma passerà poco tempo prima di doversi rivolgere alla principale fonte di approvvigionamento, l'unica che consente di guadagnare abbastanza: la gilda degli avventurieri. Di come si affrontano i dungeon parleremo più avanti, per ora è importante sapere che per andare a caccia di oggetti bisogna reclutare un eroe, dotarlo di equipaggiamento (se disponibile) e partire all'avventura.
Parlando di trama, Recettear è diviso in due parti: la prima, in cui bisogna ripagare il debito entro il tempo stabilito, e la seconda, in cui è possibile continuare a giocare per scoprire tutti gli aspetti del gioco e in cui si scoprono diverse sotto trame, tra le quali quella che riguarda la sorte del padre di Recette. Quindi, seppure bastino una quindicina di ore (sempre che tutto vada bene) per completare la quest principale, ce ne vorranno altrettante (e anche di più) per scoprire tutto quello che il gioco ha da offrire. Certo, non aspettatevi filmati mirabolanti o sequenze particolarmente drammatiche, perché Recettear ha scelto il registro della commedia e punta tutto sulla simpatia delle due protagoniste e dei personaggi comprimari, con i quali si creano delle situazioni molto divertenti.
Vendere e comprare
Recettear svela gradualmente la complessità del suo sistema commerciale. In sintesi, dopo aver messo gli oggetti in esposizione, bisognerà aprire il negozio (sfruttando uno dei periodi in cui è divisa una giornata) e aspettare che arrivino i clienti a fare i loro acquisti. Le transazioni riuscite fruttano soldi e punti esperienza per Recette, che le servono per diventare una commerciante sempre migliore.
Ogni oggetto ha un prezzo di base che, al momento della vendita, può essere aumentato o diminuito a seconda della situazione contingente e di alcuni fattori esterni. In primo luogo, bisogna considerare le oscillazioni del mercato. Per fare un esempio, non è possibile aumentare il prezzo di una spada se ci si trova in un momento in cui il valore generale della categoria armi è ribassato. Un secondo fattore da considerare è il tipo di cliente che ci si trova davanti. Nel negozio entreranno più persone e non tutte sono disposte a spendere le stesse cifre per lo stesso oggetto. Alcuni sono più spiantati e chiederanno forti sconti, mentre altri tenderanno ad acquistare anche davanti a un prezzo più alto che quello di base. L'importante è capire che, ad esempio, una bambina ha meno soldi da spendere del capo della Gilda dei mercanti e che, quindi, tirare su il prezzo con lei significa non concludere positivamente la transazione. Altro caso è quello in cui uno degli avventurieri venga a comprare equipaggiamento utile per i dungeon. Riuscire a vendergli una spada migliore di quella che brandisce è importante per due motivi: fare soldi e, soprattutto, potenziarlo in vista delle future avventure. Ci sono altre variabili da considerare (gli ordini, le richieste di oggetti non esposti e altro), ma il quadro dovrebbe esservi chiaro: per diventare bravi venditori bisogna imparare a conoscere i clienti cercando di soddisfarli.
Conquistare il mercato
Come già detto, per ottenere oggetti, Recette deve recarsi alla Gilda degli avventurieri e assoldarne uno per affrontare uno dei dungeon disponibili. Questi sono divisi in piani e sono generati casualmente. Sfortunatamente non è possibile entrare e uscire dai dungeon come si vuole: quando si è al loro interno, bisogna scendere di almeno cinque piani prima di trovare una porta che consenta di tornare al villaggio.
Morire è una iattura in più sensi: mette termine prematuramente all'esplorazione e, soprattutto, permette di portare fuori dal dungeon solo uno degli oggetti raccolti. Questi ultimi possono essere di diverso tipo (armi, corazze, cibarie, ingredienti, tesori e così via) e si trovano in due modi: ammazzando mostri e aprendo forzieri.
Le meccaniche di gioco di queste sezioni ricordano in parte quelle degli Zelda, anche se i labirinti non raggiungono la stessa complessità di quelli affrontati da Link. Lo scopo di ognuno è trovare il portale che collega al piano successivo, raccogliendo nel frattempo più bottino possibile. Il quinto piano, quello che consente il ritorno alla base, solitamente è protetto da un boss, eccezioni a parte. Gli scontri con i boss sono ben realizzati e difficilmente si risolvono picchiando a testa bassa; ognuno di essi richiede l'applicazione di una tattica differente per essere sconfitto.
3D a metà
Tecnicamente Recettear è un titolo molto semplice (va detto che costa anche una frazione dei titoli tripla A), anche se non è per niente brutto. I dialoghi sono mostrati con disegni ben fatti anche se immobili, mentre i dungeon sono in grafica 3D, pur estendendosi in due sole dimensioni. Non c'è niente che faccia gridare al miracolo, ma non era lecito aspettarsi altro. Comunque si lascia guardare e, in alcuni momenti, riesce a essere anche piacevole. Dal punto di vista dell'audio siamo sullo stesso livello: ci sono diverse musiche ben suonate, ma non molto originali. Lo stesso discorso vale per gli effetti sonori. In generale, si tratta dell'aspetto più debole del gioco, anche se non c'è da essere troppo critici per quella che rimane una produzione indie (oltretutto con qualche anno sulle spalle, visto che in Giappone venne pubblicato nel 2007).
Conclusioni
Recettear è una droga. Gli sviluppatori sono stati abili nel creare una formula originale (anche se parzialmente ispirata a Dragon Quest III), capace di catturare il giocatore in diversi modi. Alla fine ci si ritrova a giocare per molte ore filate senza stancarsi, ma ne vale la pena. Insomma, ci troviamo di fronte a un titolo che ha diverse carte da giocare e che, anche in virtù del prezzo cui è venduto su Steam e altri servizi di digital delivery, ci sentiamo di promuovere a pieni voti.
PRO
- Gameplay originale
- I personaggi sono molto simpatici
- Causa dipendenza
CONTRO
- Tecnicamente non fa gridare al miracolo
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
- RAM: 4 GB
- Scheda video: GeForce 250 GTS
- Sistema operativo: Windows Vista
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows XP / Vista / 7
- Processore: Pentium 4 1.7ghz o Athlon XP 1700+ (o equivalente)
- Scheda video: da 64Mb compatibile con le DirectX8.1. Poco compatibile con chi integrati Intel inferiori agli X4000
- RAM: 256MB (512 su Vista e 7)
- Hard Disk: 700MB
- DirectX: 8.1