L'esperienza di Capcom su iPhone e iPod Touch è fatta di alti e bassi: all'ottima conversione di Street Fighter IV si contrappone quella mediocre di Resident Evil 4, per non parlare dell'orribile Dead Rising Mobile. Sul fronte dei titoli originali è andata solo lievemente meglio; vedi il controverso Maxplosion, che comunque non ha lasciato il segno. Devil May Cry 4 Refrain si poneva dunque come un nuovo inizio per la casa di Osaka sui dispositivi Apple, una dimostrazione di forza che avrebbe fatto ricredere tutti circa l'impegno profuso dagli sviluppatori della divisione mobile, a questo punto determinata a farsi un nome anche in un mercato difficile come quello dell'App Store.
Purtroppo le cose non sono andate esattamente così, e Devil May Cry 4 Refrain si è presentato alla prova dei fatti come un action game discreto ma molto limitato, che poco ha a che vedere con le versioni del gioco per Xbox 360, PlayStation 3 e PC. La storia raccontata da questa riduzione portatile non cambia di una virgola rispetto all'originale, solo che in luogo delle splendide sequenze animate abbiamo delle immagini statiche corredate da sottotitoli (a proposito, il gioco è completamente in inglese). Vestiamo dunque i panni di Nero, fratello minore di Dante (nessuno si scandalizzi per lo spoiler: era davvero il segreto di Pulcinella...) che pur possedendo poteri straordinari non è ancora consapevole dalla propria natura demoniaca. Un giorno Dante irrompe nella Casa dell'Opera, una chiesa eretta in onore di Sparda, e uccide senza motivo apparente Sua Santità. Nero viene dunque incaricato di catturare Dante, ma la sua missione lo porterà a scoprire che le azioni del fratello erano mirate a svelare il male all'interno della chiesa.
Slow down, babe!
L'ordine con cui si susseguono i capitoli è lo stesso della versione originale di Devil May Cry 4, tuttavia la connotazione di ogni stage risulta molto semplificata rispetto a quanto visto su console e PC: Nero si muove all'interno di location di ridotte dimensioni, troppo spesso quasi identiche tra loro se non per le tonalità di colore utilizzate, che oltretutto a causa della visuale ravvicinata creano grossi problemi nel capire da dove siamo venuti e dove ci stiamo dirigendo. Un esempio pratico: la situazione tipo proposta da Devil May Cry 4 Refrain vede il protagonista entrare in una stanza, quindi affrontare dei nemici e poi eventualmente continuare il proprio percorso verso la stanza successiva. Il problema è che le due porte, quella di entrata e quella di uscita, sono quasi sempre identiche, così come sono talvolta identiche le porzioni dello scenario che le ospitano. Insomma, si finisce spesso per rientrare nella porta da cui siamo arrivati, per poi renderci conto dell'errore e tornare indietro, ritrovando gli stessi nemici da abbattere.
L'elemento esplorativo non è dunque il punto di forza di questa riduzione per iPhone e iPod Touch, e allo stesso modo i numerosi enigmi presenti nella versione originale sono stati semplificati, perdendo completamente il proprio fascino. L'unica eccezione è forse costituita dal "dado appuntito" che Nero deve far rotolare perché una statua scorra su un tabellone in stile "gioco dell'oca" che, a seconda della casella prescelta, può regalare energia o mettere in difficoltà il giocatore tramite l'arrivo di qualche creatura malvagia da affrontare. Il sistema di controllo ci propone due varianti: la prima, semplificata, vede un solo pulsante per l'attacco e dunque il personaggio che spara con l'arma da fuoco o colpisce con la spada a seconda della distanza del bersaglio; la seconda, avanzata, presenta invece un pulsante per l'uso della pistola e uno per la spada, con tutto il resto delle azioni invariato. Durante i combattimenti, Nero può eseguire combo e mosse speciali ma non in gran numero, cosa che rende gli scontri piuttosto ripetitivi. L'uso di uno stick analogico virtuale in luogo di un d-pad virtuale, inoltre, rende complicata e macchinosa l'esecuzione di alcune manovre, dallo scarto laterale (quasi inutile, visto lo scarso livello di difficoltà) all'affondo in corsa. Gli enormi boss di fine livello risultano anch'essi poco incisivi, con routine comportamentali semplificate rispetto al titolo originale, e la presenza di continua infiniti non migliora le cose: se perdiamo una vita, basta continuare per riprendere il combattimento immediatamente, con l'avversario già provato dai nostri precedenti attacchi. Una soluzione che magari mette al riparo da episodi di frustrazione, ma che svilisce ulteriormente l'esperienza, condannandola a una fine rapidissima. Per quanto riguarda il comparto tecnico, infine, bisogna distinguere la grafica dal sonoro: mentre quest'ultimo si avvale di alcuni brani musicali incalzanti e di buoni effetti, la prima soffre di un evidente "sfoltimento" a danno dei modelli poligonali, delle ambientazioni e soprattutto delle animazioni, che in troppi casi risultano mancanti di diversi frame.
La versione testata è la 1.00.00
Prezzo: 1,59€
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Conclusioni
La conversione che sembrava destinata a segnare la rivalsa di Capcom sull'App Store si rivela invece la prova, forse definitiva, che la casa di Osaka non nutre grande interesse nei confronti dei dispositivi Apple. Pur presentandosi come un action game discreto rispetto alla concorrenza su iPhone, Devil May Cry 4 Refrain risulta infatti caratterizzato da meccaniche troppo semplificate, nonché da una serie di limiti piuttosto fastidiosi. Nel gioco vediamo alcuni scenari di buon livello, specie all'inizio, ma nella maggior parte dei casi sono troppo piccoli e simili fra loro, mentre la gestione della visuale crea grosse difficoltà in fase esplorativa. Il sistema di combattimento appare ben fatto, ma la mancanza di mosse e di sfida lo rendono privo di mordente. Il comparto tecnico, che doveva essere il fiore all'occhiello di questa produzione, si rivela infine modesto. Peccato.
PRO
- Comparto sonoro di buona qualità
- Buon numero di stage
- Grafica discreta, anche se ci si aspettava di più
CONTRO
- Sfida quasi completamente assente
- Scenari troppo piccoli e troppo simili fra loro
- Sistema di combattimento semplicistico e ripetitivo