Versione testata: Xbox 360
Dopo Torchlight, è il turno di Atari per mostrare la sua visione del dungeon crawler, ovvero le avventure RPG basate sull'esplorazione di labirinti e la crescita del personaggio. In questo caso però la scelta del nome è davvero altisonante, appoggiarsi su un brand storico e importante come questo comporta una responsabilità non indifferente. Affidato alla canadese Bedlam Games, giovane compagnia che ospita elementi da Rockstar, EA e Ubisoft, Dungeons & Dragons: Daggerdale si prefigge di lasciare un segno indelebile nel genere, e il digital delivery. C'è riuscito?
W il respawn!
La storia ci cala nei panni di quattro personaggi, invero molto canonici nel genere, che possiamo scegliere all'inizio dell'avventura. Si passa dallo spadaccino, al mago, l'arciere elfo (del gentil sesso) e il tipico nano guerriero. E di nani ne vedremo parecchi lungo la campagna principale, dal momento che il nostro scopo consiste nel penetrare nella Tower Of Void, operazione fattibile solo passando attraverso le miniere di Tethyamar. La miniera è popolata e gestita dai nani, e il loro aiuto ci sarà praticamente indispensabile per superare tutta la prima parte di gioco, funzionale a trovare l'entrata per la torre. In termini spiccioli ci troviamo ad affrontare una serie di missioni ambientate su una serie di sotterranei a difficoltà crescente, con una forte presenza di backtracking, ovvero l'obbligo di ripercorrere più volte determinate zone.
Il gioco alterna zone franche, utilizzate principalmente per i dialoghi, la gestione delle varie quest e la compravendita, ai labirinti veri e propri, dove ci troviamo ad affrontare numerose orde di nemici. Anche qui si spazia tra i canoni del genere, senza particolari colpi di scena. Goblin inferociti, scheletri fiammeggianti, demoni e necromanti. Il nostro armamentario è principalmente composto da attacchi a distanza e ravvicinati, più una serie di colpi speciali attuabili in misura limitata, nella fattispecie dobbiamo attendere il riempimento di un'apposita barra prima di poterli utilizzare nuovamente. I colpi sono liberamente mappabili sul pad, in modo da garantire dinamismo e praticità. I personaggi però non sono certo dei fulmini di guerra, le animazioni sono piuttosto lente e per di più afflitte da un lieve ritardo nella risposta, un particolare che può assumere dimensioni preoccupanti negli scontri più concitati, o che necessitano il bisogno di una pozione energetica.
Dura l'avventura
Proprio queste pozioni si rivelano dei beni vitali, specie nelle prime battute di gioco, che possono risultare sorprendentemente rigide. In qualsiasi RPG dove la crescita e il miglioramento del proprio personaggio rappresentano il fulcro del gioco viene riconosciuta una curva di difficoltà inizialmente severa, in quanto il nostro eroe è di basso livello e debole agli attacchi. Ma Daggerdale rischia di punire eccessivamente chi non comprende o non segue celermente i compiti richiesti. La quantità di nemici che ci troviamo ad affrontare è esagerata, flotte continue ed interminabili di creature coriacee e letali, pronte a risucchiare la nostra misera barra di energia, mai totalmente appagata dalle poche e costose pozioni disponibili. Il gioco salva automaticamente in punti cruciali, e sebbene sia permesso anche quello manuale, l'azione ricomincia sempre e comunque all'inizio di una quest, facendo perdere in caso di morte preziosi oggetti e armi.
Obiettivi Xbox 360
200 Punti giocatore distribuiti attraverso la canonica dozzina di obiettivi, ecco cosa vi aspetta con Dungeons & Dragons: Daggerdale. Per ottenere la prima metà è sufficiente completare l'avventura principale, per gli altri sarà necessaria un po' di dedizione aggiuntiva. Menzione particolare per l'obiettivo "Il grande randello" che richiede di infliggere una quantità di danno di ben 75 punti. chissà cosa avevate pensato...
Mi faccio in quattro
Gli oggetti e l'oro per acquistarli vengono trovati dentro delle botti da distruggere, un'operazione da ripetere numerose volte per potenziare adeguatamente il nostro eroe, tanto da rappresentarne quasi una caratteristica basilare della produzione. Chi non è disposto a manovre ripetitive e compulsive è quindi avvertito. Il gioco è anche afflitto da numerosi bug, nelle nostre sessioni ci è capitato di vedere nemici sospesi nel vuoto, o personaggi cruciali che sparivano misteriosamente. A livello tecnico Dungeons & Dragons: Daggerdale testimonia la natura di una produzione a basso costo, personaggi difficili da distinguere, e uno scrolling afflitto da pesante tearing che rende l'azione sempre ben poco fluida e con il video spesso diviso in due all'altezza della linea mediana. Particolarmente scadenti le musiche, ridotte a deprimenti brani in loop che metteranno a dura prova la vostra pazienza. Il gioco supporta il multiplayer online fino a quattro giocatori.
Conclusioni
Dungeons & Dragons: Daggerdale si rivela un prodotto non all'altezza della preziosa licenza, che probabilmente lo aiuterà a vendere oltre i propri effettivi meriti. Quello che abbiamo è un banale e deprimente action RPG dai valori produttivi pericolosamente bassi, inficiato da numerosi problemi, bug preoccupanti, un motore grafico scarsamente ottimizzato, una curva di apprendimento eccessivamente ripida nelle prime ore, e un comparto audio che definire insopportabile è puro eufemismo. Quel poco che si salva, il sistema di combattimento valido e appagante, e la caratteristica di poter giocare in quattro, rischia di venire schiacciato inesorabilmente dai sopraccitati difetti. Al prezzo richiesto, circa 15 Euro, è molto meglio rivolgersi al buon vecchio Torchlight, che seppure senza multiplayer si rivela un prodotto di ben altra stoffa. A voi la scelta.
PRO
- Sistema di combattimento valido
- Tanti oggetti da recuperare
- Duraturo, almeno per il tipo di prodotto (circa sette ore)
- Fino a quattro giocatori
CONTRO
- Troppi bug
- Troppo tearing
- Musiche insopportabili
- Soffocante nelle prime ore