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Chi conquisterà il Giappone?

Paradox propone un altro complesso strategico agli appassionati, questa volta ambientato in un Giappone spaccato

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   27/09/2011

Durante l'epoca Sengoku, che va dal 1467 al 1605 dopo Cristo, il Giappone si ritrovò spaccato e senza una guida. Il telegiornale nazionale non informava i cittadini e continuava a parlare di liposuzione e orsetti del cuore, la gente preferiva andare al mare, canticchiando stupide canzoni dedicate ai coatti locali, piuttosto che accettare la realtà, ma intanto la guerra imperversava e i Daimyo si davano battaglia per cercare di ottenere il potere e diventare Shogun.

Chi conquisterà il Giappone?

I loro eserciti erano formati per la gran parte da contadini, gente che fino al giorno prima di partire per la guerra e rimetterci le penne, aveva passato le giornate al bar a giocare al Super Enalotto e si era disinteressata alla politica. Fu un'epoca di sangue, rimasta fortemente impressa nella storia e nella cultura Giapponese.
Parlando di videogiochi, Sengoku non è il primo titolo a essere ambientato durante questo periodo storico. I due Shogun: Total War di Creative Assembly condividono lo stesso scenario e, ovviamente, sono innumerevoli i titoli giapponesi ad avere riferimenti palesi a quest'epoca (ad esempio i Sengoku Basara, ma anche Nobunaga's Ambition).

Chi conquisterà il Giappone?

Non mancano ricostruzioni anche in altri titoli, come in Civilization III e IV, che avevano degli scenari dedicati a questo periodo, mentre in moltissimi giochi vengono usati o citati nomi storici di famiglie e condottieri in modo più libero, ma con chiari riferimenti ai fatti reali. Il punto di vista di Sengoku: Way of the Warrior è quello classico dei titoli di Paradox, ovvero il gioco tenta di ricostruire dettagliatamente la situazione storico geografica del periodo, dando al giocatore la possibilità di guidare un Daimyo per cambiare (o confermare, perché no) il corso della storia.

Completezza e complessità

Come per ogni gioco strategico sviluppato da Paradox, vale la raccomandazione di cercare di capire subito che tipo di gioco si ha davanti, per non incorrere nell'errore di acquistare un prodotto diverso da quello sperato. Sengoku non è un gioco per tutti, ma è pensato appositamente per gli amanti veri della strategia, cioè quelli che non temono di non avere feedback immediati per le proprie azioni e che sanno pianificare e gestire campagne che possono durare anche diverse ore, se non giorni.

Chi conquisterà il Giappone?

Il gioco inizia chiedendo di cliccare su una regione giapponese per assumere il comando di una delle famiglie in lotta. Non ci sono tutorial e il giocatore ha solo delle grosse schermate di testo ad aiutarlo. In realtà un tutorial per un titolo del genere sarebbe assurdo, perché dovrebbe durare a sua volta molte ore e non riuscirebbe comunque a esaurire la complessità del titolo. Insomma, Sengoku richiede di leggere un bel po' di testo, purtroppo solo in Inglese. La curva d'ingresso in gioco è quanto mai ripida, in misura simile agli altri titoli della Paradox. La ricostruzione della situazione politica iniziale è così ben fatta che per imparare a giocare abbiamo tratto giovamento dalla lettura di alcune pagine di storia, che descrivevano in generale la situazione. In effetti, conoscere le forze in campo prima di scegliere chi impersonare non è una cattiva idea, così si evita di incappare nelle fazioni peggiori quando ancora si deve fare pratica con l'interfaccia e le varie opzioni. Ovviamente il gioco mette a disposizione tutta una serie di informazioni preziose che danno lo stesso risultato e che vengono arricchite ogni volta che ci viene spiegato un nuovo elemento.

L’onore e la guerra

Giocando è chiaro che ci si trova di fronte a un gran prodotto che tenta di approfondire ogni aspetto della guerra in corso. Oltre a scegliere come gestire il regno e quali personalità assegnare ai diversi ruoli di comando, oltre a formare l'esercito e difendersi durante gli assedi, il giocatore deve tenere in considerazione quello che forse è il fattore fondamentale per vincere, ovvero l'onorabilità. Intorno all'onorabilità ruotano una serie di decisioni e di elementi che possono ribaltare il risultato della guerra. Farla scendere troppo, compiendo azioni spregevoli, può risultare letale per un Daimyo debole o in equilibrio rispetto agli altri. Oltretutto, se il valore scendesse troppo, sarebbe comunque game over, quindi bisogna stare bene attenti a come agire.

Le battaglie vengono decise direttamente dall'intelligenza artificiale, che calcola il risultato in base alle forze in campo, al terreno dello scontro, allo stato delle truppe, al carisma del generale che le guida e così via. Oltre all'esercito regolare è possibile ricorrere all'aiuto di armate di ninja e, scendendo a parecchi compromessi, a quello di forze straniere. L'importante è non farsi prendere dal panico se all'inizio si finisce sbaragliati senza capirne pianemente il motivo o se una scelta crea una specie di reazione a catena che va a compromettere una situazione apparentemente rosea. Ovviamente, è tutto pane per la bocca degli strateghi veri, mentre gli altri potrebbero trovarlo insopportabilmente difficile, ma questo era già stato messo in conto.
L'aspetto tecnico merita giusto due parole, visto che non sono certo grafica e sonoro a fare la differenza. La mappa del Giappone è ricostruita piuttosto bene e con un buon numero di dettagli, ma ci fermiamo qui. Sarebbe stata gradita un'interfaccia meno minimale, soprattutto alle risoluzioni maggiori, dove leggere le numerose schermate di testo a video diventa una vera e propria sofferenza per gli occhi (capito perché poi ci andiamo a prendere i libri di storia). Fortunatamente, almeno dal punto di vista della comodità, sempre riguardo le centinaia di azioni da compiere, Paradox si è dimostrata per l'ennesima volta maestra nel mettere su un sistema di menu pratico e mai dispersivo, che si valuta al meglio quando si è fatta un po' di pratica. Le musiche in stile orientale, dal canto loro, servono solo come accompagnamento, così come i pochi effetti sonori che sottolineano alcune schermate o alcuni eventi. Insomma, tecnicamente è tutto piuttosto funzionale, che poi è ciò che gli appassionati si aspettano.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (8)
8.8
Il tuo voto

Sengoku sa bene quali sono i suoi utenti. Gli strateghi troveranno nell'ultima fatica di Paradox il mezzo giusto per passare i prossimi mesi. Descriverlo in ogni suo dettaglio richiederebbe un libro. Sappiate solo che si tratta di un titolo molto complesso e difficile da padroneggiare, in cui l'intelligenza artificiale dà del filo da torcere, ovvero proprio quello che i veri amanti della strategia cercano nei videogiochi di genere, ma che non sarà apprezzato dai giocatori occasionali non ancora vaccinati.

PRO

  • Complesso e articolato
  • Ricostruzione storica accurata
  • Longevità garantita

CONTRO

  • Qualche problema nella leggibilità dei testi
  • Manca di qualche rifinitura che lo avvicini ai grandi del genere
  • Non adatto ai neofiti (più che un difetto, un consiglio)

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce 250 GTS
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows Xp / Windows Vista Sp1/Windows 7
  • Processore:
  • RAM:
  • Scheda video:
  • Spazio su disco:
  • DirectX: 9.0c