Versione testata: PlayStation 3
E così cominciò la settimana di fuoco...lavorativa, politica? Certo che no! Parliamo di cose molto più importanti, di calcio giocato su console e PC, per il momento che tutti gli appassionati stanno aspettando, quello di determinare le sorti della propria squadra e divertirsi a bastonare virtualmente i propri amici e tanti giocatori sparsi per la rete. La serie di FIFA nel corso degli anni, a partire dall'edizione 08, ha sovvertito il suo destino e pian pianino si è guadagnata la palma della simulazione calcistica per eccellenza, grazie innanzitutto ad un gameplay estremamente vario e che da piena libertà al giocatore, elementi fondamentali dopo l'impatto iniziale che può essere derivato dalla grafica o dalla somiglianza dei calciatori con le loro controparti reali. Certo, c'è ancora molto da lavorare in chiave atmosfera, d'altronde però c'è tanta di quella sostanza che questa mancanza può passare quasi in secondo piano. Ad ogni modo arriviamo finalmente a FIFA 12, e con una pletora di buone notizie sia in termini di opzioni che gameplay vero e proprio.
E' innegabile che "sorbirsi" ogni anno una nuova simulazione calcistica (due il prossimo! Causa Europei) faccia diminuire di concerto la tolleranza verso differenze che spesso sono solo subdole o legate all'essere al passo con i tempi in termini di rose e calciatori, quest'anno però Electronic Arts ha fatto una scelta rischiosa da un lato, modificando vistosamente alcuni aspetti di un gameplay estremamente collaudato, benvenuta dall'altro, aumentando la varietà e il numero di modalità a disposizione.
Verso un nuovo gameplay
Difesa tattica e Impact Engine sono le due parole chiave che modificano profondamente una parte dell'approccio alla partita giocata. In FIFA 12 abbiamo come sempre una risposta ai comandi eccellente, la possibilità di scegliere controlli manuali e il feeling che da qualche tempo contraddistingue la serie; in aggiunta c'è una gestione completamente rinnovata delle collisioni tra calciatori e con la palla, che si nota subito negli intercetti e nei falli, dove gli infortuni sono derivati dal preciso punto d'impatto sulle articolazioni, ma anche nel realismo di quello che accade sul campo da gioco, dove è la varietà a farla da padrone. Qualche effetto collaterale c'è come testimonia il video che sta spopolando in questi giorni sulla rete, ma in generale il nuovo motore fisico ha portato innegabili benefici alla simulazione della partita. Ancora più legata alla abilità col pad è la Difesa Tattica, vero elemento di distinzione e cambiamento rispetto a FIFA 11.
Come ben noto il tasto X (A su Xbox 360) fino allo scorso anno era demandato ai tackle ed era la soluzione migliore e più frequente in fase difensiva, con il resto demandato alla bravura nel marcare l'avversario mediante stick analogico sinistro. Talvolta si perdeva il controllo quando superati in dribbling, ma la pratica di utilizzare il tackle in maniera continua, assieme al pressing del proprio compagno di squadra, era quella più gettonata e rendeva le partite di alto profilo una battaglia asfissiante molto distante dalle velleità realistiche del titolo. Ebbene, quest'anno la pressione continua del tasto X permette di marcare l'avversario senza affondare il colpo, stargli alle calcagna e coprire eventuali spazi per dribbling o passaggi. Nel caso in cui si voglia intervenire bisogna premere il tasto quadrato e tendenzialmente si ha un solo tentativo a disposizione, nel senso che andare a vuoto (vuoi per l'abilità dell'avversario nel dribbling o scelta sbagliata di tempismo) fa perdere terreno/equilibrio, con tutte le conseguenze del caso. Questa modifica aggiunge completamente un nuovo livello di approccio alla partita, il tempismo adesso è nettamente più importante e in fase difensiva bisogna essere attenti a coprire gli spazi ed evitare di essere sempre irruenti. Alla stessa maniera in attacco le cose cambiano, perché da un lato si ha maggiore tempo nella manovra, dall'altro il dribbling può essere un'arma letale oppure autodistruttiva, perché bisogna utilizzarlo al momento giusto anche se nel proprio curriculum c'è la scritta "dribblomane folle". A tal proposito ruolo preferenziale viene giocato dai difensori e gli attaccanti più forti, con i quali è possibile dribblare e difendere unicamente con l'analogico sinistro in quanto più reattivi; in aiuto dei calciatori "normali" c'è invece il dribbling di precisione, attivabile con il bumper sinistro (R1) ma che richiede una migliore dose di coordinazione e tempismo.
E' dura far capire a parole quanto la Difesa Tattica aggiunga un nuovo livello di realismo alla produzione, ma allo stesso tempo basta mettersi pochi minuti pad in mano per vedere cadere una buona parte delle proprie certezze, e rimboccarsi le maniche per padroneggiare appieno un sistema che dopo la fase iniziale da decisamente maggiori soddisfazioni. La stessa cosa si riflette nelle partite contro l'intelligenza artificiale, l'inizio è infatti spiazzante e all'aumentare del livello di difficoltà aumentano i problemi. Lo stacco ad esempio tra Esperto e Campione/Leggenda è ben visibile, e più di una volta ci è capitato di essere stati saltati o infilati durante le prime partite perché poco attenti a tutti i fondamentali della fase difensiva. La nostra recente chiacchierata con gli sviluppatori avvenuta in Canada ci ha inoltre confermato che l'intelligenza ufficiale non bara in alcuna maniera, semplicemente sbaglia di meno perché è comandata da un controller virtuale che simula quello reale; può fare quindi solo cose che un giocatore piuttosto smaliziato può replicare egualmente con il pad di PlayStation 3 e Xbox 360. Per quanto riguarda la gestione delle tattiche abbiamo opzioni sostanzialmente invariate, ci sarebbe piaciuta una maggiore cura per come i propri compagni attaccano gli spazi e suggeriscono il passaggio, fattore troppo determinato dal tipo di squadra che si prende e dal suo grado di affiatamento. Ci fermiamo qui per quanto riguarda il gameplay, ma c'è ancora tanto da raccontare in termini di modalità e opzioni.
Trofei PlayStation 3
FIFA 12 mette a disposizione 46 trofei, 14 dei quali d'argento e 3 nascosti, presumibilmente d'oro. La loro distribuzione va a coprire un po' tutte le modalità di gioco, nel calciomercato, in Ultimate Team e nelle partite online. Abbiamo poi trofei per tunnel, goal in rovesciata, in rimonta, nei primi cinque minuti e così via. Gli altri sono legati alla vittoria nelle competizioni, al raggiungimento del livello 5 e poi 20 in EA Sports Football Club e nell'attaccamento al gioco, ovvero dopo un certo numero di ore giocate o goal segnati in tutte le modalità.
I molteplici aspetti del calcio...
Liquidiamo subito BE a Pro, molto simile all'annata precedente con la presenza del proprio calciatore virtuale e delle sfide per aumentarne le caratteristiche, e il centro creazione, integrato con il sito ufficiale per giocatori, club e tornei. La novità più "eclatante" è rappresentata dall'inclusione di FIFA Ultimate Team 12 all'interno disco di gioco, una bella aggiunta in chiave longevità perché negli scorsi anni arrivava dopo qualche mese e ad un costo aggiuntivo. Per chi non la conoscesse è una modalità che permette di creare la propria squadra ideale basando gli acquisti e gli scambi su un complesso sistema in stile ebay dove ogni giocatore è rappresentato da una figurina che ne indica il valore globale. Seppure ovviamente avere tutti fuoriclasse permette di mettere in campo un undici fortissimo, bisogna tenere conto dell'intesa tra i vari giocatori, che permette di ottenere ulteriori benefici in termini di statistiche ma anche ad esempio di come i propri compagni attaccano gli spazi. L'intesa può essere aumentata scegliendone ad esempio alcuni che giocano nella stessa nazione piuttosto che nella stessa squadra di club, oppure che hanno ruoli complementari. Le differenze rispetto allo scorso anno sono invero piuttosto marginali e concentrate soprattutto nell'interfaccia, molto più accessibile e che necessita di meno passaggi rispetto al passato. Gli utenti delle precedenti edizioni (a partire dalla 10) potranno "trasportare" i propri progressi in FUT 12 mentre è da segnalare la formazione della settimana, pubblicata ogni mercoledì e che elenca i giocatori meglio utilizzati (su una base di diverse statistiche) negli ultimi sette giorni. Questa formazione mette a disposizione sul mercato e sempre per una settimana una versione "potenziata" dei calciatori che fanno parte della formazione ideale, i quali manterranno queste caratteristiche in maniera permanente. Acquistare quindi un Messi con valori ancora più alti e con morale alle stelle può essere quella cosa che può fare la differenza in campo tra giocatori che si equivalgono in termini di abilità.
Non mancano figurine dedicate agli stadi, allenatori, palloni e così via, che permettono di far crescere il proprio club in tutti gli aspetti estetici ma anche nell'intesa, sul sito web ufficiale inoltre è possibile gestire tutta la parte manageriale di Ultimate Team, in maniera tale da tenere sott'occhio le aste e la formazione della settimana anche quando si è lontani dal gioco vero e proprio. I frutti di tutto questo lavoro, che ricorda il tanto amato collezionismo che ha colpito tanti di noi in adolescenza, può essere consumato giocando amichevoli e tornei offline e online creati dagli sviluppatori, ognuno dei quali con requisiti specifici e che portano in dono crediti per gli acquisti e punti esperienza, sui quali ci ritorneremo più avanti. Di fianco a FUT 12 e Be a Pro, la terza modalità che serve a tenere in piedi anche la parte in single player è rappresentata dalla Carriera, oggetto di diverse critiche nelle passate stagioni. Cuore pulsante delle novità è sicuramente la parte legata ai trasferimenti, molto più veloce ed intuitiva grazie ai nuovi filtri implementati. Abbiamo ravvisato in prima persona che la compravendita tra le squadre è molto più credibile rispetto alle edizioni passate: al di là infatti di alcuni parametri che è possibile selezionare all'inizio, gli scambi sono per la maggior parte delle volte verosimili e la gestione dei contratti e dei ritiri più chiara. Calciatori appena arrivati in altre squadre (vedi Fabregas ma anche Suarez la passata stagione) sono stati impossibili da acquistare per il rifiuto della propria squadra, giocatori invece come De Rossi, attaccati alla maglia, hanno invece rifiutato qualsiasi offerta nonostante avessimo convinto il club a cedere il giocatore. Tutta questa fase avviene attraverso un menu di gestione e una parte dedicata alle notizie, con le dichiarazioni dei calciatori e la possibilità di interagire con la stampa in occasione di partite e altri accadimenti.
Sempre parlando di calciomercato, particolare enfasi è stata posta sull'ultima giornata; a disposizione infatti ci sono dieci ore virtuali, con ogni trattativa che ne consuma una, dove i presidenti delle altre squadre tendono a svendere i propri calciatori, qualora avessero disperato bisogno di soldi, oppure a fare offerte più alte quando necessitano di rinforzi immediati prima della scadenza delle trattative. La ricerca dei talenti ha subito egualmente diversi cambiamenti, a disposizione ci sono infatti tre slot per i propri osservatori, che possono essere mandati in giro per un lasso di tempo definito alla ricerca di calciatori in erba da inserire nella propria squadra giovanile. Al termine del loro periodo di osservazione segnalano sempre almeno un paio di giocatori sotto i sedici anni, con un intervallo potenziale di valori che possono raggiungere, ad esempio tra sessanta e novanta. Questa finestra può essere resa più precisa in base al livello del proprio osservatore, del tempo mandato in giro e anche in base alla sua nazionalità, perché un argentino avrà sicuramente maggiore possibilità di scovare talenti nel proprio paese. Da qui la scelta un minimo strategica del considerare se un calciatore va preso o meno, perché attendere troppo potrebbe vedere l'inserimento di altre squadre e perché si possono mettere sotto contratto un massimo di sedici giocatori, che, se promossi in prima squadra, vanno a pesare sul bilancio in termini di ingaggio, per poi rivelarsi magari dei bidoni. La Carriera rimane una modalità piuttosto "leggera" che non ha velleità di imitare simulazioni manageriali più complesse (manca infatti la gestione di diversi parametri, tra i quali l'allenamento e gli sponsor), le modifiche e aggiunte l'hanno resa però sicuramente più interessante rispetto al passato, e come sempre è possibile simulare la partita, giocarla normalmente oppure assieme al proprio calciatore virtuale, maniera ideale per continuare a potenziarne le caratteristiche facendo anche altro.
...anche online
A suggellare un pacchetto quest'anno davvero molto ricco c'è EA Sports Football Club, sostrato che tiene traccia di tutta la propria attività in FIFA 12, e che verrà trasportato nei capitoli futuri. Qualsiasi cosa si farà all'interno di FIFA 12, ma proprio qualsiasi, permetterà infatti di acquisire punti esperienza, necessari per salire di livello e rappresentare il proprio grado di attaccamento al titolo. All'interno di EASFC è possibile inoltre confrontare tutte le proprie statistiche con quelle degli amici, sfidarli e accedere ad una miriade di statistiche per stabilire quale è il migliore. Il grado di abilita di ogni giocatore è associato ad una sorta di divisione/campionato, per salire ad esempio dal primo al secondo ci sono a disposizione dieci partite, con ogni vittoria che restituisce i classici tre punti, il pareggio uno e la sconfitta zero. Il sistema di matchmaking dedicato permette di sfidare dieci avversari di livello simile e per essere "promossi" bisogna raggiungere un totale di dodici punti, con la soglia di promozione via via più elevata. Un ottimo sistema per invogliare a giocare online quindi e un'arma aggiuntiva per arginare gli utenti che barano online disconnettendosi anche durante i primi cinque minuti dal fischio di inizio. Questo perché verrà assegnata una bella sconfitta sul tabellino, e ci sarà una partita in meno tra le dieci inizialmente disponibili per salire di grado.
Legato a questa sorta di social network c'è la nuova versione di Supporta il tuo Club, esiste infatti un sistema di campionati divisi in categorie (tipo la serie A, B, prima divisione e così via) che hanno durata di una settimana al termine della quale ci sono i vincitori di quella più alta e poi a scalare retrocessioni e promozioni. Ad inizio gioco è possibile scegliere la squadra per la quale si tifa, dopodiché non importa con quale club si prende parte alle competizioni online ed offline, ogni prestazione contribuisce ad accumulare punti per la propria squadra del cuore e farle scalare la classifica complessiva. I punti vengono considerati su una media di tutti i supporter per ogni formazione, di conseguenza non importa la quantità di persone che l'hanno scelta (altrimenti nelle prime posizioni avremmo sempre squadre con il numero maggiore di fan), ma piuttosto la qualità delle prestazioni, per un sistema che sulla carta appare estremamente interessante. Anche perché le nostre partite online hanno sempre funzionato bene in termini di lag e ci siamo sempre divertiti nelle modalità Testa a Testa (legato al sistema di categorie di cui sopra), nei tornei (anche in FUT 12) e negli scenari creati dagli sviluppatori. Nel caso specifico al momento è disponibile il recente Manchester United contro Chelsea, dove bisogna sovvertire, a partire dal secondo tempo, il risultato fermo sul 3-1 a favore dei Red Devils, che poi è stato il punteggio con il quale si è conclusa la partita pochi giorni fa. Da segnalare a parte la presenza dei filtri legati alla percentuale di ritiro e ai comandi completamente manuali nell'ambito del matchmaking, aggiunta graditissima in chiave personalizzazione.
Alla faccia della faccia
Dulcis in fundo il comparto tecnico, che in FIFA 12 non vede migliorie molto vistose anche perché la base di partenza è piuttosto buona: le texture del campo sono ottime, le animazioni sempre più armoniose, la pulizia grafica rende i tratti dei giocatori morbidi e puliti. Gli stadi come sempre denotano alti e bassi, alcuni però sono fatti piuttosto bene, come l'Old Trafford o l'Allanz Arena, con gli spalti che contribuiscono ad aumentare l'atmosfera. Atmosfera che è sicuramente migliorata rispetto alla scorsa edizione, con nuove grafiche e presentazione della partita, ma ancora poco soddisfacente in termini di personalità ed immedesimazione. Non ci siamo dimenticati dei volti dei giocatori, quest'anno gli sviluppatori hanno utilizzato una nuova tecnica denominata Face Scan, che permette di ottenere un modello 3D in alta risoluzione dei calciatori. Il risultato è nettamente migliore che in passato e i vari Xavi, Messi, Iniesta, etc. sono molto più credibili che in passato.
Il problema è che questa è una tecnica puramente manuale, e in FIFA 12 sono rimasti fuori da questo trattamento parecchi giocatori. Cavani, Hamsik e tanti altri di pari livello o inferiore sono infatti parecchio differenti dalle loro controparti reali, e la cosa salta subito all'occhio. In termini di licenze abbiamo come sempre tantissime squadre e campionati, un'ottima riproduzione delle magliette con tanto di sponsor e per la prima volta la Serie A al completo con tutte le rose aggiornate; nulla da fare per la licenza della Serie B e dei loghi della massima serie, così come competizioni europee ed internazionali, un vero peccato perché sarebbero il perfetto completamento di una simulazione altresì eccellente. Critiche del tutto negative invece per la telecronaca, sia dal punto di vista "espressivo" che tecnico. E' innegabile che il duo Caressa/Bergomi abbia un po' stancato, questo anche perché diverse frasi sono riciclate dagli anni passati e pecchino di varietà, senza contare quelle completamente fuori luogo rispetto al contesto. Qualche esempio? Azioni da goal pericolosissime banalizzate con la definizione di tiro impreciso, introduzione alla partita dopo diversi minuti di gioco, pronuncia odiosa di Bosingwa identica dopo tre edizioni del gioco, definizione sempre uguale per i calciatori ("Cavani è bravo sia fuori che all'interno dell'area", ripetuto almeno un paio di volte a partita), il commento ai calci d'angolo, battuti sempre malissimo secondo Caressa anche se magari dopo la respinta della difesa c'è il goal. La voglia di prendere a schiaffi questo simpatico duo è sempre più alta quindi, pensate che nella versione inglese ci sono addirittura due coppie di commentatori, a seconda della tipologia di competizione.
Conclusioni
Difesa tattica, EA Sports Football Club e Ultimate Team sono i tre fattori principali che sanciscono il miglior FIFA di sempre e il più grande distacco tra due versioni consecutive di questa simulazione calcistica. Con la prima Electronic Arts se vogliamo ha preso una scelta coraggiosa in termini di gameplay, migliorando al contempo la base che da qualche anno ha portato la serie verso nuovi livelli di realismo. La mancanza di licenze per le competizioni reali si fa ancora sentire, ma viene ampiamente compensata da una modalità carriera rifinita, una struttura online incredibilmente vasta e la presenza su disco di una modalità -Ultimate Team- tanto apprezzata dai giocatori più accaniti. Siamo ancora lontani dalla perfezione e tante cose possono essere migliorate in termini di gameplay e tecnica (la telecronaca prima di subito, però) ma FIFA 12 è al momento il pinnacolo delle simulazioni calcistiche, mai come quest'anno così bello da giocare e pieno di cose da fare al suo interno.
PRO
- Difesa Tattica e Impact Engine aggiungono una nuova dimensione al realismo ed al gameplay
- Varietà assicurata grazie alla nuova Carriera e ad Ultimate Team
- Online ed EA Sports Football Club rendono il gioco infinito
CONTRO
- Si sente un po' la mancanza delle licenze per competizioni reali
- La telecronaca è completamente da rivedere