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Arctic Eggs, la recensione del simulatore culinario a base di uova fritte e sigarette

Un avamposto in Antartide, tante bocche da sfamare, una padella e qualche migliaio di uova per una delle esperienze videoludiche più strambe degli ultimi tempi.

RECENSIONE di Fabio Di Felice   —   11/01/2025
In Arctic Eggs cucini uova in un avamposto semi distopico in Antartide

All'inizio del progetto, Kevin Brown di The Water Museum immaginava un videogioco su un impiegato di un fast food che lavorava a lungo per mettere da parte i soldi e viaggiare in Antartide. Dopo mesi di lavoro, però, niente lo convinceva davvero. Non c'era un singolo aspetto del gioco che trovasse valido o divertente. Fatta eccezione per una meccanica: quella di girare le uova in padella. Si muoveva il mouse o l'analogico del pad dando dei colpetti che simulavano quelli del polso di chi impugna una padella. L'uovo andava fritto da entrambi i lati e quindi, a metà cottura, andava girato, stando ben attenti a non bruciarlo o a non lanciarlo a terra. Tutto qui.

Sarebbe tornato su questa singola idea non molto tempo dopo, durante una game jam. Quella meccanica che l'aveva convinto a non buttare via tutto era destinata a diventare il perno di un nuovo videogioco, ambientato in Antartide. In un mondo semi distopico, l'umanità vive in una sorta di enorme silos che si arrampica nel cielo, come un'altissima torre da cui non si riesce a vedere il suolo. Sempre che di umanità si possa parlare: un branco di cyborg e umanoidi a pezzi, con nasi robotici e braccia artificiali. E poi noi, e la nostra padella. E le uova.

Camminando nell'avamposto di Arctic Eggs ci capiterà spesso di passare accanto a batterie di polli e galline
Camminando nell'avamposto di Arctic Eggs ci capiterà spesso di passare accanto a batterie di polli e galline

Arctic Eggs ha di certo uno degli incipit e delle idee più strambe che vi capiterà di incrociare e non solo per la tipologia di ingredienti che i personaggi vi butteranno in padella per rendere sempre più difficili le ricette che cucinerete, ma anche per il modo in cui questi reietti della società parlano, per la strana comunità in cui vivono. Per quella domanda che continuano a farsi a vicenda: è possibile cuocere un uovo sulla cima dell'Everest?

Come polli in batteria

All'inizio ci siamo solo noi e un'infinita batteria di galline tenute in gabbia. Sono centinaia, stipate al buio, come valigie dimenticate in un aeroporto. Siamo all'interno di un capannone oscuro, riprendiamo conoscenza, facciamo qualche passo e un tipo con un fucile ci ferma. Ci dice che, dopo il nostro precedente tentativo di fuga, tutte le nostre libertà sono state ridotte a una sola: cucinare. Ci mette subito alla prova, rompendo un uovo in padella e ordinandoci di friggerlo da entrambe le parti. Quando ci riusciamo, ci invita a uscire di lì, a sfamare le persone che abitano nell'avamposto e, quando ci saremo riusciti, di andare a parlare con il Santo dai Sei Stomaci per chiedergli la grazia. Questa è l'unica possibilità di essere liberi.

Un po' intontiti dalla mole di informazioni e dalla stramberia del tutto, usciamo all'aria aperta solo per trovarci in un posto, se possibile, ancora più estremo. Una passerella sospesa a centinaia di metri d'altezza. La vista si perde tra le nuvole, nascondendo la terra sottostante. Questo avamposto in Antartide è costruito su enormi silos e un insieme di passerelle collegate da ballatoi in acciaio, graticole, piccole aree di servizio e porte che entrano all'interno di aree comuni. Ovunque ci giriamo tornano loro: le galline. Rinchiuse in gabbiette piccole piccole, ce ne sono a migliaia.

Ascoltando frammenti di conversazioni, dobbiamo fare un grande sforzo per capire che il Santo dai Sei Stomaci ha ordinato la confisca di tutto il pollame dell'avamposto. Ci chiediamo cosa ci facessero in quello sputo di territorio così tanti pennuti. In ogni caso, facciamo la conoscenza con le persone del posto, solo per capire che non hanno tutte le rotelle a posto. Questi reietti confinati qui per espiare chissà quale colpa ci parlano delle loro esistenze, delle loro difficoltà. E di cucina, chiaramente.

Ci sono luoghi dell'avamposto dove gli affamati si riuniscono pronti a farsi servire delle uova
Ci sono luoghi dell'avamposto dove gli affamati si riuniscono pronti a farsi servire delle uova

Alcuni di loro ci chiedono di cucinargli delle uova, ma con delle varianti molto singolari. Una delle ricette che va per la maggiore, per esempio, è l'uovo fritto con contorno di sigaretta. C'è poi chi lo vuole con le sardine, ma con tutta la scatola di latta. O con uno scarafaggio. O con una bottiglia di birra. E queste non sono nemmeno le cose più strane che dovremo cucinare, continuando a indagare in questo assurdo mondo distopico dove tutti sembrano accomunati solo da un paio di cose: le uova, e quella domanda sulla cima dell'Everest.

Una ricetta (dis)gustosa

Come si diceva in apertura, Arctic Eggs è un videogioco basato su una meccanica singola, quella della frittura delle uova. I movimenti della padella sono legati al mouse o alla levetta analogica con una precisione che, inizialmente, è molto difficile da assimilare. Bisogna capire bene come far scivolare gli ingredienti in padella e quando imprimere forza al polso per farli saltare e capovolgere in aria, in modo da cuocere anche l'altro lato.

Quando qualcuno vi mette dei proiettili in padella, le cose sono destinate a farsi difficili
Quando qualcuno vi mette dei proiettili in padella, le cose sono destinate a farsi difficili

Non è semplice: all'inizio troppa forza rischia di farli volare via dalla padella, costringendoci a ripetere l'intero processo; troppa poca forza, invece, li farà semplicemente saltellare sul posto. C'è una tecnica ben precisa, che ovviamente si impara con l'esperienza, necessaria per far scivolare l'ingrediente e capovolgerlo nel modo giusto, affinché atterri sano e salvo sull'atro lato della padella. A tal proposito, il gioco vi permette di scegliere la difficoltà aumentando e diminuendo la grandezza dei bordi della padella, trasformandola da un wok a una vera e propria piastra senza bordi.

Quale sfida può presentare al giocatore un videogioco in cui si cuociono due uova al tegamino? Molteplici, in realtà. Prima di tutto, quando cuocete due uova insieme, gli albumi tendono a sovrapporsi e a friggere meglio una delle due. Vi toccherà quindi separarle dando dei colpi di polso per farle scivolare in due lati diversi della padella. La difficoltà aumenterà quando vi verrà chiesto di prepararne tre o quattro tutte insieme: diventerà un incubo. E poi arrivano le pretese assurde dei vostri concittadini. Cuocere un uovo al sapore di sigaretta potrà sembrare facile, ma il mozzicone è un vero e proprio timer diegetico, e vi toccherà finire di friggere tutto prima che la cicca sparisca del tutto. La scatola di sardine, a un certo punto di calore, scoppia, riversando il suo contenuto in padella, ma dovrete dare continuamente colpi di polso per far uscire i pesci dalla scatoletta e cuocerli come si deve.

Nonostante il clima pacifico, la sorveglianza non scherza di certo. Bastano pochi particolari per rendersi conto di quanto sia pericoloso questo mondo
Nonostante il clima pacifico, la sorveglianza non scherza di certo. Bastano pochi particolari per rendersi conto di quanto sia pericoloso questo mondo

In un continuo susseguirsi di sfide surreali, nella vostra padella finirà di tutto, e ogni cosa avrà le sue regole da rispettare e le sue difficoltà: i soldati vi lanceranno dentro proiettili mentre cucinate, che, se riscaldati, salteranno in aria rischiando di far schizzare fuori gli ingredienti dalla padella. Qualcuno vi chiederà di cucinare scarafaggi vivi e dovrete fare attenzione che non scappino lanciandosi dai bordi mentre inclinate la padella per far saltare le uova. Arctic Eggs spinge veramente molto con la fantasia, e a volte vi sembrerà assurdo dover cucinare bottiglie di birra. Ma questa è la vita del cuoco errante. Ed è anche l'unica possibilità di andare via da quel posto.

Sulla cima dell'Everest

Ci sono una trentina di persone nell'avamposto che vi chiederanno di cucinare quelle uova in modi impossibili. Alcuni di essi sono liberi cittadini (liberi poi, confinati lassù?), altri ubriaconi gettati tra i rifiuti del locale dove la gente si sballa, probabilmente per non pensare a questa assurda esistenza che vivono. Alcuni sono prigionieri nelle carceri della città, dove i dissidenti sono tenuti sotto controllo dalle guardie, ma tutto sommato sembrano accettare volentieri quella loro pena restrittiva. Come polli e galline. E poi ci sono cuochi malinconici, sopravvissuti e mancati filosofi, che cercano di rispondere a quella fatidica domanda: è possibile cuocere un uovo sulla cima dell'Everest?

Non proprio la colazione dei campioni...
Non proprio la colazione dei campioni...

Il quesito diventa ben presto un mantra, mentre ci si dirige da una parte all'altra della città, attraversando traballanti ponti sospesi, passando accanto alle gabbiette dove i polli ci occhieggiano spaventati. Viene da chiedersi cos'è che mangino queste migliaia di pennuti in un posto dove li esseri umani sono costretti a nutrirsi di schifezze come sigarette, scarafaggi e anche di peggio. Sono forse un animale sacro, intoccabile, che regala a questi outsider l'alimento che fa da collante a tutto: l'uovo. In effetti, è uno degli ingredienti più importanti in ogni cucina del mondo, quello che lega elementi a volte agli antipodi. L'uovo è come un trucco di magia, rende possibile l'impossibile. Lo ascoltiamo friggere ai margini della padella, con quel suono rilassante che, nonostante i ripetuti tentativi finiti male, ogni volta ci accoglie caldo come un abbraccio.

Ma sarà davvero fattibile cuocerne uno a -50 gradi, sulla cima della montagna più alta del mondo? Parlando con le persone che incontreremo, scopriremo che secondo alcuni sarebbe impossibile: la superficie dell'uovo non a contatto con la padella bollente (ammesso che arrivi a temperatura) ghiaccerebbe troppo in fretta. Per altri è poco importante il risultato, come per il Sisifo di Camus, è già solo la sfida a riempire il cuore dell'essere umano, a dargli un senso in un'esistenza altrimenti in gabbia.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 9,75 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (1)
9.0
Il tuo voto

Arctic Eggs è un videogioco strano, basato su una meccanica tanto semplice quanto riuscita: friggere uova in padella. Apparentemente non si fa altro lungo le due ore necessarie a portarlo a termine, ma in realtà si esplora un avamposto ai margini del mondo, pieno di personaggi assurdi, si cucinano ingredienti inusuali, ognuno con una sua meccanica da tenere in conto, si impara a far scivolare e a girare il cibo facendolo saltare in padella senza lanciarlo inavvertitamente contro la parete. Il tutto mentre si è coccolati dal suono rilassante dello sfrigolio dell'albume che diventa croccante. Un'esperienza culinaria sensoriale. Che di certo non vi farà venire fame.

PRO

  • Girare uova in padella dà assuefazione
  • L'ambientazione distopica è molto affascinante
  • Ogni ingrediente ha una sua meccanica di cui tener conto

CONTRO

  • È un gioco difficile anche a difficoltà più bassa
  • A volte è difficile capire dove andare nell'avamposto