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Catan

La softeca N-Gage si arricchisce con un esponente di un genere inedito: il board game...

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   16/12/2005
Catan
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Esagoniamo

Settlers of Catan, questo il titolo completo dell’originale board game, nasce in Germania per opera di Klaus Teuber, ed ottiene un buon successo in tutto il mondo grazie ad una meccanica di gioco strutturalmente non troppo complicata ma allo stesso tempo profonda e razionale. Pur non essendo certo la prima conversione elettronica di un board game, quella di Catan incuriosisce prima di tutto per il nome altisonante che porta il developer, e secondariamente per la scelta poco convenzionale di N-Gage quale piattaforma ospitante. Sensazioni di straniamento a parte, andiamo a parlare del titolo vero e proprio, che non parte certo col piede giusto quando si tratta di accogliere un utente che non conosca le regole dell’opera di Teuber. La sezione tutorial di Catan è infatti quanto di peggio si possa offrire in un prodotto del genere, con pochi step di addestramento costituiti paradossalmente da sequenze non giocabili spesso prive di didascalie testuali: ci si ritrova quindi ad osservare le mosse della CPU su schermo, con esclusivamente il proprio intuito ad aiutare nella comprensione delle meccaniche di gioco. Uno scivolone davvero madornale da parte di Capcom, che costringe l’acquirente ad imparare le regole sulla propria pelle, partita dopo partita. Ad ogni modo, il gioco si sviluppa su una tavola composta da 19 esagoni, ognuno rappresentativo di un certo tipo di materia prima (legno,mattoni, lana, grano, minerali), e sui bordi dei quali i partecipanti hanno il compito di costruire strade e insediamenti da far sviluppare poi in città, al fine di accumulare punti e ricchezza: vince il giocatore che raggiunge per primo le dieci unità di punteggio. Queste le basi del gameplay, che procede regolamentato dal lancio dei dadi e si arricchisce di tutta una serie di variabili (carte bonus, commercio tra i partecipanti e la presenza di un’icona ladro da poter sfruttare a proprio vantaggio ottenendo un 7 ai dadi) capaci di renderlo, se non propriamente frenetico ed avvincente, di sicuro profondo sotto il profilo tattico.

Catan
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Less is more?

Catan si dimostra fedele all’originale board game anche in termini prettamente cosmetici, presentandosi con una veste grafica sì abbastanza funzionale ma anche obiettivamente piuttosto povera. Esagoni e strisce colorate sono in sostanza tutto ciò che Catan offre alla vista, anche se il piacevole design dei personaggi e delle illustrazioni contribuisce a risollevare un minimo la situazione. Non che un prodotto del genere debba stupire con effetti speciali, per carità, ma qualcosa in più si poteva fare, soprattutto in termini di chiarezza dell’interfaccia di gioco: Catan sfrutta un sistema di icone prive di testo, che sia per le loro ridotte dimensioni, sia per la loro palese intelligibilità ai neofiti, si dimostra poco adatto allo scopo. Anche il comparto sonoro del titolo Capcom denota un livello qualitativo più vicino alla mediocrità che al minimalismo, con effetti sonori essenziali ed un accompagnamento musicale estremamente ripetitivo. Aspetti sui quali sarebbe stato più facile chiudere più di un occhio, se solo Catan si fosse rivelato brillante a livello di offerta ludica, ma purtroppo non è così. Sorvolando su una modalità single player evidentemente priva di grosse attrattive (lodevole comunque lo sforzo da parte degli sviluppatori di inserire una sezione mission-based), il prodotto Capcom delude specialmente sotto il profilo del multiplayer, contemplando il solo gioco via Bluetooth fino ad un massimo di 4 utenti e chiudendo la porta al servizio N-Gage Arena, sfruttato solo per uploadare le proprie scoreboard. Troppo poco, considerando anche come trovare tre amici forniti di console e gioco sia un’impresa a dir poco ardua...

Catan
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Catan

Commento

Catan è un prodotto piuttosto ambiguo, non solo per il genere che rappresenta e per il fin troppo altisonante nome di Capcom alle sue spalle, ma soprattutto per il piglio decisamente poco consono col quale si presenta all’utente. Privo di un tutorial fatto come si deve e costituito da una modalità single player piatta e da una multiplayer limitata al solo supporto di quattro utenti via Bluetooth, Catan si rivela un board game tutto sommato convincente sotto il profilo delle meccaniche di gioco, ma che lascia molto a desiderare in termini di pura e semplice offerta ludica. Solo per veri appassionati.

    Pro:
  • Schema di gioco fedele all’originale board game
  • Tatticamente profondo
  • Unico nel suo genere su N-Gage
    Contro:
  • Grafica e sonoro al minimo indispensabile
  • Tutorial e interfaccia di gioco inadatti
  • Multiplayer deludente

Una produzione Capcom su N-Gage costituirebbe già di per sé motivo di clamore, considerando come –usando un eufemismo- la piattaforma Nokia non sia uno degli handheld più gettonati da parte delle grandi software house nipponiche. Il caso di Catan è tuttavia davvero eclatante, dato che tutto ci si sarebbe aspettato dalla casa di Street Fighter e Resident Evil tranne che la trasposizione virtuale di un gioco da tavolo...