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Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy, la recensione per PC Steam

La trilogia originale di Crash Bandicoot debutta su PC con uno splendido remake in 4K e 60 fotogrammi al secondo. È valsa la pena di aspettare?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   28/06/2018
Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy
Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy
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Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy arriva su PC, Xbox One e Nintendo Switch a un anno di distanza dall'uscita su PS4. Si tratta per ognuna di queste piattaforme di un evento storico, visto che la saga creata da Naughty Dog era inizialmente legata a doppio filo alle console Sony e non si è mai mossa da lì, lasciando solo agli episodi successivi, in mano a publisher differenti, la possibilità di ambire al formato multipiattaforma. Il progetto dietro il ritorno di Crash, naturalmente, parte da lontano: si parlava di una possibile remaster già in tempi non sospetti, poi è arrivato il clamoroso annuncio, l'entusiastico esordio su PlayStation 4 e ora, per l'appunto, l'approdo inedito sugli altri sistemi; anche se in questa recensione ci occuperemo unicamente della versione Steam che, lo diciamo subito, con la sua risoluzione fino a 4K reali e i 60 frame al secondo, hardware permettendo, si candida senza dubbio a essere la migliore in assoluto.

Struttura e peculiarità: un viaggio nel passato

Come certamente saprete, se avete letto la nostra entusiastica recensione della versione PlayStation 4, Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy raccoglie i tre capitoli della trilogia originale di Crash Bandicoot, quelli sviluppati da una Naughty Dog ancora alle prime armi, in una versione completamente ridisegnata. Dal menu principale è possibile accedere a ognuno dei tre giochi senza alcuna limitazione, portando avanti anche tutti i titoli allo stesso tempo grazie a un sistema di salvataggio a compartimenti stagni. Crash Bandicoot, il primo capitolo, è senza dubbio quello che scatenerà il vostro lato nostalgico, al netto di un gameplay e di una struttura privi delle sfaccettature introdotte successivamente.

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Si trattava per l'epoca di un prodotto rivoluzionario, a suo modo, che non solo ci catapultava in un ambito tridimensionale per buona parte dell'esperienza, ma che riusciva a sfruttare in maniera straordinaria la capacità di calcolo della prima PlayStation e a rappresentare dunque sullo schermo personaggi dettagliati e coloratissimi, che si muovevano all'interno di scenari cartooneschi ed evocativi. Accompagnati da una visuale in terza persona a tre quarti, ci veniva chiesto di completare percorsi man mano più difficili, raccogliendo mele e distruggendo casse alla ricerca di oggetti preziosi, evitando pericolosi baratri e spuntoni, nonché eliminando i nemici sparsi lungo il tragitto utilizzando l'attacco rotante del personaggio.

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A farla da padrone era però una visione basata sulla varietà delle situazioni, e così in alcuni stage ci si ritrovava a compiere il percorso inverso, magari in fuga da un enorme macigno, mentre in altri livelli ancora si procedeva secondo i canoni dei classici platform bidimensionali. Ad arricchire il tutto c'era l'importante fattore della rigiocabilità, visto che ogni scenario nascondeva qualcosa e bisognava dunque tornarci ancora e ancora per completarlo al 100%, raccogliendo tutte le mele, distruggendo tutte le casse e ottenendo tutti i collezionabili. Il remake realizzato da Vicarious Visions rimane assolutamente fedele a questa formula, riproducendo le dinamiche che hanno reso celebre Crash Bandicoot, il timing dei salti e degli attacchi, i segreti da scoprire e le sezioni bonus, effettuando però un certosino lavoro di ricostruzione da zero.

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Quello che la N. Sane Trilogy propone non è infatti il codice del 1996 a cui sono stati applicati nuovi asset, bensì un prodotto nuovo, che imita l'originale in maniera sorprendentemente efficace, smussando giusto qualche spigolo per quanto concerne gameplay e controlli. Il Crash moderno ha un aspetto irresistibile, uno sguardo stralunato e pose buffe che si riflettono anche nelle animazioni di attacco e movimento. Un discorso simile va fatto per gli scenari, anch'essi rifatti completamente pur rispettando il design di Naughty Dog, con superfici ricoperte da texture nitide e non banali, una scarsa concessione alla ripetitività degli elementi, ombre dinamiche che cambiano d'intensità a seconda della luce e, in generale, la sensazione di un mondo coeso e coerente, che taglia decisamente i ponti con la suddivisione fra parti attive e sfondo che risultava ben visibile vent'anni fa.

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Evoluzione e grafica

Come detto, sarà senz'altro il primo episodio di Crash Bandicoot a provocarvi il magone in ricordo della gioventù passata davanti alla PlayStation, ma il secondo e soprattutto il terzo capitolo vi faranno comprendere l'evoluzione del franchise, con l'introduzione di nuove idee e di una libertà d'azione sempre maggiore: elementi che hanno posto le basi per ciò che Naughty Dog avrebbe realizzato successivamente. In Crash Bandicoot: Cortex Strikes Back la semplice alternanza dei livelli viene sostituita da una struttura più ragionata, con un hub centrale e una serie di portali che ci proietteranno all'interno di ambientazioni molto diverse l'una dall'altra, in grado di influenzare il gameplay proprio sulla base delle loro peculiarità: le lastre di ghiaccio scivolose, i canali d'acqua in cui è meglio non cadere, e così via.

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Vengono inoltre introdotti i cristalli che Crash ha il compito di raccogliere in ogni stage e alcuni veicoli che il personaggio può utilizzare all'interno delle sempre più frequenti variazioni sul tema, mentre i boss fight conservano l'impostazione originale, invero piuttosto banale, che prevede un pattern d'attacco che immancabilmente si conclude con uno stallo di cui bisogna approfittare per colpire il nemico. La maturità del franchise arriva però con Crash Bandicoot: Warped!, che mette sul tavolo l'espediente narrativo dei viaggi nel tempo per contrapporre il simpatico peramele al dottor Neo Cortex, supportato in questo suo ultimo tentativo di conquistare la Terra dal malvagio Uka Uka, fratello deviato di Aku Aku.

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Al comando sia di Crash che di sua sorella Coco, feature questa che nella N. Sane Trilogy è stata estesa in maniera inedita ad alcuni livelli dei precedenti episodi, ci troveremo dunque a esplorare l'Europa medievale, l'antico Egitto, il Nevada degli anni '50, la prima guerra mondiale e altre location ancora, anche qui determinati a raccogliere preziosi collezionabili e a sconfiggere gli alleati di Cortex. Come da aspettative, le maggiori sfaccettature di questi capitoli si riflettono anche sulla bontà del remake, che a parte qualche disattenzione (l'acqua completamente inerte all'interno di uno scenario di Cortex Strikes Back) regala alcune sequenze davvero suggestive e spettacolari, a maggior ragione se visualizzate su di un ampio schermo Ultra HD.

Il che ci riporta a parlare della evidente superiorità tecnica di Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy su PC. Utilizzando la configurazione di prova abbiamo potuto giocare la raccolta a 4K reali, con tutte le impostazioni al massimo e sessanta frame al secondo granitici: il modo migliore per godersi l'esperienza confezionata da Vicarious Visions, specie sotto il profilo della fluidità, visto che su console si è deciso di non andare oltre i trenta fotogrammi. Le regolazioni sono pochine, in verità: si va dalla risoluzione al target di frame rate, dalla sincronia verticale al motion blur, passando per la qualità dell'antialiasing, le ombre, l'occlusione ambientale, il bloom, la profondità di campo e il fur blur, che "liscia il pelo" dei personaggi per una resa migliore. Si tratta in ogni caso di una quantità di impostazioni sufficiente a scalare l'esperienza sulle configurazioni meno potenti.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core i5 6600K @ 4,2 GHz
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1080 Ti
  • Memoria: 16 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i5 750, AMD Phenom II X4 965
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 660, AMD Radeon HD 7850
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Hard disk: 30 GB di spazio richiesto
  • Sistema operativo: Windows 7

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Prezzo 39,90 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (35)
8.9
Il tuo voto

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy segna il debutto su PC della trilogia originale targata Naughty Dog nell'ambito di un remake di straordinaria qualità, capace di imitare gli episodi classici nelle loro meccaniche e finanche in alcune loro inevitabili mancanze; il tutto partendo da zero, con un nuovo codice e asset completamente ridisegnati. Il risultato è una collection strepitosa, imperdibile per chiunque abbia vissuto quegli anni da ragazzino e muoia dalla voglia di cimentarsi nuovamente con le avventure dello scaltro peramele, consapevole tuttavia che alcuni aspetti del prodotto risulteranno per forza di cose anacronistici, al di là di un fattore sfida concettualmente diverso da ciò a cui siamo oramai abituati.

PRO

  • Remake ineccepibile, curato nei minimi dettagli
  • Su PC è un gran bel vedere a 4K e 60 frame al secondo
  • Interessanti nuove feature e ottimizzazioni...

CONTRO

  • ...ma meccaniche e struttura sentono il peso degli anni
  • Ancora molto scivoloso nelle collisioni
  • Qualche passaggio richiede l'uso del calendario