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CRYSTAR, la recensione tra lacrime e anime perdute

Fin dove vi spingereste pur di salvare vostra sorella? Scopritelo nella recensione di CRYSTAR, l'ultima fatica di FuRyu.

RECENSIONE di Simone Pettine   —   25/03/2022

Esistono videogiochi perfetti per evadere dal mondo reale e da tutti i suoi problemi, altri che ti costringono con la forza ad affrontare l'uno e gli altri. Nel migliore dei casi, dopo averti arricchito di nuove consapevolezze. Probabilmente gli sviluppatori di FuRyu hanno optato per una via di mezzo: come risultato ci siamo ritrovati tra le mani un gioco curioso, dalle ispirazioni fortemente spiritualistiche e filosofiche, ma al tempo stesso anche dalle idee chiare per quanto riguarda l'offerta ludica in sé.

L'esperienza complessiva però, e scegliamo consapevolmente di anticiparvelo, dovrebbe convincere soprattutto non tanto gli amanti della filosofia occidentale quanto i conoscitori della cultura e della società giapponesi; tant'è che la protagonista, Rei Hatada, rientra a tutti gli effetti nella categoria hikikomori, cioè di quegli individui sottrattisi per precisa scelta alle logiche competitive ed esigenti di una società molto poco "sociale" come quella nipponica.

Se abbiamo stuzzicato la vostra curiosità, la recensione di CRYSTAR vi fornirà tutte le coordinate di cui avete bisogno per valutare un ipotetico acquisto.

Trama a base di Purgatorio

CRYSTAR abbonda di fanciulle, una volta tanto senza maliziosità
CRYSTAR abbonda di fanciulle, una volta tanto senza maliziosità

Rei Hatada e sua sorella Mirai sono finite, per motivi non chiari, nel regno ultraterreno. Trasformatisi in farfalle brillanti, i loro spiriti vagano per il Purgatorio, in attesa di una trasformazione o di una ricollocazione; solo coloro che riescono a risvegliare la propria autocoscienza possono ripristinare un corpo fisico fedele alla controparte reale ormai perduta. Il legame speciale tra le due sorelle contribuisce al risultato, ma presto le cose si complicano ulteriormente. Per una tragica fatalità, infatti, Rei, trasformatasi in guerriera per difendere la sorella dai pericoli del Purgatorio, colpisce e uccide proprio quest'ultima.

Non tutto è perduto, perché due demoni custodi dei luoghi (soprassediamo sui nomi, ma ogni nemico, comprimario e NPC solitamente ne sfoggia uno attinente la filosofia e la mitologia greche) le propongono un accordo. Rei Hatada combatterà al posto loro le malvagie creature del posto, note come Specter e Revenant, e i custodi in cambio ripristineranno l'anima di Mirai, in un accordo potenzialmente vantaggioso per entrambi. Nessun colpo di scena straordinario lungo la strada, ma almeno Rei incontrerà insperatamente altre tre guerriere del Purgatorio, le quali si uniranno al party. Potrete così esplorarne il background, scoprendo motivi e storie che le hanno condotte nel regno oltre la morte; tendenzialmente, ogni capitolo della trama principale contiene un arco narrativo in sé conclusivo.

Abbiamo apprezzato il bilanciamento tra gli scontri all'arma bianca nel Purgatorio e l'introspezione della protagonista. In effetti l'hub principale consiste proprio nella sua cameretta, della quale è impossibile non apprezzare anche l'estetica. Da qui Rei può contattare le "nuove" amiche e i demoni stessi tramite smartphone, accedere al Purgatorio con il proprio specchio, accarezzare il cane (mai fidarsi di videogiochi che non permettano di coccolare gli animali), e soprattutto purificare i Tormenti. E voi adesso vi chiederete: cosa sono i Tormenti? Ve lo diciamo più avanti.

Gameplay a base di lacrime (e tormenti)

CRYSTAR e le luci dei combattimenti spesso vanno d'accordo. A volte, invece, no
CRYSTAR e le luci dei combattimenti spesso vanno d'accordo. A volte, invece, no

A una prima occhiata il gameplay di CRYSTAR non presenta spunti originali. La protagonista si sposta da un dungeon all'altro massacrando tutti (letteralmente tutti) i nemici a schermo, demoni anonimi di livelli anonimi collegati tra loro tra corridoi anonimi. Nulla per cui strapparsi i capelli neppure nelle meccaniche action: scordatevi Devil May Cry, l'azione c'è ma non è pensata per appagare le battaglie contro orde di nemici. Meglio approcciarli uno alla volta (complice anche la telecamera), e sfruttare a dovere l'alternanza di combo basate su attacchi leggeri e pesanti. Le abilità sono legate alla pressione di tasti simultanei (il comando R abbinato ad A, B, Y, X), ma anche in questo caso probabilmente ne sceglierete una e utilizzerete sempre soltanto quella.

Più interessanti le possibilità legate a lacrime e tormenti. Nella pratica, continuare a combattere nemici su nemici significa accumulare la loro disperazione, con lacrime che andranno a ricaricare una apposita barra (il Tear Gauge). Completato l'accumulo, i personaggi principali saranno in grado di evocare un Guardiano mistico, il quale combatterà per un po' al loro fianco, scatenando offensive letteralmente devastanti; pensatela come una variante molto semplificata di quanto visto anni fa con Astral Chain. Saranno sempre i nemici sconfitti, poi, a consegnarvi un Tormento, vale a dire una parte emotivamente devastata di ciò che resta della rispettiva anima umana; infatti i mostri da sconfiggere altro non sono che anime umane corrotte.

I Tormenti di CRYSTAR sono un aspetto angosciante ma funzionale nel gameplay
I Tormenti di CRYSTAR sono un aspetto angosciante ma funzionale nel gameplay

In sé, i Tormenti attribuiscono dei malus, ma è sempre bene raccoglierli. Una volta tornati nella cameretta di Rei potrete purificarli, trasformarli in potenziamenti ed equipaggiarli. Di più: i Torment affini possono essere combinati tra loro, portando così alla creazione di oggetti difensivi sempre più utili e potenzi. Questo è l'aspetto più profondo della componente ruolistica di CRYSTAR, ma a livello di personalizzazione troverete anche diverse possibilità stilistiche nell'armadio della protagonista. Alcune più dubbie di altre.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Nintendo eShop
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (5)
6.0
Il tuo voto

CRYSTAR non è un action RPG originale, e cerca quindi di compensare a livello contestuale e tematico. L'intera avventura consiste in una discesa nelle varie aree del Purgatorio, da esplorare facendo piazza pulita di eventuali nemici. Metà dell'esperienza consiste nell'esplorazione di storia e psiche dei vari personaggi presenti, l'altra metà nel potenziamento delle quattro protagoniste per arrivare finalmente a salvare la sorella di Rei. Direzione artistica e atmosfera sono convincenti, il comparto tecnico su Nintendo Switch molto meno; e in verità si poteva fare qualcosa di più anche per il gameplay in sé, dato che i combattimenti divertono, ma tutto ciò è lungi dall'appagare pienamente. Un titolo discreto, insomma, nulla di più - arricchito, questo sì, dalla portabilità della console Nintendo. Valutate voi se per il Purgatorio c'è ancora tempo.

PRO

  • Atmosfere e direzione artistica solide
  • Tormenti e lacrime sono aspetti interessanti
  • Storia tutto sommato gradevole

CONTRO

  • Tecnicamente dimenticabile
  • Come action RPG mostra più limiti che pregi
  • Colonna sonora sensata nei dialoghi, meno nei combattimenti