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Dawn of Man, la recensione

Se volete sapere com'è il gestionale cittadino Dawn of Man, incentrato sugli inizi del genere umano, leggete la nostra recensione, scritta su delle tavolette di pietra.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   15/03/2019

Dawn of Man di cui state leggendo la recensione segue il solco dei grandi gestionali a tema urbano, tipici del mondo PC, concentrandosi su di un particolare periodo della storia umana, ossia la preistoria. Non aspettatevi quindi di prendere in mano una civiltà è di portarla fino alla conquista dello spazio, e nemmeno di arrivare a maneggiare chissà quali tecnologie. Qui ci si ferma molto prima e al massimo ciò che si può arrivare a ottenere è un villaggio ben organizzato, fatto di capanne di pietra con i tetti di legno e paglia, abitate da uomini in grado di coltivare i campi e di sacrificare animali agli dei.

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Gameplay

Dawn of Man inizia con la selezione del territorio in cui far sorgere il nostro villaggio. La scelta non è solo estetica, ma determina il livello di difficoltà della partita: più il territorio scelto è ricco di risorse, più sarà facile progredire e far crescere il nostro villaggio. Gli elementi di cui tenere conto sono i corsi d'acqua per la pesca, i boschi per la legna e la cacciagione, e le aree montuose per le rocce e le altre materie prime. Come in tutti i titoli del genere, l'obiettivo da perseguire è essenzialmente quello dello sviluppo. All'inizio si dispone di pochi abitanti e di infrastrutture fragili e facilmente deteriorabili, e la prima cosa da fare è osservare il territorio e definire le attività del villaggio. In generale l'interfaccia offre due possibilità di intervento per ogni lavoro: la selezione diretta, oppure il posizionamento di aree di lavoro. Nel primo caso bisogna cliccare sulla risorsa e chiedere che sia raccolta, mentre nel secondo si crea una zona in cui i nostri ometti preistorici svolgeranno automaticamente l'attività prescritta, automatizzando il processo.

L'intero sistema di ottenimento materie prime funziona allo stesso modo per tutto il gioco, con l'unica discriminante della disponibilità di strumenti utili per ottenere quelle avanzate. Ad esempio per abbattere gli alberi bisogna prima aver scoperto e creato delle accette, mentre per scavare le rocce bisogna disporre di picconi. In termini prettamente tecnologici la progressione offerta da Dawn of Man è puramente logica e gestita interamente dal giocatore: ogni conseguimento frutta dei punti progresso che, accumulati nel giusto numero, possono essere spesi per sbloccare nuove tecnologie. Ad esempio all'inizio i nostri uomini dispongono di armi di legno molto deboli, utili solo per cacciare animali di piccole dimensioni e praticamente inoffensivi, ma con il progredire del gioco la scoperta di nuovi strumenti per raccogliere e lavorare materie prime di migliore qualità si possono creare armi più resistenti ed efficaci, con cui attaccare animali più forti e pericolosi, tipo i mammuth, che fruttano molto di più in termini di cibo e risorse (ossa, pelli e così via). Il miglioramento dell'equipaggiamento consente inoltre di raggiungere le zone più remote delle immense mappe, dove ovviamente si trovano altri materiali.

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Con il passare delle ore l'economia del nostro villaggio si evolve e dal mero sfruttamento del territorio circostante i nostri uomini riescono a sviluppare agricoltura, pastorizia, manifattura e tutte quelle attività che caratterizzavano le civiltà preistoriche. Lo stesso succede per altri aspetti della società, come la religione. I nostri uomini passano così dall'adorare un bastone con dei teschi piantati sopra a elaborare una religione più complessa, incentrata su strutture di pietra stile Stonehenge, erette usando dei massi trascinati grazie a un sistema di slitte.

Facile

In termini strettamente simulativi, Dawn of Man fa un lavoro egregio nel rendere le problematiche affrontate dai primi uomini per riuscire a sopravvivere. All'inizio bisogna vedersela soprattutto con i predatori, la fame e la stanchezza, ma con il passare delle ore emergono nuove difficoltà, come dei gruppi di predoni che vogliono razziare il villaggio. Purtroppo è proprio il lato militare uno dei più deboli di Dawn of Man. Sostanzialmente affrontare i predoni si riduce a dare l'allarme, per far convergere tutti gli abitanti disponibili a difesa delle strutture e delle risorse.

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Certo, si possono costruire palizzate, torri di avvistamento, e si possono ammaestrare dei cani per avere una prima difesa, ma in generale le aggressioni sono gestite come dei singoli eventi da superare e non come un problema strutturale contro cui organizzarsi. Il difetto emerge soprattutto sulla lunga distanza, quando si rimane sostanzialmente senza nulla da fare. La mancanza di obiettivi a lungo termine è un altro dei difetti di Dawn of Man. Certo, è un city builder e quindi uno dei piaceri principali è quello di costruire e ampliare il nostro villaggio. Purtroppo l'epoca rappresentata ha dei limiti evidenti in termini di varietà e possibilità di evoluzione e in poche ore si riesce a costruire tutto il costruibile. Per inciso: gli edifici abitabili sono pochi e nelle fasi avanzate se ne costruisce solo un tipo, mentre gli edifici produttivi sono una manciata, così come quelli religiosi. Diciamo che Dawn of Man si esaurisce in una decina d'ore, con le varie mappe che aumentano solo di poco il livello di sfida, senza però variare la progressione vera e propria.

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Certo, la formula più piacere e il tutto si rigioca volentieri, ma alla lunga diventa un'attività fine a se stessa, che scorre sempre nello stesso modo e non offre nemmeno il gusto estetico della maestosità, tipico del genere. Oltretutto, Dawn of Man è davvero facile. Spieghiamo: all'inizio sembra offrire un buon livello di sfida, ma appena si entra nel vivo dello sviluppo, il gameplay diventa letteralmente una passeggiata. Ci sono degli eventi interessanti, come le epidemie dei pascoli o le variazioni climatiche, ma non c'è mai niente che metta a rischio il lavoro fatto... anche perché il sistema di gioco tende ad automatizzare tutto, con i nostri amici preistorici che sono efficientissimi nel tirarsi fuori d'impaccio praticamente da soli in quasi tutte le situazioni. La speranza è che con i futuri aggiornamenti vengano aggiunti eventi e pericoli, ma per adesso il gioco è questo qui e non ci si può fare nulla.

Conclusioni

Digital Delivery Steam, GoG
Prezzo 20,99 €
Multiplayer.it
ND
Lettori (1)
8.6
Il tuo voto

Dawn of Man è un buon gestionale, che però pecca in varietà e che risulta davvero facile sulla lunga distanza. Non è brutto e finché dura riesce sempre a proporre novità interessanti, ma si esaurisce in una manciata di ore, rendendo le partite successive ridondanti e prive di obiettivi, che non siano il ripetere quanto si è già fatto. Dategli una possibilità se vi intriga l'ambientazione o se siete alla ricerca di un passatempo.

PRO

  • Alcune dinamiche simulative sono interessanti
  • Finché dura riesce a essere interessante

CONTRO

  • Il problema è che dura davvero poco
  • Progressione sempre uguale a ogni partita
  • Lato militare povero