Che Dead Cells avesse come fonte d'ispirazione la serie Castlevania era chiaro a tutti. Lo è stato sin da quando il gioco fu lanciato in Accesso Anticipato su Steam, con solo una frazione dei contenuti che ha ora. L'arrivo di un DLC con licenza ufficiale della serie di Konami è quindi la classica quadratura del cerchio, il contenuto extra che non ti aspetti, ma che in qualche modo hai sempre desiderato, che va a svelare definitivamente e a celebrare quella che in fondo è una delle nature del gioco, lì dove oltretutto il titolo dei francesi Motion Twin continua a mietere successi mentre la serie Castlevania giace congelata da anni.
La recensione di Dead Cells: Return to Castlevania non può quindi che essere un racconto di affinità elettive, più che di un mero contenuto extra, sia per atmosfere sia per riferimenti incrociati.
Due accessi
Una manciata di nuovi nemici, due nuovi biomi, tre boss, una nuova storia, quattordici armi, venti vestiti e sessantatrè tra le tracce audio prese da Castlevania e altre reinterpretate dagli autori del gioco. Questo, sulla carta, è ciò che si ottiene installando Return to Castlevania. Quantitativamente non siamo molti distanti dai DLC precedenti per aggiunte, ma giocando si scopre che in questo caso gli sviluppatori hanno ragionato un po' di più su come sfruttarle, creando un doppio accesso ai nuovi biomi, i dintorni del castello di Dracula e il maniero stesso, che in qualche modo moltiplica l'esperienza e consente di valorizzarli al meglio. Spieghiamo: il primo accesso si trova nel livello di partenza e consente di affrontare i due biomi a un livello di sfida relativamente basso (sono comunque più impegnativi degli altri della stessa fascia), perché vanno a sostituire il secondo e terzo livello, nonché il primo boss.
Il secondo accesso, che si sblocca dopo il primo, si trova invece nella Torre dell'Orologio, dopo aver sconfitto la Guardiana del tempo. In questo caso il secondo bioma va a sovrapporsi alla parte finale del gioco, diventa molto più difficile e permette di combattere contro due boss diversi, molto più impegnativi. Si tratta di un modo molto intelligente per sfruttare al meglio i nuovi contenuti, che risultano così essere maggiormente stratificati e obbligano a rigiocarli più volte per scoprire ogni cosa, con i completisti che dovranno sudare letteralmente sette camicie per avere tutto.
I tanti contenuti di Dead Cells: Return to Castlevania
Naturalmente i biomi del DLC sono pieni di riferimenti alla serie Castlevania, a partire dal primo accesso, che avviene parlando con Richter Belmont, il protagonista di Rondo of Blood. Quindi si entra in contatto con altri personaggi della serie di Konami: Alucard, che ricorderete per Symphony of the Night, e Maria Reinard, anch'ella apparsa per la prima volta in Rondo of Blood, con il primo in particolare che ha un ruolo determinante nella nuova storia. Giocando i livelli si affrontano tre nuovi boss, Death, Medusa e Dracula, tutti decisamente famosi e prevedibili per un DLC del genere, con Dracula in particolare che riprende alcune delle sue trasformazioni originali rendendo il combattimento molto vario, e si entra in contatto con tanti nemici generici presi dai Castlevania, come le armature con lancia o le arpie, adattati alle meccaniche di Dead Cells. Giocando si può anche sbloccare una modalità extra, la Richter Mode, in cui si controlla appunto Richter che ha delle sue mosse specifiche e può sbloccare a sua volta degli oggetti utilizzabili anche nella modalità normale. Complessivamente parliamo di molte ore di gioco extra (difficile quantificarle, vista la natura di Dead Cells), che si allungano ulteriormente aggiungendo cellule all'inizio di una partita.
In termini di sistemi di gioco non aspettatevi grosse novità. Dead Cells: Return to Castlevania non ha l'obiettivo di rivoluzionare niente, ma solo quello di aggiungere dei contenuti che facciano felici i fan della serie di Konami e facciano vendere qualche altro migliaio di copie al gioco. Certo, ci sono alcune delle nuove armi che sono particolarmente sfiziose, come il gatto di Maria o la spada frusta, e c'è da ribadire che la cura generale è davvero molto alta, ma sono comunque in linea con il resto del gioco. Particolarmente ben fatta la progettazione dei nuovi biomi, con i "Dintorni del castello" che prevede una sezione di approccio e una di scalata dei bastioni, quest'ultima costruita intorno a un lungo ascensore centrale di cui vanno riattivate le varie sezioni, e il "castello di Dracula" che invece offre un certo grado di esplorazione libera, come a voler ricreare la struttura di un mini metroidvania, e nell'accesso avanzato vede Dracula stesso assumere un ruolo più attivo per l'intero livello.
Conclusioni
Dead Cells: Return to Castlevania è un ottimo DLC che fa esattamente quello che promette: porta un po' di Castlevania dentro Dead Cells. Intelligentemente lo fa per tutti, per quanto sia pensato per soddisfare soprattutto i fan della serie di Konami. In generale i contenuti aggiunti sono ottimi e valgono la spesa, anche solo se si vuole allungare un po' l'esperienza di Dead Cells. Aspettatevi quindi dei livelli molto impegnativi e ben progettati, dei boss spettacolari e tante strizzatine d'occhio verso i Castlevania, al punto che giocarci vi farà tornare la voglia di sperare in un nuovo capitolo ufficiale della serie.
PRO
- I livelli sono ben progettati
- Gli scontri con i boss sono spettacolari
- In generale tutti i nuovi contenuti sono molto validi
CONTRO
- Fa quello che deve