In un periodo nel quale il concetto di esclusiva diventa sempre più sfumato, non è strano vedere come una serie storicamente pubblicata su console Sony PlayStation debutti anche su Nintendo Switch (e PC). Da questo punto di vista Everybody's Golf: Hot Shots rappresenta un vero e proprio capitolo di rottura per la saga golfistica giapponese, che abbandona anche il suo storico sviluppatore, Clap Hanz, per venire affidata a HYDE es essere pubblicata sotto etichetta Bandai Namco.
Questi stravolgimenti non hanno fatto perdere né il pelo né il vizio al gioco, in quanto l'eredità si è mantenuta bene, anche se senza particolari guizzi.
Mazze e palline
Il golf è uno sport che è cresciuto tanto negli anni a livello mondiale, ma l'anima di Everybody's Golf non è cambiata: proiettato continuamente in una dimensione stilisticamente giapponese, la sua atmosfera e l'approccio al dialogo con il giocatore è rimasto immutato, costantemente pervaso da humour, design e personaggi tipici del modo di esprimersi del Sol Levante. Con personaggi un po' deformed un po' chibi, sicuramente peculiari e difficilmente accostabili al golf, il cast di Hot Shots si arricchisce di nuove leve, che saranno centrali nelle prime fasi della modalità Storia.
Curiosamente, il feeling con la mazza rimane ben confezionato, al netto di tecnicismi sicuramente meno evoluti rispetto al resto dell'offerta videoludica, ma questo non è per forza un male. Nel suo tentativo di portare a bordo utenze differenti dal solito, Hot Shots si pone a metà strada tra un arcade e un simulativo, permettendo un ingresso semplice nel suo mondo e nelle sue traiettorie ma lasciando spazio per crescere, evolversi a livello ludico.
Tutto sommato, l'esperienza di tiro è soddisfacente: stiamo pur sempre parlando di una serie che mischia il surreale con il realistico, ma la fisica, la gestione delle inerzie, gli eventi atmosferici, il design delle buche sono elementi che risuonano facilmente con le corde di chi cerca un'esperienza pronta per l'uso, con un buon gradiente di sfida, non banale, ma nemmeno iper complessa.
Ci siamo divertiti ad arricchirci di oggetti ed equipaggiamento e avanzare nelle buffe vicende personali della modalità Storia, anche se ammettiamo che la semplicità dei dialoghi a volte è disarmante. Probabilmente è ciò che vuole l'utenza che acquista da sempre Everybody's Golf, però alcune scenette sono talmente viste e riviste da risultare ridondanti. Per fortuna, tutto sommato, l'IA degli avversari si comporta dignitosamente: con delicatezza, il gioco sa dosare la propria cattiveria, evitando di umiliare il giocatore alle prime armi, ma rappresentando un degno avversario andando avanti con la storia. Ci sono tantissimi oggetti sbloccabili, elementi estetici, abiti: chi adora vestire i propri alter-ego digitali ha tanto da scoprire. A patto, ovviamente, di resistere al doppiaggio inglese di Dino, che butta nel mucchio termini in italiano doppiati a metà tra il grottesco e il comico.
Modalità a profusione
Hot Shots non ha paura di mostrarsi strabordante di modalità: oltre alla Storia, abbiamo la modalità Sfida, la modalità Stroke, il Match, ma soprattutto la modalità Golf stravagante, la vera novità del pacchetto. Per la prima volta potremo giocare una partita in cui potrebbero succedere eventi ambientali, come tornado, esplosioni, monoliti che cadono dal cielo e così via. Hot Shots si tinge quindi di casualità totale, coinvolgendo il giocatore o il gruppo di giocatori in una sorta di party game dove alla bravura si unisce il caso.
Va detto che è divertente e toglie un po' di frizione al resto dell'offerta, che davamo un po' per scontata: in questo modo, la bravura viene smussata agli angoli, favorendo sessioni di gioco perfette per il multigiocatore in cui prenderla ancora di più sul ridere e lasciando al resto del pacchetto il compito di intrattenere chi vuole anche sfidarsi, magari per raggiungere gli obiettivi di ogni capitolo della Storia.
Come da tradizione, i campi sono parecchi e rispecchiano parte del circuito golfistico mondiale, anche se furbescamente rinominati per evitare problemi di licenze. Consapevoli delle ambizioni medie del team, abbiano tuttavia notato un colpo d'occhio buono, anche se modesto: ci si perde un po' nei dettagli e nelle texture viste da vicino, ma l'alone colorato e giocoso del franchise è stato riproposto bene da HYDE, che confeziona un capitolo forse di transizione, ma buono per suggellare un cambio di testimone gestito con competenza.
Conclusioni
Hot Shots ci ricorda cosa rende questo franchise sempre attuale, a ogni uscita: è un titolo di golf solare, colorato, a tratti strampalato ma anche tecnicamente e sportivamente corretto nella sua trasposizione, non eccessivamente tecnica ma nemmeno incoerente. Un contenitore di mondi apparentemente distanti, ma avvicinati da una realizzazione che rende giustizia al golf. Allo stesso tempo trasmette però tutto l'alone di giapponesità tipico della saga. Nulla di nuovo sotto il sole, o quasi se consideriamo la modalità stravagante: Hot Shots rimane con competenza su quel selciato, ben attento a ricalcare, talvolta con eccessiva prudenza e ridondanza, quell'approccio stilistico tipico, ma probabilmente un po' stanco, almeno per chi segue la serie da quasi 30 anni. Sicuramente aiuta il prezzo non pieno e un bel po' di cose da fare per chi avrà perizia di scavare a fondo questo turbinio di stravaganza.
PRO
- Buon equilibrio tra arcade e simulazione
- Cast sempre molto colorato
- Tanto da giocare e collezionare
CONTRO
- Dopo tantissimi anni, l'offerta soffre di un po' di stanchezza
- Pochissime novità
- La modalità Storia è un po' deboluccia