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Fenimore Fillmore's Revenge - Recensione

Il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica, e chi scava. Voi cosa farete?

RECENSIONE di Volodia Pellegrini   —   28/11/2008

Un uomo morente trovato sulla sabbia del deserto. La dolce Rhiannon subito preoccupata della sua sorte, tanto da mandare il suo compagno, Fenimore Fillmore, in cerca della più vicina pozza ove trovare acqua con cui lavare la ferita dell'uomo. Ormai in condizioni disperate, nel delirio questi rivela l'esistenza di un tesoro sepolto in un immenso cimitero alla ragazza e il nome della tomba sotto cui cercare. Fenimore torna quando questi è appena morto ed ecco apparire tre brutti ceffi dal deserto che, senza spiegazione apparente, rapiscono Rhiannon e lasciano il giovane quasi morto.
Se la storia vi ricorda qualcosa, non vi sbagliate: a parte pochi particolari, la trama della terza avventura di Fenimore, longevo cow boy che da dieci anni riappare periodicamente sui nostri monitor, ricalca fedelmente quella del capolavoro di Sergio Leone “Il Buono Il Brutto e Il Cattivo” (ai puristi farà piacere sapere che il nome dell'uomo trovato da Fenimore e Rhiannon è Bill Carson, proprio come il sudista che diede le stesse informazioni a Wallace ed Eastwood nel film). Dicevamo che Fenimore non è nuovo nel mondo delle avventure grafiche punta e clicca: dopo la sua prima avventura (I tre teschi dei Toltechi, 1998) è tornato alla ribalta nel 2004 con The Westerner ed ora con Revenge, dove, del tutto disinteressato all'oro, dovrà unirsi alla caccia per salvare la sua Rhiannon dal “cattivo” di turno (che guarda caso ha una spiccata somiglianza con l'attore Lee Van Cleef).

Fenimore Fillmore's Revenge - Recensione
Fenimore Fillmore's Revenge - Recensione

Quando si spara, si spara, non si parla!

Revenge si presenta fin dal principio come una classica avventura in stile “punta e clicca”: è diviso in vari “stage” che sarà necessario esplorare per riuscire a trovare determinati oggetti che dovranno poi essere utilizzati nei diversi elementi dello scenario per riuscire a sbloccare la situazione e procedere nella trama, in un'atmosfera che, come da tradizione della serie, sfocierà più volte nell'assurdo o nel tragicomico. Facendo un esempio, capiterà che Fenimore debba superare una prova di tiro, ma, trovandosi col Sole negli occhi, sarà obbligato prima a riparare un paio di occhiali e poi ad annerirli con della fuliggine, in modo da sparare anche controluce. A questi semplici collegamenti logici si uniscono poi enigmi di respiro più ampio, senza la soluzione dei quali è materialmente impossibile trovare oggetti con cui risolvere quelli successivi (gli occhiali dell'esempio venivano trovati risolvendo un problema precedente). Terminato uno stage l'inventario viene azzerrato ed è necessario lavorare con quello che si troverà nel momento successivo, e via così fino alla fine.
Bisogna però muovere una critica sul sistema degli enigmi: se alcuni di essi sono effettivamente quanto di più logico si potrebbe pensare, altri soffrono della limitazione di avere un solo modo da seguire per risolverli, rendendo a volte molto difficile comprendere cosa fare. Aggiungiamo inoltre che le scene di intermezzo per sottolineare un fallimento sono spesso prolisse e alla lunga noiose (per quanto divertenti la prima volta), e data l'impossibilità di saltarle, potrebbero alla lunga annoiare il giocatore convincendolo a spegnere piuttosto che a provare per l'ennesima volta, pena sorbirsi nuovamente la lavata di capo dal personaggio di turno.
Tuttavia non sarebbe il vecchio west senza le sparatorie ed infatti, tra uno stage e l'altro, potrebbe capitare di trovarsi costretti all'uso delle maniere forti: Revenge riesce a presentare queste sequenze d'azione senza discostarsi dalla sua anima: un click del mouse su un punto della mappa farà correre Fenimore verso quel luogo, un secondo click lo farà mettere al riparo, mentre il tasto destro servirà per sparare sui nemici. Una piacevole diversione dal ruolo principale dell'avventura che non potrà che fare felici tutti quelli che un western senza abbondante consumo di piombo non riescono ad apprezzarlo.

Fenimore Fillmore's Revenge - Recensione
Fenimore Fillmore's Revenge - Recensione

Biondo, lo sai di chi sei figlio tu? Sei figlio di una grandissima...

Parlando invece dell'aspetto grafico di Fenimore Fillmore non possiamo non gradire i bellissimi paesaggi, quasi sfondi cinematografici, o da cartolina, nei quali i protagonisti si muovono: capanne, canyon, miniere abbandonate, saloon, il tutto è reso con una perfezione quasi maniacale, ricoperto da texture pulite e piacevoli e modellato su disegni in stile cartoonesco davvero pregiati. I personaggi invece, creati su modelli tridimensionali volutamente caricaturali (come da tradizione della serie), risultano meno perfetti dello scenario, non tanto per delle mancanze nelle texture o nei particolari quanto per una certa legnosità e ripetitività nelle animazioni.
Passando al sonoro, gli sviluppatori di Revenge hanno pensato bene di ispirarsi ai grandi temi del maestro Morricone riportandone delle citazioni più o meno dirette in ogni brano che accompagnerà i personaggi durante le loro avventure. Il risultato è molto apprezzabile, così come sono apprezzabili le voci dei protagonisti, sebbene in alcuni casi risentano di una recitazione un po' piatta.

Fenimore Fillmore's Revenge - Recensione

PC - Requisiti di Sistema


Requisiti Minimi

  • Processore: Intel/Amd 2.4 GHz
  • RAM: 1 GB
  • Scheda video: una qualsiasi scheda con 256 MB di RAM compatibile con DirectX 9
  • Sistema operativo: Windows XP/Vista
  • Hard Disk: 3 GB
Requisiti Consigliati
  • Processore: Intel/Amd 3.2 GHz o superiore
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: GeForce 8 o Radeon X1600
Configurazione di Prova
  • Processore: Intel Core Quad 2.40 GHz
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce8800 GTS
  • Sistema operativo: Windows Vista Home Premium

Commento

Fenimore Fillmore's Revenge unisce una trama e una musica ispirate dai grandi classici di Sergio Leone all'atmosfera parodistica alla “Lo chiamavano Trinità” che ha contraddistinto tutta la serie. Il far west è presentato in maniera spiritosa e ironica, i suoi caratteri sono accentuati all'inverosimile e il risultato finale è più che soddisfaccente. Le uniche pecche di questa bella avventura grafica è la ripetitività di alcune risposte e diversi enigmi che sfidano le leggi della logica più elementare, ma in ogni caso è un titolo che gli appassionati di avventure e di western non dovrebbero lasciarsi scappare per nessun motivo.

Pro

  • La trama è praticamente di Sergio Leone
  • La musica di Ennio Morricone
  • L'atmosfera di Sergio Corbucci
Contro
  • Alcuni enigmi frustranti
  • Animazioni migliorabili