Flash Party, la recensione del clone mobile di Super Smash Bros.

Super Smash Bros. ha inventato un genere e la sua formula funziona alla grande ancora oggi, miscelando accessibilità e spessore, tecnica e spettacolarità all'interno di un pacchetto che nella sua ultima incarnazione è stato caratterizzato da una straordinaria ricchezza in termini di contenuti e supporto post-lancio.

Ebbene, come portare un'esperienza del genere su iOS e Android? Dopo alcuni esperimenti e variazioni sul tema, XD Entertainment, un team di sviluppo con sede a Singapore, ha deciso di confezionare un vero e proprio clone del gioco Nintendo, cercando di compensare le inevitabili similitudini con un comparto artistico molto curato.

L'obiettivo è stato centrato? Ve lo raccontiamo nella recensione di Flash Party.

Gameplay

Cominciamo proprio dal gameplay di Flash Party, che come detto riprende quello che abbiamo potuto apprezzare in Super Smash Bros. Ultimate, dunque l'ormai consolidata formula del brawler a base bidimensionale ambientato all'interno di scenari più o meno ricchi di piattaforme su cui saltare e da cui, eventualmente, precipitare per il ring-out.

Il sistema di controllo del gioco, rigorosamente touch, presenta nella parte sinistra dello schermo uno stick analogico virtuale e nella parte destra ben cinque pulsanti: quello più grosso, con l'icona di una spada, serve per sferrare l'attacco di base ed è contornato dai tasti deputati alla presa, alla parata, al salto (naturalmente doppio) e alla special.

Il repertorio a disposizione di ognuno dei quattordici personaggi che compongono il roster di Flash Party è composto dalle mosse che è possibile eseguire combinando i pulsanti appena citati con le direzioni dello stick, e che offrono un ampio ventaglio di possibilità: dagli attacchi normali a quelli bassi, passando per i potenti uppercut e le proiezioni. La resa degli impatti è buona, e non si tratta di un aspetto scontato, anzi.

L'obiettivo in ogni match è quello di far finire l'avversario fuori dal ring, senza che riesca a recuperare saltando ed effettuando il già citato uppercut per guadagnare quota, oppure colpirlo a sufficienza da far saltare l'indicatore relativo alla percentuale di danni subiti. In entrambi i casi gli scambi si fanno fin da subito entusiasmanti e con continui rovesciamenti di fronte. L'unica pecca è una reattività migliorabile per quanto concerne il movimento.

Contenuti

Se la formula di Flash Party (diciamolo: il nome è senza dubbio la cosa meno riuscita di questo progetto) si rivela efficace, solida e sufficientemente varia, sono i contenuti del pacchetto a consolidarla. In primo luogo grazie ai quattordici personaggi a cui abbiamo accennato poc'anzi, tutti molto ben differenziati non solo nell'aspetto ma anche nello stile di combattimento, con una chiara suddivisione in classi.

Certo, sbloccarli tutti è un altro paio di maniche ed entriamo nell'annosa questione delle microtransazioni e del modello free-to-play adottato per l'occasione da XD Entertainment: nelle prime ore riuscirete a ottenere senza problemi quattro personaggi, ma per avere anche gli altri dovrete faticare parecchio oppure mettere mano al portafogli.

A tal proposito, esistono anche dei possibili risvolti pay-to-win, nel senso che giocando e raccogliendo energia è possibile potenziare i personaggi e migliorare la loro resa nell'arena, dunque ottenere un vantaggio che starà poi al bilanciamento del matchmaking stemperare. Il sistema funziona? Difficile dirlo dopo solo pochi giorni di test: è una cosa che andrà verificata sul lungo periodo.

Pochi dubbi invece sulle modalità, che sembrano offrire la giusta varietà e diventano accessibili in maniera ragionevolmente rapida: si parte con i tradizionali match uno-contro-uno, per poi sbloccare gli incontri di coppia due-contro-due, la modalità Brawl e il Party Record. Ulteriori novità arriveranno con i prossimi aggiornamenti, che porteranno con sé anche nuovi scenari: per il momento ce ne sono soltanto cinque, ma l'obiettivo degli sviluppatori è quello di donare a ogni singolo eroe la propria ambientazione.

Grafica e sonoro

Può un clone vantare una propria personalità? Flash Party cerca di rispondere a tale domanda con la qualità di un comparto artistico che si preannuncia fin dalle prime battute davvero interessante, grazie al talento degli illustratori che fanno parte del team di sviluppo e che hanno donato ai personaggi una caratterizzazione magari non sempre originalissima ma senz'altro convincente.

Lo stile è vicino a quello delle produzioni animate di casa Pixar, i colori sono splendidi e donano all'azione una grande vivacità, ulteriormente supportata da un set di animazioni sufficientemente ricco e da manovre spettacolari. Peccato invece per il sonoro, che non si spinge oltre qualche musica generica e risulta poco presente nell'effettistica.