La recensione della GIGABYTE GeForce GTX 1660 SUPER Gaming OC ci mette a confronto con una versione da tre ventole della nuova GPU di fascia media NVIDIA, lanciata direttamente costruttori vista l'assenza di una Founders Edition. Il cuore della GPU è il chip TU116 ed è lo stesso, caratterizzato da 1408 CUDA core, della GTX 1660 liscia, una GPU con cui questa nuova versione condivide anche le frequenze reference, sempre 1530Mhz di base e 1785MHz in boost, e la potenza nominale che ammonta sempre a 5TFLOPS FP32 e 5TOPS INT32. Può però contare su memorie GDDR6 a 14Gbps, combinate con un bus da 192-bit, che portano la banda passante da 192.1GB/sec a 336GB/sec lasciano libera di esprimersi una GPU che nella versione base risulta inevitabilmente castrata dall'uso di GDDR5 a 8Gbps. Un bel salto, dunque, per una scheda che per quanto riguarda la velocità della memoria supera anche la GTX 1660 Ti, ferma a 12Gbps e 288.1GB/sec.
Qualità costruttiva, connettività e novità software
La GeForce GTX 1660 SUPER, dicevamo, è una classica scheda Turing, senza tecnologie RTX, che monta il medesimo chip della versione base, ma arriva a 125W di consumo, anche se di soli 5W accontentandosi di un connettore ausiliario da 8-pin, e risulta più costosa della GTX 1660 a causa della memoria GDDR6 a 14Gbps. Promette però prestazioni commisurate all'aumento del prezzo consigliato che, almeno su carta e per le versioni base, è di 250 euro. Sappiamo infatti fin troppo bene che le schede video custom sono soggette a forti variazioni a seconda della tecnologia impiegata, dei rapporti con la casa madre e delle politiche aziendali, anche se in questo caso possiamo sperare che una volta superato il lancio, e gli inevitabili rincari, il prezzo si avvicini a quello consigliato, come abbiamo già visto succedere con i passati modelli GIGABYTE Gaming. D'altronde non parliamo di una linea di lusso anche se siamo di fronte a un modello equipaggiato di tutto punto con tre ingressi DiplayPort, una porta HDMI, ben tre ventole, un'armatura in plastica discretamente resistente e una sorta di backplate, sempre in plastica, che protegge il retro della scheda aggiungendo qualche apprezzabile fregio a un'estetica che si fa notare giusto per il logo illuminato. Non dobbiamo segnalare nessun particolare sacrificio, comunque, nonostante si tratti di una GPU che mira esplicitamente a limitare i costi di produzione, equipaggiando il medesimo chip della sorella minore.
Anzi, proprio per questo che ci aspettiamo cali di prezzo piuttosto rapidi, giusto in tempo per lo shopping natalizio. Non dobbiamo invece aspettare neanche un minuto per godere dei nuovi driver dedicati alle GeForce che si sono arricchiti notevolmente con l'ottimizzazione dell'impatto sulle prestazioni del filtro image sharpening, un miglioramento della modalità low latency che include l'impostazione Ultra e ottimizzazioni anche per l'Encoder NVENC di Turing, già decisamente più efficiente di quello equipaggiato dalle GPU Pascal. Tra l'altro la tecnologia image sharpening è ora accessibile direttamente dal pannello di controllo NVIDIA dove troviamo la possibilità di tarare con precisione l'intensità del filtro, la riduzione della granulosità dell'immagine e un box per attivare l'upscaling, in questo caso 5-tap e quindi superiore a quello bilineare delle vecchie GeForce. Da notare inoltre l'integrazione del supporto per i filtri Reshade sia in FreeStyle che Ansel, cosa che permette di applicare rapidamente decine di filtri sia in gioco, sia catturando immagini a definizione estrema, rendendo più accessibili le mod grafiche di una community dedicata a esaltare, trasformare e migliorare la resa di centinaia di titoli. Migliora quindi a tutto tondo il supporto software di una NVIDIA che ha risposto a tono all'evoluzione del software della concorrenza, sfruttando l'occasione per mettere in luce questa nuova GPU di fascia media che abbiamo ovviamente messo alla prova con i classici test prestazionali.
Prestazioni, overclock e temperature
La GIGABYTE GeForce GTX 1660 SUPER Gaming OC si accontenta del clock base stabilito da NVIDIA, fermandosi a 1530MHz, ma si spinge oltre in modalità boost, con 1860MHz che arrivano fino a 1980MHz lasciando la gestione delle frequenze in mano al software. Possiamo quindi contare su frequenze sensibilmente più alte rispetto ai modelli base, senza che questo incida sulle temperature visti i 63 gradi in gioco, dovuti anche a dimensioni più generose dovute alle tre ventole. In idle, va detto, la scheda risulta leggermente più calda, con 32 gradi, ma risulta in linea con la media con 37 gradi durante la visione di video in alta definizione o altre operazioni desktop, senza che si senta alcun rumore. In questi casi infatti le ventole restano immobili e non si attivano fino al raggiungimento dei 59 gradi, cosa che capita solo quando la scheda viene messa effettivamente sotto sforzo. Questo almeno in un normale case mid-tower, con un sistema composto da scheda madre GIGABYTE AORUS Master X570, Ryzen R5 2600X e 16GB di G.Skill Trident Royal RBG da 3600MHz con CL16 che ci hanno permesso di ottenere 6257 punti alla voce GPU del test 3DMark Time Spy, sufficienti a entrare nella scia della GTX 1660 Ti. Questa resta superiore in alcuni giochi, come The Witcher 3, ma si ritrova marcata da vicino da una GPU che supera inevitabilmente le versioni base, arrivando a quota 80fps in 1080p e 54fps in 1440p nel caso del titolo CDProject.
Raggiunge invece 83fps in 1080 e 54 in 1440p con Shadow of the Tomb Radier, 84fps in 1080p e 51fps in 1440p con Rage 2, 90fps in 1080p e 61 in 1440p con Battlefield V e 60fps in 1080p e 49fps in 1440p con Metro Exodus, unico caso in cui le prestazioni non mostrano incrementi rispetto alle GTX 1660 SUPER caratterizzate da clock inferiori. In generale, comunque, le frequenze maggiori pagano, garantendo con una discreta stabilità i 144fps in 1080p con un battle royale non particolarmente ottimizzato come Apex Legends, inevitabilmente con le impostazioni grafiche al minimo, e avvicinando la GPU ai 60fps in 1440p. In alcuni casi per raggiungere l'obiettivo sono necessari compromessi, ma l'overclock può ridurli al minimo indispensabile, con la scheda che, spingendo il core a 2040MHz e la memoria a 7500MHz, porta The Witcher 3 fino 56fps in 1440p, toccando quota 58 con il clock portato a 2100Mhz. La stabilità non è perfetta, ma la temperatura non supera quota 65 gradi e c'è spazio per giocare con i voltaggi in cerca di risultati migliori. Certo, per puntare al 1440p senza alcun compromesso è necessario guardare più in alto, ma con un prezzo adeguato, come anticipato speriamo il più vicino possibile ai 250 euro consigliati per i modelli base, la GIGABYTE GeForce GTX 1660 SUPER Gaming OC può senza dubbio regalare diverse soddisfazioni.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.7
La GIGABYTE GeForce GTX 1660 SUPER Gaming OC si avvicina tanto alla GeForce GTX 1660 Ti da mettere in discussione la sorella maggiore, avvantaggiata in alcuni titoli ma sensibilmente più costosa, almeno su carta. Non sappiamo infatti il prezzo ufficiale di questo modello, anche se conoscendo le politiche GIGABYTE possiamo aspettarci un rincaro relativo rispetto al prezzo consigliato, con un ribasso successivo, più marcato presso determinati rivenditori, come accaduto con i modelli Gaming della serie 1660 già in commercio.
PRO
- Complessivamente l'aumento di frequenze si fa sentire
- Miglioramenti software a tutto tondo
- Piuttosto silenziosa nonostante le tre ventole
CONTRO
- Le tre ventole aumentano l'ingombro
- Tutta in plastica
- Speriamo non ci siano brutte sorprese sul prezzo