La GIGABYTE GeForce RTX 2060 Gaming OC Pro, la prima custom a passare per le nostre mani per una recensione, è nettamente più lunga dell'edizione Founders, con 28 centimetri di estensione che sono funzionali a ospitare il sistema a tre ventole Windforce. E cresce anche il prezzo, anche se non abbiamo notizie di quello consigliato, con la scheda che nella grande distribuzione italiana viene venduta a ben 450 euro. Parecchi, anche mettendo nel conto un rincaro iniziale destinato a ridursi, ma non abbastanza da compromettere il rapporto tra prezzo e prestazioni in relazione alla serie Turing, per una GPU che in questa versione promette di avvicinarsi ancora di più alla GeForce RTX 2070 FE.
Caratteristiche e nuove tecnologie
La GIGABYTE GeForce RTX 2060 Gaming OC Pro non è una scheda top di gamma ma non è nemmeno modesta, forte di un sistema di dissipazione che promette buoni margini di overclock e di una scocca robusta e piuttosto elegante, caratterizzata da linee spezzate e segmenti grigio antracite, sebbene interamente in plastica. Sul retro, invece, fa capolino il metallo nella forma di un sobrio backplate nero che si accontenta, tolti alcuni semplici fregi in bassorilievo, del marchio della compagnia nel mezzo, tutto in bianco. Nessuna illuminazione speciale dunque, con l'unico tocco RGB riservato alla classica scritta GIGABYTE sulla parte superiore della scheda, che rappresenta l'unico vezzo di una scheda che non punta alle vette della versione AORUS Extreme. Ci si avvicina però, in quanto a frequenze, con 1830MHz in boost contro i 1845MHz della più lussuosa delle RTX 2060 GIGABYTE con la quale condivide, come tutte le RTX 2060, le specifiche base che comprendono 1920 CUDA Core, 6GB di GDDR6 a 14Gbps, bus a 192-bit, 5 Giga Ray al secondo per il Ray tracing e 240 Tensor core, molto importanti visto l'aumento prestazionale legato all'upscaling DLSS.
Un aumento che secondo il benchmark di Final Fantasy XV ammonta a circa 30 punti percentuali, nonostante il numero inferiore di Tensor core rispetto ai modelli più costosi, garantendo la possibilità di giocare senza troppi problemi al titolo Square Enix in 4K. La qualità dell'immagine prodotta dall'upscaling hardware NVIDIA, lo sappiamo, non è ancora perfetta, ma le imperfezioni di una tecnologia comunque molto avanzata si notano appena su uno schermo di normali dimensioni, a fronte di un guadagno prestazione che è in grado di fare la differenza. Il problema, più che altro, è il supporto per il DLSS, carente come quello per la tecnologia Ray tracing, anche se è in arrivo su Battlefield V laddove, in sinergia con l'illuminazione di nuova generazione, dovrebbe finalmente darci un esempio concreto e giocabile della visione NVIDIA, con prestazioni di cui abbiamo già parlato nella recensione della versione Founders della GeForce RTX 2060.
Benchmark, temperature e overclock
In idle la GIGABYTE GeForce RTX 2060 Gaming OC Pro mantiene una temperatura di circa 27 gradi e non supera i 36 gradi durante le normali operazioni desktop, con le ventole che restano ferme. Sotto sforzo, invece, i gradi diventano 64, mentre la tecnologia Scanner spinge la scheda a 1950MHz contro i 1860MHz di picco toccati dalla reference. In questo caso, ovviamente, le ventole si muovono, ma restano silenziose, salvo qualche piccola accelerazione qua e la. Non male per una scheda che, supportata da un Ryzen 2700X e da 16GB di memoria a 3200MHz, tira fuori 7852 punti alla voce grafica del test 3DMark Time Spy , piazzandosi così a circa 10.5 punti percentuali dalla RTX 2070 FE e superando nettamente la RTX 2060 FE. Ed è un vantaggio che si traduce in gioco, benché i margini di miglioramento in gioco non siano esaltanti. Parliamo infatti di uno o due frame per tutti i giochi da noi provati, ovviamente con il preset grafico più elevato, a partire da The Witcher 3: Wild Hunt che arriva a 93fps in 1080p, 65fps in 1440p e 37fps in 4K. Lo stesso rilevato con Deus Ex: Mankind Divided, almeno in 1080p con 112fps e 1440p con 76fps visto che in Ultra HD la conta dei frame resta inchiodata agli stessi 38 della Founders Edition.
Ma sappiamo che il titolo Square Enix è capriccioso, al contrario di Shadow of the Tomb Raider che guadagna a tutte le risoluzioni pur risultando il più pesante del gruppo. Si ferma infatti a 87fps in 1080p, 56fps in 1440p e 30fps in 4K, guadagnando però tre frame rispetto alla RTX 2060 Founders. E sono due in più rispetto a Forza Horizon 4 che ne guadagna uno solo, anche se con 52fps è l'unico che risulta pienamente giocabile a tutte le risoluzioni, toccando i 76fps in 1440p e i 96fps in 1080. Ma questo non vuol dire che non sia possibile ottenere qualcosa con l'overclock manuale, spingendo di 1000MHz la memoria e di ulteriori 100MHz il core che, lasciando comunque spazio di manovra al software, è arrivato a 2055MHz. Il tutto riscontrando un incremento moderato nella rumorosità delle ventole che si sono dimostrate capaci di tenere la temperatura a 65 gradi sotto sforzo. Non male, anche se quello che ci interessa sono le prestazioni. Ed eccoci arrivare a ben 8286 punti nel test grafico di 3DMark Time Spy, per una scheda capace di arrivare a 5 punti percentuali dalla RTX 2070 di NVIDIA. A parità di clock e driver la forbice tra le due schede è destinata a risultare più ampia, ma parliamo comunque di un rapporto tra prezzo e prestazioni imparagonabile, ovviamente in favore di una RTX 2060 che in 4K riesce a far girare, grazie alla spinta, The Witcher 3: Wild Hunt a 40fps, Deus Ex: Mankind Divided a 40fps, Shadow of the Tomb Raider a 32fps e Forza Horizon a 57fps, avvicinando di un soffio la soglia dei 60fps.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.8
La GIGABYTE GeForce RTX 2060 Gaming OC Pro è più veloce della versione reference e pur risultando più costosa mantiene un rapporto tra offerta e prezzo migliore sia della RTX 2070, troppo dispendiosa in relazione al vantaggio prestazionale, sia della GTX 1070 Ti, simile per prestazioni ma venduta a prezzi eccessivi e sprovvista delle nuove tecnologia NVIDIA. Garantisce inoltre buoni margini di overclock e risulta piuttosto silenziosa, candidandosi come un'opzione da tenere d'occhio per chi vuole passare alla serie Turing senza spendere un patrimonio, a patto di fare i conti con lo scarso supporto per le nuove tecnologie NVIDIA e con un prezzo che aumenta ulteriormente il già netto rincaro rispetto alla generazione precedente.
PRO
- Fresca, veloce e silenziosa
- Prestazioni vicine a una RTX 2070 a un prezzo sensibilmente inferiore
- Buoni margini di overclock
CONTRO
- Il prezzo è molto lontano dalla fascia media
- Come le altre schede Turing soffre lo scarso supporto per le nuove tecnologie NVIDIA