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Humanity, la recensione del puzzle game che stavamo aspettando tra Rez, Lemmings e Chu-Chu Rocket

Tetsuya Mizuguchi e Yugo Nakamura hanno dato alla luce un gioco ipnotizzante e pieno di sorprese dall'inizio alla fine: la nostra recensione di Humanity.

RECENSIONE di Francesco Serino   —   15/05/2023
Humanity, la recensione del puzzle game che stavamo aspettando tra Rez, Lemmings e Chu-Chu Rocket
Humanity
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Benvenuti alla recensione di Humanity, un nuovo videogioco pubblicato da Enhance e sviluppato da Tha Ltd.. Il primo è il laboratorio creativo fondato da Tetsuya Mizuguchi, un nome che ai più giovani magari non dirà nulla, ma che in realtà è uno più eclettici game designer del Giappone.

Tetsuya Mizuguchi nasce professionalmente in Sega, dove fa da producer a giochi seminali come Sega Rally Championship e Manx TT Superbike, mentre in epoca Dreamcast è a capo della divisione UGA (United Game Artist) che svilupperà i micidiali Space Channel 5 e Rez. Lasciata Sega, Mizuguchi crea Q Entertainment attraverso la quale pubblicherà Lumines su PSVita e quel capolavoro per Nintendo DS chiamato Meteos, che verrà però ingiustamente snobbato dal grande pubblico. Nel caso di Humanity però Tetsuya Mizuguchi non ricopre il ruolo di director, bensì di una sorta di talent scout che ha messo a disposizione del vero creativo dietro al progetto tutta la sua conoscenza in ambito videoludico.

Scintilla creativa

Humanity: più andremo avanti, più gli umani aumenteranno di numero
Humanity: più andremo avanti, più gli umani aumenteranno di numero

La scintilla che ha portato alla nascita di Humanity non proviene da Tetsuya Mizuguchi, bensì dal visual artist e designer Yugo Nakamura che diversi anni fa creò una demo tecnica per testare quanti personaggi contemporaneamente sarebbe riuscito inserire e gestire fluidamente in un ambiente digitale. Ed è proprio durante una dimostrazione pubblica di questo prototipo che Mizuguchi e Nakamura s'incontrano. Il primo vede nell'idea del secondo, e nel suo approccio creativo, quell'opportunità che oggi, cinque anni dopo, si è trasformata nell'irresistibile Humanity, affascinante videogioco partorito dalla collaborazione di Tha ltd (il team di Nakamura) ed Enhance.

Questo è un gioco che ne ricorda principalmente due: Lemmings e Chu-Chu Rocket. Ogni livello inizia con una cascata di umani che dal cielo atterra sul campo di gioco e continua a muoversi infischiandosene dei rischi sul cammino. L'obiettivo di ogni livello è portare verso l'uscita gli umani impostando comandi lungo il loro percorso, ma naturalmente le cose si faranno presto molto più complicate di così.

Tutti i livelli nascondono anche i Goldy: degli omoni più alti del normale ricoperti di oro che se portati all'uscita andranno a sbloccare le ricompense auree. La difficoltà sta nel fatto che, al contrario degli umani che sono in larga parte infiniti e perderne migliaia non è un problema, i Goldy una volta morti lo resteranno fino a che non ricominceremo il livello. Salvare Goldy è importante perché le ricompense auree prevedono sia elementi cosmetici di poco conto, sia funzioni decisamente utili come l'avanzamento veloce del tempo, la telecamera libera, il riprova mantenendo però i comandi inseriti nel tentativo che staremo per scartare. Di queste ricompense ce ne sono oltre 150, quindi se vorrete sbloccare tutto dovrete impegnarvi parecchio.

Se però non dovesse piacervi spremervi troppo le meningi, o un livello si rivelerà tanto arduo da non essere divertente, ciascuna sfida proposta da Humanity porterà in dote un video in cui viene svelata la soluzione. Attenzione però, la visione di questi tutorial verrà registrata nelle statistiche di gioco.

Uno shiba per amico

Humanity: i Goldy non sono fondamentali ma sono comunque molto importanti ed è richiesto salvarne un numero sufficiente per avanzare tra i diversi capitoli
Humanity: i Goldy non sono fondamentali ma sono comunque molto importanti ed è richiesto salvarne un numero sufficiente per avanzare tra i diversi capitoli

In Humanity il giocatore non è una figura eterea come in altri giochi simili, ma ha un suo avatar ben preciso: quello di un cane, uno Shiba, fantasma. Non basterà quindi muovere il cursore sulla zona scelta per piazzarci sopra un comando; dovremo invece spostarci attraverso il livello fino a raggiungere fisicamente il posto dove vorremo apporre i diversi strumenti a nostra disposizione. Fortunatamente questo Shiba è capace di grandi salti e può impossessarsi della folla di umani e muoversi attraverso la loro moltitudine proprio come uno spirito incorporeo.

La figura dello Shiba è un più che inizialmente appare ridondante: perché devo muovermi dentro al livello quando potrei tranquillamente fare tutto attraverso una più classica interfaccia utente? La spiegazione è nel gameplay, gli umani diventano a loro volta dei ponti che dovremo utilizzare per interagire con altri parti di livello, e nel subdolo effetto sinestetico che Tetsuya Mizuguchi ricerca in ogni gioco nel quale lavora. Mettendoci nei panni del magico Shiba, ci pone direttamente all'interno del gameplay da cui potremo godere di ogni vibrazione: sonora, tattile, logica e percettiva. Quando "voleremo" attraverso gli umani, sul pad sentiremo affiorare ogni testa, e altri effetti andranno ad arricchire quello che diventerà presto un ricco tappeto di stimolazioni sensoriali. Però, a volte, questo cane confonde le idee, rende la soluzione del puzzle più problematica di quello che dovrebbe essere; ma aldilà di alcune noie, la presenza dello Shiba è senza dubbio positiva.

Spade laser ma non solo

Humanity: è possibile sbloccare diverse skin per i nostri umani
Humanity: è possibile sbloccare diverse skin per i nostri umani

Gli ordini per gli umani vanno posizionati a terra, lungo il loro passaggio. Quello più semplice e che avremo a disposizione praticamente sempre ci permetterà di fargli cambiare direzione, un altro li renderà meno soggetti alla gravità, altri comandi consentiranno di preparare gli umani alla battaglia, poi c'è l'ordine del salto presente in diverse versioni: quello breve, quello più lungo, quello che permetterà agli umani di arrivare più in alto a discapito però delle altre distanze. Naturalmente ad ogni capitolo verranno aggiunti nuovi comandi ma questi non saranno mai presenti tutti insieme: ogni livello ce ne concederà di un certo tipo. A variare saranno anche gli elementi che troveremo di volta in volta ad aspettarci: eliche che sostengono in aria gli umani, cubi d'acqua da attraversare a nuoto ma dentro i quali non è possibile inserire ordini. Agli umani lungo il gioco verranno contrapposte le loro versioni negative: un'altra massa di persone, ma decolorate in bianco e nero, che cercheranno di uccidere il nostro popolo di decerebrati. Questo apre a nuovi comandi che ci permetteranno di far combattere i due schieramenti a colpi di spade o pistole laser, in modo da permettere agli altri umani di raggiungere l'uscita sani e salvi.

Sempre una novità

Humanity: nel gioco sono nascosti anche emozionanti combattimenti logici contro dei boss
Humanity: nel gioco sono nascosti anche emozionanti combattimenti logici contro dei boss

I cambi di direzione di Humanity sono diversi, vengono introdotte continuamente nuove funzioni, nuove idee, e nel caso in cui questo non avvenga sicuramente troverete ad attendervi nuove varianti di ciò che è stato già introdotto nei livelli precedenti. In alcuni scenari dovremo affidarci alla moltitudine dell'umanità ai nostri comandi, altre saremo chiamati a dividerla mandando piccoli drappelli verso specifiche mansioni di cui beneficeranno in seguito tutti gli altri. Il gioco a volte ricorda più un tower defense, altre una versione strapotenziata di Lemmings, altre ancora butta dentro ricordi di quel classico che fu Kurushi sulla prima PlayStation. Molti dei livelli presenti prevedono più soluzioni, ma spesso sarà anche possibile spostare alcuni elementi fino a rendere il puzzle di turno irrisolvibile. Humanity avverte il giocatore quando un pezzo chiave va perso, invitando a ricominciare daccapo il livello; non lo fa quando gli elementi rimarranno presenti sulla mappa ma in posizioni irrecuperabili, e in questi casi dovrete accorgervene da voi anche se non sarebbe stato affatto male avere un avviso anche in situazioni simili.

Un gameplay sinfonico

Humanity: qui potete vedere alcuni dei comandi disponibili
Humanity: qui potete vedere alcuni dei comandi disponibili

Humanity è affascinante da giocare, e lo è anche da vedere. Sì, la grafica è semplice, ma è una semplicità che serve a far muovere lungo le mappe una quantità ridicola di persone contemporaneamente. Assistere e comandare questa enorme scia di umani, vederli spatacciarsi a terra, tuffarsi e nuotare o prendere il volo per salti di un chilometro, tutti insieme, è uno spettacolo a cui vale la pena assistere, una coreografia che trova la sua dolce metà in una colonna sonora tanto ipnotica quanto decisa, profondamente elettronica ma dal respiro orchestrale e cinematografico. Durante il suo gameplay, Humanity si trasforma sempre in una vera e propria sinfonia audiovisiva profondamente interattiva, per una magia che conosciamo bene perché oramai firma d'artista di Tetsuya Mizuguchi. Nella costruzione della sua storia metafisica e ottimista (insieme siamo tutti, da soli nessuno), Humanity trova la quadra in una struttura che ricorda molto da vicino Rez, con un nucleo centrale da decodificare portando sempre più persone in salvo. I livelli sono tanti, le sfide extra anche, ma il gioco troverà la sua consacrazione attraverso l'editor e lo scambio di livelli tra gli utenti. Per chi poi volesse aumentare a dismisura le emozioni, oltre all'effetto sinestetico del gioco, è presente anche un'avvolgente modalità per la realtà virtuale.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery PlayStation Store
Multiplayer.it
8.5
Lettori (19)
7.8
Il tuo voto

Il ritorno di Tetsuya Mizuguchi, questa volta accompagnato dall'artista Yugo Nakamura, non poteva essere più sorprendente. Humanity è forse il suo miglior gioco dai tempi di Lumines: divertente, lungo il giusto, con tanto di editor, sharing dei livelli e modalità VR ad aspettarci a braccia aperte. E poi è uno spettacolo: lo sono queste catene umane, queste coreografie improvvisate mentre si è alla ricerca di una soluzione, queste cascate di corpi anche un po' tetre se non addirittura disturbanti, queste migliaia di persone che si sfidano a colpi di spade laser tra labirinti e cadute nel vuoto. Ci sono anche dei boss davvero inaspettati. Qui l'umanità si rimette in viaggio, è il punto d'arrivo ci riguarda tutti.

PRO

  • Grande gameplay
  • Mai viste tante persone contemporaneamente in un videogioco
  • Editor e sharing dei livelli

CONTRO

  • Il cane, il nostro personaggio, non dovrebbe cadere nel vuoto ed essere più visibile
  • Salvare certi Goldy è decisamente stressante, ma non tutti sono obbligatori
  • I comandi presenti non sono tantissimi...