Bene, Male, bis
Infernal è un gioco d’azione in terza persona con qualche limitatissimo elemento adventure che ha come carte vincenti una realizzazione tecnica spettacolare e molte sparatorie al cardiopalma. Il sistema di controllo è quello standard: WASD per muoversi, il mouse per sparare, sia con l’attacco primario che con quello potenziato con il mana infernale, più un tasto per mirare ed eseguire le azioni e la barra spaziatrice per saltare (questo se si mantiene la configurazione standard, ovvio). I cinque capitoli sono ambientati, in ordine: in un monastero degli Etherlight, in una fabbrica, in un’acciaieria, su una portaerei e nella base segreta degli Etherlight; ognuno di essi è diviso in varie sezioni in cui generalmente si dovranno massacrare decine di nemici risolvendo qualche semplice enigma. Le varie sezioni sono legate tra loro da sequenze d’intermezzo che servono, ovviamente, a sviluppare la trama. Parlando proprio di questa, va notato che Metropolis Software è rimasta fortemente legata a temi che aveva già proposto in altri suoi titoli, come ad esempio Archangel ma anche Aurora Watching, per cui aspettatevi un protagonista duro e cinico con un buon senso dell’umorismo, un intreccio lineare, qualche rado colpo di scena, qualche tematica di forte impatto che mira a regalare una certa profondità al tutto e, soprattutto, una serie di dialoghi che vanno dal piacevole all’improbabile, facendoci per l’ennesima volta invocare l’assunzione di qualche sceneggiatore professionista per scrivere le sceneggiature (le possiamo chiamare così?) dei videogiochi. In effetti Infernal dispone di un buon materiale narrativo sfruttato piuttosto male che, probabilmente, in mano ad un'altra penna avrebbe potuto riservare ben altre sorprese ed assumere maggiore spessore, sviluppando alcuni spunti malamente trascurati.
Una pallottola puntata
Lì dove il titolo eccelle è sicuramente nell’azione spettacolare. A livello visivo è stato svolto un lavoro superbo, senza rendere la fluidità utopica… anzi, il gioco al massimo del dettaglio è andato fluidissimo in tutte le occasioni, senza mostrare mai un’indecisione nel framerate. È raro trovare prodotti che non scattino con i requisiti consigliati e di questo bisogna rendere atto agli sviluppatori, che oltretutto non hanno i mezzi di studios ben più grandi ma abituati a rilasciare prodotti incompleti. Ma torniamo a noi. A parte gli ottimi modelli tridimensionali dei personaggi principali e dei nemici, ricchi di dettagli e di sfumature interessanti, oltre che dal design azzeccato e ispirato, è la gestione delle luci e dei colori che affascina e permette di plaudire al lavoro svolto dai grafici. La prima cosa che salta all’occhio è la scelta di usare una scarsa saturazione del colore, in modo da creare un’immagine sbiadita su cui le luci sembrano imporre il loro dominio. Tanto poco accesi sono i colori, quanto le luci sono prorompenti e pesanti, quasi tangibili nel loro incredibile volume, andando a creare ambienti sfumati con bruciature evidenti nel momento in cui si guardano direttamente le fonti d’illuminazione. A queste aggiungiamo anche i numerosi effetti di luce di armi, macchinari, poteri speciali e varie altre fonti e avremo così uno stile compositivo diverso e molto originale rispetto a quanto visto sinora. Questo tanto per dire che basta un po’ di capacità per sopperire ad alcune mancanze, come texture poco definite o ambientazioni altrimenti ripetitive. E invece, perse nella luce, le imperfezioni tendono a sparire e si rimane più volte a bocca aperta a guardare scorci e paesaggi spettacolari. Peccato che le pallottole impieghino pochissimo tempo a farci tornare all’interno del gioco.
Una pallottola puntata
In effetti l’altro grosso pregio di Infernal è quello di non lasciare fiato. Il ritmo dell’azione non è velocissimo, in realtà, ma è studiato per rendere le sparatorie più appaganti possibile. L’inquadratura è vicina alle spalle del personaggio, come potete verificare aprendo uno dei numerosi screenshot a corredo dell’articolo, e la velocità dei suoi movimenti è piuttosto limitata. Le modalità di attacco sono due: il fuoco primario dell’arma impugnata e un colpo potenziato sfruttando il mana infernale. In caso di necessità è possibile ricorrere a delle granate (poco utili, in realtà) e, come ultima risorsa quando i caricatori di tutte le armi sono completamente vuoti, è possibile combattere corpo a corpo (con magrissimi risultati). Le armi a nostra disposizione sono: degli shuriken, una pistola, tre tipi di mitragliatori, un lanciafiamme, un saldatore (una specie di raggio laser), un fucile da cecchino, un bazooka, una pistola laser ed una strana pistola che spara proiettili di energia.
tanto poco accesi sono i colori, quanto le luci sono prorompenti e pesanti, quasi tangibili nella loro incredibile voluminosità
Una pallottola puntata
Nel corso dell’avventura ci verranno forniti alcuni poteri demoniaci dal nostro datore di lavoro: il potere di teletrasportarci per brevi istanti e dei guanti per teletrasportare gli oggetti. Il primo dei due consuma molto mana quando viene utilizzato e, solitamente, serve per raggiungere interruttori posti in posizioni inaccessibili normalmente (ad esempio dietro una grata). Più avanti nel gioco questo potere verrà potenziato permettendo il teletrasporto prima in due e poi in tre locazioni contemporaneamente. Un altro potere piuttosto interessante è la vista demoniaca che consente di scovare le fonti di energia nascoste e le fonti di mana, oltre a mostrare i codici segreti delle varie porte (lo sappiamo… sembra assurdo ma è così).
Potere potere potere
La fonte del vostro potere è il già citato mana demoniaco che consente di realizzare colpi potenziati oltre a permettere di utilizzare i poteri speciali. I colpi potenziati non servono solo a soddisfare l’ego di noi giocatori ma hanno una funzione specifica nel gameplay, che diverrà sempre più preponderante con l’avanzare verso la fine del gioco: permettono di superare le barriere create sfruttando il potere della luce. Proprio per questo gestirlo a dovere è centrale per non ritrovarsi senza nei momenti di massimo bisogno. Ci sono vari modi per ricaricarsi di mana. Il più semplice è… peccare, ovvero, in termini videoludicamente più propri, ammazzare persone (non andate a dire una bugia a qualcuno perché tanto non funziona). Ogni personaggio umano ucciso ricarica la barra del mana posizionata in basso a destra. Un altro modo per farlo risalire è quello di trovare delle aree pervase dal male. Fermandosi in questi luoghi, facilmente identificabili sfruttando la vista demoniaca, dato che vengono cerchiati di rosso, il mana si ricaricherà automaticamente. Bisogna però fare attenzione al fatto che, all’opposto, esistono dei luoghi sacri, ad esempio una chiesa, che lo fanno calare anche senza utilizzare alcun potere. Il terzo e ultimo metodo per recuperare mana consiste nel raccogliere le sfere nere nascoste, che diventano visibili usando la vista demoniaca. Oltre a queste esistono anche delle sfere blu che ricaricano l’energia, visibili sempre con la vista demoniaca, e delle sfere speciali, sia nere che blu, che fanno aumentare temporaneamente del 50% il mana e/o l’energia (bisogna raccoglierne tre di ogni tipo).
Potere potere potere
L’energia è la classica barra della salute che, una volta esaurita, segna la morte del personaggio. Ovviamente i colpi dei nemici fanno male e la fanno calare. I modi per riacquistarla sono la classica raccolta di medikit e, soprattutto, il risucchio di energia vitale dai cadaveri. Come fare? Ammazzate qualcuno, avvicinatevi al corpo e, premendo il tasto azione, vedrete Ryan risucchiarne l’energia tramite l’imposizione di una mano. Metodo semplice e molto coreografico, soprattutto all’inizio, ma può risultare noiosetto quando si è nelle fasi avanzate di gioco e si sono ormai succhiati centinaia di cadaveri.
Pregi e difetti
Infernal è un buonissimo gioco che poteva essere un capolavoro con solo qualche accorgimento in più. La difficoltà è bilanciata verso l’alto e dà del filo da torcere già al secondo dei tre livelli di difficoltà selezionabili. Gli enigmi presenti sono piuttosto classici, ma servono per spezzare l’azione, che altrimenti sarebbe una sparatoria continua; si va dalla pressione di interruttori al dover colpire delle casse esplosive per far crollare porzioni di muro. Ovviamente i migliori sono quelli che implicano l’uso dei poteri demoniaci. Peccato che anche questi non siano stati sempre sfruttati a dovere, visto che, ad esempio, il teletrasporto triplo è richiesto in un solo frangente mentre il guanto per spostare gli oggetti viene completamente dimenticato negli ultimi capitoli. In effetti di caratteristiche mal sfruttate ce ne sono svariate, come ad esempio la possibilità di arrampicarsi sulle recinzioni o il fuoco di copertura che è abbastanza inutile. Anche la possibilità di camminare strisciando contro il muro viene utilizzata una sola volta (quando viene spiegata) e molto presto ci si dimentica di poterlo fare.
Pregi e difetti
Eccellenti, invece, sono gli scontri con i boss. In ognuno di essi bisognerà combattere in modo intelligente cercando di capire come comportarsi per vincere la battaglia. Ad esempio il primo boss si protegge con una barriera di energia che può essere attraversata dai colpi demoniaci. Peccato che abbia a sua disposizione delle luci che possono succhiarci il mana. Per abbatterlo bisognerà quindi distruggere prima le luci e poi colpire lui quando avremo ricaricato abbastanza mana.
di caratteristiche mal sfruttate ce ne sono svariate
Pregi e difetti
Un altro difetto di Infernal è la sua relativa brevità. I cinque capitoli si esauriscono in una decina di ore, tempo che potrebbe essere anche accettabile se solo ci fosse qualche extra sbloccabile o qualche altro motivo per iniziare da capo una volta arrivati alla fine. È anche vero che si tratta di un prodotto intenso in cui gli sviluppatori si sono sbizzarriti a distribuire più variabili possibile, cercando di coinvolgere il giocatore con scontri appassionanti e spettacolari. Tra gli altri, come dimenticare il combattimento contro il dottore pazzo e quello finale (di cui è meglio non dire nulla)? Insomma, mantenendo fede alla sua trama, Infernal presenta luci (molte) e ombre (non moltissime, ma potrebbero essere determinanti per alcuni).
Requisiti di Sistema
Requisiti Minimi:
- Processore: Pentium 3 1.7 Ghz o AMD equivalente
- RAM: 512 MB
- Scheda Video: Compatibile con le Direct X 9.0, da ATi Radon 9600 e nVidia GeForce 5950 con 128 MB
- Spazio su disco: 2.0 GB
- Processore: Pentium 4 2,4 Ghz o AMD equivalente
- RAM: 1 GB
- Scheda Video: Compatibile con le Direct X 9.0, da ATi X1800 e GeForce 7800 con 256 MB
- Spazio su disco: 2.0 GB
- Processore: Intel Pentium 4 3,4 Ghz
- RAM: 2 GB
- Scheda Video: NVIDIA 7800GT
Conclusioni
Bello ma con molti difetti. Il voto finale vuole premiare Infernal per quanto di buono ha da offrire e per quanto alcuni difetti evitabili non siano comunque riusciti ad intaccare il fascino di un gioco appassionante dall’inizio fino alla fine. Se siete alla ricerca di un titolo tutta azione, spettacolare e giocabile non esitate a comprarlo, non ve ne pentirete. Vi consigliamo comunque di leggere con attenzione la recensione, visto che alcuni difetti potrebbero essere per voi più determinanti rispetto a quanto lo sono stati per noi.
Pro
- Spettacolare e stilisticamente interessante
- Bellissimi gli scontri con alcuni boss
- Appassionante fino alla fine
- Non dura molto
- Feature mal sfruttate
- Perchè assumere uno sceneggiatore? Per evitare certi dialoghi ridicoli
Bene, Male, bis
Gli Etherlight e gli Abyss sono da sempre in conflitto per il dominio degli esseri umani. I primi fanno capo a Dio e i secondi al Diavolo, ma non tutto è come sembra. Il confine tra il bene e il male è labile e quando ci si schiera da una parte o dall’altra si rimane spesso accecati al punto da renderlo inconsistente. Nei panni di Ryan Lennox, ex Etherlight assoldato da un demone degli Abyss per recuperare una tecnologia dai poteri straordinari, dovremo attraversare cinque lunghi capitoli (più uno introduttivo molto veloce) alla ricerca della verità e, soprattutto, di un modo per fermare un piano di dominio con cui si vuole ingannare Dio stesso. Riusciremo a vincere questa guerra disperata senza finire condannati alla dannazione eterna? Capiremo chi sono gli amici e chi i nemici? Ma, soprattutto, varrà la pena affannarsi tanto?