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Kiss Psycho Circus

RECENSIONE di La Redazione   —   27/04/2001
Kiss Psycho Circus
Kiss Psycho Circus

Motore, musica...

Il motore grafico dietro a Kiss merita senza dubbio una menzione: versione migliorata (decisamente, soprattutto nella gestione delle luci e dei colori) di quello visto in Blood 2 e Shogo, chiamato in codice Lithtech, è capace di gestire una grafica discretamente valida, degli ampi spazi, e soprattutto decine e decine di nemici contemporaneamente sullo schermo: davvero tanti.
Seppure non brilli per nessun elemento particolare (forse solo per il numero di nemici affrontabili), il motore del gioco regala molti effetti di luce gradevoli, profondità di visuale (a parte in alcune occasioni minate da un fogging abbastanza pesante), colori sgargianti e molto intensi, texture discretamente definite, ma al di là di tutto ha il merito di mantenere sempre alto il numero di frames per secondo, garantendo al titolo l'adrenalinica azione che lo contraddistingue in ogni istante.
La varietà degli ambienti purtroppo non è tale da fare guadagnare al gioco punti di merito, anche perché ogni episodio (ogni avventura dei quattro emuli dei Kiss) è permeato da un tema abbastanza dominante; punti di merito ne guadagna invece il commento sonoro del gioco, e questo non ci stupisce.

Le musiche che fanno da sottofondo agli scontri ed alle esplorazioni non brillano per originalità o per complessità, ma nella maggior parte dei casi si lasciano ascoltare volentieri, a differenza di quanto è accaduto in passato rispetto a titoli simili; ma in quelle, purtroppo rare (ne ho contate circa una decina nel gioco) in cui a fare da sottofondo (vuoi perché si è attivato un Juke Box o perché il gioco sottolinea così un momento particolare) sono le musiche dei Kiss, la mano correrà alla manopola del volume.
No, non conosco i Kiss, la loro musica non mi ha mai attirato particolarmente, e per questo non mi sono mai sforzato di conoscerla: ma devo ammettere con tutta sincerità che le canzoni presenti nel gioco sono davvero di prim'ordine.
Se per gli appassionati ciò potrebbe costituire di per sè un grosso incentivo per comprare il gioco (tra i titoli ascoltabili durante il corso del gioco Rock and Roll All Night, Hotter Than Hell, Cold Gin, Unholy, God Gave Rock & Roll To You e naturalmente Psycho Circus) , va detto che per gli altri si tratta "solo" di uno dei migliori commenti sonori mai ascoltati in un videogioco.

...azione!!!

Ed ecco subito la prima caratteristica che vuole, a detta degli stessi programmatori, differenziare Kiss dagli altri sparatutto in soggettiva usciti ad oggi: Kiss è un piccolo ritorno al passato, un gioco tutto azione, ricchissimo di scontri all'arma bianca o con in braccio armi di tutti i generi, a corto, medio e lungo raggio. Tantissimi scontri con i nemici, che si ripropongono in continuazione non lasciando un attimo di sosta al giocatore, non possono che fare felici gli amanti dell'azione senza ragionamento (basti addirittura pensare che la maggior parte degli enigmi, porte o finestre che si aprono, si risolvono semplicemente uccidendo i nemici od i boss presenti sullo schermo). 
Il concept stesso di gioco, riferibile al più classico degli schemi raccoglilachiave-uccidiilmostro-aprilaporta esalta al massimo un impostazione di questo tipo: perché perdere tempo a cercare come fare scattare una serratura, quando si può imbracciare il fucile ed uccidere tutti gli esseri che si aggirano nei paraggi?
Per quanto riguarda le creature che cercheranno di bloccare la strada ai nostri quattro protagonisti, sicuramente la presenza di oltre trenta di esse garantisce una buona varietà per tutta la durata del gioco; la maggior parte dei nemici sono palesemente ispirati ad alcuni personaggi tipici degli ambienti circensi: la donna più grassa del mondo, l'uomo cannone, il Clown, il lanciatore di coltelli, l'uomo più forte del mondo... e così via.
Purtroppo il loro comportamento è quello già visto in moltissimi altri titoli, quello del "volemose bene" tanto per intenderci: per chi non lo avesse capito, parlo del fatto che i nemici, appena vedono apparire il protagonista, si lanciano a testa bassa contro di lui e portano il loro attacco in maniera ripetitiva e decisamente prevedibile.
Per ciò che riguarda le armi a disposizione dei protagonisti, che ricalcano palesemente le armi viste in migliaia di altri FPS (il fucile, il mitragliatore, il lanciarazzi), e che differiscono da esse solamente per il look, purtroppo esse si fanno notare per il numero esiguo... infatti la maggior parte delle armi sono comuni alle quattro avventure, e solo l'ultima, la speciale per ogni musicista, è originale.
Oltre alle armi che si potranno utilizzare, anche qualche piccolo "gadget" si renderà disponibile (e utile) nel gioco: uno zoom, che ci consentirà di prendere la mira con precisione per i nemici più lontani (anche se, onestamente, la maggior parte delle volte ci mancherà assolutamente il tempo), delle scatole che si attivano ed esplodono quando qualcuno passa loro vicino, una sfera di cristallo che ci consentirà di rivedere le indicazioni forniteci dalla Maga nostra alleata, ed altri ammennicoli, il cui utilizzo, a dire il vero, non è quasi mai né veramente proficuo (a parte le bombe), né soddisfacente.

Conclusioni

Purtroppo lo schema di Kiss Psycho Circus, anche se regalerà qualche soddisfazione ai giocatori che magari si avvicinano per la prima volta a questo genere di giochi o che sono più portati all'azione pura, comincia pesantemente a sentire gli anni.
Nessuna interazione con gli ambienti (solo le porte che aprirete con le chiavi o spaccherete con qualche arma); una storia lineare che più lineare non si può (non avrete mai nessuna possibilità di interagire con essa, la vedrete semplicemente scorrere sotto i vostri occhi con la non-dinamicità che la contraddistingue); semplice distruzione di massa (addirittura esistono dei veri e proprio generatori di mostri che continuano a riprodurne con una velocità incredibile, e che odierete molto presto) che alla lunga può diventare ripetitiva e monotona; la presenza dei "boss di fine livello" tipica dei giochi di qualche anno fa; la stessa presenza del punteggio variabile in base ai segreti scoperti ed ai nemici uccisi; completa assenza di cutscene (persino Blood2 ne aveva qualcuna) a legare una sottilissima trama; sensazione di essere quasi "estraneo" al tutto, perché l'unica cosa che ci sarà richiesta sarà quella di muovere velocemente il personaggio e continuare a sparare il più rapidamente possibile, quasi si trattasse di un arcade da sala giochi; i quattro episodi non sono assolutamente diversi (come magari succede in Mdk2 - magari sarebbe bastato avere incontro con nemici diversi...), anche se in uno, il terzo, bisogna fare utilizzo della materia grigia, almeno un filo in più rispetto agli altri... tutto questo mina davvero la qualità generale del prodotto.
Alcuni pregi (la grafica discretamente curata, fluida anche su macchine non recentissime, il sonoro, eccezionale in alcuni momenti, l'azione di gioco frenetica, la velocità generale di gioco e la longevità che deriva dai numerosissimi scontri, sebbene un po' ripetitivi) sicuramente lo renderanno gradito a tutti coloro che magari si avvicinano a questo genere di giochi per la prima volta e soprattutto per chi preferisce la frenesia innanzi al ragionamento, ma il gioco onestamente se viene messo al confronto di Soldier of Fortune (per non citare il re del genere, Half-Life) o del recentissimo Elite Force, davvero impallidisce.

Con questo comunque non mi sento di sconsigliare il gioco a tutti, bensì allertare solamente coloro che in un Fps oggi non cercano solamente una buona dose di azione (che in Kiss assolutamente non manca), ma anche una storia valida (magari garantita da un plot dinamico), interazione con personaggi non giocanti, presenza di cutscene, originalità delle armi.... e così via; insomma, quelle caratteristiche che hanno reso Half-Life un passo sopra gli altri (e dato a Elite Force il secondo posto).

Kiss Psycho Circus
Kiss Psycho Circus

Un gioco ispirato ad un gruppo musicale.

No, non esattamente.
Infatti Kiss Psycho Circus - The Nightmare Child, prima fatica dei programmatori della Third Law (etichetta appartenente al gruppo G.O.D., ovvero sia Gathering Of Development), è ispirato ad un fumetto dedicato ai Kiss, notissimo gruppo musicale che ha conosciuto il suo momento di gloria nei primi anni 80.
L'autore del fumetto di cui sopra altri non è che Todd Mc Farlane, che ci ha regalato in passato lo splendido Spawn, uno dei pochi personaggi fumettistici degli ultimi anni da salvare, ha concesso in licenza l'ultima sua creazione alla Software House. Todd non è completamente estraneo al mondo dei videogiochi, avendo già partecipato sia come consulente nella realizzazione del titolo, peraltro decisamente mediocre, ispirato a Spawn ed apparso l'anno scorso sulla Playstation, ma soprattutto come progettista e disegnatore di alcune delle creature che appariranno nel futuro Ultima Origin (Ultima Online 2, tanto per capirci).

Le avventure del fumetto, e quindi direttamente quelle del videogioco in questione, narrano di un gruppo di quattro musicisti, decisamente eterogeneo, che si imbattono in un circo piuttosto particolare, che lega il mondo degli umani ad altre dimensioni parallele. In una di queste, gli Elder, cioè i quattro del gruppo dei Kiss, fino a poco tempo fa garanti della pace e della tranquillità, nonché dell'equilibrio dell'intero universo, sono stati sconfitti da un entità diabolica, il Nightmare King, che nell'ultimo scontro, morendo, li ha comunque portati a miglior vita.
Tuttavia Nightmare King, un istante prima di spirare è riuscito a generare il proprio figlio (The Nightmare Child, appunto), rilasciando nell'universo una nuova e devastante forza malefica; è proprio a questa forza che i nostri quattro, attraverso quattro avventure differenti che ci vedranno prendere il controllo di ognuno di essi in una successione definita (anche se all'inizio è possibile scegliere con quale personaggio iniziare, indipendentemente dalla storia, qualora non si abbia interesse a seguire la storia -cosa piuttosto poco saggia).
Il tutto inizia quando i quattro protagonisti, dei musicisti, incontrano uno strano e desolato circo (Bradbury ne saprebbe qualcosa, forse - e chi non sa di cosa stia parlando vada a leggersi il meraviglioso libro "Il popolo dell'autunno"), dove una strana zingara legge il futuro: la zingara è in realtà una potentissima maga non vedente, l 'unica in realtà ad essersi accorta del terribile pericolo che incombe sull'universo, che ha volontariamente attirato i nostri quattro amici.
Loro malgrado coinvolti in questa strana storia, dovranno farsi largo attraverso moltissimi livelli, popolati (popolatissimi, direi) da diverse creature più simili a "Freaks" (termine inglese che indica appunto, in maniera davvero senza cuore, i cosidetti "fenomeni da circo") di quanto non si sia mai visto in altri giochi del genere.