Il cuore del male…
Dopo una grottesca presentazione che ci immerge subito in questo mondo parallelo surreale (e carico di una buona dose di ironia) e compiuta la scelta del nostro avatar (3 soggetti peculiari che somigliano molto ai più classici nemici di James Bond), ci ritroviamo su di un’isola semi-deserta con un buon conto in banca da investire in una multinazionale del crimine. La prima cosa da fare sarà costruire il nostro quartier generale e quale posto migliore se non l’interno di una montagna sapientemente adattata per diventare il cuore pulsante delle nostre malefiche attività?
Costruire la nostra roccaforte richiederà precisione, ordine e controllo di tutti i particolari
Costruire la nostra roccaforte richiederà precisione, ordine e controllo di tutti i particolari a cominciare dai vari corridoi di collegamento, all’ottimizzazione dello spazio a disposizione. Un impero del crimine ha bisogno di tantissime cose: da un centro di controllo, alla stanza interrogatori dei prigionieri, senza dimenticare le strutture adibite al tempo libero e al riposo dei nostri uomini o i freezer per la conservazione dei cadaveri e le galere. Come ho scritto in precedenza l’isola poi non è del tutto deserta visto che non mancheranno i turisti ed in secondo tempo anche gli agenti segreti delle nazioni democratiche che vorranno chiaramente fermare i nostri piani di potere. Per i primi sarà sufficiente costruire hotel di lusso, casinò ed altri luoghi di divertimento per tenerli lontani dalle nostre cose. Per i secondi invece dovremo escogitare trappole nascoste, sensori di controllo e quant’altro necessario a mantenere alta la difesa del nostro covo e vi assicuro che non sarà affatto semplice fermare gli assalti di investigatori, ladri, sabotatori e soldati al punto tale che arriveremo ad utilizzare anche il lavaggio del cervello per cercare di allentare la tensione su di noi e far giungere notizie sbagliate ai nostri nemici.
...e le sue braccia
Come ogni genio del crimine che si rispetti, anche noi ci dovremo dotare di un nostro esercito personale. Al grado più basso della nostra scala gerarchica ci sono i soldati “semplici”, manodopera non specializzata di cui non avremo neppure il controllo diretto ma dopo aver impartito un ordine, si adopereranno per realizzarlo. Gli “omini in giallo” potranno però specializzarsi in vari campi (scientifico, sociale e militare) e gradi, ma visto che se non facciamo le cose in modo malefico non siamo contenti, scordatevi scuole di addestramento o simili: molto più semplice imprigionare poliziotti, cameriere e quant’altro, interrogarli ed acquisirne le capacità. Ad un gradino più alto troveremo gli scienziati e ricercatori, indispensabili per la ricerca di nuovi oggetti fino ad arrivare all’arma definitiva capace di piegare i voleri delle nazioni (ma ce ne vorrà del tempo…). Ogni comandante ha pure bisogno di buoni vice ed in Evil Genius non mancheranno soggetti piuttosto peculiari (da stregoni voodoo, al funkytarro uscito dagli anni ’70…) pronti a sfruttare le loro abilità fuori dal comune ed utilizzabili anche sotto il nostro diretto controllo. Al vertice di tutto c’è chiaramente lui (o lei), il genio del male, colui che dà il LA ad ogni azione malvagia che più malvagia non si può e pronto perfino ad uccidere i suoi uomini se nella sua testa passa solo lontanamente l’idea che qualcuno non abbia cieca e totale obbedienza.
...e le sue braccia
Andiam, andiam, andiamo a rapinar
Quando il nostro impero del lato oscuro della forza (sorry… ho fatto un crossover…) poggerà su solide basi, potremo finalmente lanciare il nostro piano di dominio su scala internazionale. Tramite una mappa del globo terrestre potremo dare ordini ai nostri uomini e controllare l’andamento delle nostre attività. I fini ultimi delle nostre azioni sono sostanzialmente due (oltre al fatto di sbloccare nuove missioni): procurarsi ricchezze sempre più elevate ed acquisire fama e notorietà che eleveranno esponenzialmente le nostre possibilità di sviluppo fino all’arma finale. Chiaramente diventare celebri, in ogni campo, porta con sé anche dei lati negativi. In questo caso, la nostra “popolarità” renderà decisamente copiosi gli invii di agenti nemici verso la nostra isola e ci costringerà ad attuare un controllo altissimo per non ricevere sgradite visite… Non è fuori lungo, in questo caso, scrivere che chi di atti criminali ferisce, di atti criminali perisce… Se saremo bravi a rintuzzare gli attacchi e nel frattempo continuare le nostre attività in ogni continente, dopo un numero svariato di ore, arriveremo finalmente al lieto (?) fine… E finalmente potrete urlare senza il rischio di essere presi per megalomani: “io essere difentato patrone di mondo!!!”…
Tramite una mappa mondiale potremo dare ordini ai nostri uomini e controllare l’andamento delle varie attività
Il crimine non è tutto rosa e fiori
Lungi da me volervi intavolare una lunga discussione sociologica, il titolo si riferisce ad i limiti che ho trovato nel lavoro di Elixir Studios. Dopo la lunga analisi esposta sulle possibilità di gioco, converrete con me che Evil Genius presenta un enorme mole di azioni da compiere e controllare. Questa profondità di gioco però si rivela essere un’arma a doppio taglio: da una parte bisogna lodare i game designers per aver creato un’alchimia decisamente innovativa (se pur si possa scomporre in un meltin pot di titoli tra i quali c’è sicuramente Dungeon Keeper) ed una struttura composta da tantissimi parametri. D’altra parte però queste caratteristiche potrebbero scoraggiare i players meno pazienti e disposti a prendere in considerazione tanti, tantissimi elementi di importanza primaria per la buona riuscita delle missioni.
Evil Genius è adatto esclusivamente ad un pubblico ricchissimo di esperienza su altri titoli del genere
Il crimine non è tutto rosa e fiori
Questa sensazione si fa ancora più evidente quando l’intelligenza artificiale inizia ad elevarsi a livelli decisamente molto alti e che rendono alcuni livelli simili a delle missioni impossibili. Non aiuta neppure il comportamento bizzarro che alcune unità assumono in alcuni frangenti e che elevano ancora la difficoltà. Nonostante quindi l’interfaccia di comando sia stata realizzata scrupolosamente per rendere il più chiaro possibile il quadro di controllo, anche questa volta gli Elixir hanno forse voluto eccedere per sbaragliare la concorrenza in termini di profondità d’interazione ma questo limita così Evil Genius ad un pubblico ricchissimo di esperienza su altri titoli del genere.
Il crimine non è tutto rosa e fiori
Gli anni ’60 del futuro
Prima di chiudere e passare al commento finale è doveroso prendere in considerazione l’aspetto tecnico. Evil Genius non sarà ricordato per un numero impressionante di poligoni su schermo e neppure per un dettaglio elevatissimo di ambienti e personaggi (tutto questo però permette di farlo girare anche su PC di fascia bassa) ma il motore grafico in tre dimensioni si dimostra funzionale a darci un quadro d’insieme veramente completo di una zona. E’ lodevole inoltre la componente estetica del gioco: oltre ad una cura quasi maniacale per le animazioni (con uno svariato numero di set per ogni azione), la palette cromatica e la costruzioni di edifici ed oggetti si rifa a quel glamour visto e rivisto in Austin Powers ed anche nella saga di No One Lives Forever. Quegli anni ’60 “futuristici” saranno molto kitsch ma anche decisamente allegri e divertenti e si rivelano perfetti per i tanti tocchi di humour (molto inglese) che troveremo frequentemente nell’evolversi della nostra ascesa criminale. Se il sonoro in sé si attesa su livelli sufficienti, pollice in basso per la totale mancanza di localizzazione. In questo modo un prodotto già per pochi restringe ancora di più il suo potenziale bacino d’utenza nel nostro paese.
Commento
Volete sapere qual è il termine più adatto per descrivere Evil Genius? Presto detto: elitario.
L’opera di Elixir Studios infatti si presenta dotata di una struttura di gioco veramente profonda e variegata tanto che anche il più scafato dei giocatori si troverà in alcuni momenti decisamente in difficoltà a controllare e gestire tutti i parametri previsti che uniscono elementi di strategia a situazioni più simili ad un gestionale. Per alcuni di voi queste parole risuoneranno come fossero manna dal cielo ma indubbiamente il “giocatore medio” si troverà spaesato se vorrà provare la vita del criminale internazionale e non è di certo sufficiente il tutorial a dare quel ritmo frenetico di ordini da dare soprattutto nelle missioni più avanzate. Se a questo uniamo il fatto che il titolo non è stato affatto localizzato in italiano, l’utenza già di elite si restringe ancora di più ed il bacino d’utenza si fa ancora più delineato. Un titolo quindi destinato al giocatore esperto e navigato che si è fatto le ossa fra RTS e gestionali. Da evitare se si tratta di uno dei primi titoli con cui volete mettere alla prova le vostre attitudini di comando: ci sono altre produzioni che vi potranno dare di certo maggiori soddisfazioni.
- Pro:
- Per molti versi innovativo
- Humour intelligente
- Complesso e profondo
- Contro:
- Totale mancanza di localizzazione
- Difficile e non troppo immediato
- Frustrante in alcune missioni
L’autocritica a volte è una virtù, in altri casi una vera e propria necessità. A cosa mi riferisco? Chiaramente agli Elixir Studios, autori di quel Republic: The Revolution la cui uscita fu contrassegnata da massicce dosi di hype e dichiarazioni altisonanti (forse solo Fable – Project Ego lo ha superato nella storia recente dei videogames) ma in seguito ottenne stroncature pesanti da parte della critica videoludica di tutto il mondo e vendite decisamente al di sotto delle aspettative. Sbagliando si impara ed ora Demis Hassabis & co. sono tornati sulla scena con Evil Genius ma senza quell’eccessivo carico di aspettative che aveva contrassegnato la loro precedente produzione e questa volta le cose sono andate decisamente meglio…
Nel titolo targato Vivendi Universal, ci ritroveremo nel prototipo di genio del crimine intento a conquistare così tanto potere da entrare in diretta competizione con gli stati nazionali e sottometterli ai nostri ricatti. Compito non semplice ed infatti nella lunga strada verso il dominio di ostacoli ne troveremo veramente a iosa… Ma andiamo con ordine…