Un core loop, in termini di game design, è un insieme di azioni legate tra loro che si ripetono più volte all'interno di un gioco, di cui rappresentano il fulcro del flusso ludico stesso. Sostanzialmente i core loop sono i sistemi di gioco primari, quelli che definiscono il gameplay nella sua essenza identitaria, e intono ai quali viene costruita l'intera esperienza di gioco. Ad esempio in Super Mario Bros. un core loop è saltare sulle piattaforme, mentre in un Call of Duty qualsiasi è sparare contro i nemici. Loop Hero nasce dall'analisi dei core loop dei giochi di ruolo roguelike, di cui si propone come una vera e propria rappresentazione, nella sua essenzialità. Possiamo definirlo un "meta videogioco", come vedremo nella recensione di Loop Hero, che non solo riesce a coinvolgere in modo incredibile pur avendo delle meccaniche essenziali e minimaliste, ma permette anche di riflettere sulle azioni che si compiono normalmente in giochi dello stesso genere, esponendole senza mediazioni.
Storia
Loop Hero racconta la storia di un mondo senza memoria, cancellata dalla magia di un potentissimo Lich. Gli abitanti di questa terra disgraziata vivono in un caos senza fine, ignari di ciò che li ha preceduti e della causa del loro oblio. A rompere le trame della malvagia creatura arriva però un'eroina dotata di un grandissimo potere: saper ricordare e mantenere la memoria del mondo, nonostante l'incantesimo del Lich.
Gameplay
Loop Hero è formato essenzialmente da due parti: la prima, quella di pianificazione, consente di costruire o migliorare gli edifici dell'accampamento della protagonista, di scegliere quali carte portare con sé in missione, di costruire oggetti ed equipaggiarli per avere dei bonus, di scegliere la classe con cui avventurarsi nel loop e altro ancora; la seconda è l'avventura vera e propria, in cui il personaggio scelto percorre più volte un loop inizialmente vuoto (a parte per degli slime), che va riempito con le tessere legate alle carte selezionate, così da piazzare luoghi, nemici (i combattimenti sono automatici), elementi decorativi dello scenario, oggetti speciali e quant'altro.
Il giocatore non guida direttamente l'eroe, ma ne gestisce le spedizioni nel loop: usando le carte come già spiegato; accelerando, rallentando o fermando il tempo di gioco; assegnando l'equipaggiamento trovato e scegliendo i talenti legati alla crescita di livello. La progressione è legata a due fattori chiave: il primo è il loop stesso, con il livello dei mostri che aumenta dopo ogni giro; mentre il secondo è lo scorrere del tempo, che fa apparire i nemici legati ai luoghi ricordati, a ritmi differenti a seconda della carta cui sono legati. Nemici di livello più alto danno oggetti di livello superiore che garantiscono maggiori possibilità di avanzare nel gioco, cioè di non morire.
Inoltre, poter affrontare più nemici aumenta le probabilità di trovare oggetti utili e non paccottiglia. In tutto questo, per far apparire il boss del loop bisogna posizionare abbastanza carte sulla mappa, così da trasformare l'accampamento di partenza, il punto dove i loop iniziano e finiscono, nella base del nemico. Oltre agli oggetti equipaggiabili, nelle loro avventure gli eroi troveranno anche delle materie prime, utili per migliorare l'accampamento della fase di pianificazione. Nel caso si venga uccisi però, si conserverà soltanto il 30% dei materiali trovati. Ci sono soltanto due modi per tenerli tutti: sconfiggere il boss del loop o rientrare all'accampamento prima di farlo apparire. Sembra facile, a dirla così...
Coinvolgimento puro
Come detto in apertura di articolo, Loop Hero non è altro che una rappresentazione dei core loop dei giochi di ruolo roguelike, trasfigurata in forma giocabile. Ciò non significa che non offra diversi livelli di complessità e che la sua formula non funzioni, nonostante giochi allo scoperto. Anzi, più si prosegue nell'avventura, più le cose si fanno difficili e appassionanti, tanto che se ci si lascia prendere, diventa davvero difficile uscire dal loop creato da Four Quarters. Loop Hero ha molto da offrire, più di quanto possa sembrare a uno sguardo superficiale, e, pur avendo giocato per più di quaranta ore per scrivere questa recensione, abbiamo la forte sensazione che ci sia più di qualcosa ancora da scoprire. Considerate che alcuni degli elementi sbloccabili hanno l'effetto di cambiare completamente lo svolgimento delle spedizioni. In particolare le classi giocabili risultano tutte uniche e richiedono uno studio attento delle mosse da compiere per trarne il massimo. Ad esempio dopo qualche ora di gioco si sblocca la classe del negromante che risulta essere completamente differente dalle due che si erano utilizzate fino a quel momento, ossia guerriero e assassino, con il suo essere incentrata sull'evocazione di un piccolo esercito di non morti. Anche le carte possono cambiare moltissimo le partite, così come la scoperta di alcune combinazioni (alcune carte si possono combinare sulla mappa in modo da ottenere effetti diversi: ad esempio disponendo 9 rocce in un quadrato 3x3, si crea una montagna dalla quale scendono delle arpie), che possono semplificare o complicare non poco la vita.
Un solo appunto da fare
Nonostante la scelta, quasi poetica, di incentrare l'esperienza su delle meccaniche basilari ripetute all'infinito, Four Quarters non si è dimenticata di curare gli altri aspetti del gioco. Tecnicamente Loop Hero è molto semplice e offre una grafica in pixel art ben disegnata, ma formata da oggetti davvero piccoli. Poco male, visto che è funzionale all'azione e tanto basta. Interessante invece la cura per il lato narrativo, con i dialoghi tra i personaggi che spesso si rivelano insolitamente profondi, incentrati come sono sulla natura meta videoludica del gioco. Sembra quasi che alcuni personaggi cerchino di dire al giocatore che cosa sta facendo in realtà, creando degli scambi di battute molto profondi, quasi sibillini nel loro ondeggiare tra il gioco e ciò che c'è dietro al gioco.
Se dovessimo trovare per forza dei difetti a Loop Hero, diremmo che alla lunga può diventare ripetitivo e che è fin troppo punitivo con chi non si mette a studiare a fondo i suoi meccanismi, al punto che in molti troveranno difficile anche superare il primo boss. In questi casi il titolo di Four Quarters diventa quasi un puzzle game, in cui bisogna capire quale sia l'approccio migliore per sconfiggere i nemici più potenti, gestendo l'inventario alla bisogna. Il problema è che meccaniche come queste possono risultare davvero oscure, visto che la semplicità complessiva del titolo tende a far sottovalutare la sfida. Per il resto, c'è davvero poco da recriminare.
Conclusioni
Loop Hero è un ottimo gioco, che riesce a coniugare alla perfezione la sua volontà meta videoludica alla sua natura roguelike. Vi confessiamo che non ci attendevamo molto dal titolo di Four Quarters, e forse proprio per questo il suo core loop fatto di molte anime differenti ci ha coinvolti oltre misura. Quindi non possiamo che consigliarvelo senza indugi, in particolare in questi mesi parchi di uscite.
PRO
- Coinvolgente oltre le attese
- La rappresentazione delle meccaniche dei roguelike funziona
- Una sfida più impegnativa di quanto ci attendessimo
CONTRO
- Può diventare ripetitivo
- Alcune meccaniche possono risultare oscure