C'è un nuovo battle royale che sta riscuotendo un ottimo consenso di pubblico su Steam, nonostante sia ancora in fase beta: si tratta di Maelstrom, da non confondersi con l'omonimo RTS pubblicato nel 2007 da Codemasters. Si parla piuttosto di un titolo che prende ispirazione dalle battaglie navali di Sid Meier's Pirates! e Assassin's Creed IV, con uno stile grafico che ricorda vagamente Sea Of Thieves e World Of WarCraft e lo miscela con le meccaniche che tanto vanno di moda in questi ultimi mesi. La produzione di Gunpowder's Games (software house alla sua opera prima, ma farcita di veterani del settore), in grado di raccogliere soltanto 16.000$ durante la campagna su Kickstarter lanciata a marzo dell'anno scorso (comunque più che sufficienti per sfondare la soglia minima di 10.000$), è da poco uscita dalla fase di Accesso Anticipato ed è diventata gratuita. Tutti coloro che avevano contribuito con moneta sonante (ai backer della piattaforma di crowdfunding si aggiunge chi ha sborsato circa i 20 dollari per la versione Early Access) sono garantiti una serie di bonus che, come sempre accade nei free-to-play, possono essere acquistati oltre che ottenuti, più lentamente, con l'esperienza sul campo.
Tre razze in eterno conflitto
Prima di salpare bisogna scegliere un'imbarcazione tra le nove a disposizione: ce ne sono tre per ciascuna razza, ossia umani, orchi e nani. La scelta della nave cambia l'approccio alle battaglie, visto che ad un tonnellaggio maggiore corrispondono, solitamente, armature più pesanti ma anche velocità di manovra più basse. Per quanto si possano ricondurre a tre macrogruppi, a seconda delle dimensioni, ciascuna è dotata di caratteristiche uniche. Accumulando esperienza i vascelli migliorano le proprie statistiche, suddivise in cinque categorie, sino ad arrivare al livello massimo fissato a 10. Quello relativo al giocatore è invece 50: l'avanzamento non garantisce bonus specifici, ma ad ogni aumento si viene ricompensati con valuta del gioco e potenziamenti vari. Tale livello viene poi azzerato al termine di ogni stagione per evitare circoli viziosi in cui i più forti continuano a dominare. Restando in tema economico, Maelstrom riconosce due tipi di valute: l'oro, che si guadagna affondando le navi e completando le missioni quotidiane e che serve per sbloccare miglioramenti, e la polvere da sparo (acquistabile con denaro fisico) il cui utilizzo è demandato agli abbellimenti estetici, evitando così che il titolo si possa trasformare in un pay-to-win.
Basi del gioco
L'essenza del gioco è semplice: la partita si svolge all'interno di un arcipelago i cui confini si riducono progressivamente con il passare del tempo. Oltre a zone di mare aperto ci sono scogliere e grotte in cui infilarsi per sfuggire ai nemici, approfittando magari delle correnti che forniscono un'accelerazione considerevole. Non mancano i fenomeni che danno il nome al titolo, ossia i Maelstrom: letali mulinelli d'acqua dentro cui spingere i nemici per avere rapidamente la meglio. Le battaglie vedono sfidarsi sedici giocatori in un tutti contro tutti o suddivisi in squadre da tre imbarcazioni. Oltre ad altri avversari in carne ed ossa sono presenti nemici controllati dall'IA decisamente abbordabili: carne da macello che serve per raccogliere oro ed altri bonus con cui potenziare temporaneamente il proprio vascello. A scombinare le carte in tavola ci sono dei terribili mostri marini che compaiono in maniera più o meno casuale e che colpiscono chiunque si avvicini troppo; naturalmente vince l'ultimo a restare in vita. Nel battle royale di Gunpowder la tattica conta più della forza bruta. Certo, speronare una nave avversaria, lanciandosi a tutta velocità a tribordo o babordo è una tentazione sempre fortissima, ma spesso e volentieri si rivela deleteria, visto che i vascelli sono protetti da un'armatura evidenziata da una barra bianca ai lati dell'imbarcazione e per poterli mandare KO bisogna prima fare in modo che diventino vulnerabili. Si capisce ben presto che la cosa più importante è evitare di offrire sempre lo stesso fianco alle cannonate avversarie, in modo da minimizzare i danni subiti. Seguendo la medesima logica, a causa dei lunghissimi tempi di ricarica dei cannoni, è importante non solo mandare a segno i propri colpi, ma soprattutto individuare le zone che si sono già colpite. Ci sono tre tipi di attacco: uno che riduce la corazza, uno che danneggia le vele (limitando la velocità di manovra) e uno che colpisce direttamente l'equipaggio: infatti è possibile mandare a picco l'avversario anche uccidendone il capitano. Uno dei problemi maggiori è che il tutorial non spiega sufficientemente l'importanza dei vari tipi di attacco e del loot lasciato cadere dai nemici controllati dall'IA: il rischio è che gli ultimi arrivati impieghino qualche partita di troppo per apprendere le dinamiche con il risultato di passare più tempo sui fondali marini che sulla superficie.
Ritmi veloci
Se questa descrizione vi fa pensare ad un gioco estremamente lento e tattico vi state sbagliando di grosso: spesso e volentieri le battaglie si trasformano in vere e proprie carneficine che durano pochi secondi, visto che capita che il computer faccia "nascere" una buona parte delle navi nel medesimo punto. Questo provoca dei furibondi "tutti contro tutti" da cui si può anche decidere di defilarsi per affrontare l'ultima nave rimasta, magari "fregandole" il loot lasciato dagli avversari e approfittando delle difese messe a dura prova. Le battaglie sono molto più veloci della media dei titoli appartenenti a questo genere: al massimo in un quarto d'ora vi ritroverete alla schermata iniziale pronti a cominciare una nuova partita. Questo sia per le dimensioni delle mappe che per l'assenza di una parte gestionale: semplicemente si raccoglie tutto il possibile senza badare alla capacità di carico dell'imbarcazione. Il sistema di mathmaking funziona abbastanza bene, visto che tenta di mettere all'interno della stessa partita giocatori con livello simile; a differenza di campioni di incassi come PUBG o Fortnite i tempi per popolare i mari, nonostante i numeri decisamente più bassi di giocatori (poco più che una decina in contemporanea), possono essere leggermente più lunghi: in alcuni casi abbiamo dovuto attendere anche un paio di minuti (un po' troppi considerando la durata media di un match). Abbiamo notato che le partite in solitaria sono più frequentate rispetto a quelle in team, forse perché non c'è un sistema premiante per la squadra: il bottino raccolto da un giocatore infatti non viene diviso con gli altri due membri, né tantomeno c'è la possibilità di aiutare chi si trova in difficoltà. Tecnicamente siamo di fronte ad un gioco che unisce uno stile tutto sommato originale e gradevole a requisiti hardware popolari, in modo da abbracciare il maggior bacino d'utenza possibile. Forse si poteva fare qualcosa sul fronte audio, un po' ripetitivo, ma è un neo su cui si può soprassedere considerando anche la natura gratuita di Maelstrom.
Conclusioni
Malestrom è un titolo gradevole e immediato, pur con alcuni inevitabili difetti di gioventù. Nonostante i ritmi frenetici sa offrire anche una buona dose di tattica e premia il giocatore che riesce a sfruttare appieno le caratteristiche della propria nave. L'esperienza è un fattore chiave per poter entrare appieno nelle sue dinamiche, facili da imparare ma non così scontate da padroneggiare. Al momento i contenuti sono ridotti all'osso, ma c'è già una roadmap che prevede numerose aggiunte.
PRO
- Intuitivo e frentico
- Meccaniche discretamente profonde
- Requisiti accessibili
- Formula F2P che non premia il denaro reale
CONTRO
- Al momento un po' povero di contenuti
- Alcune situazioni da bilanciare
- Matchmaking a volte un po' lungo