Come toccare il fondo
La scarsa qualità del prodotto si nota fin dal primo istante: il libretto d’istruzioni conta esattamente cinque pagine, di cui una dedicata all’epilessia, una alla tavola riepilogativa dei comandi e le rimanenti a descrivervi come muovevi nel gioco e la trama.
Proprio parlando di quest’ultima possiamo dire che rientra perfettamente nei soliti schemi: voi, paracadutista d’elite delle SAS britanniche, sarete inviato per chissà quale ragione in solitario dietro le linee nemiche per eliminare tre personaggi di spicco della gerarchia nazista, avendo cura di massacrare qualsiasi persona che incontrerete sulla vostra strada, anche perché, oltre ai soldati nazisti, non avrete modo di incrociare nessun altro.
Tutto il gioco non è altro che un avanzare lungo un labirinto di case e mura costruito dagli sviluppatori, fino ad arrivare all’eliminazione di un soldato che presenta un modello estetico leggermente differente da quella massa di gemelli che avete sterminato poco prima che, guarda caso, rappresenta proprio uno dei tre capi citati sopra.
Non vi aspettate nemmeno uno scontro con il boss di fine livello, che innalzi il livello di difficoltà: il vostro obiettivo avrà la stessa deficienza artificiale di tutti i suoi subordinati, oltre ad avere la stessa resistenza alle pallottole e questo porta, in sostanza, al fatto che riuscirete ad ucciderlo con la stessa facilità con cui avete eliminato gli altri.
Per gli amanti del retrò, City Interactive ci ripropone anche l’enigma della chiave: più di una volta vi troverete davanti a una porta irrimediabilmente chiusa e dovrete girare tutta la mappa (sostanzialmente, arrivare alla fine del lungo corridoio) per poter proseguire l’avventura.
La domanda è: vale la pena proseguire in un gioco che vanta una grafica di 4 anni fa, una totale assenza di game design e, ancora più grave in uno sparatutto, un’intelligenza artificiale assolutamente scadente, che non offre la benché minima sfida?
Il Concetto di Budget
Vendere i videogame a un prezzo inferiore alla media di mercato è senza dubbio un'eccellente iniziativa per scoraggiare la pirateria e permettere di godere, anche a chi ha ridotte disponibilità, di questo mezzo d'intrattenimento.
Rappresenta quindi un controsenso decidere di investire i propri risparmi in titoli che non valgono minimamente la somma spesa: perché acquistare un prodotto scadente, come questo Operazione Thunderstorm, quando con poco più della stesa cifra potrete godervi titoli sicuramente più gratificanti? Non ci sentiamo quindi di annoverare, tra i pro di questo titolo, il suo ridotto prezzo di vendita: essere budget non deve essere sinonimo di bassa qualità e non abbiamo intenzione di dare a City Interactive un'attenuante del genere.
Commento
Operazione Thunderstorm è uno di quei giochi che per nessuna ragione possiamo consigliarvi di acquistare, anche se viene venduto a un prezzo budget, visto e considerando il suo lungo pedigree di lati negativi: grafica ormai superata, meccaniche di gioco antiche, intelligenza artificiale ai minimi termini, noioso dopo i primi dieci minuti di gioco e potremmo continuare così per molto altro tempo.
Pro
- Adatto anche ai computer di 5 anni fa
- Graficamente scadente
- Noioso all'inverosimile
Operazione Thunderstorm è disponibile per PC.
PC - Requisiti di Sistema
Requisiti Minimi
- Processore: Pentium 4 2.0 GHz o AMD 2200+
- RAM: 512 MB
- Scheda Video: GeForce 5700 o Radeon 9700 da 128 MB
- Spazio su disco: 3.0 GB
- Processore: Intel Core Duo E8400 a 3.0 GHz
- RAM: 4 GB
- Scheda Video: AMD Radeon 4870 X2
- Sistema Operativo: Windows Vista Home Premium
Gli anni passano, ma sembra che per alcuni sviluppatori sia irrimediabilmente più semplice puntare sui soliti clichè triti e ritriti, piuttosto che azzardarsi in qualcosa di leggermente più originale.
Se non siete proprio estranei al mondo dei videogame saprete anche che City Interactive non è sinonimo solo di giochi budget, ma anche di titoli di scarsissima qualità, che molto spesso non giustificano nemmeno il ridotto esborso: forte dell’acquisto della licenza per il Jupiter FX (l’ormai superato engine di F.E.A.R.), ecco quindi che ci viene riproposto questo Operazione Thunderstorm, sostanzialmente un clone in versione moderna del mai troppo citato Wolfeinstein 3D.
Suona, sicuramente, come un paragone parecchio azzardato, ma il gameplay che il titolo propone è sostanzialmente identico a quello visto nel capolavoro di id Software, solo riproposto 10 anni dopo: ma anziché rivoluzionare un genere, il gioco di City Interactive non fa altro che proporsi come candidato per uno dei peggiori giochi del 2008.