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Penumbra Overture Episodio 1 - Recensione

Non temere l'oscurità. Temi quello che può nascondere... E talvolta ci potete trovare un capolavoro!

RECENSIONE di Stefano Brighenti   —   26/04/2007
Penumbra Overture Episodio 1 - Recensione
Penumbra Overture Episodio 1 - Recensione
Penumbra Overture Episodio 1 - Recensione

Paranoie

Gli sviluppatori hanno adottato una strategia commerciale decisamente particolare: il primo Penumbra uscì, qualche anno fa, in versione freeware (quindi liberamente scaricabile da chiunque), permettendo così di sondare l’interesse del mercato e raccogliere numerosi feedback da parte degli utenti, che sono stati i principali creativi dello sviluppo dell’intero titolo.
La trama, pur non essendo nulla di trascendentale, vi vede impersonare i panni di un anonimo Philip, il quale riceve una inquietante lettera dal padre il giorno del funerale della madre: è risaputo che i servizi postali non sono mai stati efficienti, ma l’aspetto inquietante è che il suo povero padre è deceduto numerosi anni prima, ovviamente in circostanze misteriose.

Non ci sono più i vermi di una volta...
Non ci sono più i vermi di una volta...

Senza dilungarsi troppo, il nostro pavido alterego si imbarcherà per la Groelandia alla ricerca di ulteriori informazioni sul suo genitore, finendo però per smarrirsi durante una bufera di neve e trovando la salvezza (se così possiamo definirla) in uno sconosciuto complesso minerario abbandonato.
Una delle prime regole che ci insegnano da piccoli è “non entrare mai nelle miniere abbandonate in Groenlandia”, ma l’unica alternativa era la morte per assideramento: fatto il nostro rovinoso ingresso nella struttura si capisce immediatamente che qualcosa non quadra e quei profondi solchi nella parete tracciati da unghie non lasciano sperare per il meglio.
Condurrete quindi il nostro Philip all’interno di questo gigantesco complesso, scoprendolo ben più che una semplice miniera, dipanando lentamente una matassa tanto intricata quanto inquietante, non nel tentativo di salvare il mondo, ma semplicemente cercando di portare a casa la pelle.
Riuscirete nell’impresa? Ovvio che no.

Potranno nutrirsi del mio corpo...

Se l’intreccio può sembrarvi la classica minestra riscaldata, dovrete ricredervi: la sua particolarità risiede nel fatto che sarete voi, leggendo non solo diari o appunti, ma addirittura interpretando segni sulle pareti, schizzi su lavagne e via discorrendo, a scoprire la sempre più terribile verità che la miniera abbandonata nasconde: molti elementi narrativi non sono indispensabili per proseguire, come non lo è leggere la grossa quantità di testi presenti, ma questo vi aiuterà ad avere un’idea più completa del quadro generale, permettendovi di conoscere meglio l’ambiente in cui vi muovete, i vostri predatori e alcune strategie per sconfiggerli o, più probabilmente, eluderli: talvolta, i momenti di maggior tensione saranno unicamente un parto della vostra immaginazione (vi diciamo solamente che la parte finale è letteralmente da cardiopalmo).

una delle prime regole che ci insegnano da piccoli è “non entrare mai nelle miniere abbandonate in Groenlandia”, ma l’unica alternativa era la morte per assideramento...

Potranno nutrirsi del mio corpo...

Può capitare che, ad esempio, all’interno di un diario pieno zeppo di deliri di uno scienziato impazzito, potrete intravedere il codice per aprire una porta, oppure venire a conoscenza di un punto debole di un vostro nemico o di altri elementi che vi renderanno la vita più facile successivamente.
In Penumbra Overture viene elevato all’ennesima potenza il concetto di survival horror, dove solo con le vostre abilità e l’intuizione riuscirete ad evitare una triste fine, non facendo affidamento su alcun strumento d’offesa classico, come le armi da fuoco: ed è questo che distingue il titolo di Frictional Games dai vari Resident Evil et similia prodotti da diversi anni a questa parte.

Penumbra Overture Episodio 1 - Recensione
Penumbra Overture Episodio 1 - Recensione

Ma non avranno la mia vita!

Viene spontaneo domandarsi come potete affrontare dei nemici senza ricorrere ad armi da fuoco: come il buon Mac Gyver insegna, dovrete sfruttare tutti gli elementi messi a disposizione dagli sviluppatori per riuscire nell’ardua impresa di sopravvivere.
Il punto di forza di Penumbra risiede proprio nella sua ampia libertà d’azione; grazie ad una simulazione accurata della fisica sarete in grado di creare delle micidiali combinazioni con pochi oggetti di fortuna: un sasso, se fatto cadere da un’impalcatura potrà togliervi di mezzo qualche scomodo nemico, mentre una pesante cassa di metallo, se spostata dietro ad una porta, vi farà seminare qualsiasi inseguitore.
Vi verranno proposte molteplici soluzioni possibili, senza mai privilegiarne una in particolare: potrete rigiocare più e più volte questo breve episodio (6-7 ore se proprio siete proprio imbranati) sperimentando sempre nuove strategie, senza incappare mai in qualche reazione assurda o incomprensibile.
Un cane mutante vi sbarra la strada? Potete attirarlo dentro ad un container con un pezzo di carne e poi bloccare l’ingresso con un barile; oppure perché non in mezzo a dei contenitori pressurizzati e farlo saltare in aria con un bengala? O ancora perché non stordirlo con una roccia?
Non siamo ancora davanti ad una sorta di free roaming dove tutto quello che vi viene in mente è realizzabile, ma senza dubbio uno dei principali limiti sarà la vostra fantasia e la vostra abilità nell’osservare i suggerimenti proposti dagli sviluppatori: ecco perchè Penumbra va, almeno, rigiocato una seconda volta.

Penumbra Overture Episodio 1 - Recensione
Penumbra Overture Episodio 1 - Recensione

Gordon Docet

Se il gameplay è l'elemento migliore dell’intero titolo, purtroppo sotto il profilo meramente estetico si nota il basso budget a disposizione degli sviluppatori: la grafica, pur essendo adeguata a renderizzare l’ambiente claustrofobico di una miniera abbandonata, non è in grado di presentarvi raffinatezze di sorta, come shader recenti (ma solo 1.1 e 2.0) ed effetti speciali decisamente sotto tono: le textures che ricoprono le superfici sono piuttosto scialbe, senza però mai degenerare in vergognosi recycling evidenti.
I modelli, trattandosi di un titolo che si svilupperà su tre diversi episodi, si possono contare sulle dita di una mano, oltre ad essere realizzati con altrettanti numeri di poligoni: se a questo aggiungete delle animazioni piuttosto legnose, potete chiaramente capire che i ragazzi di Frictional Games non potevano contare su licenze maestose (e costose!) come l’Unreal Engine 3, ma si sono dovuti accontenare di qualcosa fatto in casa.

La vista si sfocherà quando la vostra sanità mentale vi starà lasciando
La vista si sfocherà quando la vostra sanità mentale vi starà lasciando

Tuttavia l'engine resta, globalmente, piuttosto pesante, e in alcuni frangenti ci siamo trovati a giocare sotto ai 15 frame al secondo, generalmente durante uno dei frequenti accessi allo swap del disco: vi rimandiamo comunque al box hardware per ulteriori informazioni. In sincerità possiamo dirvi che ci siamo dovuti sforzare per notare questi difetti grafici, perché verrete talmente coinvolti nella trama e sarete come catturati dall’ambiente che sarà la vostra immaginazione a renderizzare per voi l’intero gioco: d’altro canto valutare un gioco, specialmente uno come Penumbra Overture, esclusivamente sotto il profilo estetico sarebbe non solo superficiale, ma addirittura ingiusto nei confronti dell’eccellente lavoro svolto dai programmatori; siamo sicuri che, grazie ai numerosi feedback ottenuti sul forum ufficiale, nel secondo episodio verrà offerto anche un lifting completo.

Commento

E' il momento di tirare le somme: Penumbra Overture vale i 29.90€ che si richiedono per la versione in scatola ed i 15€ per quelli in digital download?
La risposta non può che essere positiva: il titolo di Frictional Games è uno dei migliori dell’ultimo periodo e dimostra come non si debba necessariamente avere alle spalle un grande publisher per sfornare un prodotto assolutamente di classe.
Volete un’altra ottima ragione per acquistare questo titolo? Se siete bloccati in un punto o se il gioco dovesse (ma sarebbe un evento raro) presentare un bug, potete postare sul forum ufficiale e saranno gli stessi sviluppatori, sempre molto gentili e cordiali, a rispondervi nel giro di poche ore. Crediamo che il secondo capitolo (e quelli futuri) saranno in buona parte influenzati dai vostri consigli, e l’idea di un videogame creato da una grande famiglia, tra cui ci sarete anche voi, è qualcosa di utopicamente esaltante.
E poi, diciamolo, quante email senza risposta avete mandato all’Assistenza Clienti dei colossi della distribuzione? Troppe.

Pro

  • Gameplay esaltante
  • Coinvolgimento totale
  • Alcuni momenti da cardiopalmo
  • Diverrete dei piccoli Mac Gyver
Contro
  • Se siete impressionabili, evitatelo
  • Grafica adeguata, ma superata
  • Alcuni enigmi riciclati

Girati dannazione!

Un’altra chicca di Penumbra Overture è rappresentato dal sistema di controllo: oltre a muovere Philip come accade in un normale FPS (usando la combinazione WASD, ma liberamente configurabile), per svolgere qualsiasi azione dovrete mimarla con il movimento del mouse.
Per aprire un cassetto, ad esempio, dovrete cliccare per afferrare la maniglia e muovere indietro il mouse; per colpire qualcosa, dovrete muoverlo con violenza da una parta all’altra: un sistema divenuto famoso col Wii, ma pensato da Frictional anni prima, che riesce a farvi passare momenti adrenalinici senza precedenti (provate a girare una valvola mentre un verme assassino lungo 15 metri tenta di sfondare la vostra porta sbarrata).

Requisiti di Sistema


Requisiti Minimi:

  • Processore: Pentium 4 1.5 GHz o AMD 2000+
  • RAM: 512 MB
  • Scheda Video: AMD 8500 o Nvidia GeForce3 Ti
  • Spazio su disco: 1.0 GB
Requisiti Consigliati:
  • Processore: Pentium 4 3 GHz o AMD 3000+
  • RAM: 1024 MB
  • Scheda Video: AMD serie 1X00 o Nvidia serie 6X00
  • Spazio su disco: 1.0 GB
Configurazione di prova
  • Processore: Intel Core Duo E6700 a 2.7 Ghz
  • RAM: 2 GB
  • Scheda Video: NVIDIA 8800 GTX
  • Sistema Operativo: Windows Vista Ultimate
Il gioco gira decisamente fluido anche ad altissime risoluzioni (1650x1050): purtroppo l'aver limitato i frame al secondo a 60 non garantisce un buon margine di sicurezza in alcuni frangenti, specialmente quando il gioco legge dallo swap nuovi dati; in questi casi la fluidità crolla drasticamente sotto la soglia dei 15 FPS, benché si tratti di pochi secondi che difficilmente minano la giocabilità.
Da notare che, almeno sotto Vista, raramente per qualche strana ragione viene spento il driver della GPU, costringendovi a chiudere il programma e riattivarlo, riavviando il computer.

L'Ombra è dentro di Voi

Penumbra Overture rappresenta un vero e proprio scacco matto a tutti i giganteschi publisher e ai loro investimenti milionari: non si tratta solo di un bel gioco coinvolgente e inquietante allo stesso tempo, bensì della dimostrazione che un team di sviluppo di soli 9 elementi può sfornare un prodotto migliore di tanti altri titoli recenti che, pur vantando prestigiosi brand e tecnologie all’avanguardia, si sono rivelati assolutamente scadenti.
Il segreto di Frictional Games? L’innovazione unita alla modestia.