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Persona Q2: New Cinema Labyrinth, la recensione

La storia del Nintendo 3DS si conclude con l'ottimo spin-off che incrocia i Persona più famosi in un'avventura lunga e impegnativa. La nostra recensione di Persona Q2: New Cinema Labyrinth

RECENSIONE di Christian Colli   —   04/06/2019

C'è qualcosa di poetico nel fatto che sia proprio Persona Q2 l'ultimo titolo a uscire per Nintendo 3DS. Il gioco di ruolo in prima persona targato Atlus rappresenta, in un certo senso, la storia dell'handheld Nintendo sotto diversi aspetti, nel bene e nel male: è il ritorno di un grande franchise, anche se nella forma di uno spin-off che, però, impiega in modo esemplare lo schermo inferiore della console, una feature inaugurata da Nintendo DS anni fa e che soltanto pochi titoli hanno saputo spremere con intelligenza. Persona Q2 è anche l'ultimo esponente di una categoria, quella di Etrian Odyssey, che ha trovato la sua nicchia di massima espressione proprio su questa console. E allo stesso tempo, Persona Q2 rappresenta anche le occasioni mancate: quell'orizzonte irraggiungibile, perché è lo spin-off di una serie che nasce e cresce su una piattaforma concorrente, e quella tecnologia tanto controversa, perché gli Etrian Odyssey e il precedente Persona Q: Shadow of the Labyrinth hanno usato l'effetto stereoscopico meravigliosamente, sebbene in Persona Q2 non sia stato implementato. Un specie di controsenso digitale, insomma, ma anche un GDR che è un piccolo gioiello, come leggerete nella nostra recensione.

Nuovo Cinema Labirinto

È importante rimarcare che Persona Q2 è un gioco a sé stante: sebbene sia un sequel di Persona Q, non è necessario aver giocato quel primo spin-off per comprendere la storia, e allo stesso modo non si colloca in nessuno spazio narrativo preciso. Camminando sul confine sottile del fanservice, Persona Q2 riunisce in un unico gioco i cast di tre titoli diversi, ambientati in epoche differenti - cioè Persona 3, Persona 4 e Persona 5 - per un totale di ventisette personaggi giocabili, ai quali si aggiunge la protagonista di Persona 3P. Il dubbio che la sceneggiatura non sarebbe riuscita a valorizzare un roster tanto nutrito ci era venuto, l'ammettiamo, e invece Atlus ci ha sorpreso con un racconto delizioso e a tratti inquietante che non solo rispetta le bizzarre atmosfere dei titoli di riferimento, ma riesce anche a dare abbastanza spazio a ogni personaggio attraverso dialoghi pieni di ironia, scritti in inglese e doppiati in giapponese.

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Gli scrittori sono riusciti nella difficile impresa con un semplice escamotage, e cioè diluendo l'introduzione del cast più lentamente: mentre in Persona Q sceglievamo con quale team cominciare e nel giro di un dungeon ci ritrovavamo a controllare tutti i personaggi, Persona Q2 preferisce un approccio più ragionato che si sposa meglio con la narrazione. Il gioco inizia, infatti, con una nuova avventura dei Phantom Thieves nel Mementos: i protagonisti di Persona 5 si ritrovano improvvisamente catapultati in uno strano mondo dove un loro vecchio rivale è diventato una specie di supereroe e la polizia dà loro la caccia. Rifugiatisi in un inquietante cinema, i nostri eroi fanno la conoscenza di Hikari e Nagi, due spettatrici intorno alle quali ruota tutto il mistero di New Cinema Labyrinth. I dialoghi conducono la narrazione con una certa frequenza, specialmente tra un dungeon e l'altro, e sebbene sia introdotta un po' lentamente per dare spazio alle interazioni tra i pittoreschi cast dei Persona, la trama rispetta tutti gli standard della serie originale.

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Ovviamente bisogna considerare che Persona Q2 è un GDR in prima persona che si rivolge principalmente ai fan e che si gioca per il piacere di vedere interagire tutti questi personaggi in una sola avventura. In questo senso, Persona Q2 svolge un ottimo lavoro grazie anche e soprattutto alle missioni secondarie, incentrate sui rapporti tra i personaggi, che mettono sotto torchio le caratteristiche dei nostri beniamini in modo spesso esilarante e qualche volta persino commovente. I ragazzi di Atlus si sono sforzati di inscenare le loro disavventure, quando possibile, tramite brevi cinematiche a cartoni o che fanno uso del motore poligonale del gioco: inutile ricordarvi che stiamo parlando di un Nintendo 3DS e non bisogna aspettarsi faville, ma lo stile "chibi" impiegato da Hanako Oribe per rappresentare i personaggi ci è sembrato ancora più riuscito che nel prequel, dato che si sposa bene con l'atmosfera del gioco e che crea anche un interessante contrasto quando si respira un'aria più cupa. Il merito è anche della colonna sonora composta da Atsushi Kitajo che non ha nulla da invidiare ai titoli della serie madre.

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L'effetto 3D

Non pervenuto: peccato, in Persona Q era splendido e non è la stessa cosa esplorare i dungeon in prima persona senza l'effetto stereoscopico.

Combattere e mappare in Q2

La scelta di introdurre gradualmente i ventotto protagonisti influenza anche il gameplay: sebbene limiti grandemente la nostra libertà nelle prime ore di gioco, specialmente se confrontiamo Persona Q2 con un Etrian Odyssey qualunque dove è persino possibile scegliere gli specifici ruoli dei personaggi, questa soluzione facilita l'apprendimento delle diverse meccaniche e consente di sperimentare con le abilità e le unicità dei vari membri del party prima di decidere in modo più oculato come vogliamo comporlo. Sarà importante, come nel prequel, configurare la formazione in modo che nella fila frontale combattano i personaggi che possono solo attaccare in mischia e che possono proteggere le retrovie, dove sarà meglio collocare gli esperti di attacchi a distanza e incantesimi curativi. È possibile cambiare formazione in qualunque momento, tuttavia, e talvolta scambiare la posizione di due personaggi potrebbe consentirci di far riprendere fiato a qualcuno che stava rischiando le penne in prima linea.

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Il sistema di combattimento è rimasto pressoché lo stesso del primo Persona Q, anche se Atlus lo ha aggiornato con l'introduzione di alcune meccaniche come il Baton Pass già visto in Persona 5 e una serie di spettacolari attacchi combinati che si sbloccano completando le missioni secondarie. Fondamentalmente è ancora un sistema di combattimento a turni incentrato sulla peculiare meccanica del Boost già vista nei vari Persona: ogni nemico - e membro del party, occhio - è debole a uno o più elementi, ma se uno dei nostri personaggi sfrutta la debolezza in questione, nel prossimo turno agirà più velocemente del normale e non consumerà SP per usare le abilità dei suoi Persona. Ogni personaggio, infatti, può usare il suo Persona predefinito e un altro Persona, catturato nei dungeon o fuso nella solita Velvet Room: sarà fondamentale provare varie combinazioni per complementare le abilità dei nostri eroi. Occasionalmente, quando tutti i nemici sono storditi, è possibile ricorrere agli All-Out Attack che infliggono moltissimi danni, ma la maggior parte del tempo dovrete ricorrere alle abilità che infliggono condizioni anomale e ad altre strategie più sofisticate. Abbiamo avuto l'impressione che Atlus abbia alzato l'asticella della difficoltà e che alcuni boss e miniboss - i famigerati FOE già visti in Persona Q e nei vari Etrian Odyssey - siano un po' troppo coriacei.

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Fortunatamente è ancora possibile cambiare il livello di difficoltà tra i quatto disponibili, anche se impostando il livello più alto non sarà più possibile diminuirlo: se il livello più basso consente di affrontare l'avventura con grande serenità, grazie a tutta una serie di vantaggi che semplificano di molto la vita, e di finirla in una trentina di ore, già il secondo livello impone qualche sana sessione di grinding e una scelta oculata dei protagonisti da portare sul campo di battaglia. La complessità degli scontri compensa la maggior linearità dei dungeon, rispetto al passato: non fraintendeteci, continuano a essere fantasiosi e articolati, ma in Persona Q2 sono più facili da navigare, ci sono molte meno trappole da evitare e in generale ci è sembrato che il level design fosse un pelino meno ispirato. Nonostante ciò, è sempre un piacere disegnare le mappe nello schermo inferiore del Nintendo 3DS, marcando i punti di interesse e prendendo parte integrante all'avventura anche sotto questo aspetto. È una di quelle feature uniche che ci mancherà e che solleva parecchie domande sull'eventuale futuro di Etrian Odyssey su Nintendo Switch. Non ricorrete alla compilazione automatica, nel caso in cui decideste di giocare Persona Q2: New Cinema Labyrinth. Prendete il pennino e disegnate la mappa, sarà un'esperienza ancora più appagante.

Persona Q2

Conclusioni

Multiplayer.it
8.6
Lettori (5)
8.9
Il tuo voto

Se avete già giocato Persona Q, sappiate che Persona Q2 migliora sensibilmente la formula del predecessore con un cast ancora più ampio, combattimenti più impegnativi e una storia deliziosa che spinge l'acceleratore soprattutto sulla caratterizzazione dei personaggi. Nintendo 3DS si congeda con una piccola perla che piacerà soprattutto ai fan di Persona ma che ha la capacità di conquistare anche chi la serie madre non l'ha mai giocata.

PRO

  • Il cast: ventotto personaggi splendidi
  • Il sistema di combattimento
  • Disegnare le mappe è sempre divertente

CONTRO

  • Il design dei dungeon è un po' meno ispirato
  • Qualche impennata nella difficoltà
  • Effetto 3D completamente assente