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Pro Cycling Manager 2019: la recensione

Pro Cycling Manager 2019 continua sulla strada intrapresa dai suoi predecessori: ecco la nostra recensione

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   23/07/2019

Anche se rispetto ai suoi tempi d'oro ha forse perso parte del suo fascino, il ciclismo può ancora contare su tanti fan che aspettano la stagione delle gare per godersi le corse a tappe più famose. Lo spettacolo televisivo del Tour de France e delle altre competizioni è infatti innegabile, e riesce a calamitare anche in ambito videoludico i giocatori appassionati di questo sport, come ogni anno legati a Pro Cycling Manager 2019 di Cyanide Studio. La serie Pro Cycling Manager esiste infatti dal lontano 2001 e non sembra avere alcuna intenzione di mollare prima di poter festeggiare i suoi vent'anni. Anzi, per l'occasione il team francese presenta un nuovo accordo di distribuzione con Bigben Interactive, i cui effetti si potranno forse vedere nei prossimi anni. Per quanto riguarda questa edizione, resta infatti tutto simile a come lo conoscevamo già: Pro Cycling Manager 2019 arriva nel periodo più caldo della stagione, con il Giro d'Italia appena archiviato e la gara transalpina entrata ormai nel vivo, accompagnato dal solito Tour de France 2019. Per chi non dovesse conoscere quest'ultimo, ricordiamo che si tratta di una versione del gioco in salsa arcade, esclusiva console (PlayStation 4 e Xbox One). Su PC possiamo invece godere come sempre di Pro Cycling Manager 2019 e di tutta la sua esperienza manageriale, affiancata già da qualche anno dall'interessante modalità Pro Cyclist. Se sulla carta sembra cambiare ben poco rispetto a quanto visto un anno fa, alla fine di questa recensione avrete la conferma che è proprio così, anche se qualche piccola novità fortunatamente c'è. Andiamo a vedere di che si tratta.

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Le modalità: ciclista o manager?

Al di là delle gare semplici, il cuore dell'esperienza di gioco di Pro Cycling Manager 2019 si divide tra la modalità manageriale classica, in cui occuparci di un intero team, e la già citata Pro Cyclist, in cui siamo invece chiamati a creare un nostro ciclista per farlo arrivare sull'Olimpo delle competizioni a due ruote. Partiamo proprio da quest'ultima, per dire che concettualmente non è cambiata granché rispetto alla formula con cui ha esordito qualche anno fa: dopo aver dato un'identità al proprio personaggio sulla soglia dei venti anni, occorre scegliere le sue qualità tra una serie di tipologie ben note, tra cui scalatore, velocista e così via. All'inizio si sceglie anche la squadra in cui inserirsi per iniziare a gareggiare, tenendo presente che più famosa è la squadra scelta, meno saranno le possibilità di mettersi in mostra. Viceversa, in un team secondario diventa presto possibile ambire a posizioni di rilievo. La vera novità di quest'anno per la modalità Pro Cyclist sta nell'introduzione di un sistema di abilità simile a quello di un gioco di ruolo (con le dovute proporzioni), all'interno del quale attribuire i punti che otteniamo salendo di livello in dodici diversi aspetti, legati alla personalità e al carisma, alle doti atletiche o al comportamento in gara. Si tratta senza dubbio di un'aggiunta interessante, soprattutto alla luce del fatto che per larga parte questa modalità resta simile a quella vista l'anno scorso: ascoltando i leader durante la corsa si ottengono valutazioni positive, andando così a migliorare nelle qualità incrementando il livello del personaggio. Molto simile alla Pro Cyclist è la Carriera classica, in cui in qualità di manager dobbiamo occuparci dell'intera squadra. I menu delle due modalità sono infatti abbastanza somiglianti tra loro al punto che si trova poca difficoltà a passare dall'una all'altra, anche se ovviamente nella Carriera è necessario perdere qualche minuto in più per preparare allenamenti e gare, cercando di arrivare pronti a ogni appuntamento con il miglior gruppo e il miglior stato di forma possibile. In questo caso le novità principali riguardano l'introduzione di qualche elemento aggiuntivo per attirare l'attenzione dei ciclisti che ci interessano, rendendo più semplice intavolare discussioni con loro per chiudere contratti con la nostra squadra. Per quanto riguarda il resto non vogliamo dimenticare ovviamente la modalità multiplayer di Pro Cycling Manager 2019, limitata però all'organizzazione di tornei per un numero di giocatori che può arrivare fino a sedici. Dato che la modalità Armada (simile all'Ultimate Team di FIFA) è stata ormai archiviata da anni non ha forse più senso lamentarsi per la sua assenza, ma continuiamo a pensare che ci sarebbe piaciuto vedere qualche sforzo aggiuntivo da parte di Cyanide in tal senso.

In gara

Anche se a nostro giudizio bisogna aspettare ancora qualche istante di troppo, il caricamento delle tappe è stato reso un po' più leggero rispetto agli anni scorsi. Una volta arrivato il momento di cominciare a pedalare, ci si rende conto di come tutto quanto sia però simile a quello che avevamo visto in Pro Cycling Manager 2018, praticamente identico se escludiamo l'ottimizzazione dell'interfaccia di gioco. Il livello della grafica è rimasto praticamente lo stesso, e se dalla visuale dall'alto ci vengono offerte buone possibilità di ottenere un colpo d'occhio suggestivo, spostando la telecamera a livello ravvicinato si notano gli stessi difetti riscontrati nelle edizioni precedenti. Le animazioni dei ciclisti sono infatti ancora migliorabili, così come la presenza a bordo strada di spettatori semi-immobili e ripetitivi nel 2019 inizia a stare decisamente stretta. L'aspetto tecnico di Pro Cycling Manager 2019 è quindi quello che inevitabilmente soffre maggiormente l'invecchiamento di questa serie, alla quale ci auguriamo che Cyanide possa dare una svolta generazionale in occasione del prossimo capitolo. Al di là dell'elemento grafico e di quello sonoro, anch'esso uguale all'anno scorso, una volta scesi in strada abbiamo la possibilità di dare ai nostri ciclisti (o al nostro ciclista, nel caso del Pro Cyclist) ordini su come comportarsi durante la gara, rimanendo in posizione o provando ad attaccare, fino ad arrivare a compiti usualmente riservati ai gregari come la protezione (che però non funziona proprio del tutto, almeno a livello visivo) e il rifornimento dell'acqua. L'intelligenza artificiale continua a godere del lavoro svolto nell'ultimo paio d'anni, con il quale gli sviluppatori hanno reso i ciclisti controllati dalla CPU più battaglieri nel caso in cui si provi ad attaccare, andando a loro volta a provare la fuga con cognizione. I problemi nascono nel momento in cui si resta bloccati nel gruppo a causa di una salita o di altri elementi che vadano a compattarlo: uscirne diventa davvero frustrante e difficile, con conseguente perdita di istanti preziosi. Anche se sui forum si continuano a leggere segnalazioni di bug su cui gli sviluppatori stanno lavorando, la versione attuale di Pro Cycling Manager 2019 dovrebbe essere quantomeno libera dei problemi maggiori riscontrati poco dopo il day-one.

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Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
6.2
Lettori
ND
Il tuo voto

A conclusione di questa recensione di Pro Cycling Manager 2019 possiamo dunque dire di essere di fronte a una piccola evoluzione del gioco visto lo scorso anno, guidata da alcune novità interessanti che a livello generale non vanno a cambiarne la fisionomia. Dobbiamo quindi rimandare a un momento futuro la possibilità di vedere gli eventuali effetti dell'accordo siglato tra Cyanide e Bigben Interactive, nella speranza che questo possa dare i suoi frutti sotto forma di nuova linfa per una serie che inizia a mostrare sempre di più i segni dell'età.

PRO

  • Intelligenza artificiale ulteriormente rifinita
  • Nuove possibilità di crescita in Pro Cyclist
  • Interfaccia e tutorial ottimizzati

CONTRO

  • Le novità non cambiano un'impalcatura sempre uguale
  • Necessaria una svecchiata, soprattutto a livello grafico
  • Gli immancabili bug