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Realpolitiks II, la recensione di uno strategico che perde le elezioni

La recensione di Realpolitiks II, uno strategico che mira a raccontare i compromessi cui deve scendere la politica mondiale tutti i giorni

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   20/05/2021

Realpolitiks aveva grandi ambizioni, ma fin troppi difetti. Sulla carta voleva essere un grand strategy dedicato anima e pixel a simulare la complessità del mondo della politica contemporanea, ma nella pratica era un gioco dall'interfaccia macchinosa e con delle meccaniche davvero superficiali, che dopo qualche ora si trasformava in una corsa agli armamenti per schiacciare le nazioni rivali. La recensione di Realpolitiks II non può quindi che iniziare domandandosi se tutti questi problemi siano stati affrontati e risolti. Purtroppo la risposta è no.

Modelli

Jujubee, lo sviluppatore, ha evidentemente un rapporto idiosincratico con il genere dei grand strategy: da una parte sembra voler guardare ai classici di Paradox, ma dall'altra pare temere la complessità e cerca in ogni modo di semplificare i suoi giochi, anche a rischio di annacquarli. Se vogliamo con Realpolitiks II è successo esattamente questo. Le premesse del gioco sono interessanti: interpretare il ruolo di un leader del mondo moderno che deve rendere la sua nazione dominante su tutte le altre. Ora, non serve aver studiato economia politica e game design per sapere che il tema non è facile da tradurre in un videogioco per via di mille problematiche, prima fra tutte la difficoltà di far interagire tra loro le intelligenze artificiali dei vari stati in modo da farli sembrare verosimili, ma di esempi di giochi riusciti in tal senso ne abbiamo diversi, primo fra tutti quel capolavoro assoluto di Crusader Kings III, che possiamo considerare un vero e proprio punto di riferimento per l'intero genere. Purtroppo Realpolitiks II non gli si avvicina nemmeno di striscio nella capacità di proporre un modello di governo che comporti conseguenze plausibili per decisioni spesso dettate dalla ragion di stato, ma altrettanto spesso dai tratti individuali dei governanti. Qui, come nel primo capitolo, si finisce praticamente sempre per puntare a ingrandire l'esercito in modo da poter conquistare tutte le nazioni avversarie, con i restanti sistemi di gioco che fanno da cornice a quelli militari, all'inseguimento dell'ennesimo delirio di onnipotenza videoludica.

Meccaniche di gioco

Il sistema di combattimento sarebbe appagante, se non fosse per i difetti dell'interfaccia
Il sistema di combattimento sarebbe appagante, se non fosse per i difetti dell'interfaccia

Eppure sulla carta le cose da fare e considerare sono molte: bisogna dotarsi di consiglieri, si possono fare pressioni sul parlamento per spingere la propria agenda, c'è un'ampia sezione diplomatica, si possono stringere alleanze con altre nazioni cercando di raggiungere un obiettivo comune, si possono finanziare progetti per migliorare il benessere della propria nazione, c'è una sezione commerciale per acquistare o vendere le risorse indispensabili per lo sviluppo, sono state migliorate le spie che ora rappresentano davvero una risorsa preziosa per ricattare alleati e nemici e ci sono diversi altri sistemi che danno l'illusione di trovarsi di fronte a un gioco più profondo di quanto non sia in realtà.

La verità è che tante delle caratteristiche di Reakpolitiks II funzionano maluccio. Prendiamo ad esempio la diplomazia: i governanti esteri sembrano agire a caso e in modo uniforme, tanto che paiono un'unica intelligenza artificiale che tira i dadi per ogni decisione. Anche l'economia interna ha diversi problemi, probabilmente dovuti a dei bug. Ad esempio giocando ci siamo ritrovati con degli edifici letteralmente spariti, che hanno dato una spallata enorme alla nostra economia. Impossibile sapere cosa sia successo.

Riusciremo a diventare la nazione dominante?
Riusciremo a diventare la nazione dominante?

Parliamo di bug perché ricaricando un salvataggio precedente il fenomeno non si è ripetuto. Altra stranezza: ci siamo ritrovati con i costi di manutenzione degli edifici schizzati alle stelle senza alcun motivo. Bug o è successo qualcosa di cui non ci siamo accorti? Chi può dirlo. Anche il lato militare soffre di tanti problemi, soprattutto d'interfaccia, il primo dei quali è il movimento delle truppe, davvero macchinoso. Le cose sono leggermente migliorate rispetto a Realpolitiks, ma non quanto avrebbero dovuto. Qualche esempio? Le truppe vanno selezionate singolarmente e non possono essere raggruppate, oppure zoomando la mappa le unità spariscono e si perdono di vista. Data l'importanza del lato militare, non si poteva lavorare per renderlo più fruibile? Dei progressi ci sono stati, sia nella quantità di truppe, sia nell'intelligenza artificiale che le muove, ma i fastidi causati dall'interfaccia sono davvero troppi e rendono l'intero sistema di combattimento più complicato di quanto in realtà non sia.

Bug

Non fatevi ingannare, perché è più semplice di quanto non si pensi
Non fatevi ingannare, perché è più semplice di quanto non si pensi

Del resto il titolo di Jujubee ha così tanti bug che spesso è davvero difficile giocare. Mentre lo provavamo per la recensione è andato in crash ben dodici volte, tanto per dire. Comunque i bug non finiscono qui, perché ce ne sono per tutti i gusti: da glitch grafici a descrizioni sballate dei progetti, passando per crolli del framerate, anche su dei PC molto performanti (lo abbiamo provato con una GeForce 3070), nonostante la grafica sia davvero essenziale. Capirete quindi che il problema principale di Reakpolitiks II non è tanto quello di non raggiungere il livello dei titoli di Paradox o il proporre una formula troppo semplificata per un grand strategy, quanto una difficoltà oggettiva nel consentire al giocatore di iniziare una partita e finirla senza incorrere in strane situazioni. Peccato, perché alcune cose sono fatte molto bene e il passo in avanti rispetto al primo Realpolitiks è abbastanza netto.

Altro momento sul campo di battaglia
Altro momento sul campo di battaglia

In particolare il lato della personalizzazione della partita è decisamente più curato, tra caratteristiche uniche dei consiglieri e gestione dei progetti, che sulla carta consentono di orientare il tipo di governo come si vuole. Purtroppo sono proprio le potenzialità inespresse a rendere più amaro il giudizio sul gioco, che fallisce nel prestare fede al suo nome e non riesce a trasformarsi in un'alternativa più leggera e divertente alla pesantezza tipica del genere, nonostante la profondità di fondo che lo caratterizza.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 29,99 €
Multiplayer.it
5.5
Lettori (4)
6.6
Il tuo voto

Realpolitiks II non è certo un trattato di Machiavelli trasformato in videogioco, anche se in certi momenti pretenderebbe di esserlo. I troppi bug e i vari problemi raccontati nell'articolo, primo fra tutti una certa rozzezza dell'interfaccia, gli impediscono di spiccare sulla concorrenza, che gli rimane un paio di spanne sopra. Peccato, perché le buone idee ci sono e la strada sembra quella giusta, ma l'esecuzione lascia davvero a desiderare. Sarà per Realpolitiks III.

PRO

  • Ottimi sistemi come quello delle spie e dei progetti
  • Novità in ogni campo rispetto a Realpolitiks

CONTRO

  • Tanti bug e crash
  • Alcune meccaniche sembrano funzionare male
  • Perché si finisce sempre a combattere?