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Resident Evil 4

Dedicato a tutti quelli che pensavano fosse impossibile convertire degnamente il capolavoro di Shinjii Mikami su PlayStation2...

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   16/11/2005
Resident Evil 4
Resident Evil 4
Resident Evil 4

Welcome back, Leon

Come è noto, lo storyline di Resident Evil 4 vede il ritorno sulle scene di Leon F. Kennedy, sopravvissuto al secondo episodio della serie ed ora agente dei servizi segreti statunitensi, impegnato nella ricerca della figlia del presidente, rapita e nascosta in un misterioso villaggio della Spagna. Senza dilungarci troppo nella descrizione del plot e delle sfaccettature più sottili della produzione Capcom (per le quali vi rimandiamo alla Recensione dell’originale versione Gamecube), andiamo subito al nocciolo della questione, ovvero la qualità del porting. A livello strettamente visivo, Resident Evil 4 riesce a superare anche le più rosee previsioni, presentando una cosmesi che lascia ben pochi rimpianti nonostante l’indiscutibile divario tecnico tra le due piattaforme. Quasi inalterati gli eccellenti modelli poligonali dei personaggi su schermo, con nemici particolareggiati e forniti di set di animazioni fluidi e verosimili e un Leon in splendida forma, il cui livello di dettaglio risulta ottimo dalla testa ai piedi, per buona pace della visuale in terza persona caratteristica del gioco.

La versione PS2 di Resident Evil 4 non fatica ad imporsi come una delle opere visivamente più impressionanti dell’intero panorama ludico Sony

Welcome back, Leon

Discorso analogamente positivo –seppur in toni meno entusiastici- merita il comparto texture, da sempre tallone d’Achille dei multipiattaforma su PS2 e per una volta assolutamente non svilito dal passaggio sull’hardware Sony: una minore definizione è indubbiamente visibile, ma certo non ai livelli drastici profetizzati dai più pessimisti, anzi. I tagli più consistenti e palpabili hanno invece riguardato la mole poligonale delle ambientazioni e dei nemici più grossi, col risultato che entrambi appaiono meno spettacolari, sebbene con sensibili oscillazioni tra un caso e l’altro. Da annotare anche una lieve limitazione degli effetti visivi e qualche rallentamento in verità piuttosto sporadico, oltre a tempi di attesa per i caricamenti leggermente superiori. Niente di eclatante, comunque, al punto che la versione PS2 di Resident Evil 4 non fatica ad imporsi come una delle opere visivamente più impressionanti dell’intero panorama ludico Sony. Una gradevole ciliegina sulla torta è poi rappresentata dalla presenza di una vera e propria opzione widescreen completa di supporto progressive scan, laddove l’originale su Gamecube offriva una visualizzazione limitata al formato letterbox. Sul fronte sonoro, invece, va invece segnalata una percettibile inferiore qualità nella riproduzione degli effetti, molto probabilmente figlia della compressione del gioco in un unico DVD, a differenza dei due minidisc dell’incarnazione Nintendo.

Resident Evil 4
Resident Evil 4
Resident Evil 4

Non solo grafica

Ovviamente le differenze tra le due versioni del gioco non si fermano al mero aspetto visivo, ma investono anche altri settori, il più tangibile dei quali è certamente quello relativo al sistema di controllo. Anche in questo caso il lavoro svolto da Capcom risulta più che apprezzabile, con il pad di PS2 capace di portare a casa la pagnotta senza troppi patemi, se si escludono una precisione appena inferiore per quanto riguarda il puntamento ed un iniziale imbarazzo in occasione dei quick time events: la maggiore quantità e convenzionalità dei tasti del controller Sony può indurre più spesso all’errore, laddove su Gamecube il grosso tasto A, il piccolo B e i due soli dorsali costituivano gli unici elementi in gioco. Niente che non si possa superare con un po’ di pratica, comunque. Archiviato il discorso relativo ai cambiamenti strutturali di questo Resident Evil 4 per PS2, è tempo ora di illustrare gli stuzzicanti materiali bonus esclusivi della versione Sony. A partire dai contenuti forse più accessori, ovvero un nuovo costume sbloccabile per Leon (nella fattispecie la divisa da poliziotto indossata nel secondo capitolo della saga) ed alcune armi inedite, tra le quali vanno assolutamente citate il devastante cannone laser P.R.L. 412 e la pittoresca Gunpowder Bowgun.

Il vero asso nella manica dell’incarnazione PS2 di Resident Evil 4 è rappresentato dalle cinque missioni che costituiscono la modalità Separate Ways

A queste chicche per hardcore gamers si affianca però il vero asso nella manica dell’incarnazione PS2 di Resident Evil 4, rappresentato dalle cinque missioni che costituiscono la modalità Separate Ways. Sbloccabile dopo aver terminato l’avventura principale, Separate Ways permette all’utente di rigettarsi nella mischia nei succinti panni di Ada Wong, come detto all’interno di cinque stage che, oltre a fornire un corposo boost alla longevità del prodotto, permettono di fare luce su alcuni aspetti secondari dello storyline, riempiendo quei buchi volutamente lasciati dal filo narrativo primario. Caratterizzate da un livello di difficoltà discretamente elevato e capaci di regalare una manciata d’ore in più di puro divertimento al giocatore, le missioni di Separate Ways riescono anche a dare un tocco di varietà in più al tutto, vuoi per le diverse caratteristiche fisiche di Ada rispetto a Leon (più veloce ma leggermente meno resistente), vuoi per i peculiari obiettivi oggetto degli stage. Insomma, un extra davvero coi controfiocchi, sebbene comunque difficilmente possa costituire da solo un valido incentivo ad un’ulteriore spesa per i possessori della “vecchia” versione Gamecube.

Resident Evil 4
Resident Evil 4
Resident Evil 4

Commento

Resident Evil 4 su PS2 conferma anzitutto l’eccezionale qualità del capolavoro di Mikami già ampiamente sancita dall’originale versione Gamecube, rivelandosi per l’ennesima volta come uno dei più solidi must-buy di questa generazione. Oltre a ciò, la versione Sony riesce davvero a stupire per la cura e la serietà del porting, arrivato sì con quasi un anno di ritardo, ma davvero ottimo in ogni suo aspetto: se si eccettua qualche sbavatura comunque assolutamente perdonabile, Resident Evil 4 su PS2 compensa i tanto inevitabili quanto tutto sommato limitati debiti tecnici con contenuti extra di notevole caratura, che portano questa incarnazione ad un livello quasi pari all’originale.

    Pro:
  • Ottimo porting
  • Gameplay sempre eccellente
  • Convincenti contenuti extra
    Contro:
  • Qualche imperfezione qua e là
  • Arriva a un anno di distanza dall’originale

Inizialmente (e sorprendentemente) annunciato come esclusiva Gamecube, Resident Evil 4 non fece fatica a dimostrare, al momento della sua uscita, uno dei motivi della decisione presa da Capcom. Caratterizzato da un comparto tecnico strepitoso, il quarto capitolo della saga di Mikami pareva urlare ai quattro venti come una tale resa cosmetica fosse stata possibile solo ed esclusivamente grazie alle potenzialità dell’hardware Nintendo. Proprio per questo motivo, l’annuncio di una futura conversione su PlayStation 2 destò non pochi dubbi in seno alla comunità videoludica, che arrivarono perfino a disastrose previsioni di un porting svilito e mutilato a causa delle inferiori caratteristiche tecniche della piattaforma Sony. Previsioni puntualmente smentite da un Resident Evil 4 per PS2 a tratti davvero straordinario.