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Resident Evil 6 la recensione per Nintendo Switch

Resident Evil 6 arriva su Nintendo Switch forte di portabilità, co-op in mobilità e il resto del pacchetto originale

RECENSIONE di Marco Perri   —   13/11/2019

Resident Evil 6, di cui leggete la recensione per Switch non fu un titolo memorabile, non a caso con l'episodio successivo Capcom optò per un reboot. Era un periodo strano, in cui il Giappone stava ancora correndo, incespicando dietro l'Occidente e il franchise ancora doveva scontare il bonus giocato con il quinto capitolo, controverso ma di successo al botteghino. Capcom decise quindi non solo di continuare su quella linea, ma di aumentare il peso sulla bilancia, fornendo un prodotto sicuramente ricco a livello di quantità ma povero per stile e qualità generale. Arriva quindi su Nintendo Switch una versione rimasterizzata e arricchita di quel costrutto molto action e poco horror, un'edizione già uscita su altre console ma per la prima volta portatile. La portata di questa operazione è più interessante della somma delle sue singole parti: con questo pacchetto di release, Capcom assicura su Switch quasi tutta la sua saga numerata in quello che potrebbe essere il ponte ideale verso un nuovo episodio.

Resident Evil 6, in ogni caso, non è un brutto titolo e mostra sicuramente un grande impegno in fase produttiva, meno in quella realizzativa: la piacevolezza di vedere Leon e Chris sullo schermo di Switch è sporcata da una eccessiva polarizzazione action che sembra quasi una parodia di sé stessa. L'inizio del gioco è l'incarnazione perfetta di questo concetto tanto di moda al tempo ma mal invecchiato: un tripudio di esplosioni, scontri a fuoco, pallottole, distruzione e quick-time event che in pochi minuti mettono a nudo tanta spettacolarità quasi forzata, senza una vera e propria visione d'insieme, risultando in un pugno nello stomaco a chi fa partire il software sperando di godere di un po' di autorialità.

Action portatile

In ottica action, il prodotto di Yoshiaki Hirabayashi risponde bene alla chiamata: con quattro storie principali, modalità aggiuntive e co-op in locale, Resident Evil 6 porta su Switch tanto contenuto di facile e veloce fruizione, godibile in sessioni brevi e adatto per un approccio ludico senza troppo pensiero o impegno. Che sia un bene o meno, lo lasciamo ai vostri gusti; sicuramente non lo è stato per la maturazione del franchise, messa di fronte a una sorta di inverno ghiacciato e quindi a rischio estinzione di credibilità. La versione Switch si porta dietro dubbi e pregi, mettendone in risalto sicuramente l'elemento di comodità nella fruizione misto a una certa rilassatezza nell'avanzamento, scevro da particolari rompicapi e parecchio affidato alla pressione vorticosa di tasti. Ciò che aiuta se non altro a dare uno scopo a questa collection di storie legate tra loro è la particolarità di ogni campagna: certo, Leon e Ada possono vantare, ogni tanto, qualche ritorno alle vecchie abitudini, mentre Chris e Jake soffrono largamente di crisi di identità, ma nel complesso non si può dire che il titolo non fornisca spunti per diversificare la propria offerta. Che poi siano riusciti o meno è un altro paio di maniche, ma plauso allo sforzo. C'è anche da aggiungere che Capcom stessa, anni dopo, ammise pubblicamente come il gioco avesse sofferto di una mancanza di visione complessiva, sviluppo travagliato e assenza di collaborazione internamente al team. Insomma, un po' di ingredienti non proprio positivi che visti oggi assumono un peso maggiore rispetto al passato ma che, per fortuna, sono stati - almeno tecnicamente - un pochino smussati da release oggettivamente migliori rispetto a quelle originali.

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Su Switch

Se su console fisse i DLC e l'aumento di risoluzione e fotogrammi aiutano, su Switch - mancando sostanziali migliorie tecniche - sono la portabilità e la co-op offline a dare maggiori soddisfazioni. Vivere questo viaggio affidandosi all'intelligenza artificiale del partner è un'esperienza talvolta forzata, ma affrontarlo giocando in compagnia di una persona senziente dona al software un alone di interesse ulteriore, rendendo le sue dinamiche semplificate un bel regalo a chiunque sia in cerca di un Resident Evil da giocare insieme. E il resto? Funziona abbastanza bene: nelle scene più concitate, la console fatica a tenere il flusso a 30 frame al secondo, controllando in qualche modo quelle situazioni nelle quali si esce più dal perimetro senza mai scendere troppo di frequenza. A livello tecnico il software si difende e su schermo piccolo è ancora piacevole da vedere; non è esattamente lo stesso su televisore in salotto, complici texture assolutamente perfezionabili, animazioni non perfette e una mole poligonale vecchia di una generazione, alle quali si somma una distanza visiva d'altri tempi.

Nswitchds Residentevil6 04

I filmati invece sono ancora godibili: il doppiaggio non era stellare al tempo e non lo è oggi, ma permette di godere anche ai poco anglofoni di un Resident Evil completamente in italiano. Ci siamo fatti un po' di corse sia in modalità portatile che docked e, seppur relegata a uno schermo da 6,2 pollici, forse preferiamo la prima, proprio per la sua capacità di valorizzare in mobilità un flusso ludico che più di altri episodi è quanto mai spensierato e pieno di sparatorie, perfetto per esperienze mordi e fuggi, complice anche un aspetto tecnico più piacevole su piccolo schermo. La co-op, invece, vi consigliamo di viverla in salotto a meno che non vogliate diventare ciechi. Ultima menzione di merito, l'inserimento del motion control dei joycon per migliorare il gioco in strada.

Conclusioni

Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 29.90 €
Multiplayer.it
6.5
Lettori (15)
7.1
Il tuo voto

Con Resident Evil 6, Switch può ora vantarsi di avere quasi tutti gli episodi numerati del franchise. Questo, però, rimane il più debole per concept: passi la quantità di campagne e di modalità, ma Capcom ha scelto volontariamente di creare un minestrone di stili, approcci, meccaniche tutte orientate ad abbracciare un filone action che se già al tempo appariva fuori contesto, oggi odora proprio di vecchio. La modalità co-op funziona con amici, ma se affidata all'intelligenza artificiale sembra spesso forzata, innaturale, inserita come eredità del 5 ma anch'essa figlia di una chiara assenza di visione, visto che le coppie sono complesse da digerire a livello di ambientazione e sembrano quasi unicamente un pretesto. La versione Switch prende il tutto e lo porta in mobilità, riuscendo forse ad agguantare quantomeno il pregio di rimpicciolirne i difetti e valorizzare l'approccio di chi vuole avvicinarsi per godersi un blockbuster action in italiano, certamente perfettibile, ma pur sempre capace di divertire grazie alle sue soventi situazioni da shooter.

PRO

  • Rimane un titolo ricco di contenuto
  • Buon action portatile
  • Co-op in mobilità...

CONTRO

  • ...ma scomoda su piccolo schermo
  • Tecnica e fotogrammi non all'altezza di Switch
  • 30€ non sono pochi