La recensione del Ryzen 9 3900X ci mette di fronte a un bel mostro, un processore con cui AMD torna a incrementare il numero massimo di core e thread per le soluzioni consumer con l'obiettivo di garantire una maggiore potenza a creatori di contenuti, streamer e giocatori che usano il PC anche per lavorare. Ed è un traguardo permesso dal passaggio ai 7 nanometri dell'architettura Zen 2 che porta con sé anche diverse ottimizzazioni orientate a incrementare l'IPC e le frequenze, aggiungendo al pacchetto l'introduzione dell'interfaccia PCIe 4.0. Da qui la promessa di un vero mostro, non potente quanto il Ryzen 9 3950X ma più economico, con 499 dollari di prezzo consigliato, e comunque capace di soddisfare un'enorme gamma di necessità.
Un mostro da dodici core che non rinuncia al gaming
IHS saldato e dissipatore RGB Wraith Prism di serie fanno parte della dotazione di un processore che grazie ai 7 nanometri promette processori contenuti, sotto sforzo inevitabilmente superiori ai 105W dichiarati, ma comunque sorprendenti, con un aumento di 1.25 volte rispetto al passato in termini di efficienza, per un processore da 12 core 24 thread capace di spingere tutti i core a 3.8GHz e di arrivare in boost a ben 4.6GHz. Il salto rispetto alla serie precedente, lo sappiamo, è meno marcato di quanto sperato, ma le prestazioni dipendono da parecchi altri fattori compresa la cache raddoppiata, le latenze ridotte e la memoria che gode di supporto nativo a 3200MHz e che nel caso dei due banchi di G.Skill Trident Z Royal RGB del kit per la stampa AMD ha raggiunto senza problemi i 3600MHz con le schede video messe a nostra disposizione e montate sul banchetto sviluppato da Asus e Hydra insieme. Ed è proprio questo lo sweet spot per sfruttare al massimo l'interfaccia di interconnessione Infinity Fabric, alla base dell'architettura Zen che include anche un'evoluzione del Precision Boost, più accurato nel mantenere le frequenze di tutti i core al massimo, e il Precision Boost Overdrive che promette picchi più elevati e una maggiore velocità di reazione del sistema, con uno o due millisecondi di tempo per il passaggio da idle a pieno carico. Il tutto condito da una maggiore ottimizzazione, a partire dallo scheduler di Windows 10 per arrivare alla protezione da eventuali falle senza perdita di performance.
Tutto questo confluisce nelle prestazioni dei nuovi Ryzen con il 3900X, un processore di fascia alta che promette miglioramenti sensibili nel multithreading, già pezzo forte delle CPU Ryzen, e dell'IPC: abbastanza, secondo la compagnia, per superare un 9700K di almeno un punto percentuale. Ma i vantaggi di un processore del genere vanno al di là del solo gaming. Con 12 core, frequenze superiori e ottimizzazioni ci troviamo di fronte a un processore che, test o meno, sappiamo già elevare ulteriormente la potenza dei PC consumer, andando a togliere il terreno da sotto ai piedi agli HEDT anche grazie alle 40 linee PCIe 4.0 che grazie alla nuova interfaccia godono di una banda passante decisamente superiore. Usando le linee dei chipset precedenti si perde qualcosa, ma si tratta di un'inezia di fronte ai 5GB in lettura e 4.5GB in scrittura raggiunti nei test effettuati sulle mobo incluse nel kit review spedito da AMD. E tutto questo è retrocompatibile con i chipset precedenti, come promesso, anche se nel caso delle prime e delle B350 non tutti i modelli hanno ricevuto l'update al bios necessario mentre il TDP inferiore potrebbe creare qualche problema con processori da 105W come il 3900X. In alcuni casi i limiti di VRM o il mancato aggiornamento potrebbero dare qualche grattacapo, ma nella maggior parte dei casi dovrebbe essere possibile sfruttare un 3900X anche con schede già acquistate o disponibili a un prezzo contenuto, anche se in molti casi le nuove schede madri sono equipaggiate con alimentazione con più fasi e VRM raffreddati meglio per poter sostenere adeguatamente processori come il Ryzen 9 3900X e il Ryzen 3950X, capaci di arrivare a consumi notevoli in overclock.
Benchmark e comportamento complessivo
Il Wraith Prism ci ha sorpreso tenendo a bada una bestia come il Ryzen 9 3900X, con circa 50 gradi nel desktop (dovuti anche alla temperatura ambientale di quasi 30 gradi) e picchi di 86 gradi, comunque inferiori alla temperatura limite di 95 gradi, durante benchmark e giochi particolarmente impegnativo. Il merito è anche dei 7 nanometri e della maggiore efficienza, ma parliamo comunque di 12 core e 24 thread capaci di macinare 11715 punti in 3DMark Time Spy e 28629 punti alla voce fisica del test Fire Strike Ultra. Abbastanza per sorpassare di cinquemila punti il Ryzen 7 3700X, lasciare al palo il Ryzen 7 2700X, sfilare sotto al naso del Threadripper 1950X e superare abbondantemente anche il Core i9-9900K, facendo valere non solo i core ma anche le frequenze come risulta evidente dai 508 punti nel test single thread di Cinebench R20 che gli permettono di superare il Core i7-9700K imponendosi in multithread su tutte le CPU consumer in circolazione con 6929 punti. Stiamo parlando, però, di un test di rendering che non risponde delle prestazioni reali, a differenza delle capacità di codifica mostrate in Handbrake con 145fps che equivalgono quasi a un terzo in più di quelli del 3700X, segno che tutti i core lavorano a dovere. E lo fanno anche in CPU-Z, laddove i processori Intel mantengono la leadership in single thread, anche se i 530 punti del Ryzen 9 3900X si avvicinano parecchio ai 550 del Core i7-9700K, trasformandosi in gioco in un ulteriore passo avanti che vede il mostruoso processore talvolta eguagliare e spesso superare il Ryzen 7 3700X.
The Witcher 3, a dire la verità, mostra qualche scivolone, probabilmente legato alla scarsa ottimizzazione per CPU da parecchi core, ma la media è la stessa e in tutti gli altri casi le cose filano lisce, garantendo prestazioni eccellenti in 1080p e lasciando libera la GPU di esprimersi al massimo in 1440p e 4K, laddove il processore ha sempre meno voce in capitolo. In alcuni casi anche il potente Ryzen resta comunque al di sotto dei processori Intel, così come negli applicativi ottimizzati per i Core subisce qualche smacco, ma il divario è più contenuto, la potenza è senza alcun dubbio superiore e resta spazio anche per l'overclock, anche se il Prism inizia a soffrire con tutti i core a 4.0GHz, risultando ben più rumoroso una volta avvicinata la soglia di giri massima. Sembra reggere, comunque, garantendo un pacchetto completo capace di misurarsi con applicazioni, multitasking, streaming, creazione di contenuti e gaming, segnando la definitiva maturazione dell'architettura Zen. Una maturazione che ci aspettiamo di ritrovare, ovviamente, anche nei Ryzen 5 3600 e 3600X, senza dubbio più adatti alle necessità di chi punta più altro al gaming. Anche il Ryzen 3900X, comunque, garantisce la retrocompatibilità con i chipset precedenti, cosa che consente di effettuare un upgrade risparmiando sulla scheda madre. Non tutte, però, sono destinate a ricevere l'update necessario e alcuni modelli potrebbero avere qualche problema di temperatura con un processore di questo tipo.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.8
Il Ryzen 9 3900X costa ben 499 dollari, risultando meno aggressivo nel prezzo delle soluzioni inferiori. Ma mette in campo per la prima volta 12 core e 24 thread nel settore consumer, garantendo una potenza impareggiabile nel suo segmento e un incremento nell'IPC tale da garantire un netto avvicinamento alle prestazioni della concorrenza in 1080p, laddove la CPU ha un peso ancora netto.
PRO
- Tutta la potenza del primo processore consumer a 12 core
- Beneficia anche dei miglioramenti notevoli all'IPC garantendo ottime prestazioni in gioco
- Il Wraith Prism non se la cava male...
CONTRO
- ...ma di fronte a 12 core inizia a mostrare qualche tentennamento
- All'aumento dei core questa volta corrisponde un netto aumento di prezzo