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Shin chan: Shiro and the Coal Town, la recensione di una pacifica scampagnata nelle ridenti campagne giapponesi

L'autore estivo Kaz Ayabe è pronto a farci tornare nelle ridenti campagne giapponesi (e non solo!) con Shin chan: Shiro and the Coal Town.

RECENSIONE di Marco Perri   —   04/11/2024
Shin chan: Shiro and the Coal Town

Kaz Ayabe è l'autore che più ci fa venire in mente l'estate. Osservarlo, leggerlo, giocarlo attraverso i suoi titoli ci regala sensazioni positive, ci fa tornare piccoli, ci ricorda che dovremmo cercare sempre di salvaguardare, durante la crescita, il nostro lato bambinesco. Shin-Chan, invece, è un bimbo sognatore, un esploratore, un cercatore di insetti, un apprezzatore della campagna, un figlio della matita di Yoshito Usui, ormai scomparso, ma la cui eredità è stata presa dignitosamente in mano.

Shin chan: Shiro and the Coal Town ha un titolo più pronunciabile del suo precedente e racconta, ancora una volta, la storia e le atmosfere quasi oniriche di una ruralità bambinesca, fatta di orizzonti apparentemente enormi, di ruscelli che sembrano fiumi e insetti che raccontano un gioco quotidiano sempre gratificante. E poi c'è proprio Coal Town, quella città a metà tra fantasia e realtà dove avventure e routine si incrociano per riempire la giornata di Shin-Chan, esattamente come ogni piccola scoperta ci apriva nuovi obiettivi e misteri quando scorrazzavamo felici in un passato lontano.

Seguiteci in un gioco dove le parole d'ordine sono tornare indietro nel tempo.

Storie estive

Ayabe e l'estate sono due facce della stessa medaglia: dopo averci fatto immergere nelle campagne giapponesi, questa volta Shin-Chan ci porta ad Akita, un paesino arcadico che ospita i nonni del nostro eroe. Le atmosfere sono simili a Summer Vacation, ma cambiano gli scorci e i paesaggi, stavolta resi ancora meglio.

Coal Town vi riserverà tanti nuovi personaggi, quest e collezionabili
Coal Town vi riserverà tanti nuovi personaggi, quest e collezionabili

L'aria è fresca, si respira relax, l'assenza di particolare urbanistica riesce nuovamente a trasportarci lontano, tra quei prati e colline estive così proprie della tradizione giapponese e rinvigorita da decenni di animazione. Il trasferimento per motivi di lavoro del padre ci regala nuove avventure all'orizzonte, tante ore da riempire: non vedevamo l'ora di tornare a sculettare con il nostro piccolo amico, intenti a raccogliere insetti, pescare, coltivare verdure... e collezionare minerali, ma ci arriveremo tra poco.

Questa volta, a differenza di Summer Vacation, non sarà Shin Chan a scrivere la sua nuova scoperta ma uno degli autoctoni, una sorta di narratore esterno che cambia il punto di vista sull'avanzamento. Avrete tanto da collezionare, sia prima che dopo: quando il gioco vi apre alla Coal Town, il registro di missioni, collezionabili e aree si apre in maniera importante, regalandovi parecchio materiale per perdervi a spasso.

Proprio come un buon film Ghibli che si rispetti, c'è tanta dicotomia tra il villaggio Unbent e Coal Town: da una parte colori e natura, dall'altra toni autunnali, industriali, più spenti. Non mancheranno però abitanti e obiettivi, stavolta portati avanti da un po' più di ritmo, significato e spiegazione del loro senso nel mondo di gioco. Le missioni, per fortuna, sono studiate per raccontarvi di più dei comprimari che incontrerete, nonché per raccontare un'evoluzione palpabile del mondo in relazione alle vostre azioni.

Carrelli contro dinosauri

Per quanto semplice, un po' casuale e probabilmente troppo lento, siamo tra quelli che hanno apprezzato il minigioco dei dinosauri di Summer Vacation. Stavolta, Ayabe ha scelto di inserire un gioco diverso, sicuramente più dinamico e, a conti fatti, anche più divertente.

Le corse sui carrelli sono studiate con intelligenza e realizzate con competenza, risultando tra le cose più divertenti da fare a Coal Town
Le corse sui carrelli sono studiate con intelligenza e realizzate con competenza, risultando tra le cose più divertenti da fare a Coal Town

Le corse e la raccolta di gemme non vi permetterà solo di guadagnare punti e premi, ma anche di far evolvere il vostro carrello così da poter migliorare progressivamente e affrontare nuove sfide. Disegnato bene, inserito con criterio e addirittura giustificato dalla storia, la corsa con il carrello rivela tutta l'umile abilità del team di saper disegnare anche gameplay più variegato.

Coal Town, quindi, oltre a essere il fulcro del quotidiano e della narrativa, diventerà col tempo anche il posto da approfondire, un po' come la casa misteriosa che scoprivamo da piccoli e che sovrascriveva ogni altra piccola scoperta fatta fino al giorno prima. Sarà proprio la storia, sempre così dolce e rinfrescante, così capace di tirar fuori il vostro io bimbo, a prendervi per mano e delicatamente condurvi in fondo: probabilmente la costruzione del climax non è armonica come in Summer Vacation, ma anche Coal Town saprà donarvi bei colpi di scena, forse un po' troppo legati alle ultime parti.

Lo stile grafico e il simpatico protagonista di Shin chan: Shiro and the Coal Town sono immediatamente riconoscibili
Lo stile grafico e il simpatico protagonista di Shin chan: Shiro and the Coal Town sono immediatamente riconoscibili

Di fatto, però, ve ne accorgerete comunque poco, così presi dal girare, cercare e scoprire ogni virgola di ambienti disegnati benissimo, perfettamente capaci di trasmettere le atmosfere colorate e vibranti del manga prima e del cartone poi. La dicotomia tra i due luoghi, i colori, le personalità degli abitanti tengono agganciati alla progressione di Shi Chan, raccontando con dolcezza storie semplici ma capaci di intrattenere grazie a un cast più solido, missioni più interessanti e il gioco del carrello decisamente divertente.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Steam, Nintendo eShop
Prezzo 39,90 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (5)
7.4
Il tuo voto

Semplice, divertente, capace di farci vivere - magari a piccoli pezzi - delle atmosfere veramente rare da trovare in un videogioco e così ben trasmesse. La nuova avventura di Shin Chan è un passo in avanti nella composizione di un titolo più rifinito, con tempi più corretti, ritmo e personaggi maggiormente dosati, addirittura un gioco nuovo che intrattiene e fornisce una finestra di crescita. C'è un però? Si, perché Shin chan: Shiro and the Coal Town è un buon seguito... e lì si ferma, non aggiunge nulla di più, risultando un'esperienza per certi versi meno fresca del suo predecessore e quindi meno capace di risaltare, seppur meglio realizzata. Questo, più che un punto a sfavore, è semplicemente un enorme dato di fatto che non sposterà di una virgola il gioco a chi (come noi) adora questo tipo di gameplay e atmosfere, ma ci sentiamo di doverlo sottolineare in quanto, a livello di struttura ludica, la nuova opera di Ayabe sta ferma lì, nel suo mondo arcadico e agreste, ferma nel tempo, la stessa stasi fantasiosa e colorata in cui è così bello trascorrere ogni tanto il nostro tempo in compagnia di un bimbo sognatore e casinaro.

PRO

  • Atmosfere della campagna giapponese sempre splendide
  • Il gioco del carrello è proprio ben realizzato
  • Personaggi e missioni proposte con maggior attenzione

CONTRO

  • Il gioco non va avanti di una virgola
  • La narrativa è dosata leggermente peggio rispetto a Summer Vacation