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Star Wars: The Bad Batch, la recensione dei primi due episodi

Su Disney+ è arrivata la nuova serie che prosegue la storia di Star Wars dopo le Guerre dei Cloni raccontando le peripezie di una squadra molto particolare

RECENSIONE di Christian Colli   —   07/05/2021

Introdotta nei primi tre episodi della Final Season di Star Wars: The Clone Wars, pubblicata proprio lo scorso anno in questi stessi giorni, la Clone Force 99, nota anche come Bad Batch, è una squadriglia di cloni devianti che possiedono abilità molto particolari, e per questo vengono spesso considerati come dei paria dagli stessi gemelli con cui condividono il DNA del cacciatore di taglie Jango Fett. È su di loro che Dave Filoni ha deciso di incentrare la nuova miniserie animata Star Wars: The Bad Batch, ambientata subito dopo la fine delle Guerre dei Cloni, all'epoca di Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith. Sedici episodi - di cui due già disponibili - che racconteranno i cataclismatici cambiamenti che la galassia lontana lontana più amata di sempre ha affrontato quando sono saliti al potere l'Imperatore Palpatine e il suo braccio destro Darth Vader. Ecco le nostre impressioni iniziali nella recensione dei primi due episodi di Star Wars: The Bad Batch.

I primi due episodi

Star Wars: The Bad Batch comincia con la consueta voce narrante che contestualizza le prime scene dell'episodio. Sul pianeta Kaller, la Bad Batch aiuta la Maestra Jedi Depa Billaba e il suo padawan, Caleb Dume, a respingere la droide armata nelle ultime battute della guerra coi Separatisti. È un momento cruciale nella mitologia di Star Wars: il senatore Palpatine emana l'Ordine 66 e i cloni della Repubblica si ribellano ai Jedi, sterminandoli ovunque. Caleb sopravvive proprio grazie alla Bad Batch, su cui l'Ordine 66 - amplificato da un chip innestato segretamente nei cloni regolari - non funziona come dovrebbe: il padawan sopravvivrà e diventerà uno dei protagonisti di Star Wars Rebels, Kanaan Jarrus. Nel frattempo, però, i cinque cloni della Bad Batch si ritrovano catapultati in una nuova galassia che non riescono a capire. L'episodio ci mostra l'ascesa di Palpatine, facendoci risentire le storiche battute di Ian McDiarmid, dal punto di vista dei cloni, adesso schierati a favore dell'Impero e nemici giurati dell'Ordine dei Jedi.

Star Wars: The Bad Batch, la Clone Force 99 al gran completo.
Star Wars: The Bad Batch, la Clone Force 99 al gran completo.

I cinque cloni della Bad Batch, come dicevamo, sono devianti: le anomalie genetiche, apparentemente impreviste dai clonatori di Kamino, hanno conferito loro capacità particolari. Hunter ha sensi più sviluppati del normale, Wrecker è più forte, Tech più intelligente, Crosshair ha una mira straordinaria e Echo... be', lui era un clone normalissimo, finché non è stato trasformato in un cyborg. Queste anomalie hanno inibito i loro chip, ragion per cui sono solitamente più indisciplinati rispetto ai cloni normali: un problema che l'ammiraglio Tarkin vuole risolvere a modo suo. Fortunatamente, la Bad Batch ha una nuova alleata, Omega, una misteriosa e bizzarra bambina che lavora come assistente dei clonatori di Kamino. Nel primo episodio, Aftermath, che dura ben 70 minuti, la Bad Batch viene a patti col nuovo status quo: è una puntata pilota lunga e ricca di azione e momenti introspettivi che aiuta gli spettatori a conoscere meglio i vari personaggi e le loro caratteristiche.

Star Wars: The Bad Batch, Omega è un personaggio inedito.
Star Wars: The Bad Batch, Omega è un personaggio inedito.

Nel secondo episodio, invece, Star Wars: The Bad Batch assume una formula più tradizionale che ricorda molto The Mandalorian, coi protagonisti che raggiungono un nuovo pianeta e si ritrovano invischiati in un problema che devono risolvere per proseguire nella loro ricerca. Della durata di mezz'oretta, Tagliare la corda è un episodio che serve a cementificare i rapporti instaurati tra il team e il suo nuovo membro, ma anche a spiegarci meglio i caratteri e le peculiarità di questa banda di soldati dal cuore d'oro.

Un ottimo inizio

Star Wars: The Bad Batch, Hunter cerca di calmare Caleb Dume durante l'Ordine 66.
Star Wars: The Bad Batch, Hunter cerca di calmare Caleb Dume durante l'Ordine 66.

Star Wars: The Bad Batch comincia col botto, miscelando in modo intelligente e bilanciato tutte le migliori caratteristiche di The Clone Wars. Il primo episodio potrebbe risultare un po' ostico a chi ha seguito poco la firma di Dave Filoni: il creatore della serie infarcisce la puntata pilota di citazioni e riferimenti più o meno oscuri per chi si è avvicinato da poco a Star Wars o non ha mai visto The Clone Wars e le altre serie animate. Saw Gerrera, Lama-Su, Kanaan Jarrus e così via... i personaggi si susseguono sullo schermo senza troppe cerimonie, ma se per un fan non ce n'è bisogno, per un nuovo spettatore l'episodio iniziale rischia di creare non poca confusione. L'Universo Espanso di Star Wars tuttavia funziona così da sempre, ed essendo The Bad Batch il sequel di The Clone Wars - con tanto di logo a sostituirlo nei primissimi secondi della serie - è normale che ci si aspetti un minimo di infarinatura generale.

Star Wars: The Bad Batch, Wrecker è un clone super forte.
Star Wars: The Bad Batch, Wrecker è un clone super forte.

C'è da dire che lo script riesce a capitalizzare lo stesso sui minuti di screentime di ogni personaggio, specialmente Omega: è un po' presto per giudicare questa nuova eroina, ma è normale temere che sia un'aggiunta che strizza l'occhio a un pubblico giovane e femminile, dunque la nostra speranza è che Filoni abbia qualche asso nella manica da sfoderare al momento opportuno. E considerando che è di Filoni che parliamo, è anche abbastanza probabile: basta guardare l'episodio pilota e il colpo di scena sul finale per rendersi conto che The Bad Batch riserverà non poche sorprese. Troppo presto e troppo poco per lamentarsi, insomma, e l'aspetto tecnico rimane intoccabile come al solito: Lucasfilm Animation continua a fare passi avanti giganteschi in termini di computer grafica. Le animazioni sono eccellenti, l'illuminazione e la colorazione pastello semplicemente perfette, i dettagli curatissimi nei minimi particolari. Lo stile affilato e spigoloso del character design può essere divisivo, ma a noi piace da matti, quindi mettetevi l'animo in pace.

Star Wars: The Bad Batch, Crosshair è un cecchino formidabile.
Star Wars: The Bad Batch, Crosshair è un cecchino formidabile.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.0

I primi 100 minuti di Star Wars: The Bad Batch sono scivolati via che è una bellezza. La nuova miniserie firmata da Dave Filoni promette di raccontare l'universo di Star Wars e l'inizio della Skywalker Saga da un'altra prospettiva, quella di un commando di cloni potenziati in fuga. Quello che abbiamo visto finora ci è piaciuto molto, ma consigliamo ai fan meno sfegatati di fare un ripasso perché il primo episodio non lesina in riferimenti e citazioni importanti.

PRO

  • I protagonisti sono tutti interessanti e ben caratterizzati
  • Tecnicamente impeccabile

CONTRO

  • Il personaggio di Omega all'apparenza è un po' banale
  • La storyline principale è ancora fuori fuoco