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Star Wars: The Mandalorian 3x07, l'analisi di un episodio spettacolare

Tra intrighi, sparatorie e rivelazioni, l'episodio 3x07 di Star Wars: The Mandalorian è importantissimo per il futuro del Mandoverso.

Star Wars: The Mandalorian 3x07, l'analisi di un episodio spettacolare
RECENSIONE di Christian Colli   —   13/04/2023

Ora lo chiamano Mandoverso l'immaginario di Star Wars portato in TV con gli attori in carne e ossa e computer grafica a partire da The Mandalorian, passando a The Book of Boba Fett, l'imminente Ahsoka che vedremo ad agosto e The Skeleton Crew nei prossimi mesi. Lo hanno chiamato così Dave Filoni e Kathleen Kennedy in persona sul palco britannico della recente Star Wars Celebration Europe 2023, mentre annunciavano il film diretto da Filoni che uscirà al cinema e farà da epilogo alle storie che ha imbastito per anni: una pellicola di cui non si sa niente, tranne che sarebbe stato importante guardare con attenzione il nuovo episodio di The Mandalorian per immaginarne la portata, e infatti lo hanno pure proiettato in anteprima quello stesso giorno.

Ora che lo abbiamo visto anche noi, cominciamo a capire quanto potrebbe essere ambiziosa la pellicola di Filoni, uno che ha armeggiato con la mitologia di Star Wars dentro e fuori il canone, intrecciando storie, idee e personaggi appartenenti ai diversi media per inscenare un episodio come questo: leggendo la nostra analisi dell'episodio 3x07 di The Mandalorian capirete meglio perché, ma state attenti perché le prossime righe contengono molti spoiler.

L'Impero ritorna

The Mandalorian 3, il Consiglio Ombra trama il ritorno di Thrawn
The Mandalorian 3, il Consiglio Ombra trama il ritorno di Thrawn

L'inizio del Capitolo 23 di The Mandalorian, "Le spie", è una miscela esplosiva di informazioni, rivelazioni e conferme che farà impazzire gli appassionati che coltivano l'Universo Espanso di Star Wars. Che Elia Kane stesse lavorando per Moff Gideon era il segreto di Pulcinella e il suo incontro col droide sonda nel vicolo di una Coruscant che pare uscita da Blade Runner conferma ogni sospetto. Il ruolo della Kane resta comunque molto contenuto, perché serve soltanto a mostrarci Gideon nella sua base segreta, in mezzo alle vasche piene di cloni che dirà non essere minimamente di suo interesse tipo otto secondi dopo a una riunione di ologrammi che rappresentano le forze Imperiali ancora in piedi. Tra questi loschi individui ne spiccano due in particolare.

Gilad Pellaeon, interpretato da Xanader Berkeley, esce direttamente dalle pagine di Tymothy Zahn. Vi abbiamo già parlato dell'influenza che quei romanzi, ora appartenenti all'etichetta Legends, stanno esercitando sulla narrativa del nuovo canone, e il fatto che questo personaggio faccia la sua comparsa in carne e ossa per la prima volta in questo episodio conferma molte ipotesi. Nei romanzi, Pellaeon era il braccio destro del Grand'ammiraglio Thrawn, e Zahn scriveva i due personaggi come fossero Sherlock Holmes e Watson. Nel passaggio alla TV il capitano Pellaeon non sembrerebbe aver perso la sua stoica grinta, specie se si considera il tono con cui sfida lo stesso Gideon.

La conversazione tra i due menziona più volte Thrawn, che Gideon evidentemente vuole sostituire alla guida del nuovo Impero che si sta ricostituendo nell'ombra: è chiaro che il Grand'ammiraglio - che tornerà in scena in Ahsoka con le fattezze dell'attore che gli aveva prestato la voce in Star Wars Rebels, cioè Lars Mikkelsen - stia diventando una figura antagonistica chiave nel Mandoverso, e che The Mandalorian 3 stia spianando la strada ai piani futuri di Filoni. Contemporaneamente, la serie TV continua coi rimandi ai film e alle storie prestabilite. L'introduzione dell'episodio si riferisce al programma di clonazione andato temporaneamente perduto insieme al dottor Pershing e al famigerato Progetto Negromante su cui starebbe lavorando un altro dei presenti, Brendol Hux. Se il nome non vi suona nuovo, è normale: Brendol è il padre di Armitage Hux, che abbiamo visto servire con malcelato disprezzo Snoke prima e Kylo Ren dopo nella trilogia sequel.

Filoni ha scelto un attore azzeccato: Brian Gleeson, che altri non è che il fratello di Domhnall Gleeson, l'interprete di Armitage Hux. A questo punto sarebbe stato forse ancora più sensato reclutare direttamente loro padre, il grandissimo Brendan, ma evidentemente non era disponibile o interessato. In ogni caso, Brendol Hux non è un personaggio inedito: risale infatti ad Aftermath, una trilogia di romanzi che Chuck Wendig ha scritto come prologo a Episodio VII. In quelle storie, che si svolgono tra The Mandalorian e Il risveglio della Forza, Brendol era a capo di un programma che prevedeva il rapimento e l'addestramento dei bambini che sarebbero diventati assaltatori imperiali: tra essi c'erano anche Finn e Jannah.

The Mandalorian 3, Xander Berkeley interpreta la prima versione live action di Giled Pellaeon
The Mandalorian 3, Xander Berkeley interpreta la prima versione live action di Giled Pellaeon

In ogni caso, il prologo dell'episodio svela come questi orribili individui stiano ricostituendo l'Impero, riuniti intorno alla figura di Thrawn, mentre coltivano dissapori, rancori e menzogne. Siamo davanti a un prototipo del Primo Ordine, ma se è vero che Filoni sta rispettando la narrativa imbastita nei romanzi del nuovo canone, allora mancano alcuni pezzi a questo mosaico: Rae Sloane, per cominciare, e cioè l'ambizioso ammiraglio che de facto fonda il Primo Ordine alla fine dei romanzi di Wendig dopo la catastrofica battaglia di Jakku, e che compare anche nella campagna di Star Wars Battlefront II; e poi il fatto che in quelle storie non si parli minimamente di Gideon, il quale presumibilmente tirerà le cuoia molto prima, magari per mano dello stesso Thrawn che sta cercando di spodestare. Quel che è certo è che i nodi stanno venendo pian piano al pettine.

Mecha-Grogu e i Mandaloriani

The Mandalorian 3, Grogu ai comandi di IG-12
The Mandalorian 3, Grogu ai comandi di IG-12

Il resto dell'episodio sposta l'attenzione sui Mandaloriani in viaggio, tra un bisticcio e l'altro, verso Mandalore e la Grande Forgia, ma quello che sarebbe potuto essere un altro episodio di transizione si rivela invece molto più equilibrato, interessante e rivelatorio. Il merito si deve indubbiamente anche all'ottimo Rick Famuyiwa, che dirige per conto di Dave Filoni e Jon Favreau con una spiccata predilezione per una fotografia placida ma mozzafiato. L'episodio conferma un vecchio leak riguardante l'esoscheletro che Grogu avrebbe dovuto pilotare nel corso della stagione: all'epoca sembrava un'assurdità, oggi scopriamo che altri non è che IG-12, cioè l'IG-11 rigenerato dagli Anzellani con tanto di vano per pilotaggio in cui si accomoda serenamente il nostro Baby Yoda. Quella che voleva essere una simpatica gag sospettiamo diventerà un elemento chiave nelle future scene d'azione.

Con tutto quello che succede all'inizio e alla fine dell'episodio non ci aspettavamo un momento così introspettivo nel mezzo, incentrato sull'attesissimo momento della verità: finalmente scopriamo come Gideon abbia preso la Spada Oscura, e la risposta non è un flashback spettacolare o chissà cosa, ma un racconto di Bo-Katan Kryze che ammette di averla consegnata al Moff perché risparmiasse i Mandaloriani alla fine della Purga. Ovviamente Gideon si è tenuto l'arma e ha vetrificato il pianeta lo stesso.

The Mandalorian 3, Moff Gideon nella sua nuova armatura mandaloriana in beskar
The Mandalorian 3, Moff Gideon nella sua nuova armatura mandaloriana in beskar

L'entrata in scena dei Mandaloriani fedeli a Bo-Katan Kryze serve anche a chiarire la situazione disastrosa in cui versa la popolazione guerriera di Mandalore, frammentata e indebolita dalle lotte intestine che hanno rovesciato persino la Ronda della Morte. La confessione di Bo-Katan sembrerebbe aver messo un punto alla faida tra le fazioni, e quantomeno ha conquistato il nostro protagonista che riesce a farsi catturare anche in questo episodio, soltanto pochi minuti dopo e dalle forze di Moff Gideon in persona. Qui ci sarebbe una lunga parentesi da aprire su come i nostri siano finiti in una trappola come questa, ma il fatto che Gideon si fosse rintanato proprio nella Grande Forgia spiegherebbe la presenza degli Intercettori TIE nel sistema di Mandalore senza uno Star Destroyer a schierarli: erano semplicemente sul pianeta.

Famuyiwa dirige l'azione su Mandalore con chiarezza. Lo scontro tra i Mandaloriani e i nuovi assaltatori di Gideon, che indossano armature in beskar, è davvero spettacolare, e si conclude col drammatico sacrificio di un personaggio che abbiamo imparato a conoscere un pochettino meglio le scorse settimane, e ora sappiamo perché. Quel che è peggio, è che Gideon ha vinto il primo round e ora indossa un'armatura in beskar in stile mandaloriano: Moff si è anche circondato di guardie Pretoriane - le stesse che Rey e Kylo affrontano nella sala del trono di Snoke in Episodio VIII, ricordate? - perciò è lecito chiedersi non solo chi gli abbia fabbricato l'armatura, ma anche chi lo abbia avvertito dei Mandaloriani in arrivo. Noi abbiamo un sospetto, vedremo se la risposta sarà così banale come sembra.

Conclusioni

Il nuovo capitolo di The Mandalorian 3 è sicuramente il migliore della stagione sotto ogni aspetto. L'ottimo Famuyiwa mette in scena un episodio equilibrato, bellissimo da vedere e ricco di informazioni e rivelazioni sulla narrativa che Filoni ha imbastito nelle settimane precedenti. Introducendo nuovi personaggi e rispondendo ad alcune domande che ci frullavano in testa, "Le spie" solleva nuovi quesiti e ci rimanda alla prossima puntata per un finale di stagione che speriamo sia all'altezza di questo penultimo appuntamento.

PRO

  • È il miglior capitolo della terza stagione
  • Ottimo equilibrio tra azione, umorismo e introspezione
  • È la prima volta di Pellaeon e Brendol Hux in live action

CONTRO

  • Mando continua a fare la figura del babbeo