Scritto da Jon Favreau e diretto da Peyton Reed - già regista di Ant-Man per Disney e Marvel - il secondo episodio di The Mandalorian 2 si attiene alla filosofia "procedurale" scelta per raccontare queste avventure nell'universo di Star Wars: c'è ancora un filone principale, una storyline superiore che tiene insieme tutti i pezzi, ma Mando passa da un'avventura all'altra come in un gioco di ruolo strutturato a missioni. È una caratteristica della serie Disney+ che avevamo riscontrato anche nella prima stagione, ma che comincia a pesare: non abbiamo nulla contro gli episodi standalone, che qualcuno chiamerebbe filler, finché si parla di stagioni composte da venti episodi, ma quando questi ultimi sono soltanto otto all'anno capirete che sorge un problema. Questo secondo episodio, tuttavia, è servito a caratterizzare meglio i nostri due protagonisti, come scoprirete leggendo la nostra recensione.
Il passeggero
Ancora su Tatooine dopo aver aiutato Cobb Vanth a uccidere un drago krayt in cambio di un'armatura mandaloriana - appartenuta a Boba Fett, ma questo Mando non lo sa - il nostro eroe scopre una nuova pista che potrebbe condurlo ai Mandaloriani e, forse, al pianeta d'origine del Bambino. Prima, però, dovrà svolgere un nuovo incarico: raggiungere il pianeta Trask senza viaggiare nell'iperspazio per assicurarsi che le uova deposte dal suo passeggero alieno, ultima speranza della sua specie, arrivino sane e salve a destinazione. Sembrerebbe una passeggiata, purché il Bambino non si sbafi tutte le uova in questione durante il viaggio, ma le cose prendono una brutta piega quando due Ala-X in perlustrazione riconoscono la Razor's Crest, costringendo Mando a un atterraggio di fortuna su un pericolosissimo pianeta ghiacciato...
Star Wars diventa horror?
Sebbene il secondo episodio non smuova di un millimetro la storyline principale, abbiamo apprezzato la deriva sperimentale di Jon Favreau e Peyton Reed che, mescolando le carte, sconfina sempre più velocemente nel puro orrore. Star Wars non è nuovo alle scene raccapriccianti, ma i film hanno raramente indugiato su questi aspetti, mentre The Mandalorian 2x02 li ricerca quasi ossessivamente, a cominciare dall'interesse pure un po' troppo esasperato del Bambino per le uova in generale... o forse per quello che contengono. Non bisogna sottovalutare la scrittura dell'episodio che, però, è più intelligente di quel che sembra: i capricci di "Baby Yoda" non sono solo un comic relief, ma anche un'interessante caratterizzazione che ci ricorda come il Bambino sia appunto questo, un bambino, capriccioso e ancora incapace di distinguere quel che è giusto da quello che è sbagliato. In questo senso, l'episodio serve anche a caratterizzare meglio Mando, mostrandoci il suo lato paterno sempre più evidente e protettivo, specie all'inizio quando sembrerebbe disposto a sacrificare la tanto sudata armatura di Boba Fett per salvare il piccolo.
In questo senso, il rapporto che instaura con la Frog Lady, il passeggero che dà il titolo all'episodio, è interessante perché gli fa da contraltare, dimostrando che qualche volta le motivazioni, sebbene sembrino le stesse, hanno priorità e importanza molto diverse. Favreau scrive la Frog Lady meravigliosamente: il personaggio, che appartiene a una specie inedita nell'universo di Star Wars, non parla - tranne che in una breve scena che fa anche da fanservice per chi ha visto la prima stagione - ma lo caratterizzano le sue espressioni e i piccoli gesti, come quando la vediamo sacrificare la coperta e tremare infreddolita pur di tenere al caldo il marchingegno che contiene le sue uova. Merito anche dei costumi, del trucco e degli effetti speciali: a recitare la parte della Frog Lady c'è ancora una volta Misty Rosas, che nella prima stagione aveva interpretato Kuill (sebbene questo fosse poi doppiato da Nick Nolte, in lingua inglese).
Gli effetti speciali, ma anche la fotografia e la regia, contribuiscono poi a rendere ancora più opprimenti e inquietanti le scene d'azione negli ultimi minuti dell'episodio, per non parlare dello spettacolare inseguimento che conduce Mando e il suo equipaggio al pianeta ghiacciato. La piega horror che prende l'episodio è davvero sorprendente, e ancora una volta tutto comincia con una bravata del Bambino che, coincidenza oppure no, catapulta i nostri in uno scenario da incubo a metà tra Aliens e Starship Troopers. Anche la specie dei ragni mostruosi che attaccano la Razor's Crest è inedita, ma si ispira fortemente ai krykna visti su Atollon in Star Wars Rebels, a loro volta ispirati a un'illustrazione mai utilizzata per L'Impero colpisce ancora.
Il fanservice, in questo episodio, è un po' più oscuro e dosato, specialmente rispetto alla premiere che puntava praticamente tutto su quello: gli appassionati riconosceranno il Sabacc che giocano Peli Motto e il dottor Mandibola all'inizio dell'episodio, i più attenti si accorgeranno che uno dei due piloti di Ala-X è nientepopodimeno che Dave Filoni in persona, ma a parte questo l'episodio si regge sulle sue gambe e soprattutto su una qualità tecnica sopra le righe che a tratti lo rende davvero indistinguibile da un film di Star Wars vero e proprio. Il viaggio, insomma, continua, e noi speriamo che nel prossimo episodio qualcosa si muova in termini di narrativa, anche se dubitiamo che Disney voglia esaurire il mistero della specie del Bambino - e di Yoda - entro questa stagione.
Conclusioni
Multiplayer.it
7.0
Siamo ancora alla seconda settimana di questa annata e forse è solo che non vediamo l'ora di ammirare Ahsoka Tano in carne e ossa, ma la nostra pazienza comincia a vacillare e speriamo fortemente che il prossimo episodio prosegua la narrativa principale, mettendo Mando sulla strada giusta o comunque in rotta di collisione con comprimari più interessanti. The Mandalorian 2x02 resta comunque un esempio di grande TV sotto il profilo squisitamente tecnico, con una scrittura intelligente ed effetti speciali eccellenti.
PRO
- La caratterizzazione della Frog Lady
- L'inquietante deriva horror
CONTRO
- La storia principale non si è smossa di un millimetro
- La conclusione dell'episodio è un po' affrettata